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Autore: Scarlet Jaeger    14/02/2013    2 recensioni
Il mio S.Valentino dedicato a questa coppia! Tutto partì da quel giorno di pioggia...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Leo Aiolia, Pisces Aphrodite
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Aphro x Aiolia Aphrodite X Aiolia!



*Flash Back*
Dall'uscio della sua casa, Aiolia, guardava il cielo farsi plumbeo. Quelle nubi minacciose che coprivano il normale azzurro della volta, lo rendevano stranamente inquieto. Gli era capitato molte volte, anche durante le battaglie, di rimanere sotto una tempesta o un temporale. Non si era mai fatto trasportare dal meteo, ma quella volta sentiva uno strano senso d'angoscia, come se stava per succedere qualcosa.
Alzò il capo verso le nuvole grige, aspettando che la prima goccia fermasse il suo cammino proprio sul suo naso. Si spostò sotto le mura della quinta casa, all'asciutto, quando le gocce della pioggia si fecero più intense; rimase a guardarle scendere dal cielo, sospirando.
Era vestito solo da una leggera t-shirt bianca e dai pantaloni di una tuta; i piedi nudi erano poggiati sul freddo marmo della casa.
Nonostante la lieve brezza che cullava la pioggia, le temperature erano ancora elevate. L'estate aveva portato via con se circa cinque gradi, lasciando comunque una calda temperatura nonostante fosse Settembre inoltrato.

La Gold Cloth del Leone, appartenente alla sua costellazione, era riposta nel dorato Pandora Box che lui portava sempre con se; lo aveva salvato molte volte da morte certa, espandendo il suo Cosmo e riuscendo a vincere innumerevoli battaglie. Alcune proprio con sè stesso.
Accarezzò il liscio e freddo Box d'oro, soffermando la punta del polpastrello negli incavi dei ricami. Così facendo non si accorse dell'entrata di un uomo, dall'altra parte della casa.
-Signor Aiolia!-Lo chiamò un sottoposto, rivestito di una chiara armatura.
L'arrivo repentino di quella voce alle sue orecchie, lo fece sussultare. Si girò di scatto, vergognandosi di quei gesti e quell'iquietudine mostrata davanti ad una persona di rango inferiore. Riprese un contegno, mentre si girò verso il suo interlocutore, mostrando curiosità nell'espressione, che lasciava intendere di essere pronto a ricevere una qualsiasi notizia.
-Dimmi, una chiamata dal Grande Sacerdote?-Chiese, sospirando.
-Non proprio, richiede i tuoi servizi alla dodicesima casa!-
L'espressione di Aiolia si fece interrogativa. Non era mai successa una cosa simile: che il Pontefice richiedesse la presenza di un Gold Saint in una casa presediata da un collega. Che forse, quel presentimento, era proprio legato a ciò? C'era solo un modo per scoprirlo.
Espanse il suo Cosmo per riuscire ad indossare la sua Cloth brillante e fiera. Posizionò il mantello, segno di riconoscimento dei guerrieri più nobili del Tempio, ed intraprese la scalinata all'uscita della quinta casa diretto alla dodicesima.
Man mano che passava le Case dei Gold Saint, sentiva il cosmo di Aphrodite farsi più lieve di minuto in minuto. Iniziava a capire il motivo per il quale era stato convocato proprio in quel posto.
Quando arrivò alla scalinata di pietra che divideva la Casa dell'Aquario con quella dei Pesci, il Grande Sacerdote era in piedi di fronte all'entrata dove, sopra la sua testa, padroneggiava il simbolo di Pisces inciso sulla pietra di quel fabbricato. Indossava la sua veste sacedotale nera, quella in cui era solito mostrarsi di fronte ai suoi sottoposti; l'elmo scarlatto era ben piazzato sopra la cascata di capelli color della notte, mentre i lineamenti del viso erano celati dietro un'inespressiva maschera blu.
Quando raggiunse il piano della Casa, il Gold Saint, si inginocciò di fronte all'autorità che piegò il busto in quello che somigliò ad un inchino.
-Saint della quinta Casa, ho richiesto spontaneamente la tua presenza qua. Tu sei l'unico a possedere dei poteri curativi.-Spiegò l'uomo.
-E' successo qualcosa ad Aphrodite?-Chiese, cercando di capire.
Il pontefice annuì, lasciando scivolare sulle sue spalle delle ciocche di lunghi capelli blu intenso.
-Seguimi.-Disse infine, facendo fronte al lungo silenzio che precedette quell'affermazione.
Seguì le spalle del misterioso uomo fino alla porta della stanza, dove alloggiava il Gold Saint. Alle sue cure c'erano: Camus, inquilino della precende Casa, e Death Mask, compagno del Saint.
Appena i due entrarono nella regale stanza, i compagni d'armi voltarono lo sguardo verso di loro, spostando i loro corpi per permettere ad entrambi di avvicinarsi al giaciglio di Aphrodite.
Era disteso tra le lenzuola di seta immacolate, bianche, e senza un'imperfezione. Il suo torace nudo e roseo, leggermente sudato, si intravedeva da esse; aveva un fisico scultoreo, nonostante i lineamenti poco mascolini che possedeva. I capelli color aquamarina, chiari e profumati, erano sparpagliati sul morbido cuscino. Sulla fronte aveva un fazzoletto umido, raffreddato dalla temperatura di Camus, mentre il suo respiro era pesante e spezzato.
Nonostente fosse in condizioni pessime, sulle gote di Aiolia balenò un timido rossore alla vista di tanta bellezza posseduta dal custode di quella Casa; cercò però di non farsi vedere dai presenti, spostando lo sguardo fuori dalla finestra. Stava ancora piovendo.
Osservò le rose che Aphrodite aveva usato per abbellire la sua stanza, così come tutto il palazzo; avevano un pessimo aspetto, così come il suo creatore, chiaro esempio che quelle piante rispecchiavano colui che aveva influenza su di esse. Il suo cosmo era votato a quella bellezza combattiva, e così come il suo Cosmo perdeva vigore, anche i petali vermigli di quelle rose, perdevano il loro fascino.
-Vorrei che usassi il tuo potere su di lui, per aiutarlo a rimettersi.-
La voce del Grande Sacerdote lo riportò alla realtà, puntandogli gli occhi addosso dietro la sua glaciale maschera. 
-Camus, Death Mask.-Esordì.-Lasciate fare ad Aiolia. Fate ritorno alle vostre Case.-
Il Gold Saint dell'aquario si inginocchiò di fronte al pontefice, annuendo con fermezza, mentre il Saint del Cancro accennò un piccolo sorriso di sghembro, non mostrando alcun segno di rispetto verso colui che dettava leggi in assenza di Atena.
Uscirono dalla stanza, salutando il "compagno" e richiudendo la porta dietro di loro.
Ci fu un momento di silenzio, nel cui Aiolia riuscì finalmente a vedere l'esile figura di Aphrodite distesa sul letto. Si avvicinò ad esso, toccandogli il polso per sentirne il battito cardiaco.
Si girò verso il Sacerdote, che era in attesa di informazioni, sorridendo in forma di rispetto.
-Farò quel che posso.-Disse, inchinandosi.
-Confido in te, Gold Saint della quinta Casa.-
In maniera regale, ricordandogli la sua fiducia, si dileguò fuori dalla stanza. Rimase solo, alla veglia dell'uomo che mai, aveva osservato così da vicino.
Si sentiva attratto da quelle labbra carnose e tinte di un roseo colore, nonostante il colorito chiaro della sua pelle, sotto pressione per quella malattia improvvisa.
Poggiò la sua mano calda, impregnata del suo Cosmo dorato all'altezza del cuore di Aphrodite, dove il petto a ritmo dei suoi respiri, si azava ed abbassava con movimenti repentini. Lasciò fuoriuscire quell'aura intensa e benevola sul suo organo vitale, osservando lentamente i lineamenti del suo viso farsi man mano più rilassati. Non aveva ancora ripreso conoscenza, ma poteva ben notare i petali rossi delle rose farsi più vivi e freschi.
Rimase così, per momenti interminabili, cercando di dare sollievo alle sofferenze del Saint, affievolendo pian piano anche i pensieri impuri che, per svariati momenti, avevano preso a balenare nella sua mente.
Intanto la pioggia all'esterno del Palazzo aveva cessato di scendere, lasciando un bellissimo e caloroso sole a riscaldare il paesaggio.
*Fine Flash Back*


Erano passati circa cinque mesi da quell'episodio. Aphrodite aveva ripreso conoscenza qualche giorno dopo, sotto le cure presenti di Aiolia.
Si risvegliò non ricordando nulla di quanto successo; ci pensò il Gold Saint a cessare la sua curiosità di quei giorni passati in agonia. I suoi, erano stati tutti uguali: trascorsi alla sua veglia, senza mai lamentarsi di nulla. Se adesso il sorriso spensierato di quel Saint raggiungeva i suoi sensi, era solo per merito suo. Si sentì appagato per la riuscita della "missione", quando lo confermò al Grande Sacerdote.
Tuttavia, c'era ancora un senso di vuoto che, questa volta, attanagliava il suo cuore.
Aphrodite non era il tipo da ringraziare con mille parole, o parole che potessero esprimere i suoi sentimenti; gli regalò una rosa, priva di spine, in segno di ringraziamento, che tenne come trofeo vicino al suo letto.
Continuava a fissare quei petali scarlatti, dove il suo cervello rifletteva il viso del compagno. Ogni volta che succedeva, staccava di botto gli occhi da quella visione, scuotendo la testa per non pensarci.
Continuava ad avvelenarsi il fegato con quei pensieri, non uscendo quasi mai dalla sua Casa. Lo faceva solo in occasioni importanti, quali Chrysos Synagein o chiamate da parte del Grande Sacerdote, nient'altro.
Quella notte, nonostante nella sua casa ci fossero abbastanza gradi rispetto al freddo Febbraio dell'esterno, sotto il pesante piumone che utilizzava come sola copertura sul letto singolo della sua stanza, era in preda ai spasmi e tremolii che gli procurava il freddo.
Non riusciva a rimanere calmo; l'emicramia aumentava sempre di più ed il senso di nausea che provava ogni volta che si alzava, gli attanagliava lo stomaco.
"Accidenti, mi sono beccato una bella influenza!" Pensò, cercando di mettersi in piedi.
La porta della sua stanza si aprì nel momento in cui le sue ginoccha non ressero il peso del suo corpo, cadendo di nuovo sul materasso.
-Non dovresti sforzarti!-
Una voce calma ed armoniosa, avvolse il silenzio della stanza, cogliendolo impreparato. Alzò gli occhi sulla figura di fronte a lui, persa nella semioscurità del luogo. Riconobbe poco dopo i lunghi capelli turchesi e gli occhi espressivi puntati su di lui; le labbra carnose, erano ancora dischiuse per quella frase appena pronunciata.
-Aphrodite! Cosa ti spinge a lasciare la tua Casa, Saint?-Disse, sforzando il diaframma per far arrivare la sua esile voce ben chiara  fino a lui che non si mosse dalla sua posizione.
-Ho percepito il tuo Cosmo. Volevo contraccambiare il favore.-Continuò, alludendo alla volta in cui Aiolia, con il suo amorevole Cosmo, lo guarì.
Non seppe più cosa dire, appoggiato al muro della stanza, seduto sopra il piumone.
-Torna a letto, ci penso io!-
Aphrodite uscì dalla stanza dove, il padrone di casa, restò particolarmente interdetto; non fece domande però, rimettendosi sotto la coperta come gli era stato imposto.
Aphrodite tornò poco dopo con un bicchiere pieno di liquido opaco, probabilmente una medicina per abbassare la febbre, incitandolo a bere.
Fece come gli era stato ordinato. Bevve quell'amara sorsata, storgendo la bocca appena staccò le labbra dal bicchiere che poggiò sul comodino accanto al letto.
Quando aprì gli occhi, la mattina dopo, l'emicrania era del tutto passata e la febbre era oramai un lontano ricordo. Si alzò dal letto per andarsi a dare una sistemata, visto che era tutto sudato per la nottataccia passata tra le convulzioni.
Dalla luce che filtrava attraverso persiana non del tutto chiusa, notò un particolare: la stanza era completamente cosparsa di Rose. Non solo rose rosse, anche bianche e nere. Una visione rara, in quella Casa, ma bellissima. Il profumo che emanavano, non era il letale odore della Royal Demon Rose, ma un semplice aroma raffinato; chiaro distintivo di Aphrodite.
Quando aprì la porta della camera, diretto in bagno, trovò per terra una rosa con un biglietto. Incuriosito la raccolse, inalando la fragranza prima di aprire il biglietto piegato in quattro parti.
"Quella volta, nonostante fossi incoscente, ho potuto sentire il tuo amorevole Cosmo caldo pervadere il mio corpo, aiutandomi a rimettere in sesto. Era una sensazione mai provata prima. Ti ho sempre giudicato male, o comunque ho sempre messo me stesso sopra tutti gli altri. Adesso ho capito che, nonostante il Cosmo votato alle guerre che possiede ogni Saint, all'interno di quel tepore, possiamo conoscere gli infiniti misteri del proprio animo. Ed io, ci sono riuscito..."
Finiva così la frase, con puntini di sospensione che facevano intendere che, non era una reale fine.
Continuò a camminare fino al corridoio principale, di fronte alla porta del bagno dove, per terra, trovò una rosa bianca sopra un biglietto.
"Sono riusciro a capire il tuo animo ed i tuoi più profondi segreti, come un libro aperto. Adesso mi è ben chiaro, il rossore che tinge le tue gote. Oggi è un giorno speciale..."
Dimenticandosi del bagno, guardò il viale d'uscita della quinta Casa, che portava alla rampa di scale che la dividevano dalla Sesta. Correndo, raggiunse anche quelle dove, in risalto sul bianco marmo della costruzione, trovò una rosa dagli scuri petali, sopra il solito biglietto.
"Si, speciale. Oggi è il 14 Febbraio e ne sono sicuro, voglio passarlo con te! Guarda verso l'alto! Raggiungimi, ti aspetto!"
Alzò, con il cuore in gola, il viso verso le case di fronte a lui. Senza pensarci due volte, con ancora in mano le rose ed i biglietti perfettamente ripiegati, corse alla volta della dodicesima casa dove c'era Aphrodite ad aspettarlo.
-Sei venuto, dunque!-Gli sorrise, malizioso.
-Non potevo mancare..-Soffiò, cercando di respirare dopo quella faticosa corsa.
-Buon San Valentino, allora!-
Il padrone di casa lo guardò malizioso, spingendolo verso la porta della sua camera. Rimasero a fissarsi per qualche secondo, in cui le gote di entrambi si colorarono dello stesso colore delle rose che adornavano la stanza.
Si baciarono di trasporto, con le mani poggiate sui glutei e tra i capelli folti della chioma di Aphrodite. Rimasero così, in quella stanza illuminata dall'alba, riempita di gemiti e sospiri, consumando il loro amore.
*Buon San Valentino alle coppie innamorate!*
Fine!

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Buon S.Valentino! Nonostante questo giorno non mi duole per niente U.U Voglio augurarlo a voi, coppie fidanzate!
Detto questo, ho voluto appunto condividere (?) questo giorno con questa nuovissima coppia! xD
Perchè proprio Aphrodite x Aiolia? Perchè, come avete potuto vedere dall'immagine (Aiolia è mio, mentre Aphrodite è di: Sagitter No Tania xD) li abbiamo accoppiati! Li abbiamo lasciati tutto il giorno a copulare sopra il mobile della mia cameretta U.U Siamo sate via tutto il giorno ed abbiamo immaginato tutto quello che hanno fatto U.U (figli compresi: Aphrolia Jr I e Aphrolia Jr II)
Cavolate a parte, spero vi sia piaciuto questo piccolo capitolo per festeggiare questa nuova (?) coppia!
Un bacio alla mia Sagitter No Tania cui dedico la fic (Insomma, il piccolo Aphro della foto è il suo U,U xD) ed ai lettori!

  
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