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Autore: NathanThorne    13/02/2013    0 recensioni
Lennon è un adolescente poco fortunato in amore, ci penserà Pierre, il padre, a tirarlo su raccontandogli la sua storia, la sua storia d'amore, Waiting Sara.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Scolastico
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Premetto che la storia deve essere usata per crearci un fumetto e deve essere completata nei dettagli...scusate.
 
 
 
CAPITOLO 0:
BAMBINI 
[mercoledì 10-01-2035] 
Il vento freddo d'inverno tira nella ormai antica città storica di Sulmona, dove appena fuori dalla nuova struttura del Liceo Classico, un ragazzo comune di 16 anni torna a casa con 
passo affrettato e con il volto malinconico; il suo nome è Lennon ed è da qui che inizia la sua storia. Giunto davanti la porta di casa, che si trova nei pressi della villa comunale della 
cittadina, prende con tranquillità le chiavi dalla propria tasca e una volta entrato esclama come è suo solito fare: -Sono a casa!-. La sua esclamazione serve ad avvertire i suoi genitori
del suo arrivo, ed ecco qui che fa la sua comparsa il padre Pierre: fumettista indipendente, capelli castani scuri lunghi fino alle spalle, pizzetto, maglione scuro, jeans calati, converse
nere, una lunga collana con un ciondolo a forma di testa di lupo, a cui manca un orecchio, è legata intorno al suo collo, fisico decente con pettorali pronunciati; sua moglie, Jessica, lavora
come commessa al centro commerciale di Sulmona, castana scura, capelli lisci, magra, occhi verdi, maglia non troppo pesante con scollatura accentuata, jeans aderenti e scarpe converse rosse. I 
genitori salutano con gioia il ritorno da scuola di loro figlio: 
Jessica -Ben tornato tesoro! Tutto bene a scuola?- 
Pierre -A me non dici mai tesoro e poi come vuole che sia andato? E' una secchia!- 
Jessica -Di sicuro non ha ripreso da te- 
Pierre - Che sarcastica che sei- 
Lennon - Si...tutto bene, come sempre...- 
e si dirige in camera sua. I genitori, capito l'umore del figlio decidono di fare qualcosa 
Jessica - Dai, vagli a parlare- 
Pierre -Perché io?- 
Jessica -Tu sei il maschio, anche se non sembra, quindi è compito tuo-
Pierre -E va bene, vedrò cosa fare- 
Jessica -Ecco bravo, fai qualcosa, non fai mai niente!-
Pierre -Smettila di lamentarti, io lavoro giorno e notte-
Jessica -Sì certo, disegnare fumetti è un lavoro?-
Pierre -Certo che lo è!-
Jessica -Falco sì che fa un bel lavoro, non come te, ora vagli a parlare!-
così dopo aver tirato un sospiro, si dirige verso la camera del figlio. Bussa alla porta 
Lennon -Avanti- 
Pierre ritrova il figlio seduto sul suo letto, con la testa appoggiata sulla mano che a sua volta è appoggiata con il gomito sulla sua gamba sinistra, 
Pierre -Posso?- 
Lennon -Accomodati- 
così dopo essersi seduto sulla sedia a rotelle della scrivania del figlio, dove un largo computer Apple a schermo piatto è collocato nella scrivania di Lennon, inizia ad approcciarsi con il figlio
Pierre -Allora? Cosa c'è che non va?- 
Lennon -Niente..piuttosto...tu e la mamma state sempre a litigare- 
Pierre -Lei è così strana, si arrabbia per qualunque cosa! Comunque, sicuro che va tutto bene?-
Lennon -No...-
Pierre -Dai sono tuo padre, puoi dirmi tutto- 
Lennon -Questo non è del tutto vero, sei mio padre, non posso dirti tutto, posso dirti solo quello che potresti riuscire ad accettare, sei mio padre e se faccio qualche cazzata non posso dirtela, non potresti
accettarla, comunque non ho fatto nessuna cazzata...-
Pierre -So cosa vuoi dire, ma ho la mente aperta io, ne ho fatte di cazzate eheh...ma torniamo a noi, dimmi ti prego-
dopo aver tirato un grosso sospiro, risponde 
Lennon- E va bene, dunque, a scuola c'è una ragazza, bella, bellissima, si chiama Sara ma..-
Pierre -Non dirmi che l'hai messa incinta!-
Lennon -No! Il fatto è che lei non sa nemmeno come mi chiamo e questo mi fa sentire...male, dovresti vederla, si muove come se non gli importasse niente di nessuno e quando sorride è come se apparisse 
il sole, non so come spiegarlo...ma scaccia le nuvole- 
Pierre -Ah! So benissimo come ti senti, sai? Questo mi ricorda la mia storia, alla tua età, con una ragazza di nome Sara, come quella che piace a te- 
Lennon -Ah! Quindi sai come conquistarla!- faccia molto felice
Pierre -Bè! Eheh...Non proprio, con questa Sara...Io...ma partiamo dall'inizio...-. 
Ed ecco che la storia di Pierre inizia:
Due pagine nere con scritto WAITING SARA a caratteri grandi
[martedì 10-01-2012] 
"Era il lontano 2012, precisamente a Gennaio, era una giornata soleggiata, ma l'aria era molto fredda, come ogni mattina prendevo l'autobus che mi portava da Pratola a sotto il ponte di Sulmona, lì mi 
incontravo con due amici di classe, erano i più stretti, si chiamavano Claudio e Davide e con loro percorrevo tutta la strada che portava a scuola"
Claudio -Veloce Pierre che sennò l'Abbriano ti mette la nota per aver fatto due secondi di ritardo-
Pierre -Quella stronza ce l'ha con me!-
Davide -Se ci prova glielo faccio succhiare per bene!-
Arrivati al cancello della scuola i tre incontrano due compagni di classe, Andrea e Ivan che si stanno fumando beatamente due sigarette in attesa dell'apertura della scuola.
Davide - Andrè mi dai una cicca? -
Ivan - Grande Pierre, mi raccomando oggi come sempre, noi siamo i più scatenati, faremo impazzire i professori ahah - (intanto Andrea da una sigaretta a Leone)
Pierre -Ahahah! Gli faremo pentire di essere diventati professori-
Andrea -Bella Pierre-
Ivan - Pierre, ma tu non fumi?-
Pierre -Ora non ne ho voglia-
Ivan -Ah ecco, pensavo che avevi smesso-
Pierre -No tranquillo, a proposito, quando mi porti l'erba?-
"Fumavo e non solo tabacco, l'amicizia con Ivan mi aveva portato nel giardino dell'Eden"
Ivan -Mi arriva tra qualche giorno, portami 10 euro-
Pierre -Va bene, però cazzo, costa di meno un grammo d'oro!-
Ivan -Eh sì...hai fatto bene a chiederla a me e non a quella merda di Pippo-
Pierre -L'erba di Pippo è scadente-
Ivan -Non è erba, è merderba-
Pierre -Ahah già...comunque, ho sentito che ieri hai picchiato tre ragazzi insieme!-
Ivan -Quel'è il problema?-
Pierre -Vorrei averli io quei muscoli ahah dammene un po', così tanti a che ti servono?-
Parte un flashback sul passato di Ivan :
Casa di Ivan, da dentro si sentono urla e grida, i genitori stanno litigando 
Padre -Puttana di merda! Ho fatto bene a tradirti!-
Madre -Sei uno stronzo! Vaffanculo!- Prende un coltello e lo punta al Padre
Padre -Brutta troia, cosa ci vuoi fare con quello?- Gli tira un libro prendendola in testa, la madre cade a terra
Il padre rompe il vetro della finestra con una gomitata e ne prende un pezzo affilato, va verso la madre e la sfregia
Ivan assiste alla scena tremando 
Ivan qui ha 8 anni. 
Il padre dopo aver sfregiato la madre -Mi odi? Eh? Piccolo bastardo- 
Ivan -Fai del male alla mamma! Ti odio!- 
Padre -Bene stronzetto- da un cazzotto a Ivan -Se mi odi fammela pagare- 
Ivan non si muove. 
Padre -Ahaha sei proprio un cagasotto ahah- 
Ivan prende un pezzo di vetro che sta per terra, il padre appena lo vede gli da un calcio e gli dice -Cosa pensi di fare figlio di puttana? Mi minacci con un arma? Sii uomo e usa i pugni!- 
Ivan -Hai usato anche tu un pezzo di vetro sulla mamma!- 
Padre -Ma lei non è un uomo- 
Ivan rimane zitto e vede il padre andarsene mentre la mamma sanguina a terra. Da quel giorno si allena per fargliela pagare a suo padre
Tornando al presente
Ivan -I muscoli mi servono ad attirare le ragazze-
I tre si separano da loro e arrivano davanti al portone della scuola dove incontrano altri compagni di classe
Aldo -Ehi Pierre! Grandissimo!-
Davide -Non rompere il cazzo Aldo-
Pierre sorride senza rispondere
Aldo -Stavo parlando con Pierre...-
Pierre -Ciao Aldo...-
Aldo -Come va?-
Davide -Ancora a rompere il cazzo a Pierre?-
In quel momento arriva la ragazza di Falco
Lucia -Ciao Pierre!-
Pierre -Cialo Lucia...-
Lucia -Sai dov'è Falco? Non lo trovo-
Pierre -Starà in giro adesso, non l'ho visto-
Lucia -Dove si sarà cacciato il mio amore..lo vado a cercare-
Pierre -Ok, ci vediamo Lucy-
Lucia -Ciao Pierre- Bacio sulla guancia
Francesco T. -Ciao amici miei! battete il pugno-
Francesco batte il pugno a Pierre e Davide, tranne a Claudio che si rifiuta
Davide -Sentita la nuova canzone di quel gruppo che ti avevo consigliato?-
Francesco T. -Certo! Fantastico il loro Metal-
Davide -A Pierre non piace molto, lui è più leggero, che checca-
Piero -Buongiorno ragazzi-
Pierre -Grande Piero! Tu si che sei il vero Messia, grazie per aver fatto uscire il sole stamattina-
Piero -Ahah! Pierre! Ho solo fatto il mio lavoro- sorride
Pierre -Ehi Piero, hai fatto i compiti di matematica?
Piero -Certo Pierre, ho già capito, te li faccio copiare- sorride
Claudio -Anche a me Piero! Sto nella merda, ieri ho dormito tutto il giorno-
Piero -Anche a me piacerebbe dormire-
Claudio -Ma tu sei il messia, devi pensare a salvare il mondo ahah-
Piero -Già ehehe- sorride
Pierre -Piero, come stai messo con le ragazze? Ci hai provato con qualcuna?-
Piero -Eh...no...c'è ancora tempo e devo ancora vedere con chi provarci-
Pierre -Hai ragione, scegline una bella eh?-
Piero -Certo! Tu Pierre invece? Quando ci provi con Valeria?-
Pierre -V-Valeria? E-ehm...oggi, sì! Ci proverò oggi!-
Piero -Buona fortuna- Sorride
Pierre -Piero dammi la forza- 
Claudio -Che cazzo di freddo! Ma perché non aprono? Pina dai aprici, ci stiamo a congelà-
Davide -Pinaaaa!-
Pina -Abgawgagagwgarga!-
Ma il bidello Evaristo esce a rimproverare i ragazzi insistenti di entrare
Evaristo -La finite? C'è un orario da rispettare, vi farò entrare quando è ora cazzo!-
Pierre -Dai Evaristo! Non fare lo stronzo, stiamo morendo di freddo!-
Evaristo -Non rompete i coglioni-
Appena il bidello rientra, seguono smorfie e brontoli da parte degli studenti che non hanno il diritto di entrare, ma fortunatamente la campanella suona subito dopo, le porte vengono aperte e una folla di 
studenti entra in modo animale dentro la scuola
Evaristo -Piano, piano....cazzo fate piano!-
Pina -PIANOOOOO AGWARAGAGAGA-
"Se ricordo bene la mia classe si trovava al primo piano, facevo il 2°D, ero un anno in ritardo perché al primo mi avevano bocciato, dove ho conosciuto zio Falco. Ricordo che c'era l'ascensore ma non ci era 
possibile usarlo, ma a noi non ci andava di salire le scale e con qualche scusa riuscivamo sempre a prenderlo"
Pierre -Pina, Claudio si è fatto male ad un piede-
Pina -Abwagwrgabragaga!-
Davide -Ciao Pina...ogni giorno più brutta-
"La scuola aveva, anzi dovrebbe ancora essere così, tre piani: il piano terra, dove c'erano le classi prime; il primo piano; il secondo e un terzo dove c'era una strana stanzina, probabilmente una sorta di
magazzino"
I tre arrivano al primo piano
Claudio, Davide, Pierre -Ciao Assunta-
Assunta -Dai ragazzi, sapete che non potete prendere l'ascensore, se vi vede il preside vi ammazza-
Claudio -Ma Assunta, mi fa male il piede-
Assunta -Si vabbè, è da quando è iniziata la scuola che ti fa male il piede-
Pierre -Il preside rompe troppo il cazzo-
Davide -Un giorno di questi gli graffio la macchina-
Pierre -Non si fa lo stronzo con le macchine altrui, al massimo lo pesti di botte-
Davide -Ma prima glielo faccio succhiare a quel pelato! Quando avrò finito il liceo lui e l'Abbriano dovranno scappare da Sulmona-
Così si dirigono verso la classe
Pierre -Ma hai visto quanto è sexy Assunta questa mattina?-
Davide -Quanto me la tromberei...-
Pierre -Cazzo si-
Claudio -Tu ti tromberesti anche l'Abbriano Dà-
Davide -Bleaah! Non saprei neanche in quale fessura infilarglielo, ha del grasso da tutte le parti-
"Prima di entrare in classe spesso incontravo una ragazza che a me piaceva molto, ma diamine a chi non piaceva? Si chiamava Annamaria, era del terzo anno e aveva la classe accanto la mia, era stupenda,
aveva tutto, ma era una zingara, e come tutti i zingari aveva delle regole da rispettare, tra l'altro al quarto ha lasciato la scuola perché si era sposata, a 16 anni, era la più bella del liceo ma non
ho mai provato a corteggiarla, giravano voci brutte sul padre e quindi ogni volta che passava non potevo far altro che sbavarle addosso"
Davide, Claudio e Pierre vedono la ragazza passare davanti loro, e con la bocca spalancata si incantano a osservarla fino a quando lei non entra in classe
Davide -Dio, quanto è bona-
Claudio -Pierre sta già eccitato-
Pierre -E come faccio a non esserlo?-
Claudio -Quella ti piaceva eh?-
Pierre -Diamine, a chi non piace? Ha tutto al posto giusto-
Davide -Hai visto che culo?-
Pierre -Certo che l'ho visto-
Claudio -Me la farei tutti i giorni
Pierre -Davvero?-
Claudio -Certo, tu no?-
Pierre -Non lo so, pensaci, se te la fai tutti i giorni poi trovi la cosa annoiante, io voglio che ogni volta sia come la prima-
Davide e Claudio -ahahahahah gay-
Pierre -E va bene lo ammetto, me la farei tutti i giorni ahaha-
Arrivano in classe, dove incontrano gli altri compagni di classe
Alba -Ciao bellissHimo-
Pierre -Ehi amore!-
Pierre e Alba si scambiano un bacio sulla guancia 
Davide -Ehi tette mosce!-
Alba -Muori Davide!-
Davide -Alba me lo succhi?-
Alba -DAVIDE!-
Pierre -Davide, sii gentile-
Alba -Grazie amore- si abbracciano
Alba si allontana
Davide -Pierre, ma perché fai sempre il gentile con Alba?-
Pierre -Perché così facendo me lo succhierà un giorno-
Davide -Ma che cazzo dici? Credimi, appena vedrà che sono insistente me lo succhierà!-
Pierre -Se ci credi tu, ma secondo me accumula solo odio nei tuoi confronti-
Davide -Odio? Quale odio? Mi adora-
Pierre -Qualche giorno fa l'hai fatta piangere-
Davide -Ah sì, non me lo ricordavo-
Belle e Giulia  -Buongiorno Pierre!-
Pierre -Buongiorno-
Persian -Guarda sto capellone!-
Pierre -Ehi Persian! Domani ricordati di portami quel gioco per il Pc-
Persian -Certo, invece il gioco che mi hai prestato tu è fantastico-
Pierre -Siamo proprio due nerd di merda-
Persian -Già, ma non è colpa mia se mi piacciono i fumetti, i film fantascientifici e i videogiochi!-
Pierre -E di chi è la colpa?-
Persian -Della loro fighezza-
Alberto -Ciao squarci-
Pierre -Ehi gay di merda, vai ad ascoltare la tua musica da discoteca e poi cazzo, smetti di chiamare il Rock "Squarci", i cantanti rock non si tagliano come credi-
Alberto -Certo che vado, non sto a sentire i vostri cantanti drogati-
Pierre -Vuoi che ti droghi di cazzotti?-
Ma i saluti durano poco perché in quel momento arriva l'insegnante
Abbriano -Buongiorno-
Tutti -Buongiorno-
Pierre -Non è mai un buongiorno con questa rompipalle- e sbatte la testa contro il banco
Il compagno di banco Piero lancia una piccola risata
  
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