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Autore: FrecciaJones    14/02/2013    3 recensioni
Questa storia è un ipotetico sviluppo della relazione che vede protagonisti Jackson ed April dopo che i due hanno intrapreso storie diverse con persone diverse. Spero vi piaccia, buona lettura.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, April Kepner, Jackson Avery
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nona stagione
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Il pericolo era scampato, l’ospedale non sarebbe più stato venduto alla Pegasus, a comprarlo sarebbero stati Meredith, Derek, Christina, Callie e Arizona, che ne avrebbero preso le redini evitando di trascinare tutti nel baratro. I problemi però non erano finiti, restavano ancora buchi nel bilancio, o meglio, ne restava uno in particolare che da solo segnava i punti in deficit del bilancio : il pronto soccorso. I dottori, ormai anche proprietari in parte del Seattle Grace, insieme al primario, il dottor Hunt, decisero di indire una riunione coinvolgendo il personale per affrontare il problema e trovare insieme una soluzione.
Riuniti tutti nella sala del primario di chirurgia, Derek si fece portavoce dei suoi colleghi ed espose il problema :
-          “ Prima di tutto grazie per essere venuti, so che il lavoro non manca in questo ospedale, perciò non vi ruberò molto tempo oltre quello richiesto per affrontare la questione e andrò dritto al punto. Abbiamo vinto una battaglia, il nostro ospedale non sarà venduto alla Pegasus, non si trasformerà in un’azienda che tratta i pazienti come clienti, avremo la nostra ricerca, non ci saranno più cartelli pubblicitari con la mia faccia sparsi in tutto l’ospedale, e questa già mi sembra una grande vittoria, ma soprattutto ce la metteremo tutta per far si che l’ospedale resti quello di sempre, quello che ci ha permesso di diventare i dottori che siamo adesso e per farlo c’è ancora un piccolo ostacolo con cui dobbiamo fare i conti : il pronto soccorso. Ci servono delle soluzioni e ci servono adesso, altrimenti siamo costretti a chiudere i battenti”
Un boato generale nella sala interruppe Derek che inutilmente provò a placare gli animi. Le sorti dell’ospedale adesso erano in mano a dei medici, colleghi di chi, fino a qualche settimana prima, temeva di perdere il lavoro, personale del proprio reparto, fondi per la ricerca ; l’idea di rischiare, di perdere ciò per cui faticosamente avevano lavorato, si era allontanata perché tutti fiduciosi nel credere che chi navigava nella stessa barca non poteva portare di certo la nave ad affondare. La possibile rinuncia al pronto soccorso però fu una doccia fredda soprattutto per April, che credendo di essere scampata al pericolo adesso si trovava nuovamente sull’orlo di un burrone che poteva allontanarla ancora una volta dalla possibilità di diventare un chirurgo espero in traumatologia. Tante furono le domande :
-          “Perché il proprio il pronto soccorso?”
-          “Non si era detto di non cambiare niente?”
-          “Senza pronto soccorso perdiamo molti pazienti!”
-          “Il dottor Shepeard” disse Callie con voce risonante tentando di farsi ascoltare “Sta solo esponendo il problema perché crede … noi tutti crediamo, che se c’è un problema , allora chiudere il pronto soccorso non può essere una soluzione. Ci serve solo una buona alternativa, per questo abbiamo deciso di parlarne con voi, per trovare una soluzione insieme”
-          “Dottoressa Torres, ci sta chiedendo una soluzione, ma scusi se mi permetto, il dottor Shepeard ed io qualche settimana fa abbiamo lavorato ad un piano che con piccoli tagli al budget ci avrebbe permesso di tenere il pronto soccorso, cosa è cambiato da allora?” Domandò la Kepner.
-          “Nulla!” Rispose Hunt cercando di fare il punto della situazione “E infatti a quello ci vogliamo attenere, ma lo smantellamento di tutto il reparto di soccorso e la rimessa in azione di staff e dispositivi medici hanno creato un buco nel bilancio che poteva essere sanato solo con la rimessa in moto del nuovo reparto per le ernie con il quale i vecchi compratori volevano sostituirlo , che nel giro di pochi mesi avrebbe portato delle entrate tali da non essere più in deficit.  Il pronto soccorso non è molto lucrativo da questo punto di vista e non ci garantisce queste entrate, abbiamo messo in atto il progetto che ci permette di tenerlo aperto senza grosse perdite, ma con un divario del genere non possiamo andare tanto avanti, e se non ci rimettiamo in pari, siamo costretti a chiudere” .
-          “Ok , quindi il problema è uno, abbiamo un buco che dobbiamo riempire” aggiunse April
-          “Si April”affermò Meredith “ e una volta trovati i soldi per riportare in pari questo bilancio passivo tutto potrà riprendere a funzionare come sempre”
-          “Quindi perché non una raccolta fondi?” propose Jackson
-          “Come?” domandò Hunt
-          “Semplice” aggiunse lui “un ballo. Una serata di gala”
-          “Andiamo Avery!” lo interruppe Christina “Salvi delle vite ogni giorno e la miglior idea che ti viene in mente adesso è un ballo di fine anno?”
-          “Non è una cattiva idea!” disse Callie
-          “Non lo è per niente!” aggiunse Arizona
-          “E’ una buona idea!” Affermò Hunt“Quando lavoravo in Afghanistan spesso il governo organizzava eventi per la raccolta fonti ed era incredibile il denaro che si riusciva a ricavare grazie a questo meccanismo” poi guardò Christina sorridendo e disse “a quanto pare abbiamo una soluzione”.
Una PR fu scelta apposta per organizzare l’evento. Furono mandati gli inviti alle persone giuste, fu scelta sala, catering, giorno e ora del party . Tutto era curato nei minimi dettagli . In città sarebbe arrivata, appositamente per l’avvenimento, la madre di Jackson, che come al solito non si astenne dal ficcare il naso tra gli affari del figlio.
-          “Quindi figliolo, chi ti accompagnerà al ballo?” domandò
-          “Beh ecco , avevo pensato a te” rispose Jackson
-          “Oh mio Dio sei davvero così messo male?”
-          “In che senso?”
-          “Sei bello, sei un chirurgo e sei un Avery e davvero mi vuoi dire che non hai nessuna da portare al ballo?”
A questa domanda seguì l’arrivo in sala della dottoressa Kepner che sviò Jackson dal dare immediatamente una risposta.
-          “Salve dottoressa Kepner!”
-          “Salve signora … come va?”
-          “Bene. Senta ha già un accompagnatore per il ballo di stasera?”
-          “Mamma ti prego!” disse seccato Jackson
-          “Si, si, ho già un accompagnatore” rispose April un po’ in mbarazzo.
-          “Oh che peccato, speravo di vederla in compagnia di mio figlio stasera, non è incredibile che non abbia un’accompagnatrice?”
-          “Mamma!”
La conversazione tra i tre venne interrotta dall’arrivo del dottor Webber che distolse la signora Avery, ma continuò per i due giovani dottori.
-          “Non hai un’accompagnatrice?” domandò di scatto April pensando istintivamente a Stephanie
-          “No”
-          “E Stephanie?”
-          “Senti stasera sarà una serata formale e io non me la sento di presentarmi ufficialmente in compagnia di Stephanie, non davanti a tutti”
-          “La maggior parte delle persone che ci saranno non le hai mai viste in vita tua e forse raramente le rivedrai, tutti quelli che invece conosci già sanno della tua storia con Stephanie, gli altri colleghi non avrebbero motivo di pensar male di voi, insomma potrebbe essere solo una tua amica con cui hai deciso di …”
-          “Il problema non sono gli altri April! Il problema è lei!” disse Jackson indicando sua madre “La mia storia con Stephanie non è tanto importante da dover sopportare un interrogatorio di mia madre, e poi scommetto che nemmeno a lei piacerebbe stare così tanto al centro dell’attenzione”
-          “Sei sicuro?”
-          “Perché non dovrei?”
-          “Beh, ecco, una ragazza viene a letto con te da diverse settimane e viene a sapere che c’è un ballo al quale tu andrai … Jackson è ovvio che dia per scontato da le chiederai di accompagnarti all’evento!Matthew ha affittato lo smoking prima ancora che io gli dicessi esplicitamente di farmi da cavaliere”
-          “Perché tu e Matthew andate a letto insieme?” domandò Jackson come se l’unica cosa di cui veramente gli importasse fosse quella
-          “Non è questo il punto! Comunque adesso devo andare, ho un intervento tra due ore che mi terrà occupata fino a stasera quindi ho pochissimo tempo per trovarmi un vestito decente da indossare alla festa”.
Dopo tutto April aveva ragione, così Jackson decise di mettere in chiaro le cose con Stephanie senza troppi giri di parole. La ragazza non prese bene la notizia ma mascherò il suo scontento benissimo, “Non ti preoccupare ” disse “avevo già previsto di rimanere in ospedale per prendermi gli interventi che gli altri specializzandi si lasceranno sfuggire per partecipare al ballo” in realtà aveva già rifiutato un invito e messo nell’armadietto il vestito che Jo le aveva prestato per l’occasione.
Per il dottor Avery fu più facile di quanto aveva previsto, ma l’insoddisfazione che gli parve di intravedere negli occhi di Stephanie lo portarono inevitabilmente a farsi delle domande. Aveva una relazione con una ragazza che fino a quel momento non lo aveva portato a niente. Si sentiva di essere al solito punto di partenza, incapace di andare avanti, voleva veramente questo?
Finito il suo turno Jackson si stava dirigendo all’uscita dell’ospedale dove lo aspettava la madre, uscendo vide Matthew che, nel suo smoking , attendeva seduto nell’atrio l’arrivo di April. Un attimo dopo il volto del paramedico si illuminò , Jackson si voltò a guardare nella parte apposta, dove lo sguardo fisso di Matthew era rivolto, e vide lei, April, bellissima come non mai, che tenendosi il lungo vestito nero con una mano e appoggiandosi alla ringhiera con l’altra, scendeva le scale, e ad un tratto ebbe l’impressione di aver trovato la risposta alle sue domande : non voleva una relazione qualsiasi, voleva lei, e non poté fare a meno di chiedersi se, forse, era troppo tardi.
Per lui, per lei, per loro e per tutto quello che l’amore può offrire.

 
  
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