Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ciastenwillneverdie    14/02/2013    2 recensioni
Savannah Calder, diciotto anni.
Justin Bieber, diciannove anni.
I due si conoscono da ormai sette anni, ma devono allontanarsi per via della futura fama di Justin.
Savannah non riesce a fare nulla, da quando Justin non s'è fatto più sentire e si è addirittura fidanzato.
Per due anni rimane in un centro di riabilitazione, e quando torna, una brutta sorpresa l'attenderà: Justin tornerà in Canada per trovare i suoi amici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologue. Quattro anni fa...
-
Allora, beh.. questo è un addio? - chiedo tra le lacrime.
Justin pianta i suoi occhi nei miei e mi sorrise forzatamente.
- No, piccola, no, - risponde sul punto di piangere - ci rivedremo presto, te lo prometto. - mi sorride di nuovo e appoggia la sua fronte alla mia, lasciandomi un ultimo, piccolo, tenero bacio sulle labbra, prima di lasciarmi e prepararsi per l'imbarco.
Rimango lì, le lacrime che mi scorrono libere sulle guance, mentre lo vedo allontanarsi sempre di più, girandosi poi un'ultima volta verso di me ed agitando la mano per salutarmi.
Sorrido sinceramente, fino a quando non lo vedo più.
E' il giorno peggiore della mia vita.
Oggi è il ventisette maggio duemilanove, ho quindici anni, sono alta un metro e cinquantasette e peso cinquantadue chili.

Passate due settimane, Justin mi dice che sta andando tutto a gonfie vele e che è sempre più fiero di è stesso.
Passate sedici settimane, Justin si fa sentire sempre meno.
Passate ventiquattro settimane, Justin non si fa più vivo.
Passate cinquantasei settimane, Justin mi dimentica completamente e si fidanza con Selena Gomez.
Passate cinquantasette settimane, la mia vita comincia a diventare uno schifo.




'Si dice che la neo-popstar Justin Bieber stia avendo una relazione con la famosa maghetta della Disney Selena Gomez!' recitano tutti i telegiornali, i magazines non fanno altro che pubblicare sempre le stesse foto e la mia gelosia mi sta divorando ogni organo, vitale e non.
Oggi è l'otto giugno duemiladieci, ho sedici anni, sono alta un metro e cinquantanove e peso quarantasette chili.


Due anni fa.
Mi sveglio, sono tutta indolenzita e non mi ricordo bene cosa sia successo ieri sera.
Mi siedo appoggiando la schiena sulla testiera del mio letto e, piano piano, tutto ritorna nella mia mente.
Io e i miei genitori a cena, non mangio nulla come al solito, la predica di mamma e bum, non ricordo più nulla.
Senti dei passi avvicinarsi alla porta, che dopo qualche secondo si apre e lascia entrare un Ryan sorridente con un vassoio stracolmo di cibo in mano.
Solo il pensiero mi fa vomitare.
- Buongiorno Sav, tutto bene? Edward e Samantha mi hanno detto quel che è successo ieri, pensavo avessi bisogno di un po' di zuccheri.. - mi sorride, quant'è dolce.
- Buongiorno Ry, si, sto bene, solo che non riuscirò a mangiare tutto quanto, lo sai.. - abbasso lo sguardo, pronta ad un'altra predica.
- Savannah, - ed ecco che mi chiama col mio nome esteso - sei alta un metro e sessantacinque e pesi trentotto chili. Hai bisogno di mangiare. - mi guarda preoccupato e appoggia una mano sul mio avambraccio.
Sussulto per il dolore.
No, non per i tagli, ma perché le mie ossa sono completamente indolenzite.
- Ryan, lo sai meglio di me, non riesco a mangiare. Anche volendo, non ce la faccio. E' così da quando..beh lo sai... - avvampo e sento che Ryan mi prende il braccio destro.
Merda.
Lo scopre guardando i tagli e torna ad acciuffare il mio sguardo, ormai privo di forze per provare a respingerlo.
- Sav, ancora?! - sbotta esasperato, le braccia spalancate - dimmi di quando sono questi. - torna a fissarmi.
- D... Due settimane... - scendo dal letto e mi infilo le ciabatte.
Cerco di alzarmi ma le gambe mi cedono e cado a terra, di nuovo.



Apro un occhio.
Sono in una stanza completamente diversa dalla mia , le pareti sono bianche e blu, non rosa, il mio letto è singolo, non matrimoniale.
Dove minchia sono finita
Resto sdraiata, in attesa di qualcuno.
Dopo un po' arriva quel che sembrerebbe un dottore.
- Buongiorno signorina Calder. - abbozza un sorriso e si siede accanto a me.
Non rispondo, mi limito solo a sedermi.
- Sono il dottor Ross. Sei in un centro riabilitativo. Ho parlato con i tuoi genitori, mi hanno detto degli attacchi di svenimento che ti colpiscono in questi tempi. Ho chiesto loro la tua altezza e il tuo peso, e sono arrivato alla conclusione che il tuo è un caso di anoressia che va trattato con cura, per questo ti abbiamo trasferito qui. - la sua faccia, come il suo tono, è seria e non ammette contraddizioni. Mi spaventa.
- E.. per quanto dovrei rimanere qui? - chiedo chiudendomi piano piano in me stessa.
- Se tutto va bene..un anno sarà più che sufficiente. - sorride e se ne va.





Saaaaaaaaalve.
Prima di tutto, grazie per aver iniziato a leggere questa Fanfiction.

Questo è il prologo, è una specie di flashback, dal prossimo capitolo la storia sarà narrata in tempo reale(?).

Okai, beh, che dire, non chiedo recensioni, scrivo perché amo farlo e non per diventare 'importante' lol,
però se magari vorreste dirmi cosa pensate della storia, cosa vi piace di più, o cosa dovrei cambiare, fatelo, a  me non dispiace c':

detto questo evaporo, AHAHAHAHAH.
adios,


deh
.

  
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