Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: InuYuriLove99    14/02/2013    2 recensioni
मेहमान Mēhamāna.Mēhamāna viene dall'Hindi e significa ospiti, e proprio di ospiti che parla il mio racconto.
Due ospiti provenienti dal continente o meglio dall'India, Terra di Ghandhi, del thé e dell'Oppio, verranno in Giappone per saldare un conto in sospeso con la famiglia del nostro botolo preferito.
Sesshomaru e Inuyasha però hanno per questi "Turisti" delle emozioni contrastanti.
Cosa vorranno dalla famiglia No Taisho per riscattare il loro onore?
Che tipo di sentimenti? E chi sono questi ospiti?
Cosa li spinge a provare rancore dopo secoli e secoli? I pinguini sanno volare?
Se avete già letto altre mie storie spero che questa vi piaccia ancora di più! Nasce come One Shot ma sarete voi a decidere se deve continuare o no, sperò che l'apprezzerete.
Arigatoo.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Miroku/Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Quel giorno di primavera ancora non era iniziato, perfino il cinguettio degli uccelli taceva.
La rugiada del mattino si posava sui boccioli ancora addormentati. Il sole con i suoi tenui raggi cominciava a sorgere, illuminando piano il mondo.
Sango e Miroku dormivano abbracciati nel loro letto, la notte era stata fredda ma il loro amore riusciva a riscaldarli. Kagome aveva portato per sé, l’anziana Kaede, il piccolo Shippo e Rin una stufetta a gas con la quale potevano riscaldarsi tutta la notte.
La prima a svegliarsi fu’ la piccola Rin. Si mise a sedere e si stropiccio gli occhi. Si guardò un po’ intorno, Shippo, Kaede e Kagome ancora dormivano.
Sorrise, da quando stava al villaggio era felice, lì tutti le volevano bene.
Però a volte sentiva la mancanza di Sesshomaru. Quando Naraku è morto lei sperava tanto che avesse voluto adottarla, ma ,anche se lei non capiva il perché, tutti dicevano che sarebbe stato indecente per un adulto, specialmente se demone, portarsi dietro una Ragazzina.
Si alzò, piano, stando attenta a non svegliare nessuno. Superò Kagome stesa davanti a lei e uscì.
L’aria fredda del mattino la investì e la fece rabbrividire, cercando di coprirsi con i lembi del Kimono. Corse alla piccola fonte del villaggio e si sciacquò la faccia con l’acqua fredda, questo la fece svegliare del tutto.
Tornò dentro prese un biscotto dalla borsa di Kagome, sapeva che avrebbe dovuto chiederle il permesso ma tanto non si arrabbiava mai con lei.
Passeggiò un po’ per il villaggio, nessuno si era ancora svegliato e il sole era lento a salire. Tutto era illuminato da una luce fredda.
Poi finalmente il sole si presentò illuminando prima la grande costruzione che sovrastava il villaggio e poi il bosco.
Rin finì il biscotto in un boccone e corse versò il bosco.
Lì pochi giorni prima insieme al Signor Sesshomaru aveva scoperto un luogo stupendo da cui vedere il sole che sorgeva.
Passò attraverso un cespuglio e si ritrovo in una pianura. Era piena di Gigli, erano i suoi fiori preferiti. Le piaceva stendersi tra i fiori, assorbirne il profumo, mimetizzarsi tra loro.
Quando aveva parlato di questo suo amore per questi fiori e per i fiori in generale al Signor Sesshomaru lui aveva cominciato a portarle ogni settimana un Kimono, ogni volta con sopra dei fiori diversi, ma il suo preferito rimaneva quello rosso con i gigli bianchi, Anche al Padron Sesshomaru piaceva tanto.
Una volta gli aveva chiesto quale fosse il suo fiore preferito, lui non le aveva risposto ma il giorno dopo, quando le aveva detto che sarebbe rimasta lì al villaggio lui le aveva regalato una Pervinca.
Rin che si era fatta spiegare da Kagome il significato dei fiori sapeva, che quello che le aveva regalato il signor Sesshomaru significava “Un Dolce Ricordo”.
E lei ne era così felice.
Si stese sull’erba e osservò il sole bagnare tutto il paesaggio con i suoi raggi e facendo splendere tutti i fiori bagnati di rugiada.
Chiuse gli occhi e quando li riaprì non poteva credere a ciò che vide.
Tra gli alberi, sempre con la sua aria altezzosa ma estremamente regale, camminava Sesshomaru.
Si alzò di scatto e gli corse incontro a braccia aperte.
“Padron Sesshomaruuuu!!!!!!!!!!!!” Urlò saltandogli al collo.
Sesshomaru rimase un attimo immobile e poi cerco di staccarsi da quell’abbraccio velocemente.
Rin si staccò e saltò in terra, e in quel momento notò che dietro a Padron Sesshomaru c’era Inuyasha, che la guardava curioso.
“Ciao Inuyasha!” Disse ,dopo qualche istante di sbigottimento, Rin con un sorriso a trentadue denti e alzando il braccio in segno di saluto.
Inuyasha le sorrise in risposta, mentre Sesshomaru assunse un espressione tra il contrariato e l’imbarazzato, per quando il Principe dei Surgelati potesse mostrarsi imbarazzato.
Quello che più stupiva Rin era il fatto di vederli insieme, da soli nel mezzo della foresta. Ad accompagnare Sesshomaru non c’era nemmeno quel demonietto di Jaken, cosa strana perché lui non mollava mai il Padron Sesshomaru.
“Dove state andando? Posso venire anche io?” Chiese Rin Curiosa tirando la pelliccia di Sesshomaru.
Sesshomaru gliela tolse subito dalle mani e rispose nel suo solito modo glaciale.
“No, non sono cose per bambini.” Poi s’incamminò per la sua strada.
“Ehi Sesshomaru! Aspettami!” Gridò Inuyasha provando a seguirlo, ma fù fermato da Rin.
“Ma dov’è che state andando?” Richiese Rin estremamente curiosa.
Inuyasha sospirò, sapeva che la bambina non avrebbe ceduto, era un tipo ostico, quella.
“Stiamo andando a fare una cosa. Non saremo lontani ,appena fuori dal villaggio. Dobbiamo incontrare delle persone. Tu però non seguirci, potrebbe essere pericoloso.” Detto questo Inuyasha si affretto a raggiungere Sesshomaru ed entrambi scomparirono nel folto della foresta.
Rin rimase un attimo perplessa. Inuyasha aveva detto che non erano lontani dal villaggio quindi avrebbe potuto seguirli, però gli aveva anche detto esplicitamente di non farlo. Decise in fine che la cosa migliore fosse di raccontare tutto all’anziana Kaede e a Kagome, loro avrebbero di certo saputo cosa era meglio fare.
Così, con il sole ormai alto nel celo, Rin si avviò correndo verso il villaggio.


Ormai tutti si erano svegliati, La gente riempiva i campi e i bambini correvano per le strade.
L’anziana Kaede era seduta sull’erba insieme a Kagome e stavano preparando diversi infusi medicinali. Quella primavera molte persone si erano ammalate di febbre, era strano ma non del tutto estraneo, specialmente in quel periodo.
Quando Kagome la vide le sorrise.
“Buon giorno piccola Rin! Ci siamo alzate presto questa mattina eh?”
Kagome ridacchiò e anche l’anziana Kaede sorrise.
“Buon giorno! Kagome, Anziana Kaede devo raccontarvi una cosa! E sarebbe meglio che ci fossero anche Sango e Miroku se possibile.”
“Di che si tratta piccola Rin?” chiese paziente L’anziana Kaede.
“E’ una cosa molto importante si tratta del Signor Sesshomaru e di Inuyasha!” Disse Rin girando la testa a destra e a sinistra guardinga.
Kagome e l’anziana Kaede si guardarono un po’ preoccupate.


Si riunirono tutti nella capanna dell’anziana Kaede.
Davanti ad un fuoco acceso ora c’erano Kagome, Sango, Miroku, Shippo e l’anziana Kaede che osservavano una piccola Rin, incerta sul da farsi.
“Allora Rin cosa dovevi dirci d’ importante?” Chiese dolcemente Sango.
“Bè stamattina mi sono svegliata presto come sempre, mi sono lavata e ho mangiato uno dei dolci di Kagome. Non sei arrabbiata vero? Non pensavo fosse grave, di solito te lo chiedo ma non volevo svegliarti!” Disse Rin agitando le mani di fronte a se in segno di scusa.
Kagome sorrise bonariamente.
“Fa niente Rin, ma era solo questo che volevi dirci?”
“N-no. Dopo aver mangiato il dolce sono andata nella radura dove vado sempre. Sapete da lì l’alba si vede benissimo! E allora ho chiuso gli occhi, li ho riaperti e ho visto camminare nel folto della foresta Inuyasha e Padron Sesshomaru. Mi sono incuriosita a vederli insieme, con loro non c’era nemmeno Jacken! Allora mi sono avvicinata ed ho chiesto dove stessero andando. E Inuyasha mi ha detto che stavano andando ad incontrare qualcuno fuori dal villaggio, vicino all’albero secolare. In un primo momento, a dir la verità aveva pensato di seguirli, ma poi ho visto le espressioni sui loro volti e...bè ho pensato fosse meglio parlarne con voi.”
Disse Rin tutto d’un fiato.
“E Rin sapresti descriverci i loro volti? Come sembravano, cos’è che ti ha fatto così Angosciare?” chiese Sango lievemente preoccupata.
“Bè, Il Signor Sesshomaru sembrava preoccupato, teso come non l’avevo mai visto!”
A quel punto tutti cominciarono ad agitarsi, cosa poteva far preoccupare in modo così visibile Sesshomaru?
“E Inuyasha?” chiese Miroku, e dalla sua voce traspariva una certa ansia.
“Bè lui mi sembrava felice.” Rispose Rin più calma.
“Felice?” gli fece eco Kagome.
“Si, felice! Contento, in visibilio, l’apoteosi della contentezza.”
Ribattè Rin.
Tutti erano più che preoccupati. Sesshomaru non si mostrava mai preoccupato come Inuyasha non si mostrava mai contento!
(Da questo i loro due bellissimi soprannomi: L’imperatore dei Pinguini Surgelati e Mrs. Scrooge)
Quale avvenimento, quale connessione di astri, quale miracolo poteva affliggere Sesshomaru e contemporaneamente render giocondo Inuyasha?!
Non restava che scoprirlo.
“Bè, non credo che ci sia da discutere.” Disse Kagome alzandosi.
“In che senso?” chiese Rin.
“Andiamo a vedere cosa succede no? Tanto non sono andati lontano.”
Rispose Miroku.
E velocemente tutti uscirono dalla capanna per dirigersi verso il pozzo mangia-ossa.


Seduto sul Pozzo mangia-ossa c’era Inuyasha, qualche passo più lontano Sesshomaru scrutava il cielo preoccupato e pensieroso.
“Ahi! Miroku stai più attento!” Disse Sango nascosta dietro un albero con il gomito del monaco infilato tra la terza e la quarta costola.
“Scusa Sango, Ma scusate perché ci stiamo nascondendo in questo modo!?”
Chiese Miroku alzando leggermente la voce ma fu’ subito zittito da uno “Sssssh!!!” generale.
“Semplicissimo Miroku, perché Inuyasha ha detto esplicitamente a Ri di non seguirli e questo vuol dire due cose.
Primo: Se scoprissero che li abbiamo seguiti se la prenderebbero con la piccola Rin e
Secondo:  Se non vogliono essere seguiti un motivo ci sarà e questa faccenda è troppo sospetta per far finta di niente.”
Disse Kagome tirandoli tutti indietro.
“Ma c’è bisogno di fare tutto quest...!!!” Questa volta fu’ Shippo ad essere zittito da un altro sonoro
“Sssssssh!!!!!!!!”
Forse questa volta troppo sonoro, infatti Inuyasha e Sesshomaru si girarono contemporaneamente nella direzione del cespuglio dove erano nascosti.
Inuyasha si alzò e si avviò verso di loro.
Sango e Kagome tapparono la bocca a Miroku e Shippo e Kirara si nascosero dietro Kagome.
Tutti tenevano il fiato sospeso, pregando in un miracolo.
Improvvisamente una fitta nebbia si venne a creare poco sotto il normale campo visivo di una persona.
Sesshomaru e Inuyasha si bloccarono e tesero le orecchie, in ascolto, cercando di percepire qualcosa. Kagome, Sango, Miroku, Shippo e Kirara tirarono un sospiro di sollievo vedendo Inuyasha fermarsi ma si alzarono e si misero anche loro in allerta.
Una voce profonda, femminile ma forte e seria si udì. Era come se provenisse dalla terra stessa.
“In fine ci rincontriamo..., mio odiato Sesshomaru!”
Dalla nebbia apparvero due figure.
La prima era alta, di carnagione scura tendente al dorato, aveva dei lunghi capelli ebano che le scendevano incredibilmente lisci sulla schiena.
Aveva occhi  del colore di un ametista pura. Incastonato tra le nere sopracciglia e sopra il naso perfetto, che le dava un espressione altezzosa, c’era un bellissimo e piccolo smeraldo che le faceva risplendere ancora di più gli occhi.
Indossava uno splendido abito rosso, di seta pregiatissima e contornato da elaboratissimi fregi.
I piedi erano nudi.
Dietro di lei c’era un ragazzo la pelle dello stesso colore, ma un po’ più chiara.
I capelli erano corti, castano chiaro, molto scombinati.
Il viso era pulito, a parte una lieve traccia di matita nera sugli occhi rossi e ardenti di passione.
Indossava una camicia bianca di seta che sembrava troppo grande per il suo fisico efebico e dei cortissimi pantaloncini nei coperti dalla camicia.
Era anche lui a piedi nudi.
“Kalì, allora sei venuta pensavo che la codardia della tua famiglia si perpetrasse di generazione in generazione.” Disse gelido Sesshomaru.
“Senti chi parla di codardia, lo scontro doveva essere solo tra le nostre famiglie o sbaglio? E’ deplorevole che tu abbia chiesto l’aiuto di dei miseri esseri umani...” Disse Kalì con sguardo disgustato.
“Ehi signorina un po’ di rispetto!” disse l’anziana Kaede improvvisamente comparsa.
“Non sono io che li ho condotti qui e di certo non ho bisogno del loro aiuto!”
Sesshomaru si avvento contro Kalì estraendo Bakusaiga e attaccandola brutalmente.
Kalì schivò con sorprendente agilità il colpo ed estrasse una scimitarra, poi una lancia, poi ancora un mazzafrusto e uno scudo.
Le erano spuntate dal nulla altre due braccia con le quali si gettò all’assalto.
Colpiva da ogni lato ma Sesshomaru riusciva a parare tutti i colpi, pur stando indietreggiando.
Kalì attaccò dal basso, sperando di conficcare la lancia nel ventre del Demone il quale però indietreggio di un passo con una straordinaria rapidità e spezzò la lama in due, Kalì che aveva previsto quella mossa abbassò il mazzafrusto sulla testa di Sesshomaru il quale lo fermò all’ultimo momento bloccandole il polso e inserendovi un veleno potentissimo che avrebbe sciolto chiunque.
Allora Kalì estrasse un'altra scimitarra e continuò ad attaccare però questa volta trovandosi in svantaggio avendo un braccio inusabile.
Attacco parata, parata attacco. Era come una danza e nessuno riusciva a sopraffare l’altro. Il vento era completamente calato e tutto loro intorno taceva, si riuscivano solo a sentire il cozzare delle armi, poi nient’altro.
Kagome, Sango, Miroku, Shippo, L’anziana Kaede e Kirara erano lì in disparte a guardare.
“Sono davvero...stupefacenti...” Sussurrò Miroku, erano tutti abbagliati dalla bravura in combattimento di quei due guerrieri. Quella donna stava anche dando filo da torcere a Sesshomaru, uno dei più potenti demoni maggiori di tutto il Giappone!
Chi era quella donna.
Improvvisamente Kagome sembrò risvegliarsi e chiese.
“Ma...dov’è Inuyasha?”
Tutto si arrestò. Kalì e Sesshomaru smisero di combattere, abbassarono le armi e si voltarono in direzione di Inuyasha e dell’altro ospite straniero. Tutti gli altri seguirono il loro sguardo.
Inuyasha e lo straniero erano comodamente seduti ad un tavolino bianco, con sopra poggiata una tovaglia ricamata e un corredo da thè.
Sorseggiavano tranquillamente quello che sembrava un Earl Gray Tea a gambe incrociate.
(E’ buono qui, è buono qui. Tean Free tutto il piacere del thè.)
Lo straniero non si sa da dove aveva preso anche un monocolo e se lo aggiustava con fare aristocratico mentre un pinguino con Papillon gli versava altro Thè.
“Superbo Vladimiro, veramente Superbo.”
Disse Inuyasha placidamente riprendendo a sorseggiare il suo thè.
“Shiva! Fratello mio posso chiederti cosa stai facendo?” Urlò Kalì guardando il fratello piena di rabbia e disapprovazione.
Anche Sesshomaru guardava Inuyasha sbigottito come tutti in fondo.
“Oh, Sorella cara, questo thè è davvero delizioso, ti avevo detto che prendere Vladimiro ci avrebbe fatto solo del bene. Volete unirvi a noi?” Disse calmo con voce dolce.
“Unirci a voi....?” ripeté Sesshomaru disgustato.
“Ma che Cavolo state facendo?! Dovreste combattere!” Ribattè Kalì.
“Oh sorella tu mi inquieti, perché dovremmo farci la guerra? Da quella disputa sono passati ormai più di due secoli. Prendete esempio da noi, potrebbe nascere una bella alleanza e una forte amicizia.”
“Concordo.” Disse Inuyasha facendo cenno di sì con la testa.
Sesshomaru e Kalì caddero a gambe all’aria.
“Come potete dire una cosa simile!?” continuò Sesshomaru.
“Sapevo che non potevo fidarmi di te!” Inveii poi contro Inuyasha.
Il quale bevve un altro sorso di thè e con tutta tranquillità rispose.
“Non ho intenzione di rovinare un così bel momento con un mio caro amico solo per una disputa antica di secoli e secoli... e se non vi dispiace noi stavano animatamente discorrendo di qualcosa d’importante,, quindi se non vi dispiace le vostre guerriglie andatele a fare da un'altra parte. E Grazie.”
“Eccellente discorso.”
“Oh, Sono riconoscente per questo tuo complimento. Sei un Vero Gentleman.”
“Figurati cara.”
Tutti stettero ad osservare la scena allibiti.
Poi Sesshomaru e Kalì emisero una specie di rantolio e se ne andarono.
“Continueremo la nostra lotta quando i nostri parenti saranno rinsaviti.”
Disse Kalì e Sesshomaru quasi sussurrò.
“Credo che questa disputa non avrà mai fine.” Ed entrambi scomparvero in due diverse direzioni nel folto della foresta.
Nessuno fiatò, si udiva solo il cinguettio degli uccelli sui rami e il gorgogliare del fiume poco lontano.
Dopo pochi minuti, Inuyasha e Shiva ebbero finito il thè e si alzarono.
“Lascia che sia io a ospitarti.” Disse Inuyasha
“Ma non vorrei disturbarti.” Ribatté educatamente Shiva.
“Ma no nessun disturbo, spero solo che il mio alloggio non sia troppo umile per te.”
“Oh, è già un lusso poter condividere il tetto con te.”
“Tu mi lusinghi.”
E continuarono a conversare in quel modo fin troppo educato fino a sparire anche loro tra gli alberi, diretti al villaggio.
Il Pinguino chiamato Vladimiro, pulì con un grazioso fazzoletto le posate e le costose ed elaborate tazze da thè e ingoio tutto. Compreso tavolo, sedie e toglia. E pur essendo alto meno di un metro non si ingrosso di un centimetro.
Poi seguì il suo padrone nel folto della foresta scomparendo anche lui.
Kagome, Miroku, sango, L’anziana Kaede, Shippo e Kirara rimasero fermi, immobili a osservare il punto dov’erano spariti.
E chiedendosi cosa mai fosse successo. Sembrava che stessero vivendo un sogno. Tutto era troppo strano per essere vero!
Furono riportati alla realtà dall’allegra voce di Rin.
“Allora!? Cos’è successo? Dov’è il signor Sesshomaru?”
L’anziana Kaede posò la mano rugosa sui bruni capelli della piccola e disse.
“Dobbiamo ancora capirlo cara, Torniamo a casa.”
E tutti un po’ straniti dagli avvenimenti della giornata tornarono al villaggio.
Il sole stava tramontando, avrebbero dovuto accendere delle lanterne.


SPAZIO AUTRICE

Lo so', si lo so' che ho TRE! Ben TRE! Storie da finire ma questa ce l'avevo in cantiere già da un po' = )3( =
In realtà anche di questa pensavo di farne un continuo ma prima che ne dite di dirmi se vi piace? così se non vi piace l'idea, questa rimarra una normalissima One Shot.
La scelta è vostra, io come scrittore(o una mezza ciofeca di scrittore) sono al servizio dei miei lettori. Cordiali Saluti,
Scrittrice pezzotta che deve ancora finire tre storie chiude.
Ps. AVVISO! Inuyasha è una femmina anche se userò il maschile.
   
 
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