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Autore: Lory402    13/02/2013    0 recensioni
Storia partecipante al contest "Memories..." indetto da SuN of TwiLiGhT sul forum di efp - ma abandonato, e rilevato da SunliteGirl
...L'amore è di sicuro una cosa meravigliosa… Ti travolge in un turbine di sentimenti nuovi e sconosciuti senza che tu te ne accorga… ti fa soffrire, ma poi ti rendi conto che non puoi più farne a meno… e…
Io non ho mai provato questo sentimento, eppure mi ritrovo fin troppo spesso nell'occhio del ciclone! Quindi, care ragazze innamorate, avete mai pensato a come si sente la vostra migliore amica, che tenete ore e ore al telefono parlando del vostro amore segreto, senza poi concludere nulla? Ebbene, la storia “d'amore” che racconterò, o meglio, LE storie, non parlano di me, bensì delle persone che in un modo o nell'altro sono legate alla mia vita, e delle loro situazioni, descritte proprio da chi in realtà non c'entra nulla…
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Nick EFP: Lory402
Titolo: Pettegolezzi di Vita
Introduzione: …L’ amore è di sicuro una cosa meravigliosa… Ti travolge in un turbine di sentimenti nuovi e sconosciuti senza che tu te ne accorga… ti fa soffrire, ma poi ti rendi conto che non puoi più farne a meno… e…
Io non ho mai provato questo sentimento, eppure mi ritrovo fin troppo spesso nell’ occhio del ciclone! Quindi, care ragazze innamorate, avete mai pensato a come si sente la vostra migliore amica, che tenete ore e ore al telefono parlando del vostro amore segreto, senza poi concludere nulla? Ebbene, la storia “d’ amore” che racconterò, o meglio, LE storie, non parlano di me, bensì delle persone che in un modo o nell’ altro sono legate alla mia vita, e delle loro situazioni, descritte proprio da chi in realtà non c’ entra nulla…
Genere: Romantico, introspettivo (?), comico - a detta della giudiciA ;) -
Rating: Giallo
Ricordo originale: L’ inizio è tutto un mio ricordo.
Note dell’autore: È una storia scritta in diversi momenti del 2012, nata dalla malsana idea mia e di una mia amica che una ragazza avesse mollato un nostro compagno di classe per il suo migliore amico, mentre in realtà era già impegnata con chissà chi. In alcuni attimi mi sembra quasi che sfiori il demenziale, e probabilmente l’ ultima parte è descritta in modo un po’ cinico… ma mi ci sono impegnata.
 
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Oggi - 13/02/2013 - è il primo anniversario della mia iscrizione a efp (^^) Per questo ho deciso di postare il primo capitolo quando ancora non erano arrivati i risultati :)
Fatemi sapere cosa ne pensate!
 
 
 
 
 
PETTEGOLEZZI DI VITA
 
L’ INIZIO…
 
Una classe, ventiquattro ragazzi, una bidella sull’ orlo di una crisi isterica per colpa (o merito, dipende dai punti di vista) di questi giovani, il motivo? La prof di arte malata e le prime due ore del giovedì mattina da passare come vogliamo! Già, perché quella classe è la mia e il nostro unico pensiero era: “Non la prof di mate come sostituta! Non la prof di mate come sostituta!” E ci è anche andata bene, perché la prima ora le nostre preghiere da classici studenti che odiano con tutte le loro forze la matematica è stata esaudita. Peccato che ci siamo illusi che potesse andar bene anche la seconda ora. Ci siamo ritrovati nel pieno di un’ ora di “geometria all’ ultimo sangue“, e per ultimo sangue intendo che veniva promosso chi riusciva a reprimere l’ istinto di tagliarsi le vene seduta stante. No, dai, forse sono un po’ esagerata, non è neanche troppo tremenda la prof, in ogni caso seconda ora geometria, terza ora scienze, e la quarta, in cui avevamo ancora lei? In quell’ ora siamo stati graziati dalla benevolenza di qualche santo in cielo che si ricordava ancora della nostra classe: un’ ora in cortile. E ditemi: chi avrebbe sprecato quell’ occasione fantastica mettendosi a litigare? Semplice: la 1 M. Quel giorno ci fu una vera e propria guerra verbale senza esclusione di colpi in stile “maschi contro femmine” peccato che noi siamo in minoranza numerica. Da chi poteva essere stata cominciata quella battaglia? Ovvio: dall’ idiota degli idioti, altrimenti detto “Massimo”. La conversazione in sé non ci interessa, e neanche le ragioni per cui è cominciata, ma c’ è un punto fondamentale in quel dibattito, una frase detta da Massimo a tradimento:
- Ma cosa vuoi saperne tu? Intanto io ho la ragazza e te no! - Questa frase detta con disprezzo e rivolta a me non è stata una completa sorpresa, perché esattamente il giorno prima, Federica, mia compagna di banco e cara amica, mi aveva accennato delle voci che dicevano che una ragazza della nostra scuola si era messa con ‘sto imbecille, sapendo questo risposi prontamente:
- Sì, infatti mi dispiace immensamente per la Giada! Davvero! Non sai quanto! - La sua espressione era di chiara confusione in quanto io teoricamente non sarei dovuta essere a conoscenza di certe notizie, per questo di certo avrei dovuto ringraziare Federica, peccato fosse lei il punto di origine di parecchie cose, belle o brutte che furono. Da qualche tempo mi aveva infatti rivelato che era interessata a un amico relativamente stretto di Massimo: Luca. In realtà mi aveva fatto sudare sette camicie prima di svelarmi questo insignificante nome. Io sono da sempre una persona curiosa, di certo se una mia amica mi viene a dire che le interessa uno della nostra classe io faccio di tutto per scoprire chi esattamente. Spesso so essere parecchio testarda e persuasiva, tanto che alla fine si è decisa a rivelarmi il nominativo del fantomatico uomo del mistero. Purtroppo questo fu più un onere che un onore: solo il giorno prima infatti Federica mi aveva chiesto di scoprire se Luca avesse la ragazza. Se prima mi consideravo una persona con almeno un poco di furbizia, dopo quell’ episodio persi ogni briciolo di fiducia: cosa feci da brava sciocca col cuore d’ oro che sono a volte? All’ uscita da scuola andai dritta da Giada, che conoscevo grazie a un campeggio e alla pallavolo, e le chiesi:
- Puoi chiedere al tuo ragazzo se il suo amico Luca è impegnato? - E questa mia generosa amica rispose molto garbatamente:
- No - Ok, posso accettare un fallimento, peccato che non sono famosa per il mio fermarmi a una risposta, insomma: io rimugino, seguo certi percorsi mentali che non saprei spiegare a qualcuno mentalmente sano perché impazzirebbe, e arrivo a conclusioni affrettate. Anche se quella volta ero particolarmente sicura di ciò che credevo, e cioè: la cara Giada, sarebbe andata a dire al suo ragazzo che avevo chiesto se Luca stava con qualcuno, Massimo avrebbe pensato che a me lui piacesse, lo sarebbe andato a spifferare a Luca e in men che non si dica lo avrebbe saputo la scuola al completo. Incredibilmente la mattina dopo (quella del litigio) nessuno mi disse niente, da questo intuì che la Giada non aveva parlato.
Tornata a casa aprii Facebook, per qualche strano caso del destino anche la Giada era stata illuminata dalla stessa idea, così, Giovedì 12 Aprile 2012, alle 14.01, aprii la chat e cominciò il nostro dialogo:
Io: “Poi immagino tu nn l' abbia chiesto a Massimo vero?”
Giada: “no... ma ti volevi mettere con quello liii?”
Io: “Ma figurati!
      Ammetto unicamente che è piacevole di aspetto”
Giada: “ah... ma ti piace?”
Io: “NO!”
Giada: “ahhhh
                cmq nessuno si può mettere con lui”
Io: “Con Lù, xk?”
Giada: “Lui, xk io dv far mettere la Lucia Delmano con lui”
Io: “Nn la conosco, però avevo promesso a una mia amica "interessata" che scoprivo se ha la ragazza.”
Giada: “no nn ce la ha... ma nn si può mettere con quella tua amica quindi dille che ce l' ha”
Io: “Non posso mentirle, poi ci sta male
       Ora scusa, devo andare”.
(Eventuali errori ortografici non sono da considerarsi miei sbagli poiché ho riportato in tutto e per tutto la conversazione come è avvenuta) E questa, alle 14.05, fu la fine della nostra piccola chiacchierata via computer.
Il pomeriggio del giorno dopo, Venerdì 13 Aprile, ero di nuovo su Facebook, per caso vidi una lucina verde affianco al nickname di Massimo e così, alle 17.48, iniziai la conversazione in questo modo:
“Massimo, nn mi dovevi 40 cent?” Ammetto che il mio può anche non essere un buon modo per attaccare bottone, ma di sicuro lui è riuscito a rovinare ogni mia voglia di essere gentile (o almeno di non staccargli la testa a morsi la mattina dopo), vi basti sapere che mi ha riempito di insulti a gratis, in inglese per giunta, lingua di qui capisco poco e niente (soprattutto niente). Alle 17.56 la conversazione è finita con un mio messaggio scritto in spagnolo (unica cosa che so di quella lingua) che poteva essere tutto fuorché amichevole. Alle 19.04 cominciai un nuovo scambio di messaggi con la Giada, anche quello non iniziato nel migliore dei modi, secondo voi posso salutare una persona in chat esordendo con: “Il tuo ragazzo è un idiota” ? Alla fine, dopo un po’ d’ incomprensioni e chiarimenti, le chiesi perché si era messa con Massimo (risposta testuale): “mi piace xk è carino e simpatico…”. Nonostante io non credevo, e non credo tutt’ ora, che siano delle motivazioni molto forti per stare insieme a una persona, gli augurai tutta la felicità possibile e, alle 19.43, la nostra conversazione terminò.
Il giovedì dopo arrivai abbastanza presto a scuola, appena posai lo zaino a terra, ai piedi delle scale che portano dentro l’ edificio al secondo piano, una furia scatenata corse verso di me alla velocità di un tornado e mi si gettò letteralmente tra le braccia gridando come una forsennata:
- Giuly! - Io ricambiai l’ abbraccio di quella ragazza che ogni volta che mi vede storpia il mio nome ma a cui voglio un bene dell’ anima. Dopo che si fu staccata, non mi diede il tempo neanche di fiatare che mi afferrò il braccio destro e mi condusse da un gruppo di maschi lì dietro. Le chiesi più volte cosa diamine stesse facendo, ma solo una volta arrivate davanti ai ragazzi mi degnò di una risposta:
- Dobbiamo rompere quegli scemi! - Io avrei anche accettato, ma non mi avevano fatto niente e so che la mia cara amica se la sa cavare benissimo anche da sola in certe situazioni, così mi voltai dicendo:
- Ok, ciao Lisa - Ritornai sui miei passi. Purtroppo incontrai Massimo con un’ altra delle pene della mia vita: Riccardo. Fortunatamente non è più in classe con me dall’ anno scorso (e credetemi che non passa giorno per cui non ringrazi il cielo per questo). Mentre passavo, salta su Idiota 1 e mi dice:
- Giulia lo sai che sei figa oggi? - Ok, c’ è da dire che mi ero fatta una coda alta quel giorno, cosa che non succede spesso, ma, com’ è vero che mio nonno è morto, Massimo è famoso per flirtare con chiunque gli capiti a tiro, ovviamente non diedi peso alle sue parole e risposi di malavoglia:
- Sì, sì, ok grazie - Purtroppo la battuta perfetta da fargli in quel momento mi venne in mente due secondi troppo tardi! Fortunatamente (se vogliamo proprio dire così) una nuova occasione di dibattito tra noi arrivò relativamente presto, alla fine della seconda ora, mentre riponevo la cartellina di arte nell’ armadio, irrimediabilmente posto dietro al banco di Massimo e Luca, il primo se ne uscì con un:
- Dai, forza Giulia che ce la fai! - Io personalmente non ho molta pazienza, poi non parliamo della mia scarsa tolleranza, risposi così:
- Massimo? Sai, ‘sta mattina volevo risponderti in un altro modo, ma non mi sembrava il caso di fare una scenata davanti al tuo ragazzo. O no, scusa! È vero... tu e Riccardo siete appena agli inizi! - Vi assicuro che l’ espressione che aveva in quel momento era impagabile! In realtà mi aspettavo che reagisse in qualche modo, se avesse tirato fuori il fatto che lui stava con la Giada (cosa di cui amava parlare continuamente, come se dovesse confermarlo a se stesso, a mio parere) avevo già la battuta pronta:
- E infatti non è un’ ottima copertura? - Rimasi quasi male quando non disse niente, ma me ne andai con il sorriso soddisfatto proprio di chi ha appena stracciato qualcuno in una gara, ed effettivamente la guerra verbale che c’ è tra noi è una specie di gara, seguita dalle risa di quelli che avevano sentito le mie parole. Appena arrivai al mio banco in prima fila, mi buttai a peso morto sulla sedia e mi esibì in un chiaro sospiro di sollievo. Il sorriso non mi voleva abbandonare, avevo i battiti del cuore accelerati e appena mi voltai chiesi a Federica:
- Fede, ma è normale essere felici quando arrechi danno a qualcuno? - E lei, da sadica altruista qual è:
- Certo, tranquilla, e benvenuta nel mio mondo - Il sorriso quasi maligno con cui me lo disse forse in un altro momento mi avrebbe fatto accapponare la pelle, ma in quella situazione fece solo allargare il mio ghigno altrettanto contestabile, ci guardammo qualche secondo e scoppiammo entrambe a ridere. In principio comunque non mi preoccupai di questo piccolo fatto, la sera mi dovetti ricredere. Comunque, Giovedì 19 aprile alle 20.36 trovai la Giada su Facebook e così iniziò la nostra conversazione:
Io: “Giada scusa, sei una persona gelosa tu?”
Giada: “no”
Io: “Bene, grazie solo curiosità personale ^^”   [A ricreazione Massimo amoreggiava con una mia amica ed ero già pronta per spifferarlo]
Giada: “ok ok
               sai che mi sono lasciata con Massimo?”
Io: “... o.O *shok* E perché??“
Giada: “xk nn mi piace più e adesso sto con un altro”
Io: “Ma quando è successo?”
Giada: “ah domenica”
Io: “Ecco perché non ti tirava più fuori in ogni discorso!
      Comunque veloce eh a riprenderti?”

Giada: “ahahahah si si
               ma l'ho lasciato io”
Io: “Sì, questo l' avevo capito, ma... periodo di riflessione?... Sensi di colpa?... no? Wow, buon per te!“
Giada: “nooooo ma va la è stata la scelta migliore della mia vitaa”
Io: “O mio dio ma cosa cavolo t’ ha fatto?”
Giada: “ahahah nnt ma mi piace Mirco”
Io: “Non so chi è ma se ricambia buon per te”
Giada: “siii <3 cercalo si chiama Mirco Manelli <3”
Io: “Sì, ho letto! Fidanzato ufficialmente con Gi Giada Tramandelli! Complimenti!”
Giada: “ahhahahaha grazieee
                io vado ciaoo”
Io: “Ciao!”
Alle 20.47 finì il nostro scambio di messaggini. Fosse finita lì anche questa storia!
La verità è che prima di quella conversazione accadde una cosa che solo in seguito mi fu dato sapere… La Giada infatti non si limitò a mollarlo senza una ragione precisa mettendosi con un altro il giorno dopo; il suo “discorso di ben servito” infatti fu un “ti lascio” scritto sulla bacheca Facebook di Massimo, quando questo le domandò il perché allo stesso modo lei rispose con un furbesco: “non te lo dico :P”. Io non commento, mi limito ad informarvi che il giorno dopo, a ricreazione, il ragazzo si prese una cioccolata calda alla macchinetta situata in un corridoio della nostra scuola. Probabilmente chiedendo i soldi in prestito a qualcuno visto quanto è smemorato quel giovane. Scese le scale che conducono al piano terra, da lì arrivò vicino alla classe di Giada, quando s’ incontrarono, non so se lui l’ abbia cercata a lungo o no, Massimo le rinnovò la sua richiesta di spiegazioni e la ragazza, come volevasi dimostrare, negò i tanto attesi chiarimenti. Il suo ormai ex-fidanzato, in un moto di rabbia incontenibile, cercò di scagliarle addosso la cioccolata ormai fredda. La giovane però, non si sa bene come, riuscì a scansare il liquido, che finì per sporcare un testimone innocente, trovatosi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Per questo Massimo finì dal vecchio preside dell’ istituto che si limitò ad un richiamo, forse per pietà o per comprensione.
Arrivato sabato, come spesso succede, sembrava tutto normale: ragazzi con musi lunghi, sbuffi, corse, parolacce urlate… insomma, le solite cose che si vedono in una scuola, peccato che in realtà ci fosse qualcuno che tramava nell’ ombra… Ok, non è che tramasse, ma mi piaceva dirlo!
In un lato del cortile, dopo una piccola salita ancora piena d’ erba, un’ altrettanto piccola stradina di cemento prende il posto del verde. Confinante con questa stradina c’ è una scalinata che si affaccia ai sotterranei, vietata agli studenti, che porta chissà dove all’ interno della scuola.
Due ragazzi però ignorarono deliberatamente questo divieto, due giovani: un ragazzo e una ragazza, più precisamente Luca e Giada. Loro erano lì, ai piedi della scala, Luca con le spalle al muro e Giada a pochi passi da lui. La giovane si protese leggermente col busto verso la figura di Luca.
- Giada, non m’ interessa niente di Mirco, ma Massimo è un mio amico, non credo di riuscire a fargli questo - Lei si allontanò di qualche passo.
- Cosa credi? Anch’ io soffro per quello che sto facendo a Lucia, è stracotta di te da un anno ormai! Ma che posso farci se mi piaci? - Detto questo fece un passo in avanti e posò le labbra su quelle di lui, si scostò di poco.
- Il nostro secondo bacio - Si avvicinò di nuovo con il pieno consenso di Luca: ormai non avrebbe più interrotto la ragazza per nessun motivo. Lei ritornò ancora sui suoi passi.
- Il nostro terzo bacio - Ripeté gli stessi movimenti ancora e ancora.
- Il quarto… Il quinto… Il sesto… -Continuò a contare finché non si allontanò definitivamente da lui di qualche passo e disse con una punta di rammarico:
- Credo sia suonata, è meglio andare - Effettivamente la campanella si era fatta sentire, ed entrambi si diressero verso le loro classi, lui al secondo piano, lei al primo.
Dopo cinque ore di estenuante tortura, ecco che per gli studenti tutti si avvicina il momento di maggior gioia, la 1 M è già partita col conto alla rovescia … dieci! … nove! … otto! … sette! … Manca davvero poco e ormai la povera prof di inglese cui è stato affidato l’ ingrato compito di “intrattenerci” l’ ultima ora del sabato, non si sogna più neanche di provare a tenere buoni quel gruppo di scalmanati cui del resto faccio parte anch’ io … quattro! … tre! … due! … E al mio segnale scatenate l’ inferno! … Uno! … Ditemi, secondo voi è normale che un’ intera mandria di bufali inferociti esca, no, sarebbe meglio dire “si scaraventi” fuori da una scuola esibendosi in gutturali versi? Se per voi la risposta più logica è no, venite nella mia scuola, assicuratevi di essere a dieci passi a sinistra della porta sul retro all’ una in punto, e godetevi lo spettacolo! Ok, istinti animali a parte, se la cosa non finisse con la scuola?
Lo stesso posto della mattina, ancora gli stessi ragazzi, un altro bacio proibito.
- Sai, comincio a pensare che non m’ importi poi molto del tuo “ragazzo”, e forse neanche del caro Massimo -
- Io invece ringrazio ogni giorno quella scommessa -
Stop! Fermi tutti, scommessa?
 
FLASH BACK
 
- Hey! -
- Ciao Giada -
- Allora, come ti va? -
- Tutto bene… Hai saputo della sfida a pallavolo 1 I contro 1 C? -
- Ormai lo sanno tutti. Quelli della I sono andati in finale solo perché hanno battuto noi della E, quel giorno ero malata, se no gliel’ avrei fatta vedere! - Rispose la ragazza agitando un pugno in aria.
- Ok, possiamo lasciare il tuo talento per la pallavolo, influenzato anche dalla tua altezza, a più tardi? Intanto rispondi: per te chi vince? -
- La I, ovvio, se è riuscita a battere noi… -
- Secondo me invece la C, figurati! …Vuoi scommettere? -
- Ok, dai, ci sto. Cosa ci giochiamo? -
- Un bacio… - Disse l’ amica con aria maliziosa.
- Che? - Chiese la Giada decisamente confusa da quell’ affermazione. L’ altra si guardò un poco attorno e all’ improvviso il suo sguardo si illuminò.
- Chi perde dovrà riuscire a baciare lui! - Sussurrò con un ghigno quasi sadico stampato in volto, indicando con l’ indice Luca. Giada lo conosceva, era il miglior amico di Massimo dopo Riccardo.
- Ok - Accettò stringendo la mano che l’ altra le porgeva, già pregustava il dolce sapore della vittoria.
 
FINE FLASH BACK
 
- Già, sono straordinariamente felice che tu abbia perso - Disse il ragazzo con un leggero ghigno.
- Ma dai! - Sbottò lei appoggiandogli entrambe le mani sul petto e spingendolo indietro. Staccò la schiena dal muro e incrociò le braccia al petto.
- Come se a te invece dispiacesse! - Controbatté lui, lo sguardo della ragazza si addolcì un poco: aveva maledettamente ragione.
- Ok… Non posso negare di condividere le tue idee - Lo guardò di sottecchi.
- Alcune… Idee… - Precisò lei notando anche troppo chiaramente la luce di soddisfazione che aleggiava brillando nello sguardo del giovane.
- La cosa più divertente di questa storia credo sia quando ti sei avvicinata a me con lo sguardo basso e la faccia tutta rossa! - Un leggero velo porpora si posò sulle gote della sua interlocutrice al nominare quell’ episodio. Luca ci rideva sopra, ma la verità era che quel momento aveva cambiato tutto.
 
FLASH BACK
 
Una ragazza mora con la coda di cavallo si avvicina all’ amico appena chiamato. In volto lo stesso sguardo di una condannata a morte diretta al patibolo. Si guarda bene intorno, sperando di non incontrare la famigliare figura del suo ragazzo nel cortile deserto. O forse pregando che accada il contrario, così da poter rimandare quell’ assurdità. Non notando nessuno si affianca al giovane e gli fa cenno di continuare a camminare.
- Allora… Come va? - Chiede lui per rompere il ghiaccio dopo qualche passo accompagnato da un imbarazzato mutismo. La giovane parla, la voce ridotta a un sussurro.
- Scusa! Scusa! Scusa! Non sai quanto mi dispiace - Lo sguardo ancora chinato, si vergogna. Alza il viso di colpo su quello preoccupato di lui, non capisce, ancora. Senza aspettare un attimo di più sporge leggermente il volto verso quello del ragazzo e unisce le loro labbra. Se avesse aspettato ancora le sarebbe mancato il coraggio. Il giovane sente le labbra morbide e rosee dell’ amica sulle sue, sa che non è giusto. Questo contatto inaspettato lo lascia sconvolto, non riusce a muoversi, ma capisce che è uno sbaglio: lei è la ragazza del suo migliore amico, lui l' ama davvero, ma quelle labbra, così dolci… e invitanti… Forse, pensa, può anche abbandonare la ragione per qualche istante. Resta fermo, immobile, non rinnega quel contatto e non lo asseconda, godendone però intimamente. Tutto è così improvviso, così sbagliato, ma al tempo stesso così appagante da far risultare doloroso il distacco. Questo però avviene. Una fitta di dolore attraversa il corpo di entrambi. La ragazza sa che dovrebbe abbassare lo sguardo, chiedere ancora scusa e scappare, ma non ce la fa, sarebbe troppo faticoso per lei. Gli occhi castano scuro del giovane la incatenano sul posto, senza lasciarle possibilità di fuga. Si vergogna, ma non soffre. Le risulta quasi impossibile pentirsi di quel bacio, sa che con quel contatto qualcosa in lei si è spezzato. In lui, invece, qualcosa è nato.
…Desiderio…
 
FINE FLASH BACK
 
Luca ci ripensò, sapeva di essere un bel ragazzo, la sua (a suo parere) legittima autostima gli impediva anche solo di immaginare il contrario, però la verità è che non aveva mai rivolto la sua totale attenzione a una ragazza. Sì, aveva avuto qualche storia, ma niente di serio che lo distogliesse dal suo amore per il basket, o forse la verità è che non gli era mai importato veramente dell’ altro sesso, finché una ragazza proibita non aveva risvegliato in lui il piacere di infrangere le regole. Guardò la giovane che aveva davanti, era carina, sì, una bella preda per un cacciatore che si risveglia, ma forse per lui era arrivato il momento di far pratica con gli esemplari più rari (che ragionamento maschilista…), ed ecco la realtà: lui amava solo se stesso, però per divertirsi non serve necessariamente impegnarsi con una persona. Baciò ancora una volta la ragazza, con più passione, ma quasi frettolosamente, dopo appena qualche secondo si staccò e liquidò la sua compagna mormorando che faceva tardi. Questa rimase ancora un secondo ferma in quel punto, aveva avvertito qualcosa di diverso nel bacio che lui le aveva donato, ma non sapeva spiegarsi cosa.
…Consapevolezza...
La consapevolezza di volere qualcosa di nuovo, ma senza impegno o fatica, come ottenere questo, però, Luca se ne accorse solo nel corso del pomeriggio, durante delle “prove sul campo”.
La ragazza se ne andò.
Passò davanti al corridoio del piano terra, in quel momento doveva essere deserto. La campanella di fine lezione era suonata quasi da sette minuti, e di solito chi non ha il rientro non è che se ne va: scappa. Invece quel giorno, girando la testa a destra, Giada non vide la desolazione che si aspettava, ma due figure. Precisamente quella della sua migliore amica, Lucia, la ragazza innamorata di Luca, e del suo ex, Massimo, quello che secondo le sue amiche stava da cane dopo che lo aveva mollato.
< Sì certo, e infatti sta lì a sbaciucchiarsi con quella gallina perché gli manco! > Pensò Giada. Quei due non davano segno di notarla < probabilmente troppo presi dai loro affari > Ipotizzò la ragazza quasi indispettita alla vista dei due. Impettita se ne andò e i due si staccarono.
- Sai che baci bene? -
- Massimo? Se n’ è andata -
- Per fortuna… - Ribatté lui.
- Se non si ingelosisce per questo… Dai, andiamo che è meglio. Ho una fame! - Cambiò discorso la ragazza avviandosi verso la porta.
- A domani - Salutò lui sparendo nella direzione opposta a quella di lei. Questa, prima di andare, si sfiorò la labbra con un dito…
- Anche tu… - Sussurrò, ripensando alla prima domanda del ragazzo.
 
  
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