Storie originali > Favola
Ricorda la storia  |      
Autore: _Alexis_    12/02/2013    2 recensioni
Lo chiamo Il Sognatore... è una creatura molto gentile... beh, ma solo verso chi lo è con le cose che ama, agli altri porta solo indifferenza.
Lo chiamo così perchè di solito, se sono agitata, o nervosa, o triste, lui mi viene vicino e mi fa addormentare.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mentre il vento d'autunno
soffia, penetrante, un bimbo
apre gli occhi.

Yamaguchi Seishi

La montagna, e la nebbia, e gli alberi grandi, freschi, forse un po' spaventosi... ma questo sicuramente doveva essere il loro unico modo per proteggersi.
Gli occhi di Nui erano abbagliati, di volta in volta, dalla bellezza di quel bosco, dai suoi magnifici colori freschi, opachi e avvolgenti, dalle foglie secche sul terreno che si mescolavano ai fiori di alta montagna e ai fili d'erba, piegati dalla rugiada.
Apprezzava ogni singolo angolo di quel posto, ogni piccolo essere, come anche un insetto che si intrufolava nella terra bagnata.
Man mano che avanzava su per la montagna, il freddo si faceva più tagliente a sentirlo fino ai denti... ma confidava nel braccio del padre, che stringendola forte la teneva salda, in groppa al cavallo.
-Per la miseria... Ah! Per la miseria!
Lo aveva sentito borbottare insistentemente, forse adirato per il fatto che i vari aggeggi elettronici che si era portato sù, non funzionassero bene - ovviamente.

Insieme al vento che le fischiava nelle orecchie, infastidendola, percepì chiaramente il respiro di una persona, le aveva solleticato il collo, ne aveva sentito il calore, si voltò.
Mentre piano una leggera foschia si diffondeva tra i rami degli alberi, vide chiaramente un viso, quasi confuso nella penombra. Il viso di un uomo, la cui pelle era tanto chiara da essere quasi trasparente, gli occhi azzurri e limpidi come la superficie di uno stagno, e i capelli candidi corti, scossi leggermente dal vento.
Nel complesso, Nui non potè che spaventarsi e nascondersi nei bordi del giubbotto, ma bisogna anche dire che la piccola sapesse in cuor suo che quell'uomo non avesse intenzioni cattive.

- Era un uomo in mezzo alle foglie, ti dico!
Vide sua madre annuire con fermezza, eppure glielo leggeva chiaro negli occhi che non credesse ad una sola delle sue parole. O meglio, è più giusto dire che non ci desse il giusto peso.
Le accarezzò il viso sorridendo, e allora Nui poteva anche perdonarle la sua eccessiva superbia.
Adorava la loro residenza estiva, proprio per il suo trovarsi lontano dalla città.
In un modo o nell'altro quell'ambiente le trasmetteva sempre qualcosa di buono. I colori erano freddi ma sereni, direi rilassanti.
Si chiudeva nella sua stanza, mentre i suoi genitori e altre persone discutevano, e sentiva le loro voci smussate ma allegre, così allegre.
Si chiudeva nella sua stanza, seduta nel letto con la lampada accesa e spesso puntava fuori il suo interesse. Il tempo quel giorno era peggiorato notevolmente dal dì alla notte, la tempesta infuriava e gli alberi allora si muovevano tutti all'unisono.
Anche in quel caso non poteva fare a meno di pensare che la montagna, nonostante tutto, fosse tranquilla, e quindi affascinante: il bosco sembrava danzare, lievemente, i rami e le foglie e le chiome si agitavano in maniera quasi ordinata, era la vita che si faceva sentire attraverso il fischio del vento.

Lampeggiò dentro la camera, poi un ruggito l'aveva svegliata di colpo, questo la spaventò sul serio. Non bisogna ricercare un motivo vero e proprio per la sua reazione, era comunque una bambina di soli nove anni che il temporale aveva svegliato non proprio educatamente.
Aveva tenuto gli occhi strizzati per un po', fino a quando la curiosità non la costrinse a riaprirli. L'uomo che quella mattina aveva visto nel bosco, sedeva al bordo del suo letto, la guardava con i suoi grandi occhi del colore dell'acqua.
Oh, aveva un'aria così gentile che le sue intenzioni non avevano bisogno di essere espresse con le parole.
Il vento aveva ripreso ad agitare i vetri della finestra, Nui aveva guardato un attimo fuori, solo un attimo prima che si accorgesse di quanto le sue palpebre fossero pesanti, non pensò allora più a nulla, perchè si era addormentata.

- Oh, quell'uomo era il Sognatore! è una forma d'essere, non potrei definirlo né uomo, né pianta, né animale e né tantomeno un fantasma!
Ascoltava con entusiasmo e con garbato interesse l'anziana signora del palazzo accanto al loro. In realtà non era proprio anziana, ma proprio la piccola non riusciva a definirle un'età, visto che era uguale sin da quando riusciva a ricordare.
L'ascoltava con interesse perchè le sue storie erano sempre cariche di qualcosa di incredibilmente meraviglioso eppure così realistico, mai troppo enfatizzava, né tantomeno la terrorizzava. Era invece proprio come se quelle cose le avesse pienamente vissute, era come quando lei tornava da scuola e raccontava alla madre cosa aveva fatto. Ecco, qualcosa di simile.
- Io lo chiamo Il Sognatore... bel nome, no? è comunque una creatura molto gentile, ma solo con chi è gentile verso le cose che ama, agli altri porta solo indifferenza.
Lo chiamo così perchè di solito, se sono agitata o nervosa o triste, lui mi viene vicino e mi fa addormentare. Sostituisce i sogni, ti porta immagini di serenità, sa che noi esseri umani, beh, in questo siamo un po' debolucci!
- Ma quali sono le cose che ama?
- Beh, piccola, essendo stato cresciuto dalla montagna, è la Natura stessa, ciò che ama.

Nui non conosceva ancora com'erano davvero le persone, e che cose simili non si vedevano da nessuna parte.
Credeva di essersi innamorata di quell'essere, e restava a fissare l'aria fantasticando.

Panico.
Ma, come le era stato detto più volte, Se ti perdi, non ti agitare!
Eh, sono parole! La verità è che si era persa, e che intorno a sé vedeva troppi sentieri, ma nessuno che assomigliasse a "quello giusto".
Il bosco sembrava schernirla, ora silenzioso, ora una certa nebbiolina si insinuava tra i rami degli alberi, anche quelli più bassi, ora qualche piccolo animaletto sfrecciava tra le foglie facendola sobbalzare.
Non si muoveva dal suo posto, chissà che non beccasse una buca o le cose più strane che potevano nascondersi sul pendio della montagna.
Nel complesso non sembrava che gli alberi, l'erba e la terra volessero aiutarla, e quando un cervo fece tanto chiasso allontanandosi a grande velocità - forse più spaventato della bambina stessa - Nui si mise a correre ritenendo opportuno dichiarare lo stato di panico, in cui ci si deve agitare e scappare via.
Ebbe poco tempo per riflettere sulla sua condizione, su ciò che le era appena accaduto: il fiume non si stagliva chiaro tra la nebbia, per niente, lei non lo vide e in pochi attimi il suo corpo era già intirizzito dalla corrente gelata che la portava al fondo.
Percepì un leggero fruscio, uno strano fastidio all'altezza del petto e un buon odore di pulito e fresco.
Qualcuno la stringeva tenendola in braccio, ma quando aprì gli occhi dovette constatare che non fossero le braccia di nessuno dei due genitori a stringerla.
Stringeva i capelli morbidi che sembravano avere la consistenza di fili d'erba, erano i capelli del Sognatore. Si lasciava quindi portare da lui lungo un posto che non riusciva a definire, era comunque davvero sollevata.
Non avrebbe saputo dire se fosse morta, posso dirvi con certezza che non lo è, ma non aveva molta importanza.
Lei non ci diede importanza, e i suoi unici, pochi pensieri, ruotavano attorno al fatto di essere al caldo e al sicuro, tra le braccia che la stringevano.
Infondo, pensava, la montagna l'aveva solo un attimo persa di vista, ma l'aveva salvata.

------------------------------------------------

Devo un grande grande grazie a Yuki Urushibara per aver scritto un meraviglioso manga quale è Mushishi che ha palesemente ispirato questa piccola cacatella!
la citazione che ho inserito all'inizio non è altro che un haiku.
non ho molto altro da dire, spero sia qualcosa di leggibile e di piacevole ^^
tanti cari saluti, _Alexis_

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Favola / Vai alla pagina dell'autore: _Alexis_