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Autore: carlotta22    15/02/2013    0 recensioni
Carlotta e neverland si incontrano per volere del destino. Carlotta è una ragazza che ama i cavalli e che malgrado la famiglia non si possa permettere il lusso di mantenere questa sua passione,lei con la sua bravura si fa strada nell'immenso mondo dell'equitazione. Neverland è nata da una vecchia giumenta cieca che purtroppo muore, lei rimane nelle mani di Angelo, il proprietario del maneggio che cambierà le loro vite.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era un pomeriggio di febbraio e me ne stavo seduta in camera mia ad ascoltare la musica, i miei pomeriggi ormai erano vuoti, sin da piccola ho avuto un'immensa passione per i cavalli e malgrado i miei non avessero i soldi per mantenere la mia passione con il dono che mi era stato dato da Dio riuscivo bene o male a resistere due o 3 mesi al massimo in un maneggio...Ma a dirla tutta non durai a lungo, ero un enorme peso per tutti, per i proprietari e le loro figlie ricche, per i professori,per i miei amici e persino per i mei genitori e gli unici che stavano li pre ed ore ad ascoltarmi sono sempre stati loro, stavano li e con quegli occhioni mi guardavano piangere, ridere, piangere dal ridere e espimere la mia rabbia e tutto cio che mi turbava, loro c'èrano sempre e comunque a differenza delle persone che facevano parte della mia vita. 
Mi arrivò una chiamata inaspettata,era Damiano il padre di un mio amico di scuola che diceva che ero stata invitata a pranzo nel maneggio dove lui teneva i cavalli, il sabato successivo andai .Entrai in quel posto e non sò perche ma mi sentivo a casa! Era uno di quei posti definiti "orribili e riluttanti" dai figli di papà che stavano in tutti i maneggi in cui sono stata, ma per me quella era "casa" senza un preciso motivo,sarà stato perche l'odore del fieno prevaleva su tutto,sarà stato perche la vista di quel campo,di quei paddok, di quegli animali mi aveva fatto sentire a casa. Tutto divenne piu chiaro quando incontrai il suo sguardo, quando sentii iil suo respiro,quando vidi quanta bellezza fossee tutto cio mi tolse il fiato. Chiesi subito di lei ad Angelo, il proprietario del posto e mi parlò di lei come una figia non corrisposta, come un'amore inavvicinabile, come una dea da adorare,come uno di quegli oggetti che quando sei piccolo ti piacciono tanto e cominci a toccarli e tua mamma ti dice che puoi solo guardarli ma non toccarli...All'inizio non capivo cosa intendeva, ma quando entrò nel paddok per prenderla si fece tutto piu chiaro, vidila paura nei suoi occhi,nei suoi gesti, vidi occhi bisognosi d'amore e gesti giudati rigorosamente dal terrore e si, capii che eravamo totalmente uguali. Non sono stati decisamente miracoli tutti i cavalli che ho salvato o domato,ma il dono del signore che mi ha permesso di usare il dolore che provo come pretesto per avvicinarmi a queste splendide creature, sono grata di aver ricevuto questo dono, mi rende felice perche mi fa sentire parte di qualcosa, di qualcuno, di un mondo fatt di amore e fratellanza e non di odio come nel mondo in cui viviamo. E quando lei mi guardò negli occhi capii che ci appartenevamo, lei aveva bisgno di me come io di lei.,.
  
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