Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Ricorda la storia  |       
Autore: ubibi    01/09/2007    3 recensioni
la solita storia dei gemelli e due ragazze... ma stavolta c'è un piccolo intoppo... è la mia seconda ff spero vi piaccia...
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ich schrei in die Nacht für dich

Ich schrei in die Nacht für dich

 

 

Mi sono sempre scordata di scriverlo quindi lo scrivo ora… i Tokio Hotel non mi appartengono (ma mi sto mettendo d’accordo con i loro genitori…) gli altri personaggi della storia sono tutti reali ma anche loro non mi appartengono (tranne Maria visto che sono io…) non scrivo questa storia a scopo di lucro e non ci guadagno niente (sennò pubblicherei tutti i giorni) ora vi lascio alla storia ci vediamo a fondo pagina… Buona Lettura…

 

Prologo

 

La sveglia inizia a suonare come tutte le noiose mattine d’inverno… ma stamattina inizia anche il cellulare… rispondo “ALBAAAAAAAA… a scuola ti devo far vedere una cosa… sbrigati… ah oggi che ti metti la maglietta che abbiamo comprato l’estate scorsa? Io avevo intenzione di metterla…” “sì… credo di sì…” “ehi… come mai così moscia?” “perché stavo ancora dormendo…” “impossibile… ieri quando sei andata al bagno ho sincronizzato la tua sveglia al mio orologio… e visto che ti suona alle 7 e 30 ti eri già svegliata da un minuto…” “sì ma a me non basta un minuto per svegliarmi… ma cos’è che devi farmi vedere?” “te lo dico a scuola… avanti alzati… ci vediamo dopo ciaoooo…” “ciao ciao…” così mi alzo… i vestiti li avevo già preparati la sera prima ma come al solito non mi convincono così li cambio… che aveva detto Maria? Ah sì la maglietta…  prendo la maglietta che mi ha detto lei… e un paio di jeans neri strettissimi… poi mi guardo le mani… cavolo lo smalto nero… ieri sera mi sono scordata di toglierlo… se lo vede mamma mi uccide… devo dire a Mary di finirla con questa storia che ogni volta che usciamo ci mettiamo lo smalto nero poi prima di tornare a casa lo togliamo… è già la terza volta che ci scordiamo di levarlo… così di fretta prendo l’acetone lo tolgo e metto quello rosso scuro che mi ha regalato la mia amica… è circa un mese che siamo tornate a scuola e già non vedo l’ora che finisca per non vedere più quei stupidi compagni che mi ritrovo… l’anno prossimo alle superiori… non vedo l’ora… poso lo sguardo sul megaposter che ho davanti… se solo i tokio hotel avessero la mia età e venissero a scuola con me? Invece ci sono 5 anni a dividerci… i 5 anni che m’impediscono di fare cose sconce con Bill Kaulitz… esco dalla stanza con quei pensieri in testa e vado in cucina a fare colazione dove ci sono già mia madre e mio fratello “Alba ma perché ti vesti sempre di nero?! Porta sfortuna quel colore…”  “ma che dici ma’?!” “e allora secondo te perché sono i gatti NERI quelli che portano sfortuna?” “ma che ne so… è solo una credenza popolana…” mio fratello interviene “e poi il suo caro Billino si veste di nero… come può rinunciare a questo colore così importante per quella checca?” “ERYON!!!! Ti odio… Bill è un maschio… e tu non lo devi insultare!!!” “uh… sennò che mi fai?” “basta ragazzi… Alba ho parlato a tuo padre del compleanno di sabato… e ha detto che puoi andare…” “oddio di chi è il compleanno?!” “come di chi?! Di quella tua amica… mi pare si chiami… Chiara… sì…” “ah è vero… grazie mamma…” “e puoi andare anche a quello di Maria…” “GRAZIEEEE!!!” ma aspetta in realtà quello di Chiara è stato ieri… e quello di Maria è il giorno dopo… perciò oggi… oh no… mi sbranerà quando vedrà che non mi sono ricordata…  “ora vado… devo fare una cosa urgente prima di andare a scuola…” “ma non hai fatto colazione…” “la farò strada facendo… ciao…” “ciao…” prendo lo zaino e veloce scendo le scale… la scuola è vicina a casa mia perciò vado a piedi… lascio lo zaino a scuola poi vado verso il paese… mi fermo in un bar a fare colazione e nel frattempo penso a cosa potrei comprare a quell’ora della mattina… poi vedo accanto a me dei volantini con su scritto:

Tokio hotel

venerdì 11 ottobre alla discoteca sugo

Non mancate

Con questo biglietto avrete accesso alla zona privata dove si fermeranno a firmare autografi e a fare foto

Costo: 10 euro a persona

“scusi ne vorrei tre?” “tenga… 30 euro…” prendo i biglietti do i soldi alla cameriera e esco alla velocità della luce diretta a scuola… appena arrivo vedo Maria che mi viene incontro un po’ imbronciata… “ciao” “ciao…” “che hai fatto? Perché sei triste il giorno del tuo compleanno?” subito le compare un mega sorriso che va da orecchio a orecchio “ah ma allora te lo sei ricordata… quando stamattina non mi hai fatto gli auguri pensavo te ne fossi completamente scordata…” “ma che dici?! Come faccio a dimenticarmi il compleanno della mia migliore amica…” in realtà l’ho fatto ma lei non lo sa… poi continuo “allora cos’è che volevi farmi vedere?” lei si toglie un opuscolo dalla tasca e me lo mostra… “ecco… questa è una nuova discoteca che hanno aperto per soli giovani… mamma ha detto che ci posso andare per il mio compleanno se venite anche tu e Chiara…” allora io caccio i biglietti “veramente io pensavo di fare qualcos’altro… stasera…” “no… stasera non posso domani Chiara festeggia e la mattina dobbiamo andare a comprarle il regalo… e se stasera faccio tardi domani non riesco a svegliarmi…” “ma guarda almeno…” “ok… COSA?!?!?!?! GRAZIE!!!!! Assolutamente dobbiamo andarci…” e mi salta al collo… “sapevo che avresti cambiato idea…” “ma dove l’hai trovati?!” “al bar… cercavo un regalo per te e ho trovato questi…” “SEI MITICAAAAA!!!! RAGAZZI ASCOLTATEMI… QUESTA RAGAZZA QUI è LA PERSONA Più MITICA CHE ESISTA SULLA FACCIA DELLA TERRA…” poi aggiunge sottovoce “dopo i tokio hotel… è chiaro…” Chiara attirata dalle urla che aveva fatto la mia amica si avvicina a noi “ma che succede?” “Chiara… dimmi che stasera puoi venire al mio compleanno…” “credo di sì… perché?” io le mostro i biglietti… lei rimane di stucco a fissarli “Chiara… Chiara ci sei?” “s… sì… io stasera vengo… anche se devo scappare di casa per venire…” “ok… allora ci vediamo lì davanti alle 8… il locale apre alle 8 e 30 credo che in mezz’ora riusciremo a farci davanti a tutti a forza di gomitate…” “ok… a stasera…” salutiamo Chiara che non viene in classe con noi poi ci dirigiamo come sempre verso la nostra squallosissima classe, ecco lo spettacolo che ci si prospetta davanti: da un lato le oche che parlano tra di loro dall’altro un po’ di ragazzi che parlano fra loro… da un’altra parte un ragazzo che sta ripassando la lezione del giorno… dalla parte opposta la solita ragazza chiusa che si fa gli affari suoi… e infine Eleonora… ci sediamo vicino a lei… in fondo a tutti… credo di avere due migliori amiche… Maria e Eleonora… con Eleonora parlo d libri e simili, con Maria parlo di musica e con entrambe parlo di quanto sia brutta la nostra classe… hanno solo due cose in comune: me e il fatto d trovare ripugnante la propria classe… non ho capito ancora il perché ma dopo un litigio avuto alla fine della prima media si sono trovate sempre antipatiche a vicenda… Maria ha cercato di parlarle qualche volta giusto perché a me stava simpatica… ma Eleonora parlava praticamente solo con me in classe… e soprattutto con Maria era gelida… a lei questa cosa dispiaceva perché avrebbe voluto fare un bel trio come si era formato con Chiara nel corso dell’estate… invece per colpa di un malinteso Eleonora la trattava come una sconosciuta, anzi peggio… perché ad una sconosciuta provi a parlare anche solo per capire che tipo è, invece loro non parlavano nemmeno… ormai Mary aveva rinunciato a proferire anche solo un “ciao” con lei… tanto sapeva che non avrebbe avuto risposta… come al solito dopo esserci sedute io e Maria ci siamo scambiate i diari per vedere le nuove foto sui Tokio Hotel che aveva messo l’altra… poi iniziai a parlare con Eleonora prima che iniziasse la lezione…

6 ore di torture dopo…

“allora ci vediamo stasera…” “sì… e grazie ancora per il regalo…” “ciao ciao” “ciao…” finalmente a casa… dopo aver mangiato vado in camera e inizio a canticchiare le canzoni dei Tokio Hotel e inizio a scegliere i vestiti che avrei indossato per il magico incontro… niente… neanche uno straccio di vestito come si deve… allora chiamo Maria “ciao” “ciao…” senti ti va di andare a fare due compere tanto domani è sabato e non c’è scuola e quindi non abbiamo da fare i compiti…” “ti stavo per chiedere la stessa cosa… non ho trovato niente da mettere per stasera… mamma deve ancora ricucire la cerniera degli unici pantaloni decenti che si è rotta in gita… ti ricordi?” “sì… allora ci vediamo tra mezz’ora al solito posto… ok?” “ok… a dopo…” mi vesto sto un quarto d’ora a pregare mamma perché mi dia un po’ di soldi per i vestiti nuovi e poi vado… per fortuna vado in bici perché sennò sarei in un ritardo pazzesco… appena arrivo trovo Maria seduta sulla solita panchina all’ombra “ce l’hai fatta finalmente…” “scusa mamma non voleva darmi più di dieci euro… sono riuscita a farmene dare 20…” “ma dai… tanto lo sai che te li potevo prestare io se non ti bastavano… ormai abbiamo il conto aperto…” “sì… ma dopo tu non li accetti mai i soldi quando voglio ridarteli…” “e allora? Meglio no? Dai lo sai che tanto io ho mia nonna che sgancia sempre qualcosina se ho bisogno…” “vabbè dai ormai ho fatto allora dove andiamo?” “non saprei… ma… ma quelle non sono le due ragazze di quest’estate?” “chi?” “quelle della collana e il bracciale… dai ti ricordi?” “ah… sì… abbiamo fatto una figura…” “già… ci stanno guardando strano… forse si ricordano di noi… ma riguardo allo stile siamo cambiate molto è praticamente impossibile riconoscerci…” “già… ti ricordi che noi siamo andate lì dove le avevamo incontrate finché non è iniziata la scuola per rincontrarle e non le trovavamo mai?” “sì… che ne dici se facciamo un’altra figuraccia e chiediamo a loro dove possiamo andare per trovare qualcosa di decente?” “va bene… ma stavolta parli tu…” “ok ok…” appena arrivate da loro ci riconoscono e ci salutano “ciao… voi siete le ragazze a cui piaceva il nostro stile vero?” “sì… vorremmo fare un ulteriore brutta figura e chiedervi: sapete un posto qui vicino dove possiamo trovare abiti “decenti”?” “sì… ci stavamo andando anche noi… se volete ci possiamo andare insieme…” “va bene…” arrivate davanti al negozio a me e a Maria si spalancano gli occhi per le bellezze “nere” che ci troviamo davanti… usciamo un’ora dopo con centinaia di buste, ma prima di salutare le ragazze decidiamo di offrirgli qualcosa al bar… andiamo nello stesso bar dove ero stata la mattina… c’erano ancora due biglietti per i Tokio Hotel… li feci notare a Maria… che li prese subito li pagò e li porse alle ragazze in segno di ringraziamento dicendo “non sappiamo se vi piace questo gruppo ma guardando i vostri capelli pensavamo vi foste ispirate a loro così eccovi due biglietti per stasera per poterli vedere e farvi firmare gli autografi…” loro scoppiano a ridere “non… non vi piacciono?” “scusate… ma… ahahah… sì sì ci piacciono… è solo che noi non abbiamo bisogno dei biglietti per incontrarli…” “in che senso?” “beh… io sono cugina dei gemelli… quindi…” “COSA?!” “già… se volete stasera ve li facciamo conoscere meglio… nel senso oltre ad un semplice autografo… ultimamente gli abbiamo insegnato un po’ di italiano e lo parlano anche abbastanza bene…” “allora ci vediamo stasera… noi andiamo alle 8… se vedete qualcuno che maledisce qualcun altro noi siamo le maledette…” “sentite incontriamoci al parcheggio… ma in quante sarete?” “beh… in tre… noi e un’altra amica…” “ah allora ok… beh i biglietti a noi non servono abbiamo i pass… quindi potete invitare altre due persone…” “ah ok… allora ci incontriamo ai parcheggi alle 8?” “sì… entreremo dal retro… con i nostri pass… sì ma i pass li avete voi non noi… con i pass possiamo portare chiunque solo per incontrarli dovete pagare per forza…” “ah allora ok… grazie ancora… ci vediamo stasera…” e andiamo via soddisfatte… la sera stessa avremo incontrato i nostri idoli… Maria ha deciso di dare i due biglietti una al ragazzo di Chiara e l’altro ad Eleonora… fosse la volta buona che si ricrede sul loro conto… e soprattutto che smette di chiamare Bill “Billa”…

 

Fine prologo… cosa succederà in discoteca… ammetto che il tutto è mooolto surreale… infatti non penso proprio che mia madre mi lasci fare una festa in disco e tanto meno che la madre di Alba lasci venire la figlia…  spero vi sia piaciuto questo capitolo… il prossimo non so quando lo metterò… perché devo andare avanti anche con l’altra ff: ToKiO my life… 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: ubibi