Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: laNill    15/02/2013    2 recensioni
Te regalo mi orden, mi desorden
te regalo mi Norte y mi horizonte
mi filosofia mis historias, mi memoria, mi vida.
-
Lovino trattenne il fiato, osservando l'uomo che amava.
Il modo con cui le dita sembravano toccare e corteggiare le corde dello strumento, la voce che gli usciva calda dalle labbra; sorrise solare nei confronti di un paio di bambini avvicinatisi e messi seduti di fronte a lui, battendo le manine a ritmo. [..]
[Antonio Fernandez Carriedo x Romano 'Lovino' Vargas]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Te regalo..

 
 
“Brutto stronzo.”
Calciò con forza un sasso della stradina brecciosa su cui stava camminando, digrignando i denti, tra l'incazzato e il seccato. Mani inforcate nelle tasche del lungo e pesante giaccone, una tenente un paio di buste della spesa. Mentre percorreva il giardino che separava il suo quartiere con la piazza centrale ed il mercato.
Avevano litigato, di nuovo.
Sarà stata la decima volta, in meno di un mese, ormai che continuavano a litigare; o meglio, era Lovino quello ad incazzarsi e a fumare come un treno in corsa, Antonio cercava sempre di arginare le sue proteste e i suoi insulti con gesti e parole carine.
Che si fottessero, lui e le sue frasi in spagnolo del cazzo.
Si era trasferito a Barcellona da poco più di un anno, ma a forza di cose, eccetto le vacanze di natale o nel week end, erano poche le volte che potevano avere un po' di tempo tutto per loro, per il lavoro tanto dello spagnolo quanto di Lovino stesso. Almeno si vedevano la sera, quanto rientravano a casa entrambi; ma Antonio era già da un po' di tempo che rimaneva sveglio fino a tardi, fuori, non si sa dove.
“Se se la fa con qualcun altra, giuro: lo ammazzo.” Sibilò tra i denti in un pensiero espresso ad alta voce, rabbuiandosi in viso, facendo impallidire un paio di bambini che gli passarono accanto.
Era sicuro che, se avesse potuto, avrebbe sputato fuoco dagli occhi.
Ma sentiva il cuore che, a quel pensiero, gemette di dolore e di paura; se avesse davvero avuto qualcun'altra.. di lui,cosa ne sarebbe stato?
Abbassò il viso, trattenendo un sospiro, con la mente alla discussione che lui e suo fratello Feliciano avevano fatto per telefono.
Si trovava in Germania, lui, dal suo ragazzo crucco.

“Di nuovo?? Lovi, sei troppo cattivo, però.” Si era lamentato il minore, con voce apprensiva, costringendolo a roteare gli occhi al soffitto.
“Non è colpa mia se lui mi dà da pensare a certe cose!”
“Ma Tonio ti ama tanto-”
“Stai zitto, dannazione!!” Lo sgridò Lovino, rosso in viso per quel semplice pensiero. Era dannatamente imbarazzante, per lui, sentire il nome di Antonio assieme alla parola 'amore'.. “E poi se davvero fosse così, me lo dimostrerebbe.”
“Ma lo fa ogni giorno..”
“E come? Non ritornando a casa, la sera; o rincasando tardi e dicendo scuse su scuse?” Lovino sospirò, stanco, passandosi una mano tra i capelli. “E' da quando siamo ritornati dall'Italia, per le vacanze di Natale, che si comporta così..”
“..Vedrai che c'è un valido motivo, sotto, Lovi!” Cercò di rincuorarlo Feliciano, sentendolo leggermente insicuro persino di ciò che diceva.
“Ti sento molto convinto, eh..!”
“No no! .. E' sicuramente così; devi credermi!”
Lovino spostò lo sguardo verso l'esterno della finestra dell'appartamento, con sguardo vacuo e appena dolente.
“Se devo essere sincero, Feli, stavo anche pensando che.. potrebbe avere un'altra-”
“NON DIRLO!” Per poco non gli cadde il telefono dalle mani, in conseguenza a quell'urlo del fratello, sobbalzando interdetto.
“M.. Ma.. Sei cretino!? Che cazzo ti urli!?”
“Non devi dirlo nemmeno per scherzo! Non è così!” Continuò l'altro, apprensivo, con una note di disperazione nella voce, benchè decisa e sicura di ciò che diceva.
“Feli..”
“Ah, devo andare! Ci risentiamo, e.. Aspetta, eh!” E riagganciò senza nemmeno dargli il tempo di replicare.
Sospirò nuovamente, liberando una piccola nuvoletta di vapore al di sopra della spessa sciarpa che portava attorno al collo.
Aspettare.
Cos'è che doveva aspettare, non l'aveva ancora capito; sicuramente era un altra di quelle frasi di suo fratello dal significato astruso e incomprensibile che solo lui sapeva capire.
 
Scese i gradini del parco pubblico, attraversando la strada e inoltrandosi tra le stradine del quartiere, tutte costellate da sampietrini uno diverso dall'altro, con i negozietti aperti e il profumo di spezie, di fiori freschi e di cucinato che iniziava a sentirsi e a pungergli il naso.
Note di una musica dolce e appena abbozzata con la chitarra gli solleticarono l'udito, mentre giungeva alla piccola e racchiusa piazzetta che raccoglieva gli abitanti di quello squarcio di città, passandovi in mezzo con la testa ancora bassa e la mente in movimento.
Fu per caso, una bambina gli tagliò la strada, correndo e saltellando mentre trascinava la madre con sé.
Mamá, Mamà; ven aquí!” Diceva la piccola, indicando un punto tra un angolo di un locale ed un a ferramenta, dove Lovino potè scorgere già una manciata di persone, racchiuse in tondo a vedere chissà cosa. “Hay un hombre que canta una canción tan linda!”
Eccola, la musica che aveva sentito prima.
Non era una novità, vedeva molto spesso dei saltimbanchi che improvvisavano canzoni lungo le vie delle strade, suscitando interesse pari a quello che stava facendo quel tipo con la chitarra.
Però non seppe cosa lo spinse ad avvicinarsi, forse il ritmo, forse i commenti d'assenso degli spettatori per quel piccolo teatrino.
Fu solo quando si ritrovò ad una manciata di passi, che sentì il cuore mancare di uno, due, cinque, nove battiti.
 

..de mi parte 
para que tu nunca pienses en dejarme 
y mi corazón desnudo entregarte... 

Quiero regalarte mi mejor sonrisa 
por si un día lloras tienes mi alegría 
y te sientas siempre protegida niña...

 
Trattenne il fiato, osservando l'uomo che amava.
Il modo con cui le dita sembravano toccare e corteggiare le corde dello strumento, la voce che gli usciva calda dalle labbra; sorrise solare nei confronti di un paio di bambini avvicinatisi e messi seduti di fronte a lui, battendo le manine a ritmo.
 

Y los catorce de Febrero enviarte mil flores, 
un detalle espero valores 
y no te olvides de mi nombre , ejee

 
Lo sguardo verde ritornò a osservare le mani, mettendo le dita e premendo le corde in maniera corretta seppur sembrava molto che non avesse uno schema preciso in mente, facendole muovere fluide, come se fosse un movimento normale e usuale.
La chitarra poggiata sopra la gamba, piegata orizzontalmente contro l'altra.
Sentì le parole, ricordandosi solo in quel momento che il giorno prima era stato il 14 di Febbraio.
Dannazione, se l'era completamente scordato. Non è che forse era arrabbiato con lui..?
 

Te regalo mi orden mi desorden 
te regalo mi Norte y mi horizonte 
mi filosofia mis historias, mi memoria, eje eje...

te regalo mi amor que se acumula 
te regalo mi mano sin locura 
te daré todo lo que me pidas, yo por ti daría mi vida

 
Da quand'è che stava trattenendo il fiato?
Il cuore aveva iniziato a battere più forte, iniziando a capire. Quei suoi sguardo persi per le note che stava mettendo in ordine, quel sorriso dolce rivolto, apparentemente, verso lo strumento..
Non era una canzone per i bambini o per fare spettacolo; aveva un significato ben preciso, e le parole glielo dimostravano.
Possibile che..?
 

Para terminar yo quiero regalarte 
préstame atención que esto es importante 
desde que te vi yo quise niña...ENAMORARTE..

 
Lovino portò lo sguardo di fianco a sé, scorgendo una coppia di giovani, sorridenti uno con l'altro ed entrambi appena in imbarazzo mentre si avvicinavano e si scambiavano un bacio dolce e appena accennato.
Fu quanto riportò lo sguardo su Antonio che scorse i suoi occhi acquamarina osservarlo, facendo sussultare appena mentre sentiva le guance accaldarsi improvvisamente.
Gli vide dapprima dipinto in volto lo stesso stupore che ebbe lui qualche minuto prima, scoprendolo lì a suonare, per poi addolcire l'espressione, sorridendogli e regalandogli un sorriso caldo, pieno d'amore, mentre sussurrava l'ultima frase guardandolo con quel lieve velo di malizia e passione che lo fecero morire dentro.
 
Ascoltò il resto della canzone col viso basso, in completo imbarazzo e col cuore che martellava in petto, sentendo la voce di quello stupido che cantava con ancora più euforia, pareva, con una risata trattenuta a stento tra una strofa e l'altra.
Solo quando finì, applaudito da tutto il suo pubblico, aumentato nel frattempo, osò alzare il viso semi coperto dalla sciarpa.
Gracias! Muchas gracias, senor!” Rise l'uomo, alzandosi e inchinandosi teatralmente, facendo un occhiolino alle prime bambine della fila e scompigliando i buffi ciuffi ramati di una di queste, suscitando un risolino divertito.
Dopo aver rifiutato cortesemente e con un sorriso gentile ogni tipo di offerta del pubblico, volendolo ricompensare con qualche moneta per il suo intrattenimento, e dopo che quel suo stesso pubblico si fu tutto, o quasi, disperso, raggiunse il più giovane.
Lovinito!”
L'italiano lo guardò ritroso, tentando di mascherare l'imbarazzo con un espressione stizzita.
“..Quindi? Da dove ti è uscita, quella, ora?” Borbottò stringendosi di più dentro al cappotto.
Antonio alzò le sopracciglia, interrogativo.
“Uh? Ah.. la canzone.” Sorrise, grattandosi la nuca; pareva in imbarazzo anche lui. “E' da un po' di tempo che la sto scrivendo.. Volevo fosse pronta per ieri ma non mi veniva la parte finale.. Perdoname.”
Lovino alzò gli occhi, perplesso e appena stupito, incontrando le iridi di lui dove vi si poteva leggere tutto il dispiacere che provava, assieme ad un grande affetto nei suoi confronti.
“Perchè ti scusi con me..?”
“Perchè volevo fosse un regalo per San Valentino.. Sai, la festa degli innamorati..!” Il più piccolo avvampò di vergogna, sentendo il cuore scalpitare quasi come volesse punirlo per i brutti pensieri che aveva avuto nei confronti dello spagnolo, sentendo parola dopo parola la spiegazione dell'altro. “E'.. Sì; Da dopo le vacanze, che mi è venuta in mente quest'idea.. So che non ti piace molto ricevere dei fiori, non li trovi molto.. maschili, ecco. Quindi ho fatto di tutto per cercare di creare qualcosa di carino quando un pochito di tempo..” Antonio si stava puntellando i due diti indici, l'uno contro l'altro, a viso basso e lanciando di tanto in tanto uno sguardo al viso dell'italiano.
Non poteva crederci.. Allora era per questo che rincasava tardi..? Ecco perchè Feliciano gli aveva detto di aspettare, dannazione.
Strinse i denti, Lovino, per l'imbarazzo e per quel fiume di emozioni che lo stavano travolgendo.
“Sei un fottuto idiota..” Borbottò, mentre Antonio veniva investito dalla sciarpa che l'altro gli aveva lanciato attorno al collo. “E sarà la ventesima volta che te lo dico; devi coprirti di più!” Si osservò addosso, dandogli ragione con un sorriso gentile e colpevole vista la camicia a quadri e un semplice paio di jeans, rotti in alcuni punti, assieme ad un paio di scarpe da ginnastica che indossava.
“Scusami, Lovinito.” Disse, seguendo l'altro che aveva iniziato ad incamminarsi, diritto verso casa. “E'.. molto bella..” Mormorò Lovino, facendosi coraggio non osando però alzare il viso su quello dell'altro, già sapendo che stava già gongolando dalla gioia, sia per quella frase sia per il rossore che, sapeva, avergli occupato completamente il piccolo viso. “Grazie..”
Percepì la mano dello spagnolo intrecciarsi con la sua, tenente il piccolo sacchetto di plastica, e stringerla contro; era calda, e così grande che gli faceva sempre uno strano effetto.
“Ti amo, mi amor.”
Un sussurro appena accennato accanto al suo orecchio.
Il naso che andava a sfiorargli quel ricciolo ribelle.
Ed un singulto di vergogna.
 
“..Ti.. Ti amo anche io, bastardo.”



Note dell'Autrice:

Canzone: Te regalo - Carlos Baute -> 
http://www.youtube.com/watch?v=hfT1hG1r2wA

Emh.. Sì, sono un giorno in ritardo per San Valentino >w<
Ma anche Antonio lo è stato, c'è una giustificazione a tutto, chiediamo perdono!
Aniwai, scritta di getto appena ho scoperto la canzone che sta alla base della stessa ff; mi son innamorata subito e me la son immaginata subito, alchè l'ho dovuta subito buttare su word x°D
Spero vi piaccia, e vi consiglio di leggere anche la traduzione in italiano perchè è stupenda *-*
Alla prossima :3

Rin *
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: laNill