Ormai sono una donna adulta. Ma io, proprio io, dovevo innamorarmi? Sono sempre stata una ragazza che odiava l'amore, non voleva saperne.
Eppure quella volta, è stato diverso. Era tutto così magico, splendido, complicato.
Mi ricordo che stavo andando a trovare papà a lavoro, nel suo studio di regia. Si, era un regista molto famoso, e io odiavo il nostro essere ricchi.
Mamma doveva dargli gli abiti per gli attori, ma ovviamente, doveva mandare proprio me, quella che detestava luci, riflettori, popolarità, ricchezza, e il cinema.
Si lo so, ero una ragazza strana! Eppure io mi amavo così com'ero. I miei genitori volevano che io mettessi in evidenza la ricchezza alle mie amiche, ma io non lo facevo, io mi vestivo come una 'sguattera' -per loro- e mi sentivo bene.
Si insomma, Jeans, Maglietta lunga e All Star.
No no, dovevo mettermi vestiti luccicanti e sciarpe si seta. Grazie al cielo le mie amiche mi capivano.
Non ne avevo molte di amiche: solo cinque, le mie migliori amiche.
Beh, ritornando a noi.. Appena entrata nello studio di registrazione, mio padre fece fermare tutto solo perchè ero entrata io! Non immaginate che vergogna. C'era quell'attore che tutte le ragazzine amavano, e io ero indifferente.
Se ci fossero state tutte le bambinette sarebbero cadute ai suoi piedi.
<<papà, la mamma ti da questi! Sono gli abiti per gli attori.>> gli dissi.
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Dovetti sedermi li a subirmi quella lagna di film che mio padre stava producendo. Tutti ne andavano matti, io no.
E continuavo a subirmi Jack Frygston, l'attore 'più bello' che ci sia al mondo. Anche lui, una lagna.
Ogni volta si girava e mi guardava, mi sorrideva e si rigirava.
Finito di girare quella scena, andai dal papà a chiedergli se potevo tornare a casa, e lui mi rispose che poteva accompagnarmi Jack, tanto aveva finito le scene pure lui.
Uscimmo assieme, e mi chiese un po' di me. Mi continuava a guardare con uno sguardo dolce.
Si dai, non era una meraviglia, ma accidenti, un bel ragazzo si! Non volevo farmi ingannare dalle apparenze.
Mi fece ridere diverse volte, e chiaccherammo per molto, troppo tempo, e casa mia non era così lontana.
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Lui mi zittì e quando la macchina si fermò eravamo in s
Lui mi prese per mano, e iniziammo a correre, passando tutti gli ombrelloni e finendo in mare.
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Io restai basita: nessuno me l'aveva mai detto! Allora iniziai a rilassarmi, a fare il morto in acqua e cantare e gli saltavo addosso come se fossimo fidanzati. Lo conoscevo circa mezzora e già mi interessava.
Non volevo fidarmi, ma lo facevo lo stesso. Insomma, è un attore, lavora con mio padre.. credo proprio che sia una brava persona!
Appena ci asciugammo al sole, salimmo in macchina e mi portò in centro città.
Andammo a pranzare, e io dovevo subirmi tutte le fan, che però lui mandava via.
Quello era un ristorante di lusso, e io lo bloccai subito. <
Mi sorrise e scappammo via, come due cretini. Non era lontana la pizzeria, era sempre li in centro.
Ne ordinammo una con tanto e troppo condimento, e la mangiammo tutta, fino a sentirci scoppiare.
Non avevo mai visto un attore ingozzarsi di cibo davanti a una ragazza. In quel momento si. E iniziava veramente a piacermi.
Mamma mi chiamò per chiedere dov'ero, e le risposi che stavo arrivando, che mi ero fermata da Giulia a pranzare.
Allora Jack mi diede il suo numero e mi riportò a casa, e ci mettemmo d'accordo per trovarci il giorno dopo.
Ci trovammo per un po' di giorni, circa una quindicina, ci divertivamo davvero molto assieme. Non credevo di trovare un ragazzo così speciale. Ah, mi sono dimenticata di dirvi che iniziavamo a baciarci, anche in pubblico.
Non sapevo se stavamo già assieme, ma sono certa che lo volevo.
E sapete, è avvenuta anche la mia prima volta. Lui mi portò a casa sua quando non c'era nessuno, e iniziava ad adularmi, a farmi complimenti. Io avevo capito, e presa dalla paura, mi sedetti sopra di lui. Mi prese in braccio e inizio a baciarmi, e mi portò al piano di sopra, in camera sua; li mi stese, mi accarezzò e mi baciò.
Io ero emozionata e impaurita allo stesso tempo. Lui si tolse la camicia, e a me invece, sfilò via pantaloni e maglietta.
Mi sentivo un po' a disagio, in mutande e reggiseno, davanti a un ragazzo.
Si tolse anche lui i pantaloni, e io invece gli tolsi le mutande, e lui lo stesso con me.
Non sapevo che fare, non sapevo che era giusto! Ero semplicemente imbarazzata, di un ragazzo che stava sopra di me, e io dovevo fare lo stesso. Non capivo se ero innamorata, era un ragazzo che avevo conosciuto, e che di certo mi piaceva.
Nel bel mezzo del rapporto mi sussurrò "Io ti amo, fidati, riesco a distinguere il piacere dall'amore".
Ero diventata rossa, era anche romantico, oltre che un bellissimo ragazzo.
Stava facendo tutto lui, io ero quasi immobile. Lui smise per un secondo, e mi chiese se ero d'accordo di fare l'amore o meno.
Io gli risposi di si, anche se ne ero incerta. Okay, un ragazzo, io e il letto.
Dovevo affrontarlo prima o poi. E cominciai anche io a baciarlo, a toccarlo, a essere una ragazza ormai grande.
Si, ne ero felice. Ma il momento finì li, quando io presi la sua camicia, e gliela allacciai, dicendogli che forse era un'errore, che non dovevamo spingerci oltre.
Ma era così cucciolo, con i suoi capelli lunghi col ciuffo castani, e gli occhi di ghiaccio. Lui era li, povero, pensava di accontentarmi, e mi sorrise dicendomi che era tutta colpa sua. Io non sapevo resistere davanti ad un ragazzo così dolce, che sapeva cos'era il rispetto. Mi sedetti accanto a lui, e gli presi la mano.
"Amore, non è colpa tua. E' mia, fidati. Dovevo dirtelo che era la prima volta per me. Capisci? Anche a me tu piaci, e forse sono innamorata. Tesoro, perdonami." dissi.
Lui mi sorrise, e io, mi sono sciolta davanti al suo splendido sorriso, tanto che gli tolsi la camicia, e incominciai io.
Dovevo crescere. Da quel giorno non ero la "bimba Maya" ma la ragazza cresciuta.
Dopo un mezz'oretta di sesso, noi ci stufammo, e ci vestimmo per andare a casa mia.
Mio padre non sapeva che stavamo assieme, e non volevamo dirglielo, avrebbe rovinato la carriera di Jack, e volevo tutto tranne che quello.
Quella stessa sera, andai in camera mia a leggere una rivista, quando risposi al cellulare ed era proprio lui, la bellezza in persona, che voleva solo dirmi che ero stata fantastica, e che nessuna era come me.
Gli risposi "Ti amo" perchè ne ero innamorata. Lo pensavo sempre, anche quando non dovevo.
Spesso andavo a vedere come recitava, e mi sorrideva sempre, con quelle bellissime fossette, e quei due occhi azzurri.
Continuammo con i nostri rapporti sessuali. Certo, non sempre, ma spesso, come una coppia davvero innamorata.
Eravamo così innamorati, che ci separammo per la mia gelosia. Doveva recitare una scena d'amore e sesso con un'altra ragazza, e io non riuscivo a tollerarlo. Ero proprio fuori di me, un'altra persona. Lo lasciai io stessa, non riuscivo a vederlo con un'altra anche se per finta.
Me ne pento ancora ora, a 50 anni, che penso a come sarebbe stata la mia vita con lui, con i nostri figli, anzichè con 3 amiche che non trovano marito.