“Fermati, aspetta, fermati.” ripetè nel sonno, rigirandosi tra le lenzuola appena comprate. Stava sudando, sapeva che era un sogno, ma come tutte le volte non riusciva a svegliarsi.

Vedeva quel ragazzo correre, correre via, perché correva? 

Tentava di raggiungerlo ma i suoi piedi erano come incollati al pavimento, non poteva muoversi, eppure si stava sforzando, ma lui era lontano, e lei non riusciva quasi più a vederlo, intravedeva solo i suoi capelli.

Tentò di chiamarlo, ma alle sue orecchie non arrivava nemmeno un sibilo. 

Tutte le notti la stessa storia, appena lo vedeva voltarsi, i suoi occhi si spalancavano e balzava giù dal divano-letto.

Si passò le mani sul viso accaldato, poi si tolse i capelli dagli occhi cercando di arrivare al bagno per darsi una rinfrescata, nel frattempo tentò di cacciare via i brutti ricordi.

Accese la luce e si guardò allo specchio. I suoi occhi erano gonfi e la sua faccia era di un rosso vivo. Si diede una sciacquata, poi barcollò fino in cucina, dove prese una bottiglia d’acqua e ne bevve un sorso.

Erano cinque anni ormai che faceva sempre lo stesso incubo, perchè ? Cosa significava?

Tremava, tremava a causa del gelo di quella cucina. 

-cazzo? Ma la caldaia l’avranno accesa?- pensò tra se e se.

Abitava in un appartamento minuscolo e umidiccio, l’aveva comprato anni fa con i soldi dell'eredità. 

Aveva ormai 23 anni e non abbastanza denaro per permettersi una casa ai limiti della decenza. Non aveva un vero lavoro, faceva la cameriera occasionale in un bar dalle sue parti, un posto losco, frequentato male, ma era l'unico posto in cui l'avrebbero accettata e specialmente pagata. 

Era sola.

I suoi genitori erano morti quando lei aveva compiuto 16 anni, d' allora se l'era sempre sbrigata da sola, facendo tutto il possibile per tirare avanti.

Il suo nome? 

Evy, il suo cognome non è importante, vi basterà sapere che non è mai stata una ragazza come le altre, lei nasconde un segreto, un segreto che non vorreste mai scoprire, fidatevi. 

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