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Autore: _diana87    13/02/2013    11 recensioni
"Tira fuori il taccuino, proprio quello dove qualche anno fa appuntava tutti i nomi dei possibili ‘Red John’, e che come un pazzo aveva creato una rete fitta di sospetti e prove nella speranza di trovare il serial killer... Ma Red John non c’è più, e Charlie non lo sa ancora, ma su quel taccuino c’è raccolta tutta la storia della sua vita che il mentalista ha intenzione di lasciare a sua figlia. Inizia così a leggere ciò che ha scritto, abbozzando un sorriso malinconico..."
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio, Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Raising Charlie'
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Every story I have told is part of you

 

 
 
Tiene la piccola in braccio, cullandola dolcemente e canticchiandole una ninna nanna. Gli manca essere padre, e da qualche anno aveva riscoperto queste sensazioni giornalieri: svegliarsi la mattina per preparare da mangiare alla bambina, fare a turni con la propria compagna per farle compagnia, e infine passare qualche ora insonne per calmarla perché si è svegliata piangendo nel cuore della notte.
Succede così quando si ha una fidanzata che lavora a tempo pieno al CBI, e un compagno che lavora come consulente negli omicidi al suo fianco.
Lui la guarda. E’ crollata sul divano dopo un caso abbastanza lungo che l’ha occupata tutto il giorno. Sfinita, si era appoggiata per leggere le ultime cose prima di consegnarle agli archivi, invece aveva finito per distendersi e lasciar cadere le carte a terra.
Patrick Jane non può fare a meno di sorridere, perché anni fa, quel divano era sempre occupato da lui. Ci prendeva gusto a fare compagnia alla sua agente preferita, a stuzzicarla e perché no, ad addormentarsi su quel comodo divano.
Teresa Lisbon adora fare la mamma. Abituata a farlo per i suoi tre fratelli quando era più giovane, la donna aveva sempre avuto un debole per i bambini e sperava un giorno di riuscire a realizzarlo e avere una famiglia per sé.
Il consulente sente che la piccola Charlie si è calmata, quindi lentamente la adagia nella carrozzina che funge anche da culla. Su richiesta di Teresa, infatti, che non vuole mai staccarsi da sua figlia, ha chiesto ai piani alti di poter portare la bambina al CBI. Immediatamente tutti se ne sono innamorati.
Ciuffi di capelli mori e occhi verdi come sua mamma, ma decisamente col temperamento birichino e acuto di suo padre, la piccola Charlie dorme con la coperta di lana regalatole dai membri della squadra di Lisbon, ovvero Wayne, Kimball e Grace.
Charlie però non ha voglia di dormire, così sorride al padre agitando le manine. Allunga le piccole braccia verso di lui e Patrick non se lo fa ripetere due volte, così congiunge la sua mano con le sue.
Teresa sussulta un attimo, probabilmente sta sognando, poi torna a dormire beatamente.
“Ehi, vuoi che ti racconto una storia?” sussurra alla piccola, che in risposta si esalta ancora di più. “Prima però...” per evitare che Charlie svegli Teresa, il mentalista le sistema il ciuccio in bocca, sperando che alla fine della storia, lei si addormenti.
Guarda l’orologio: è l’una passata!
“Le bambine dovrebbero dormire a quest’ora lo sai, vero? Soprattutto quelle che si chiamano Charlie e hanno un anno!”
Come se lei percepisse e capisse ogni parola, accarezza la guancia di suo padre, facendolo emozionare. Da quanto tempo non provava simili cose? Tira fuori il taccuino, proprio quello dove qualche anno fa appuntava tutti i nomi dei possibili ‘Red John’, e che come un pazzo aveva creato una rete fitta di sospetti e prove nella speranza di trovare il serial killer... Ma Red John non c’è più, e Charlie non lo sa ancora, ma su quel taccuino c’è raccolta tutta la storia della sua vita che il mentalista ha intenzione di lasciare a sua figlia. Inizia così a leggere ciò che ha scritto, abbozzando un sorriso malinconico.
 
I could tell you the wildest of tales
My friend the giant and traveling sales


Ciao Charlie, è papa che ti sta parlando.
Probabilmente sarai già grande quando leggerei questa storia che ho scritto, e probabilmente non crederai neppure a tutto quello che ti sto raccontando, a come sono riuscito a catturare l’uomo che mi aveva rovinato la vita, a come io e tua madre ci siamo trovati insieme a farlo, e poi ritrovati, e infine a come sei nata, ma credimi se ti dico che è tutto vero.
Potrei raccontarti una storia semplice, ma la verità è che mentirei perché non esistono storie semplici. Il mondo è un posto difficile e oscuro, e la vita è dura. Perciò ti racconterò una storia dolce-amara, che un lieto fine alla fine l’ha avuto.
Sono nato vivendo nel circo, con mio padre... cioè tuo nonno, un truffatore, che mi aveva insegnato fin da quando avevo 10 anni ad imbrogliare con il gioco d’azzardo.
 
Tell you all the times that I failed
The years all behind me
The stories excelled.

 
Ho truffato anche io le persone, fingendomi sensitive e catturando così l’attenzione. Ma questo mi si è rivoltato contro, perché ho sfidato una persona cattiva che ha fatto andar via due delle persone più importanti della mia vita.
Mi sentivo fallito, senza un posto dove andare e senza un future, finché ho incontrato tua madre che mi ha dato una casa e una famiglia.
Ho continuato per anni a dare la caccia a questa brutta persona, ma ho fallito tante di quelle volte che nelle notti solitarie mi sono ritrovato a piangere per lo sconforto.
Anni passati a volermi vendicare mi avevano accecato, non facendomi vedere ciò che avevo di fronte a me.

I could tell you of a man not so tall
Who said life's a circus and so we are small
Tell you of a girl that I saw
I froze in the moment and she changed it all


Ma come tutte le storie, prima o poi i cattivi fanno una brutta fine. Sì, io e tua madre abbiamo catturato questa persona, che adesso non ci tormenta più perché se ne è andata, e con essa anche tutte le cose cattive che aveva commesso.

Era un uomo bassino, e riderai, ci scommetto, perché ti chiederai come può un uomo così impotente compiere una serie di azioni brutte? La verità è che la vita è un circo, Charlie, siamo tutti dei pagliacci. Fingiamo che vada tutto bene, ma in realtà, quando togliamo la maschera, anche i clown piangono. Quest’uomo si credeva potente, ma tolti di mezzo i suoi seguaci e chi lo adorava, alla fine ha rivelato le sue debolezze.
Comunque, tua madre ed io eravamo felici, avevamo combatutto insieme contro il male e avevamo vinto. Credo sia stato più o meno in quel momento che ci siamo ritrovati, di nuovo, e che ti abbiamo concepito. Io ero cambiato, e anche lei lo era. Ed è in quei momenti bui che tu apri finalmente gli occhi e realizzi quanto una persona sia importante per te.

And you keep the air in my lungs
Floating along as a melody comes
And my heart beats like timpani drums
Keeping the time while a symphony strums

 
Piccola mia, tu mi hai ridato la speranza di una vita migliore. È grazie a te se ho potuto ricominciare a vivere e avere di nuovo una famiglia. Io e tua madre abbiamo deciso di non sposarci perché era giusto così. Il grande passo lo avevamo fatto, e avevamo deciso di andarci piano con una decisione così importante. Sai, la nostra relazione è sempre stata appesa ad un filo tra l’essere colleghi, amici e amanti. Col matrimonio avremo rovinato tutto. E poi entrambi non siamo tipi da cose romantiche.
Charlie, tu mi ridai aria nei miei polmoni, capisci quanto sei importante? Ogni tua risata, ogni tuo verso arriva nelle orecchie come una melodia... e il mio cuore batte come i timpani di una batteria, creando così un meraviglioso concerto sinfonico.

Son I am not everything you thought that I would be
But every story I have told is part of me
Son I leave you now but you have so much more to do
And every story I have told is part of you

 
Ho quasi finito, non voglio seccarti ulteriormente.
Figliola, io non sono nulla di ciò che pensavi avrei voluto essere. Mi sarebbe piaciuto fare un altro lavoro, avere un’altra vita, ma la vita, ti ripeto, non è mai semplice. Vivere non è semplice.
Sappi che ogni storia che ti ho raccontato è parte di me, e adesso diventerà parte di te.
Tutto ciò che ho fatto, che io e tua madre abbiamo fatto, è stato fatto per te.
Perché potessi avere una vita migliore della mia.
Perché come accennavo all’inizio, è una storia dolce-amara, ma che un lieto fine l’ha avuto: quel lieto fine sei tu, Charlie.
 
Con affetto,
Papà.

 
 
 
Angoletto dell’autrice (poco) sana di mente:
E poi boh! Ti torna l’ispirazione. Hahahahaha.
Questa shot super smielata l’avevo in mente da un po’, anche perché ho risentito la canzone degli Yellow Card “How I Go” e in parte l’ho pensata apposta per Jane.
Come dice il mentalista, la vita non è semplice, tutt’altro. Ma questo non esclude che non si possa trovare il lieto fine dopotutto ;)
A me i finali aperti piacciono, quindi vi lascio fantasticare, pensare ad altro, fare supposizioni, quello che volete, ma non toccatemi la canzone perché ha un significato profondo per me :)
Alla prossima!! (non approfittatene eh, potrei non avere più ispirazione per molto altro tempo ancora hahahahahaha)
D.
   
 
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