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Autore: marselly03    15/02/2013    3 recensioni
questa storia e una semplice storia un po' horror e un po' drammatica che tratta due sorelle dalla quale una gelosa dell'altra, a tutti e due le sorelle succederà qualcosa di brutto nata dalla gelosia.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell’anno 1850 una signora di nome Eleonora passeggiava insieme a sua figlia Chiara in un grande giardino, davanti al quale c’era un orfanotrofio femminile.

la bambina ancora piccola si incuriosì, e  chiese alla madre:
Chiara: “mammina? Ma cosa è quel grande edificio?”
Eleonora: “è un orfanotrofio femminile ormai abbandonato, sai piccola, si dice che in questo orfanotrofio vivevano due sorelline una di otto anni e l’altra di dieci, la bambina di otto anni si chiamava Sabrina e quella di dieci si chiamava Eleonora…
Chiara: “proprio come te mammina!”
Eleonora: “Eleonora, non veniva considerata molto,era sempre sola, nessuno la adottava mentre la sua sorellina minore aveva già molti genitori che la volevano adottare, Sabrina doveva decidere, ma non voleva lasciare la sorella maggiore, e quindi rifiutava sempre, Eleonora giocava con poche bambine, poichè  la maggior parte di loro andavano a giocare con Sabrina,Eleonora gelosa di tutto questo arrivò ad alzare mani alla sorella!
Chiara: “e poi?” disse molto curiosa la bimba.
Eleonora: “e poi… e poi non so più come andò!”  esclamò con una faccia triste e con gli occhi pieni di angoscia
Chiara: “uffa! Volevo sapere il finale” disse seccata e ancora molto curiosa
Eleonora: “meglio non esserne al corrente figliola, senti Chiara, sapresti restare un attimo sola? Vorrei entrare dentro l’orfanotrofio, sono curiosa di come è dentro! sai io non ci sono mai entrata.”
Chiara: “certo mammina!vai, ti aspetterò qui” rispose con affetto e con ingenuità facendo un grande sorriso.
La signora andò dentro l’orfanotrofio e sentì una voce;una voce infantile e famigliare. 

la voce, che sentiva la donna, cantava una cantilena.
Voce: “la la la sangue al sangue, bellezza alla bellezza, anima per anima, sorella e sorella,La la la…”   continuò a ripetere le stesse parole, la voce era fina, la melodia metteva i brividi, e il significato delle parole faceva paura; poichè, quelle parole raggiungevano il fondo del cuore della donna; facendogli venire in mente tanti ricordi.
Eleonora era terrorizzata e riconobbe quella voce, riconobbe quelle parole fino a quando non se le sentì nell’orecchio, una sagoma, bianca e trasparente, con in capelli lunghi e bianchi,una figura col  viso pallido. indossava una veste sporca di sangue all'altezza del petto,era molto bassa e il suo viso aveva qualcosa di infantile come fosse una bambina.

Dietro di Eleonora, la figura le sussurrava all’orecchio queste parole, Eleonora si girò e riconobbe subito la sua sorellina Sabrina.
Eleonora: “Sabrina, sei tu?” DISSE terrorizzata e con le lacrime in viso
La bambina continuava a cantare.
Eleonora: “basta, smettila!! questa canzone mi fa venire il mal di testa, mette i brividi e mi rompe i timpani, basta non ce la faccio più ad ascoltarti!! questa canzone, risuscita in me tutto il male e tutto l’odio che ho nascosto per anni. smettila non ce la faccio più!”
La bambina continuava a cantare.
Eleonora: “mi senti? Ho detto basta! Sabrina, ascoltami Sabrina basta!” urlando disperata, continuando a piangere.
Sabrina: “tu mi hai ascoltata quando io ti parlavo? Tu ti sei fermata quando io ti imploravo e ti gridavo basta? No tu hai continuato a squarciarmi la carne,al tal punto da uccidermi!! se non ricordi ti farò vedere e ti farò suscitare in mente i duri ricordi della nostra infanzia!”
Sabrina attraversa il corpo di Eleonora; la quale si senti male,le venne il mal di testa e a Eleonora le passarono davanti agli occhi, tutti i suoi ricordi che aveva provato a cancellare dalla mente…inizia a rivedere l’orfanotrofio pieno di bambine e tutte insieme giocavano allegre, tutte andavano verso Sabrina giocando con lei, scherzandoci,parlandoci mentre Eleonora stava sola...quel giorno Eleonora chiamò la sorella.
Eleonora: “Sabrina vieni un attimo con me, vieni!”
Sabrina: “certo sorellina mia…!”
Eleonora: “come puoi... come puoi essere sempre al centro dell’attenzione, tu attiri tutti, stai simpatica a tutti e tutti ti vogliono bene, come mai? Perché nessuno sta con me?” piangendo.
Sabrina: “beh! Sorellina io non so il perché, vieni a giocare insieme a me, così non resti sola!”
Eleonora: “no! Domani dopodomani o fra qualche anno resterò di nuovo sola per questo io.. io ora ti devo uccidere!”
Sabrina: “sorellina ma che stai dicendo?”
Eleonora: “scusami, ma lo faccio per essere felice!”
Eleonora pian piano si avvicinava a Sabrina.
Sabrina: “sorellina, ti prego fermati, basta ti prego, mi fai paura, ricordati che noi due abbiamo lo stesso sangue, sono sangue del tuo sangue...

 

sangue al sangue...

 

ricordati che abbiamo la stessa bellezza, noi due ci assomigliamo, siamo belle sia fuori che dentro


bellezza alla bellezza...

ricordati che abbiamo tutti e due un animo gentile, abbiamo gli stessi gusti.

anima per anima...

ricordati che siamo sorelle, nate dalla stessa madre.


sorella e sorella...

ricordati della nostra infanzia, ricorda i momenti felici, quando stavamo sotto le coperte a raccontarci storie, quando c’erano i temporali e noi dormivamo insieme abbracciate, quando andavamo in giro in bicicletta, come puoi uccidere tua sorella solo per gelosia? Dimmelo come potresti? Fermati ti prego non voglio morire, voglio vivere e volerti bene, dimenticherò tutto questo ma ora lasciami e fammi vivere, ragiona non uccidermi…” disse disperata, gridando e piangendo come non mai, implorando di vivere ancora

 

Eleonora: “ora basta!” Eleonora prese un coltello e lo infilò nella carne della sorella,facendo sgorgare il suo sangue dal petto.

Sabrina: s-sorella...
Chiuse gli occhi e cadde, il sangue gocciolava, il vestito era diventato rosso

la sorella più grande,andò a lavarsi le mani, raccontò che la sorella si suicidò e rimase sempre con questo peso nel cuore…
Sabrina: “hai visto? Io ti imploravo ma tu mi hai uccisa lo stesso. Tu non sai cosa significa morire ad 8 anni, non potevo stare con nessuno!! se mi vedevano ora che sono uno spettro si spaventavano.tu non sai quanta voglia di vendicarmi nascondo nel cuore!! eppure...io ti volevo rivedere per perdonarti.
Eleonora: “allora mi perdoni?”
Sabrina: “mi dispiace, avevo questa intenzione, ma il dolore che provo in questo momento e troppo forte, e mi spinge ad ucciderti!”
Eleonora: “ti prego no! Ho una bambina di 9 anni e un marito, sai, la mia bambina domanda sempre di te, mi domanda dove è sua zia e io le rispondo che sei nel cielo mentre mi sbagliavo sei ancora qui, lo immaginavo...ecco perché sono entrata, la mia bambina qualche volta si arrabbia con me, perché non riesco a guardarla in faccia molte volte, è uguale a te, e qualche volta penso anche che sia la tua rincarnazione!”
Sabrina: “e dimmi com’è?”
Eleonora: “ è bella come te, gli stessi occhi marroni e pieni di gioia,gli stessi capelli morbidi, gli stessi lineamenti e gli stessi sguardi, la stessa semplicità, le stesse pose, la stessa voce e il modo di parlare, lo stesso viso e le stesse caratteristiche tue...è uguale a te!! se tu mi uccidessi,lei perderebbe il suo sorriso!”
Sabrina: “mi dispiace per la mia nipotina, ma io devo ucciderti, il desiderio ormai e troppo forte e anche se non vorrei farlo sappi che io nel profondo del cuore ti ho perdonato ma il mio istinto non riesce a resistere, fino a quando non ti avrò uccisa, non potrò mai andarmene da questo mondo!” Sabrina prese lo stesso oggetto col quale venne uccisa anni orsono,è uccise la sorella trafiggendola nello stesso modo in cui venne uccisa; nel petto...nel cuore...
Eleonora: “scusami s-sorella”
Anche lei chiudendo gli occhi cadde a terra, le anime delle due sorelle andarono al purgatorio e la piccola Chiara rimase a lungo d’avanti all’orfanotrofio,aspetto a lungo... ma poi si rese conto che la sua mamma ormai non poteva ritornare mai più.

  
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