Ich schrei in die Nacht für dich
Mi sono sempre scordata di
scriverlo quindi lo scrivo ora… i Tokio Hotel non mi appartengono (ma mi sto
mettendo d’accordo con i loro genitori…) gli altri personaggi della storia sono
tutti reali ma anche loro non mi appartengono (tranne Maria visto che sono io…)
non scrivo questa storia a scopo di lucro e non ci guadagno niente (sennò
pubblicherei tutti i giorni) ora vi lascio alla storia ci vediamo a fondo pagina… Buona Lettura…
Prologo
La sveglia inizia a
suonare come tutte le noiose mattine d’inverno… ma stamattina inizia anche il
cellulare… rispondo “ALBAAAAAAAA… a scuola ti devo far vedere una cosa…
sbrigati… ah oggi che ti metti la maglietta che abbiamo comprato l’estate
scorsa? Io avevo intenzione di metterla…” “sì… credo di sì…” “ehi… come mai così
moscia?” “perché stavo ancora dormendo…” “impossibile… ieri quando sei andata al
bagno ho sincronizzato la tua sveglia al mio orologio… e visto che ti suona alle
7 e 30 ti eri già svegliata da un minuto…” “sì ma a me non basta un minuto per
svegliarmi… ma cos’è che devi farmi vedere?” “te lo dico a scuola… avanti
alzati… ci vediamo dopo ciaoooo…” “ciao ciao…” così mi alzo… i vestiti li avevo
già preparati la sera prima ma come al solito non mi convincono così li cambio…
che aveva
detto Maria? Ah sì la maglietta… prendo la maglietta che mi ha detto lei…
e un paio di jeans neri strettissimi… poi mi guardo le mani… cavolo lo
smalto nero… ieri sera mi sono scordata di toglierlo… se lo vede mamma mi
uccide… devo dire a Mary di finirla con questa storia che ogni volta che usciamo
ci mettiamo lo smalto nero poi prima di tornare a casa lo togliamo… è già la
terza volta che ci scordiamo di levarlo…
così di fretta prendo l’acetone lo tolgo e metto quello rosso scuro che mi ha
regalato la mia amica… è circa un mese che siamo tornate a scuola e già non
vedo l’ora che finisca per non vedere più quei stupidi compagni che mi ritrovo…
l’anno prossimo alle superiori… non vedo l’ora… poso lo sguardo sul megaposter che ho
davanti… se solo i tokio hotel avessero la mia età e venissero a scuola con
me? Invece ci sono 5 anni a dividerci… i 5 anni che m’impediscono di fare cose
sconce con Bill Kaulitz… esco dalla
stanza con quei pensieri in testa e vado in cucina a fare colazione dove ci sono
già mia madre e mio fratello “Alba ma perché ti vesti sempre di nero?! Porta
sfortuna quel colore…” “ma che dici
ma’?!” “e allora secondo te perché sono i gatti NERI quelli che portano
sfortuna?” “ma che ne so… è solo una credenza popolana…” mio fratello interviene
“e poi il suo caro Billino si veste di nero… come può rinunciare a questo colore
così importante per quella checca?” “ERYON!!!! Ti odio… Bill è un maschio… e tu
non lo devi insultare!!!” “uh… sennò che mi fai?” “basta ragazzi… Alba ho
parlato a tuo padre del compleanno di sabato… e ha detto che puoi andare…”
“oddio di chi è il compleanno?!” “come di chi?! Di quella tua amica… mi pare si
chiami… Chiara… sì…” “ah è vero… grazie mamma…” “e puoi andare anche a quello di
Maria…” “GRAZIEEEE!!!” ma aspetta in realtà quello di Chiara è stato ieri… e
quello di Maria è il giorno dopo… perciò oggi… oh no… mi sbranerà quando vedrà
che non mi sono ricordata… “ora vado… devo fare una cosa urgente
prima di andare a scuola…” “ma non hai fatto colazione…” “la farò strada
facendo… ciao…” “ciao…” prendo lo zaino e veloce scendo le scale… la scuola è
vicina a casa mia perciò vado a piedi… lascio lo zaino a scuola poi vado verso
il paese… mi fermo in un bar a fare colazione e nel frattempo penso a cosa
potrei comprare a quell’ora della mattina… poi vedo accanto a me dei volantini
con su scritto:
Tokio
hotel
venerdì 11 ottobre alla
discoteca sugo
Non
mancate
Con questo biglietto
avrete accesso alla zona privata dove si fermeranno a firmare autografi e a fare
foto
Costo: 10 euro a persona
“scusi ne vorrei tre?”
“tenga… 30 euro…” prendo i biglietti do i soldi alla cameriera e esco alla
velocità della luce diretta a scuola… appena arrivo vedo Maria che mi viene
incontro un po’ imbronciata… “ciao” “ciao…” “che hai fatto? Perché sei triste il
giorno del tuo compleanno?” subito le compare un mega sorriso che va da orecchio
a orecchio “ah ma allora te lo sei ricordata… quando stamattina non mi hai fatto
gli auguri pensavo te ne fossi completamente scordata…” “ma che dici?! Come
faccio a dimenticarmi il compleanno della mia migliore amica…” in realtà l’ho fatto ma
lei non lo sa… poi continuo “allora
cos’è che volevi farmi vedere?” lei si toglie un opuscolo dalla tasca e me lo
mostra… “ecco… questa è una nuova discoteca che hanno aperto per soli giovani…
mamma ha detto che ci posso andare per il mio compleanno se venite anche tu e
Chiara…” allora io caccio i biglietti “veramente io pensavo di fare
qualcos’altro… stasera…” “no… stasera non posso domani Chiara festeggia e la
mattina dobbiamo andare a comprarle il regalo… e se stasera faccio tardi domani
non riesco a svegliarmi…” “ma guarda almeno…” “ok… COSA?!?!?!?! GRAZIE!!!!!
Assolutamente dobbiamo andarci…” e mi salta al collo… “sapevo che avresti
cambiato idea…” “ma dove l’hai trovati?!” “al bar… cercavo un regalo per te e ho
trovato questi…” “SEI MITICAAAAA!!!! RAGAZZI ASCOLTATEMI… QUESTA RAGAZZA QUI è
6 ore di torture
dopo…
“allora ci vediamo
stasera…” “sì… e grazie ancora per il regalo…” “ciao ciao” “ciao…” finalmente a
casa… dopo aver mangiato vado in camera e inizio a canticchiare le canzoni dei
Tokio Hotel e inizio a scegliere i vestiti che avrei indossato per il magico
incontro… niente… neanche uno
straccio di vestito come si deve… allora
chiamo Maria “ciao” “ciao…” senti ti va di andare a fare due compere tanto
domani è sabato e non c’è scuola e quindi non abbiamo da fare i compiti…” “ti
stavo per chiedere la stessa cosa… non ho trovato niente da mettere per stasera…
mamma deve ancora ricucire la cerniera degli unici pantaloni decenti che si è
rotta in gita… ti ricordi?” “sì… allora ci vediamo tra mezz’ora al solito posto…
ok?” “ok… a dopo…” mi vesto sto un quarto d’ora a pregare mamma perché mi dia un
po’ di soldi per i vestiti nuovi e poi vado… per fortuna vado in bici perché
sennò sarei in un ritardo pazzesco… appena arrivo trovo Maria seduta sulla
solita panchina all’ombra “ce l’hai fatta finalmente…” “scusa mamma non voleva
darmi più di dieci euro… sono riuscita a farmene dare 20…” “ma dai… tanto lo sai
che te li potevo prestare io se non ti bastavano… ormai abbiamo il conto
aperto…” “sì… ma dopo tu non li accetti mai i soldi quando voglio ridarteli…” “e
allora? Meglio no? Dai lo sai che tanto io ho mia nonna che sgancia sempre
qualcosina se ho bisogno…” “vabbè dai ormai ho fatto allora dove andiamo?” “non
saprei… ma… ma quelle non sono le due ragazze di quest’estate?” “chi?” “quelle
della collana e il bracciale… dai ti ricordi?” “ah… sì… abbiamo fatto una
figura…” “già… ci stanno guardando strano… forse si ricordano di noi… ma
riguardo allo stile siamo cambiate molto è praticamente impossibile
riconoscerci…” “già… ti ricordi che noi siamo andate lì dove le avevamo
incontrate finché non è iniziata la scuola per rincontrarle e non le trovavamo
mai?” “sì… che ne dici se facciamo un’altra figuraccia e chiediamo a loro dove
possiamo andare per trovare qualcosa di decente?” “va bene… ma stavolta parli
tu…” “ok ok…” appena arrivate da loro ci riconoscono e ci salutano “ciao… voi
siete le ragazze a cui piaceva il nostro stile vero?” “sì… vorremmo fare un
ulteriore brutta figura e chiedervi: sapete un posto qui vicino dove possiamo
trovare abiti “decenti”?” “sì… ci stavamo andando anche noi… se volete ci
possiamo andare insieme…” “va bene…” arrivate davanti al negozio a me e a Maria
si spalancano gli occhi per le bellezze “nere” che ci troviamo davanti… usciamo
un’ora dopo con centinaia di buste, ma prima di salutare le ragazze decidiamo di
offrirgli qualcosa al bar… andiamo nello stesso bar dove ero stata la mattina…
c’erano ancora due biglietti per i Tokio Hotel… li feci notare a Maria… che li
prese subito li pagò e li porse alle ragazze in segno di ringraziamento dicendo
“non sappiamo se vi piace questo gruppo ma guardando i vostri capelli pensavamo
vi foste ispirate a loro così eccovi due biglietti per stasera per poterli
vedere e farvi firmare gli autografi…” loro scoppiano a ridere “non… non vi
piacciono?” “scusate… ma… ahahah… sì sì ci piacciono… è solo che noi non abbiamo
bisogno dei biglietti per incontrarli…” “in che senso?” “beh… io sono cugina dei
gemelli… quindi…” “COSA?!” “già… se volete stasera ve li facciamo conoscere
meglio… nel senso oltre ad un semplice autografo… ultimamente gli abbiamo
insegnato un po’ di italiano e lo parlano anche abbastanza bene…” “allora ci
vediamo stasera… noi andiamo alle 8… se vedete qualcuno che maledisce qualcun
altro noi siamo le maledette…” “sentite incontriamoci al parcheggio… ma in
quante sarete?” “beh… in tre… noi e un’altra amica…” “ah allora ok… beh i
biglietti a noi non servono abbiamo i pass… quindi potete invitare altre due
persone…” “ah ok… allora ci incontriamo ai parcheggi alle 8?” “sì… entreremo dal
retro… con i nostri pass… sì ma i pass li avete voi non noi… con i pass possiamo
portare chiunque solo per incontrarli dovete pagare per forza…” “ah allora ok…
grazie ancora… ci vediamo stasera…” e andiamo via soddisfatte… la sera stessa
avremo incontrato i nostri idoli… Maria ha deciso di dare i due biglietti una al
ragazzo di Chiara e l’altro ad Eleonora… fosse la volta buona che si ricrede sul
loro conto… e soprattutto che smette di chiamare Bill
“Billa”…
Fine prologo… cosa
succederà in discoteca… ammetto che il tutto è mooolto surreale… infatti non
penso proprio che mia madre mi lasci fare una festa in disco e tanto meno che la
madre di Alba lasci venire la figlia… spero vi sia piaciuto questo capitolo… il
prossimo non so quando lo metterò… perché devo andare avanti anche con l’altra
ff: ToKiO my life…