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Autore: Little Fanny    12/02/2013    8 recensioni
Il Dottore corre, corre.
Corre nel Vortice del Tempo.
Corre attraverso il Tempo e lo Spazio.
Corre e sorride, finalmente.
Sorride come non gli capitava da molto tempo.

[spoiler! 7x01 “Asylum of the Daleks”, spoiler! 7x06 “The Snowman”]
Genere: Generale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clara Oswin Oswald, Doctor - 11
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Run you, Clever Boy
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Eleventh Doctor, Clara Oswin Oswald
Rating: G
Genere: triste, generale
Conteggio parole: 927
Avvertimenti: spoiler! 7x01 “Asylum of the Daleks”, spoiler! 7x06 “The Snowman”
Riassunto: Il Dottore corre, corre.
Corre nel Vortice del Tempo.
Corre attraverso il Tempo e lo Spazio.
Corre e sorride, finalmente.
Sorride come non gli capitava da molto tempo. 

Note: scritta per 500themes_ita con prompt 23. Ricordati di me
Disclaimer: La storia è basata su fatti e personaggi creati e appartenenti alla BBC e a chiunque ne detenga i diritti. La storia non è scritta a scopo di lucro, ma solo per mio puro diletto.




Run you, Clever Boy



Il Dottore si muove frenetico nel TARDIS.
Preme vari pulsanti, setta le giuste coordinate e poi abbassa la leva per lanciarsi nel Vortice del Tempo.
Era tanto che non provava quelle sensazioni: il brivido dell’avventura che gli infiamma le vene, la sorpresa che illumina i suoi pensieri.
Sorride, finalmente.
Sorride come non gli capitava da molto tempo.
Non si ferma a salutare la sua nuvola che l’ha ospitato – protetto, relegato – così a lungo. Non vuole salutarla perché questo significherebbe dire addio a loro. E lui non è ancora pronto a farlo.
Ma lo sarà. Un giorno lo sarà.
Solo non oggi.
Non oggi che ha dovuto dire addio a Clara.
Clara. Oswin. Oswald.
Una ragazza incredibile. Quasi impossibile. Ma no, solo improbabile.

È felice dopo tanto tempo.
Ride mentre gira nel TARDIS.
Il suo TARDIS più piccolo all’esterno!
“Oh… Clara Oswin Oswald” sussurra con quel suo sorriso un po’ matto, con gli occhi brillanti di fronte a questa nuova pagina della sua vita.
Lei era – anzi è, deve solo ritrovarla e lo sa – una ragazza incredibile.
L’ha capito subito dalla prima volta che ha potuto fare la sua conoscenza. Aveva sentito solo la sua voce a quel tempo, ma era stato sufficiente per far accendere quelle spie da Signore del Tempo, quelle che lui definisce I don’t know why. I only know who.
La ragazza sufflè.
Una ragazza su un pianeta impossibile.
L’ha aiutato a quel tempo. L’ha salvato da se stesso più di quanto lei potrà mai sapere.
Forse un giorno le racconterà la sua storia. La storia di un uomo vecchio, di un uomo stanco ma che continua a lottare. Le racconterà dei suoi due cuori e dei frammenti che ha lasciato in giro, stretti nei ricordi delle sue compagne, persi per sempre nelle lacrime, abbracciati ad altre persone che non sono più lui.
E magari le narrerà del loro primo, incredibile incontro.
Il Dalek più umano che lui abbia mai conosciuto.
Anzi no, la ragazza più umana che lui abbia mai incontrato.

Il Dottore si sfrega le mani, già pregustando l’attimo in cui la scorgerà.
Quasi non sta più nella pelle dall’attesa, ma sa che il TARDIS lo porterà presto alla giusta destinazione.
Lei, che non l’ha mai abbandonato.
Lei, che si è fatta di nuovo bella per lui, cambiando ancora una volta per cercare di aiutarlo, di lenire almeno in parte il suo dolore.
Lei, che gli ha permesso di rintanarsi su una nuvola e che poi l’ha spronato a scendere quando aveva capito che quello era il momento giusto.

Il Dottore corre, corre.
Corre nel Vortice del Tempo.
Corre attraverso il Tempo e lo Spazio.
Corre.
Run you, Clever Boy.
And remember…


Le ultime parole di Clara rimbombano ancora nella sua mente.
Sono rumorose e martellano i suoi pensieri.
Il Dottore non può fare altro che spronare la sua piccola ad andare più veloce, sempre più veloce.
Lui è eccitato. È pervaso da una forte emozione che non sa come definire.
Paura? No, non ha paura.
Curiosità? No, non è nemmeno quella.
Rinascita? Questo sì.
Preme il pulsante per l’accensione del video dove capeggia la foto di Clara Oswin Oswald. L’ha presa dall’annuncio funebre. Si imprime nella mente i suoi lineamenti perché quando la vedrà… Oh…, non saprà proprio cosa fare. Arretra fino a posarsi sulla nuova balaustra, facendo attenzione a non schiacciare qualche bottone, gli occhi fissi sull’immagine sorridente di lei.

Una lacrima solca il suo viso al suo ricordo.
Non dovrebbe. Sa che lei è viva, da qualche parte in questo grande universo. Lo sa perché i suoi due vecchi cuori da stanco Signore del Tempo stanno cantando una melodia tutta nuova. La canzone lo avvolge come una brezza leggera, una carezza di vento che sospinge il TARDIS ad andare più veloce, a correre da lei.

Il Dottore ricorda il coraggio di Clara, che non ha esitato un attimo a seguirlo su per le scale, rincorsi da una pazza donna di ghiaccio.
La sua intelligenza e il suo modo di parlare veloce, troppo veloce. Una mente brillante, una lingua spigliata capace di stupirlo una volta ancora.
Ricorda le sue mani piccole e i suoi occhi sorpresi alla vista del TARDIS. A tutti fa quell’effetto, ma lei era – è – diversa. C’è una prima volta per tutto e lui ne è rimasto piacevolmente sconvolto.

E poi tutto precipita.

Ricorda le sue urla, mentre lo chiama con disperazione.
Ricorda le sue braccia che si muovono in aria in cerca di un appiglio mentre il suo corpo cade, cade, cade sempre più in basso.
Ricorda i suoi occhi sgranati, quasi spenti mentre il dolore prende possesso di lei.
Ricorda la sua voce calda, ricolma di affetto e le sue labbra posate sulle sue. In un bacio che lei gli ha rubato e lui… lui non è mai stato il tipo da baci.
Ricorda le sue lacrime, di dolore, di rimpianto, di addio.
Il Dottore la ricorda, come lei ha desiderato.
Remeber me,
for we shall meet again


Il TARDIS atterra dolcemente e il Dottore si rimette in piedi in tutta la sua imponenza.
Si sistema le pieghe della giacca e raddrizza il farfallino. È cool. Sorride davanti al suo specchio e gli lancia una linguaccia prima di avviarsi verso la porta. Sta per mettere mano alla maniglia per iniziare la sua nuova avventura, quando si volta e torna indietro di corsa. Traffica un attimo con i vari comandi e con un bip sonoro il TARDIS lo avverte che è pronta. Lui afferra la scatolina che gli viene offerta e la apre, scorgendo all’interno la chiave.
Fischietta e le nasconde nella tasca interna della giacca, prima di spalancare la porta e respirare l’aria pura di una Londra in piena primavera. Il sole splende alto nel cielo, la natura è in fiore e canta una nuova canzone. Solo per lui, solo per il Dottore che è tornato a sorridere.
   
 
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