Josephine
Byron
“Quanto costa un biglietto
per
Cardiff?”
Un
battito di ciglia ed
un'espressione stupita fu tutto ciò che ottenne in risposta.
“E che te ne fai,
di un biglietto per Cardiff?”.
Joey
roteò gli occhi, in maniera
discreta. Non era da lei farsi notare. Joey, la stessa Joey di sempre.
La Joey
che non riusciva a camminare da sola da scuola fino a casa, e
viceversa, ora
parlava di andare a Cardiff.
“Oh, Dio, ma stai dicendo
sul
serio! Su, Joey, che ci vai a fare, a Cardiff? Cosa c'è a
Cardiff? Freddo e
gabbiani! E da sola, oltretutto! Perché io non ho alcuna
intenzione di
accompagnarti”.
Joey
scosse la testa, seccata,
offesa. “Ma non mi interessa, Bailey. Non m'importa di
doverlo fare da sola.
Voglio andare nella maledetta Cardiff. Fine della storia. E ci
andrò, ci puoi
scommettere!”.
E
da quando tanta intraprendenza,
Joey? Hai vissuto sedici anni nel timore, nell'incertezza, e
nell'imbarazzo...
e adesso?
“Ho fatto un
sogno”, aggiunse, gli
occhi bassi, la voce timida. “Ho sognato un cielo bellissimo.
Non saprei
raccontartelo, né descrivertelo, ma era meraviglioso. Mi
sentivo felice. Non
avevo mai provato niente del genere. E quel cielo, quel cielo era a
Cardiff,
nel mio sogno”.
Bailey
la guardò, dubbiosa. Tacque,
per qualche istante, e per un attimo Joey credette che la capisse.
“Un cielo
bellissimo?”, fece, in
risposta. “Allora di certo non si trattava di
Cardiff”.
Ma
Joey non la sentì nemmeno. Stava
camminando a passo svelto, immersa nei suoi pensieri, chiedendosi se
sarebbe
riuscita a prendere quel treno, il giorno dopo.