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Autore: weasleywalrus93    15/02/2013    4 recensioni
And I, I, I, I, I, I, I
I walk the streets of love
For a thousand years
And I, I, I, I, I, I, I
Walk the streets of love
And they're drenched with tears
una storia sui Beatles creata seguendo una canzone dei Rolling Stones.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1
You're awful bright, You're awful smart, I must admit, You broke my heart.

 
Era mattina presto. Il sole spuntava appena tra le pieghe della tenda, illuminando il letto e i suoi due addormentati occupanti. I lunghi capelli neri di lei si confondevano con i suoi. Il ragazzo si svegliò e rimase ad osservare la sua quasi coetanea dormire con la testa completamente abbandonata sulla sua spalla. Lentamente si svegliò pure lei.
-Giorno dormigliona-
-Che ore sono?-
-Le 7-
-Non è così tardi George!-
La ragazza prese il cuscino accanto a se e lo mise sulla testa, con il chiaro intento di riaddormentarsi, per cercare di recuperare qualche altro minuto di sonno prezioso.
-Tuo zio è già in piedi da almeno mezz'ora Anna!-
-Zio Brian è un gallo lo sai bene. Si alza anche alle 3 del mattino certe volte quando siamo a casa-
-Motivo in più per svegliarci prima-
Prese il cuscino dalla sua testa e lo gettò dietro di lei.
-Credo che converrebbe dirglielo-
-Anna Epstein che vuole dire a suo zio che sta col chitarrista del gruppo di cui è manager?-
La ragazza sbuffò vistosamente, riabbandonando la testa sulla magra spalla del giovane.
-E poi... Non eri tu che volevi tenerla nascosta a tutti i costi questa nostra relazione... clandestina?-
-George cerca di capire... Tu suoni con il tuo gruppo tutto il giorno mentre io aiuto lo zio Brian a sistemare le vostre cose, ogni giorno percorriamo circa 200 km, i vostri concerti finiscono alle 22 ma se va bene arriviamo in albergo alle 3 di notte, alle 4 andiamo ufficialmente a dormire e alle 4 e 30 uno di noi due si muove silenziosamente nell'albergo per cercare l'altro e il giorno dopo alle 8 dobbiamo essere pronti per ripartire. E' uno stress!-
-Quindi saresti anche pronta a una lavata di capo di tuo zio che chiamerebbe subito tuo padre, il quale chiamerebbe tuo nonno per farti shakerare come si deve dall'intera famiglia iper-religiosa ebrea in cui sei nata?-
-Teoricamente si... Non ne posso più di questo strazio-
-Povera-
Si chinò sulla ragazza per baciarla. Man mano che il bacio si faceva più intenso, riuscì a sistemarsi sopra di lei. Lentamente e sapientemente accarezzò le forme di lei, quelle stesse curve che lo facevano letteralmente impazzire e che sotto i vestiti si mimetizzavano alla perfezione, mentre le dita di lei si perdevano fra i suoi capelli, arruffandoli più di quanto non lo fossero già. Si separarono appena, lasciando che le loro fronti combaciassero.
-Forse dovevamo alzarci e rimontare il solito teatrino...-
Lo baciò velocemente sulle labbra.
-Forse...-
-Tu vuoi andartene?-
-Secondo te?-
-Secondo me sei così sadica che mi lasceresti qui anche in questo preciso istante-
-Sempre a pensar male eh?-
-Con te non si può mai sapere-
-Ah no?
-No-
Gli diede un leggero schiaffo sul viso, mentre metteva su il broncio. Lui rispose sorridendo. Le piaceva ancora di più quando faceva l'offesa. Le stampò un bacio sulle labbra e si allontanò alla ricerca dei suoi vestiti sparsi sul pavimento.
-Chi è ora che se ne sta andando?-
-Sbrigati dai che dopo dobbiamo aspettare te e Brian diventa isterico-
-Cazzo è la mia stanza questa! Che ci fa se mi trova ancora a letto?-
-Completamente nuda con evidenti tracce di sperma sulle lenzuola?-
-Oh merda!-
Continuando a imprecare mentalmente, anche Anna si mosse dal letto alla ricerca dei suoi vestiti, sparsi un po' ovunque.
-Però se ci pensi è abbastanza strano...-
-Cosa?-
-Come si è ingigantito tutto senza volerlo-
-E ti dispiace?-
-Dispiacermi? E' la cosa migliore che mi sia mai capitata!-
-Davvero?-
-Tendi troppo a sottovalutarti Anna Epstein-
-E tu invece tendi a pavoneggiarti troppo George Harrison-
Scoppiarono a ridere entrambi. Amavano prendersi in giro in questo modo. La maggior parte delle persone si sarebbe offesa probabilmente ma loro no. Non riuscivano a nascondersi niente, si dicevano sempre la verità, anche quando questa fa male.
-Eppure...-
-Cosa?-
-E' strano-
-Perchè mi rubi le battute Epstein?-
-Non ti sto rubando le battute-
-Sisi come no... Allora, cosa c'è di così strano?-
George si stava infilando la camicia mentre la ragazza prendeva il suo maglione.
-Che ad Amburgo nella stanza ho trovato te e non Pete...-
-Pete?-
-Si. Quella sera cercavo lui-
Le scappò un risolino sincero. Aspettando una risposta, infilò il pullover nella testa. Appena questa uscì fuori sentì sbattere la porta.Si voltò di scatto e vide che il ragazzo non c'era più. Abbottonò in fretta la gonna e si fiondò nel corridoio.
-George!-
Niente. Fece finta di non sentirla. Cominciò a correre col disperato tentativo di raggiungerlo. Lui entrò in una stanza poco dopo e sbattè nuovamente la porta. Lei si infilò subito dopo.
-George!-
Lo spettacolo che le si parò davanti era alquanto bizzarro. Due ragazzi erano mezzi nudi e di sicuro nel bel mezzo di una litigata, in quanto uno di loro era rosso in viso e con una mano indicava tutta la roba sparpagliata sul pavimento che ad occhio e croce doveva essere sua.
-Anna che ci fai qui?-
-Ragazzi avete visto George? Paul che è successo?-
-Niente...-
Il giovane sbuffò.
-In realtà s'è irritato perchè gli ho buttato la roba per aria per cercare il suo mascara. Non è giusto che solo lui debba apparire bello in pubblico-
-IO NON USO IL MASCARA!-
Il ragazzo tornò a infervorarsi e ad accanirsi contro l'altro, che nel frattempo era riscoppiato a ridere sguaiatamente. Anna decise che era meglio non interferire. Quei due si comportavano proprio come marito e moglie certe volte. Notò la porta del bagno chiusa. Cominciò a bussare freneticamente.
-George apri!-
Niente. Nel frattempo Paul era arrivato all'esasperazione quando John cominciò anche a cercare il suo fantomatico rossetto color rosso-Marylin e la ceretta apposita per le sopracciglia.
-George cazzo apri!-
Ancora niente. La ragazza cercò di girare la maniglia ma niente. La porta era chiusa a chiave.
-Andiamo non fare l'adolescente offesa! Apri!-
Cominciò a perdere la pazienza. Batteva i pugni sulla porta chiusa. Sovrastati dal gran chiasso, anche i due litiganti smisero di bisticciare per osservare la scena.
-GEORGE APRI QUESTA FOTTUTISSIMA PORTA O LA BUTTO GIU'!-
-Pff... lei buttarla giù? Con quelle braccine?-
-Macca devo ricordarti quando ti ha messo al tappeto in due mosse?-
Il ragazzo sbuffò vistosamente mandando occhiatacce al suo amico, che sorrideva sornione.
-Ma cos'è tutto questo casino? Non si può nemmeno dormire con voi due che litigate!-
Nella stanza già abbastanza affollata, sopraggiunse un'altra figura, bassina rispetto alle altre, ma con i capelli sparati in aria che  gli conferivano circa 3-4 cm in più del normale.
-Non guardare noi!-
-Ma se ci siete solo voi!-
John cercò di incenerirlo seriamente con lo sguardo quando Paul si mise in mezzo e indicò la figura che picchiava furiosamente contro la porta.
-Ma che succede qui? ANNA! Ma che stai facendo?-
Al suono di quella voce anche fin troppo familiare, la ragazza di fermò all'istante. Rimase a fissare la porta bianca di fronte a se e si asciugò le lacrime con la manica del maglione, per non fa accorgere alle persone che la conoscevano bene cosa stava succedendo.
-Niente zio Brian. George doveva prestarmi una cosa e sono venuta a cercarlo qui in bagno perchè non l'ho trovato nella sua stanza.-
E prima che scoppiasse nuovamente a piangere, scappò via dalla stanza, con il desiderio di mandare indietro il tempo e tapparsi una buona volta quella sua boccaccia anche fin troppo sincera.
Il silenzio calò tra gli inattesi spettatori di quella penosa scenetta. Paul teneva ancora John per il braccio, come intenzionato a non dargliela vinta tanto facilmente, nonostante l'altro lo avesse già colpito moralmente più volte, Ringo era rimasto al centro della stanza, ancora col pigiama addosso e i capelli sparati in aria, Brian Epstein era ancora lì, cercando di interpretare l'oscuro comportamento della nipote. Scattò una serratura.
-Scusate-
George passò in mezzo a loro senza vederli davvero. I quattro lo fissarono vanamente in cerca di una spiegazione fin quando non fu fuori dalla stanza. I tre ragazzi si scambiarono un'occhiata veloce, tanto che Paul per la sorpresa mollò la stretta sul braccio dell'amico. L'unico a continuare ad essere estraneo alla situazione fu l'adulto.
-Bah. Problemi adolescenziali. Si parte fra 10 minuti. E non ammetto ritardi!-
L'uomo uscì velocemente dalla stanza lasciando i tre a discutere silenziosamente.

 
 
 
 
 
Spazio autrice.
Ebbene si. Sono tornata con un’altra storia :D in realtà ero particolarmente scettica a pubblicarla ma mi hanno costretto quindi eccola qui. Se vi farà schifo (probabile) prendetevela con suddette persone. Vi avviso che la storia sarà molto breve, non più di 3-4 capitoli per intenderci, e il filo conduttore sarà Streets Of Love dei Rolling Stones. Amo pazzamente questa canzone, è una delle mie preferite in assoluto e trovo che sia l’unica adatta alla storia Jdi certo non mi aspetto lo stesso successo dell’altra storia… in realtà non me lo aspettavo nemmeno per quella… detto ciò *perché volevi ancora sproloquiare?* george torna a mangiare da bravo. E smettila di sputacchiare indegnamente sullo schermo! *vabbè va ma ci devi torturare tutti?* si. Ora a cuccia. Dicevo… spero che la storia, anche se breve, sia di vostro gradimento ^^ a presto :)

  
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