Dedico questa storia ad Anastasia Rosee Steele Grey , un’amica che usa la sua
bacheca facebook per divulgare il verbo di Mr Grey!!! :)
Grazie tesoro, per l’impegno
che metti nel non far spegnere le luci dei riflettori su questa bellissima
storia d’amore! :D
Miss
Kavanagh, presumo.
Christian
ed Anastasia erano teneramente abbracciati, dopo aver fatto l’amore, sdraiati
sul letto che tante volte li aveva visti avvinghiati dalla passione.
Anastasia
strofinò il naso sul petto di suo marito, respirandone il profumo e beandosi
della sensazione che questo le procurava a livello fisico e mentale. Era pura
estasi.
Non
riuscì a trattenere il sorriso che le si formò sulle labbra e Christian ne
approfittò subito, per attirarla a sé e ricominciare da dove si erano fermati.
Ancora
incastrati l’uno nell’altra, nel più intimo degli abbracci, Christian prese il
volto di Anastasia fra le sue mani e lo studiò a lungo, prima di accorciare la
distanza baciandola con passione.
<
Ogni mattina, che mi sveglio e ti trovo accanto a me, ringrazio Dio per averti
fatta cadere nel mio ufficio, il giorno di quella famosa intervista. > disse
lui, riprendendo fiato. < Chissà cosa sarebbe stato di noi, se fosse venuta Kate
al posto tuo! >
***
Come
sarebbero andate le cose se Kate non si fosse ammalata, quel famoso lunedì di
maggio?
***
<
Ana? Io devo scappare a Seattle. Devo fare un’intervista per il giornale
scolastico. Se va come spero farò un colpaccio! >
<
Davvero? Come mai? >
<
Mr Grey è l’uomo più ricco e riservato di Seattle ed ottenere un colloquio con
lui è come fare un terno al lotto! Dalle foto che ho visto è pure piuttosto
bello. Se non fosse che, probabilmente, è gay, un giro con lui me lo farei,
anche se non è di certo il mio tipo ideale. >
<
Non è ancora nato l’uomo che può resistere al tuo fascino, Kate! Va e spacca
tutto! >
<
Non è la mia priorità. Oggi vado là per ottenere delle risposte interessanti.
Fammi gli auguri! >
<
Buona fortuna, Kate! >
Anastasia
guardò la sua migliore amica, con una punta di amorevole invidia.
Kate
era il suo esatto contrario: bella, sicura di sé, grintosa e decisamente
affascinate. Avrebbe fatto carriera ed avrebbe ottenuto tutto ciò che voleva,
dalla vita. Quel Mr Grey non avrebbe avuto vita facile, nella mezz’ora in cui
si fosse dovuto confrontare con lei!
Le
sorrise con affetto, quindi la salutò con un bacio al volo.
***
< Mr Grey? È
arrivata Miss Katherine Kavanagh, per lei >
<
Grazie, Andrea. Falla aspettare cinque minuti e poi falla entrare direttamente.
>
Christian
si aggiustò la cravatta.
Ancora
pochi minuti ed avrebbe conosciuto la figlia di Mr Kavanagh. Da quanto s’era
impegnata per ottenere quell’intervista, era di certo una ragazza forte e
determinata. Decisamente non il suo genere! A lui piacevano le donne docili e
mansuete…da sottomettere, magari con l’ausilio di un bel paio di manette
d’acciaio ed un frustino di cuoio morbido e flessibile…
Perché
la sua mente andava verso quella direzione? Era da un paio di mesi che non
aveva una sottomessa. Forse avrebbe dovuto cominciare a guardarsi intorno.
Scosse
la testa, nel tentativo di schiarirsi le idee, quindi aspettò che Miss Kavanagh
entrasse nel suo ufficio.
La
porta si aprì con decisione ed una ragazza, dal cipiglio determinato, i capelli
ramati ed un bel sorriso sul volto, si presentò davanti a lui, con ostentata
sicurezza.
<
Miss Kavanagh, presumo. > Christian si alzò e girò intorno alla sua
scrivania, studiando le reazioni della bella Miss Katherine, che lo squadrò da
capo a piedi, con un certo apprezzamento. Come
da copione, pensò lui.
<
Mr Grey, è un vero piacere incontrarla personalmente, dopo tanto tempo e tanta
fatica! > disse Kate, un po’ sfacciatamente.
<
Non sono riuscito a liberarmi di lei. Nonostante la noia che mi procurato
questa sua insistenza, apprezzo questo genere di determinazione. > rispose
lui, sorridendo sornione, alzando un sopracciglio. < Si vuole accomodare?
>
Kate
lanciò una breve occhiata intorno a sé, soffermando appena lo sguardo su un
gruppo di quattro quadretti che, a suo parere, stonavano con lo stile moderno e
raffinato dell’ufficio di Mr Grey, prima di accomodarsi sul grande divano
bianco, che l’abbracciò comodamente.
<
Le spiace se registro la conversazione? >
<
Faccia pure. >
Le
prime domande, così ovvie da risultare banali, servirono solo per rompere il
ghiaccio e studiarsi a vicenda.
Miss
Kavanagh era decisa ad ottenere qualcosa che non era riuscito agli altri,
mentre Mr Grey era attento a restare sul generico, lasciando che la giovane
donna si scontrasse con la sua marmorea inflessibilità.
Ad
un certo punto la voce di Kate divenne più dolce, quasi timida, e chiese: <
Mr Grey, non ho potuto non notare che, in tutte le fotografie che ho trovato in
internet e durante le occasioni mondane, lei è sempre da solo. Non si fa mai
accompagnare, o anche solo fotografare, in dolce compagnia. Che cosa ne devo
dedurre? >
L’allusione
alla sua presunta omosessualità, che nessuno, nemmeno i suoi familiari, aveva
mai avuto il coraggio di chiedergli, lo faceva molto divertire, per cui non si
scompose, davanti alla quasi esplicita conferma che Miss Kavanagh stava
cercando di ottenere.
<
Che sono una persona molto riservata. > disse lui, senza abbassare lo
sguardo.
Kate
incassò con stile quella risposta generica ed inutile, mentre Christian sorrise
sotto i baffi, notando il disappunto della ragazza di fronte a lui.
Il
delicato bussare alla porta di Andrea, che annunciava che il tempo a loro
disposizione era scaduto, permise ad entrambi di togliersi da
quell’imbarazzante situazione.
<
Spero che abbia ottenuto quello che voleva, Miss Kavanagh > disse Christian,
solo per educazione. Non che la cosa gli interessasse davvero.
<
Avrei preferito avere più tempo a disposizione, per estorcerle qualche
informazione in più e, magari, poterle fare qualche scatto, ma ho abbastanza
materiale per fare un buon articolo. > rispose Kate, con un sorriso di
circostanza.
<
Andrea le indicherà la strada. Per quanto riguarda le fotografie, come lei ha
giustamente sottolineato, in internet ne può trovare a volontà. Arrivederci.
>
<
Grazie, Mr Grey, ma posso trovare la strada da sola. > rispose lei, piccata.
Kate
andò via, ancheggiando con malcelata ostentazione, uscendo dall’ufficio del più
arrogante amministratore delegato che avesse mai incontrato e raggiungendo
l’ascensore principale, senza mai girarsi.
***
Miss
Kavanagh non era di certo il tipo di persona che potesse suscitare in Mr Grey
un benché minimo interesse personale, motivo per cui il pomeriggio di Christian
proseguì come previsto dalla sua agenda.
Non
pensò più alla giovane Katherine, se non per paragonarla al padre, da cui aveva
di certo preso lo spiccato senso per gli affari. Quella ragazza avrebbe fatto
strada, se non si fosse fatta incastrare del primo bell’imbusto da cui, era
evidente anche a lui, non poteva fare a meno di farsi notare.
L’unica
cosa che lo fece sorridere fu che, a conti fatti, per quanto in un primo
momento non avesse disdegnato una bella occhiata alla sua persona, Miss
Kavanagh non aveva avuto il solito atteggiamento che le donne avevano nei suoi
riguardi.
Non
era arrossita, non aveva balbettato, lo aveva guardato dritto negli occhi,
senza abbassare lo sguardo, e quando le aveva stretto la mano non era svenuta.
Ok, quest’ultima considerazione era esagerata, nessuna donna era mai davvero
svenuta solo toccandolo, ma rendeva l’idea.
Lasciò
quelle considerazioni al loro decorso naturale e si buttò a capofitto nel suo
lavoro.
***
Kate
salì in macchina, quindi prese un bel respiro. Non si era accorta d’averlo
trattenuto, negli ultimi attimi.
Quel
Mr Grey era di certo un uomo molto affascinate, con il tipico modo di fare di
chi sa di esserlo. Sfruttava la sua fisicità, decisamente non comune, per
ottenere attenzione dagli altri.
Sorrise.
In fondo, in un certo senso, si assomigliavano, anche se lei era più solare e,
di certo, più simpatica! Lui, invece, dava l’idea di nascondere dei segreti. Aveva
uno sguardo magnetico, sconcertante, quasi…inquietante.
Ripensò
alla conversazione appena avuta. Non avrebbe fatto alcuno scoop, ma le
considerazioni di Christian Grey, su alcuni argomenti, erano interessanti. Ne
sarebbe venuto fuori un bell’articolo.
Peccato
invece per le foto. Si era portata dietro la sua digitale, sperando di
convincerlo a fare uno paio di scatti, magari insieme a lei, ma non era
riuscita a smuoverlo dalla sua posizione.
Nell’insieme
era comunque soddisfatta. Era valsa la pensa farsi quel lungo viaggio, per
incontrarlo. Prese la via del ritorno, guidando con prudenza, visto che aveva
cominciato a piovere piuttosto intensamente.
Una
volta a casa, Anastasia, la sua amica del cuore nonché coinquilina, l’accolse con
un sospiro. Era stata in pensiero per lei, visto il maltempo, e le preparò
subito una buona cena, in attesa di poter chiacchierare un po’ insieme e
raccontarsi le vicende quotidiane. Lei era una persona rassicurante. L’esatto
contrario di quell’arrogante di Mr Christian Grey!
***
Il
giorno della consegna dei diplomi, Christian si preparò con cura, come era
solito fare, ma senza alcun entusiasmo. Sarebbe stata una giornata lunga e parecchio
noiosa. Si presentò puntuale nel luogo preposto, dove incontrò la giovane Miss
Katherine, che salutò con un cenno del capo, per poi ignorarla educatamente e
mettersi a parlare col rettore dell’università ed alcuni docenti.
Dopo
i doverosi discorsi introduttivi, cominciò la sequenza di neo laureati, che si
presentavano al suo cospetto, per ricevere il tanto sospirato rotolo di finta
pergamena, che faceva di loro dei neo-disoccupati.
Christian
sorrise, pensando, ironicamente, che fosse stato scelto proprio lui, per
consegnare i diplomi di laurea, che non aveva nemmeno portato a termine gli
studi.
Fu
in quel momento, dopo un mare di visi anonimi, di mani sudaticce e di sorrisi
inespressivi, che la vide.
Una
ragazza mora, che si stava avvicinando a lui, con passo malfermo sui tacchi
alti. Aveva un viso angelico ed il bianco latteo della sua pelle faceva un
bellissimo contrasto con il rossore pudico che colorava le sue guance.
Quando
si guardarono negli occhi, gli occhi più azzurri e più belli che avesse mai
visto, provò una stranissima sensazione.
<
Congratulazioni, Miss Steele >
<
Grazie, Mr Grey >
Christian
le consegnò il rotolo di carta e le strinse la mano.
A
quel contatto, pelle contro pelle, una scossa di piacere intimo lo percorse per
tutto il braccio, fino al petto, fino allo stomaco, fino all’inguine.
Sorpreso
da quella reazione inaspettata, emise un debole respiro, che si contrappose
allo sguardo incredulo della fanciulla davanti a lui. Evidentemente anche lei
aveva sentito qualcosa.
A
malincuore lasciò andare quella mano calda e vellutata, che già sognava di
sentire sul suo membro, e proseguì con gli altri studenti in attesa, non prima
d’aver memorizzato il nome della bella e conturbante ragazza, che aveva appena
incrociato la sua strada. Quel pomeriggio, Welch avrebbe avuto del lavoro
urgente da fare.
Al
termine della sfilata, dopo i doverosi applausi ed il rituale lancio dei
cappelli dei neolaureati, Christian cercò di ritrovare il volto di Miss
Anastasia Steele tra la folla e fu sorpreso di vederla intrattenersi, niente
meno, che con Miss Kavanagh.
Sorrise
soddisfatto. Qualcuno lassù gli voleva bene!
Si
avvicinò al gruppetto di amici, sentendo una fitta di odio profondo verso un
ragazzo, presumibilmente il fratello di Katherine, vista la somiglianza, che
teneva abbracciata Miss Steele, con un atteggiamento di estrema confidenza.
Non
fece in tempo a rimproverarsi per quel pensiero, in fondo Miss Steele non era
sua, che si trovò già vicino all’allegra compagnia.
<
Miss Kavanagh, volevo porgerle le mie congratulazioni >
<
Oh, grazie Mr Grey. >
Kate
fu colta di sorpresa da quell’improvviso interesse del ricco imprenditore, dopo
che all’incontro era stato così altezzoso ed arrogante.
Poi
capì. Lo sguardo che Mr Grey lanciò verso Anastasia fu più esplicativo di mille
parole.
<
Posso congratularmi anche con lei, Miss Steele? > chiese Mr Grey, ignorando
completamente sia Kate che suo fratello, che nel frattempo aveva sciolto
l’abbraccio con Anastasia, per abbracciare la sorella.
<
Grazie Mr Grey. Ma…come fa a conoscere il mio nome? > chiese Anastasia,
sorpresa ed imbarazzata allo stesso tempo.
<
Le ho appena consegnato il diploma di laurea, ricorda? > rispose lui, con
voce vellutata e rassicurante.
<
Certo che sì, ma ne ha consegnati a centinaia, oggi! Dubito che lei possa
ricordare i nomi di tutti i presenti! >
<
Ricordo solo quelli che mi interessano, Miss Steele! > disse Christian,
sicuro di sé.
Per
non perdere l’occasione, intavolò la prima conversazione che gli venne in
mente.
<
Anche lei è una giornalista, come Miss Kavanagh? >
La
osservò attentamente, mentre Anastasia, con lo sguardo, cercava l’aiuto di
Kate.
<
No. Io ho studiato letteratura inglese >
<
E quali sono i suoi progetti per il futuro? > chiese lui, anche se la vera
domanda che avrebbe voluto rivolgerle sarebbe stata: C’è posto per me, nel tuo futuro, piccola Miss Steele?
<
Ancora nulla di preciso. Ho fatto qualche domanda in giro per fare uno stage…
>
Questa
sì che era una possibilità! La sua azienda faceva stage mirati a sviluppare la
professionalità dei giovani laureati ed erano molto ambiti. Entrare nel suo
staff era un fiore all’occhiello, per molte persone. Sarebbe stato estremamente
interessante vedere Miss Steele varcare la porta del suo ufficio, tutte le
mattine!
<
Ha presentato domanda anche nella mia? >
<
Co…come? Certo che no! > rispose lei, quasi scandalizzata!
<
Perché no? > questa reazione proprio non l’aveva capita. Cos’aveva la sua
azienda che non andava bene, per lei?
<
Bhè…io…sono solo laureata in letteratura. Non credo d’avere nulla da dare alla
Grey Enterprises! >
Ah,
ecco cos’era! Si sentiva inadeguata. Forse non aveva tutti i torti, se avesse
anche solo lontanamente immaginato quali mansioni
aveva in mente per lei!
<
Ma sarebbe compito della Grey Enterprises dare un valore aggiunto a lei! >
Anastasia,
ancora troppo sorpresa per quell’offerta ed, onestamente, piuttosto stordita
dallo stesso Mr Grey in persona, cercò supporto da Kate, che stava osservando
la scena con malcelato stupore e tanto di bocca aperta.
A
Christian non sfuggì quella muta richiesta d’aiuto.
Era
evidente che le due ragazze erano molto legate e che, fra le due, la più forte
di carattere fosse Miss Kavanagh. Doveva separarle, altrimenti non avrebbe mai
avuto modo di vedere le reazioni della bella mora, senza l’influenza della
rossa.
Con
un movimento fluido e spontaneo, come se si fosse girato senza rendersene
conto, sovrappose la sua figura a quella dell’amica, per interrompere la loro
visuale.
Quindi
aggiunse: < Posso offrirle qualcosa da bere? Così possiamo parlarne. >
<
La ringrazio, ma mio padre mi sta aspettando > rispose Anastasia, rossa fino
alla punta dei capelli.
<
Capisco. Al contrario, mi perdoni, non volevo trattenerla con le mie domande. Sarà
per la prossima volta. Decida lei, dove e quando, sempre che le faccia piacere,
ovviamente. > disse Christian e le allungò il suo biglietto da visita.
Anastasia
lo prese con mano tremante, sotto gli occhi straniti di Kate che, con coraggio,
disse: < Mr Grey, la mia amica non è solita accettare inviti da estranei.
Non si aspetti d’essere richiamato! >. Quell’uomo proprio non le piaceva!
Christian
riuscì a trattenersi dal fulminarla con lo sguardo, anni di autocontrollo potevano essere davvero utili, in certe
circostanze, pensò, poi rispose: < Non sono un estraneo. Lei stessa mi
ha conosciuto la settimana scorsa. >
<
E questo che cosa significa? >
<
Che lei può garantire alla sua amica che non sono un mostro, che non le salterò
addosso e che non farò nulla che lei non voglia! > affermò sicuro Mr Grey e,
prima di dare tempo e modo a Miss Kavanagh di ribattere, aggiunse: < E per
dimostrarle la mia buona volontà e la mia buona fede, sono disposto a posare
per delle fotografie, in esclusiva per lei! Che cosa ne dice? >
Kate
si lasciò sfuggire un sussulto compiaciuto. Foto esclusive del più esclusivo e
ricco scapolo di Seattle? Doveva parlarne con Ana.
Ma
chi le avrebbe garantito che non fosse tutta una scusa?
Intuendo
l’indecisione di Katherine, Christian colse la palla al balzo quando,
intercettato da un giornalista del giornale locale, che gli aveva chiesto di
posare per la sua rivista, si fece scattare una fotografia attirando accanto a
se un’incredula Anastasia.
<
Ecco…in fondo…credo che si possa fare… > disse Kate, stupita.
La
giovane donna guardò Anastasia, che per la prima volta alzò il viso arrossato
verso la sua amica. Cosa le voleva chiedere, Kate, con quello sguardo? Incerta
sulla risposta da dare, istintivamente si morse il labbro con i denti.
Mr
Grey ebbe un sussulto a livello primordiale, guardando le labbra della ragazza
accanto a lui. Erano la cosa più erotica che avesse mai visto in vita sua…e ne
aveva viste di cose erotiche, in ventisette anni!
A
fatica, ritrovò un minimo di lucidità per osservare lo scambio mentale di
informazioni, che le due amiche stavano avendo davanti ai suoi occhi, e ne
colse il contenuto prima ancora della bella Anastasia, motivo per cui incalzò
dicendo: < Miss Kavanagh, sarò a Portland fino a sabato. Alloggio all’ Heathman
Hotel. Se deciderà di contattarmi, per fare qualche scatto, Miss Steele ha il
mio numero. A presto! >
Si
girò verso Anastasia e, prendendole la mano con la sua, sfiorò quella pelle
delicata e perfetta, con un galante quanto inusuale baciamano.
Indugiò
appena più del dovuto, per poterne memorizzare il profumo inebriante.
<
Anastasia >
<
Christian >
L’uomo
rimase interdetto. Nessuna donna lo aveva mai chiamato per nome, nessuna poteva
permetterselo, eppure, pronunciato da quelle labbra sensuali ed impudenti, gli
era sembrato il suono più dolce che avesse mai sentito in vita sua.
Uno
strano e nuovo sentimento stava prendendo forma, dentro uno dei brandelli in
cui era stato ridotto il suo cuore.
Si
allontanò dalle due ragazze, lasciando che traessero le loro conclusioni, (giuste
o sbagliate che fossero, lo avrebbero scoperto in futuro), di quell’incontro
così fuori dal comune.
Di
due cose era assolutamente certo: Katherine non sarebbe stato un problema e, prima
o poi, Anastasia Steele, con quella sua bocca sensuale ed eccitante, sarebbe
stata sua.
***************
Questa
è forse la meno sentimentale e zuccherosa, tra le varie storie che ho scritto
su questa coppia, ma non poteva essere diversamente, visto che qui Christian ed
Anastasia si sono appena conosciuti e Mr Grey, come ben sappiamo, all’inizio
voleva solo una sola cosa da Anastasia…e non era di certo la ricetta del suo
pollo al forno!!! Ahahahahah! ( sono riuscita a sorprenderti questa volta, mrsLelli? )
Ma
mi sono divertita a sottintendere l’ineluttabilità del destino, che gioca con i
nostri beniamini, perché in nessun universo può esistere Mr Grey senza la sua
Anastasia!
Ciao
frency70