13/02/2013
1 recensioniI guess I need you, baby
Il display del telefono era nero come la pece, come la voragine che gli stava martoriando il petto e lo stomaco, nonostante lo fissasse con insistenza tenendolo stretto fra le sue mani. Aveva una gran voglia di gettarlo a terra e frantumarlo in mille pezzi proprio come il suo cuore, ma decise di non farlo, perché rappresentava l’unico strumento che aveva Blaine per poterlo contattare. Se solo avesse voluto.
Notice me
Take my hand
Why are we
Strangers when
Our love is strong
Why carry on without me?
“Ti prego chiamami, sto per impazzire” sussurrò con la testa china fissando il cellulare, come se stesse pregando “Mi basta anche solo uno squillo, amore mio. Mi dispiace così tanto”. Ma niente, lo schermo del telefono era sempre di quel colore che Kurt detestava così tanto.
Perché non gliele ho dette prima queste cose? pensò maledicendosi all’istante. Magari non sarebbe stato troppo tardi per rimediare, e magari avrebbe risparmiato un gran numero di lacrime.
Premette il tasto di accensione come per accertarsi di non avere nessun messaggio, e la foto dello sfondo lo colpì con la stessa forza di una pugnalata al cuore. C’erano loro due, mano nella mano, persi l’uno negli occhi dell’altro, ma soprattutto felici.
Kurt cominciò a piangere, ma se ne accorse solo quando una lacrima si posò su quell’immagine con invadenza, proprio come il suo attacco di gelosia.
Everytime I try to fly
I fall without my wings
I feel so small
I guess I need you baby
Volare? E’ possibile volare senza ali? No non lo è affatto. Ci può essere il vento a tuo favore, la forza di volontà che ti accompagna, ma senza di loro cadi e rischi di farti male sul serio.
Blaine rappresentava le sue ali, e in quel momento senza di lui era bloccato a terra e si limitava a osservare il cielo con dolore e sconforto come un uccello che deve ancora imparare a spiccare il volo.
Era la sua essenza, la sua parte migliore, l’aria che respirava e l’acqua che lo dissetava. Blaine era tutto ciò che di più bello aveva al mondo, e forse Kurt se l’era appena fatto sfuggire di mano una seconda volta.
And everytime I see you in my dreams
I see your face, it's haunting me
I guess I need you baby
Lo avrebbe sognato quella notte? Non ne dubitava, dopotutto lo sognava sempre. L’unica cosa che lo preoccupava era di sognare il suo viso intento a tormentato. Gli avrebbe dato la colpa? Lo avrebbe accusato? Forse si o forse no, ma se fosse capitato non poteva dargli torto.
Kurt era sempre stato molto geloso e possessivo, ma sapeva di aver superato il limite. Quell’attacco di gelosia, decisamente evitabile, fu la goccia che fece traboccare il vaso. E quel vaso era colmo di colpe che aveva scaricato su di lui.
I make believe
That you are here
It's the only way
I see clear
What have I done
You seem to move on easy
“Non ne hai il diritto, Blaine”.
“Di fare cosa? Non capisco”.
“Non fare il finto tonto, di riempirmi di corna peggio di un alce!”
“Kurt, siamo solo amici. E poi non lo farei mai”
“Lo hai già fatto. Non puoi far finta che non sia mai successo”
Vomitò quelle parole quasi senza rendersene conto, come per dare una giustificazione al suo attacco di gelosia. Ma non c’era una vera e propria giustificazione: aveva paura di perderlo e che amasse qualcun altro oltre lui.
Tutto quello che vide prima di voltarsi furono gli occhi di Blaine diventare improvvisamente lucidi.
I may have made it rain
Please forgive me
My weakness caused you pain
And this song is my sorry
L’aveva fatto soffrire, lo capiva dalle parole confuse che gridava verso di lui.
“Kurt, torna qui!” “Fidati di me!” “Sii ragionevole per favore!” “Mi stai lasciando?” “Io ti amo” “Non lasciarmi”.
Non lasciarmi. Gli occhi di Kurt cominciarono a bruciare dolorosamente e il suo cuore lo stava maledicendo per il casino che aveva appena combinato. Avrebbe dovuto girare i tacchi, correre verso di lui e abbracciarlo con tutte le sue forze, ma il suo orgoglio lo fece proseguire, allontanandolo da Blaine e dalla sua voce sempre più disperata. Adesso che era solo riusciva a malapena a respirare.
Il campanello suonò indisturbato distraendolo momentaneamente dalle sue preoccupazioni. Corse al piano di sotto, convinto di dover accogliere suo padre di ritorno dall’officina, si asciugò frettolosamente il viso dalle lacrime con la manica del maglione e aprì la porta mascherando il tutto con un sorriso.
Non era suo padre: era Blaine.
Kurt rimase immobile sull’uscio della porta, indeciso sul da farsi proprio come il suo ragazzo. Si osservarono senza parole scrutando l’uno i movimenti dell’altro. Fece un passo, poi un secondo, e infine un terzo per poi ritrovarsi davanti a Blaine, proprio a due centimetri dal suo viso.
Prima che qualcuno dei due potesse dire o fare qualcosa di stupido, Kurt mandò all’aria il suo orgoglio e unì le loro labbra dandogli un dolce bacio carico di disperazione. Era come se gli stesse chiedendo “Vuoi restare nonostante le mie paranoie e il mio orgoglio?”
Non appena Blaine ricambiò il suo gesto il suo cuore si riempì di gioia, consapevole del fatto de non averlo perso. Se avesse potuto parlare, sapeva che gli stava dicendo “Io resterò finchè il mio cuore non smetterà di battere”.
Forse delle ali per spiccare il volo le avevano entrambi: il loro amore.
I guess I need you baby
Author's space
Ho cominciato a scrivere una fanfiction dopo quasi un anno che mi limitavo a scrivere one shot inutili. Sto per mettermi a piangere.
Anyway, l'ispirazione è arrivata (adesso parte l'alleluja, sicuro!) quindi mi metterò all'opera. Ho già in mente qualche altro capitolo, ma devo ancora decidere bene quanti farne (dovrei superare di sicuro i cinque o sei, don't worry). Per il resto, spero che vi piaccia. Ogni genere di recensione è graditissimo.
Alla prossima settimana (cerchèrò di aggiornare mercoledì)
Mary