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Autore: LuxyCharm    14/02/2013    2 recensioni
- Ogni volta che un bambino vede una macchina gialla deve dare un pugno all'altro.. semplice, no?-
Sherlock si voltò verso John sorridendo mostrando i suoi perfetti denti bianchi e John sapeva cosa voleva dire con quello sguardo.
- No, no, no.. Sherlock, no. -
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Storia per S. Valentino :D
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cosa fanno?-
-Stanno giocando.-
-Dandosi pugni?-
John lo guardò stupito come se il suo interlocutore non capisse un concetto così banale.
-Non posso aspettarmi deduzioni brillanti da uno che non sa che la terra giri intorno al sole-
Disse divertito John cercando di trovare una posizione comoda sul sedile del taxi. Ad un tratto sentì una mano prenderlo per il mento girandosi completamente verso il suo coinquilino dagli occhi di ghiaccio.
- John detesto quando ti prendi gioco di me. -
Poteva sentire chiaramente il suo respiro inebriargli le labbra socchiuse in attesa di una risposta razionale che ovviamente non arrivò. Sherlock continuò ad avvicinarsi fino a sbattere il proprio naso con quello di John completamente rosso per il freddo o per l’emozione.
- Io.. ehm.. cioè..-
Sherlock sorrise per la piccola vittoria conquistata, ma nel volto del dottore si dipinse una maschera di rabbia.
- Sherlock potresti smetterla di usare questi trucchetti quando la situazione è a mio favore?
- Guarda che è colpa tua perché non hai risposto alla mia domanda.-
Lasciò la presa girandosi di scatto verso il finestrino perdendosi nel vuoto, possibilmente deduceva la vita dei poveri passanti che passavano involontariamente dai suoi occhi cerulei. Come poteva John dire di no a quelle labbra inarcate verso il basso?
- E va bene Sherlock...-
John sbatté le mani sulle cosce cercando l’attenzione dell’amico.
- Ogni volta che un bambino vede una macchina gialla deve dare un pugno all’altro.. semplice, no?-
Sherlock si voltò verso John sorridendo mostrando i suoi perfetti denti bianchi e John sapeva cosa voleva dire con quello sguardo.
- No, no, no.. Sherlock, no. -
John scosse la testa cercando di scacciare dalla sua mente un barlume di accettazione sulle idee pazze del coinquilino.
- Dai John, mi sto annoiando e ho bisogno di fare qualcosa..-
Sherlock si avvicinò tremendamente a John completamente rosso all’udire il suo nome pronunciato con quel tono. Aveva bisogno di fare qualcosa? Nella testa di John frullavano mille alternative a quel gioco davvero stupido, come.. John avvampò di colpo e quel comportamento non passò inosservato agli occhi del detective.
- E va bene.. tanto lo so che vincerai tu. -
Tutti quei anni passati in mezzo alla guerra non potevano essere paragonati alla difficile vita del povero medico alle prese con un sociopatico di rara bellezza, e questo era lui a pensarlo.
- Però con i pugni è noioso..-
- Sherlock c’è qualcosa che ti va bene, almeno una volta?-
- Si..-
Quel si rimbombò nella mente del medico intuendo che Sherlock volesse far capire a John le sue intenzioni, ma ovviamente lui non capì.
- Allora qual è la tua brillante idea?-
Disse John incrociando le braccia davvero curioso della risposta.
- A posto dei pugni.. un bacio..-
John spalancò gli occhi all’udire l’ultima parola, stringendo il maglione all’altezza del cuore per paura di lasciarlo scappare. Deglutì a fatica appoggiando la mano al finestrino in cerca di aria.
-Però se non vuoi..-
John come poteva non volere un bacio da quella creatura direttamente plasmata dalle mani di un Dio?
-Io.. cioè.. va bene, così sarà più.. più.. divertente.-
Non sapeva nemmeno se fosse lui a parlare, forse era a causa dell’effetto inebriante degli occhi del detective posati sui suoi.
- Incominciamo.-
Si fissarono per alcuni minuti perdendosi nelle ultime parole pronunciate da Sherlock, poi si girarono verso i rispettivi finestrini e incominciarono a cercare una macchina gialla per poter chiudere il gioco in bellezza. John ticchettava nervosamente con le dita sulla gamba cercando di nascondere l’immensa voglia di trovare una macchina gialla per poter catturare le sottili labbra del coinquilino in un magico bacio, poi c’era Sherlock impassibile che rapidamente con lo sguardo scrutava ogni macchina in cerca di quella giusta. Erano passati molti minuti, ma bastarono pochi secondi. John video una macchina gialla passare accanto al taxi e in un attimo prese per la sciarpa Sherlock direzionando il suo sguardo verso la macchina.
- Guarda! L’ho trovata prima io e ho vinto!-
John incominciò a indicare e gesticolare come un bambino davanti al suo regalo di compleanno da scartare, e lui sapeva qual’era il suo regalo.
- Complimenti John, sei pronto per incassare il tuo premio?-
Sherlock sorrise malizioso e John non poté che abbassare lo sguardo arrossendo di colpo sia per la scenata che per Sherlock.
- Ehm.. si, certo.. che devo fare?-
John schiarì la voce un paio di volte pronunciando quella frase, sentendosi come un adolescente in preda al suo primo bacio.
- Non eri tu l'esperto?-
Disse Sherlock abbassando lo sguardo verso la mano di John aggrappata alla sua sciarpa.
- Bhè.. si.. certo!-
John si sentì impacciato, e se non gli sarebbe piaciuto? Tutte le sue ex dicono che è bravo a baciare, ma se a Sherlock non piacesse? Farebbe la figura dell'idiota non bravo a baciare. Lentamente lasciò andare la presa della sua mano attorno alla sciarpa, era decisamente imbarazzato di quella situazione.
- John, non mi interessa cosa pensano le tue ex.. ciò che conta adesso è che tu mi devi... baciare.-
Indugiò sull'ultima parola arrossendo di colpo, John perse un battito alla vista di uno Sherlock rosso in viso tutto per lui.
- Va.. Va bene.-
Balbettò, questo fece sorridere Sherlock ormai in balia di quella situazione divenuta troppo calda. John si avvicinò lentamente al suo coinquilino che ricambiò solleticando le rosse guance del medico con i suoi riccioli presi in ostaggio dalla mano di John. Le loro labbra si sfiorarono, mancava davvero poco..
- Hei voi due, siete arrivati!-
L'autista, un uomo rozzo con uno strano accento spezzò il magico momento creato da quelle due anime frementi d'emozione. Sherlock sbuffò allontanandosi lentamente dalle labbra di John che ancora aspettavano il loro premio.
- Senta, potrebbe spezzare i momenti dolci fra sua moglie e il suo migliore amico, invece di spezzare quelli delle altre persone? Grazie.
L'autista rimase sbalordito e borbottò frasi tipo "Mia moglie non lo farebbe mai". John avrebbe voluto prendergli la testa e sbatterla ripetutamente fino ad ammazzarlo, ma appena vide Sherlock fuori dal taxi che gli faceva cenno di muoversi non disse nulla. Non pronunciarono parola salendo le scale ormai troppo lunghe per quell'infernale silenzio che ronzava nelle orecchie dei due coinquilini.
- Sherlock.. io..-
John voleva dire qualcosa, non poteva lasciare quella situazione a metà. Appena alzò gli occhi dal pavimento fu investito da un calore nuovo, in un secondo si ritrovò le labbra del detective incollate alle sue e la sua mano fremente sulla nuca del medico stupito dalla situazione. Riprendendo coscienza dopo i primi 5 secondi, John si aggrappò al cappotto di Sherlock e con una mano incominciò ad accarezzargli una guancia, come possono alcune persone dire che il paradiso non esiste? I due coinquilini avevano trovato il proprio rifugiandosi uno nel corpo dell'altro frementi dall'emozione.
- Scusa John, non riesco a resistere..-
-Stupido..-
Fu l'unica cosa che disse il medico prima di riappropriarsi delle labbra del detective in un bacio più passionale del precedente, non sanno cosa li aspetterà nel futuro, a loro interessa solo il presente formato da loro due e da macchine gialle.


  
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