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Autore: Bibusic    15/02/2013    0 recensioni
Dean/Castiel
Di come Dean aveva smesso di sperare e di tutto si fermò
''L’uomo aveva incominciato ad urlare, la disperazione aveva preso il sopravvento, ormai non rimaneva più nulla. Non gli rimaneva altro che prendere la pistola e puntarsela contro la nuca...''
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Dean era morto.
Dean era morto nell’istante in cui Castiel non rispose più alle sue suppliche, era morto quel giorno in cui realizzò che l’angelo, quella volta non se l’era cavata.
Il suo viso era ripieno di sangue quando con le ultime forze l’aveva salvato dall’ennesimo pericolo mortale.
L’aveva catapultato nel rifugio e poi era scomparso nuovamente.
Peccato che da allora, Castiel, non si fece più vivo.
Il cuore di Dean, da allora, aveva smesso di battere, si era rinchiuso nel suo mondo di dolore. Cacciava solo per uccidere, i mostri e anche i sensi di colpa, uccideva il tempo e forse voleva morire insieme ad esso. Ogni secondo che passava senza il suo angelo gli sembrava una tortura degna dell’inferno e lui, all’inferno, ci era stato.
E chi, quella volta, l’aveva tirato fuori dagli abissi della disperazione più totale? Castiel.
Dean non riusciva a farsene una ragione, non riusciva a credere che persino lui l’avesse abbandonato.
Le lacrime ogni notte gli rigavano il viso, mentre ancora sussurrava quell’unico nome impresso nella sua mente.
Lo diceva piano, con quell’amore che non aveva mai provato, ma quelle parole erano dette al vento perché mai non giunse una risposta. Perché mai il fruscio d’ali gli fece battere il cuore di gioia.
Perché mai quegli occhi del colore delle più belle maree non gli avevano illuminato il viso, ma più avrebbe potuto perdersi in quelle meravigliose pozze d’acqua, mai più avrebbe potuto affogare in quell’oceano che si riscaldava solo con la sua presenza.
Dean era stanco, distrutto dall’ennesimo combattimento, le forze lo avevano abbandonato quella sera d’inverno in cui Sam era andato a sciogliere i nervi al bar vicino allo squallido motel in cui alloggiavano.
Non trovava più una ragione per andare avanti, per battersi. Non trovava una ragione per respirare per vivere, per amare.
Vedeva il nulla davanti a se, il buio più totale perché la sua luce si era spenta insieme alla vita di Castiel.
Aveva la bottiglia di whiskey nella mano destra, la teneva forte a se quasi fosse il suo ultimo appiglio in questo mondo che aveva perso di senso, da troppo tempo ormai.
Il suo fucile era poggiato di fianco alla sua gamba, aveva cercato di convincere se stesso che lo stesse tenendo lì per autodifesa, nel caso fosse successo un imprevisto.
Non voleva ammettere che se quella notte l’uomo che poteva vedere solo nei suoi sogni più belli non avesse risposto si sarebbe unito a lui.
Non gli avrebbe permesso di godersi la pace da solo. Sapeva che il suo, fosse un gesto incredibilmente egoista. Avrebbe lasciato Sam da solo, ma il fratello avrebbe capito, avrebbe compreso l’enorme buco nero in mezzo al suo petto che inghiottiva ogni piccola speranza di felicità.
Buttò giù un grande sorso dell’alcolico, la sensazione di calore nella gola gli aveva dato un po’ di sollievo che, però, era durata solo pochi secondi.
Il suo sguardo vagava per la camera, si soffermava su alcuni stupidi particolari e poi ripartiva di nuovo in cerca di una qualche minima distrazione.
Il dolore lanciante lo aveva colpito nuovamente quando i suoi occhi erano giunti alla foto sul suo comodino.
Lui e Cass, insieme. Stavano sorridendo.
Era la volta in cui Dean si era reso veramente conto di amarlo e aveva deciso di immortalare quel momento con una foto.
-Dio io ti prego, ridamello!-
Singhiozzò guardando il cielo.
-Ridammi l’uomo che amo.-
  Le sue parole uscivano con fatica, parole ripiene di una finta speranza e troppo poco whiskey. Parole che morivano nell’eco di quelle quattro mura fredde.
-Mi hai sentito? Mi hai preso tutto, brutto figlio di puttana. Ho salvato il culo a questo dannato mondo un centinaio di volte e adesso vorrei solo il mio angelo!-
Il silenzio che scendeva dopo ogni frase finita era un colpo all’anima del povero cacciatore, perché quel silenzio batteva gli ultimi minuti prima della fine.
-Cass se puoi sentirmi…io ti amo. Hai capito? Ti amo. Cazzo Cass!-
L’uomo aveva incominciato ad urlare, la disperazione aveva preso il sopravvento, ormai non rimaneva più nulla. Non gli rimaneva altro che prendere la pistola e puntarsela contro la nuca.
-Tra poco saremo di nuovo io e te Cass…
-Ti prego Dean, poggia il fucile.
E Dean si fermò di scatto. Il mondo si fermò. Il tempo si fermò. Il dolore si fermò.
Quella notte era successo un miracolo perché beh, come si dice nelle favole: l’amore è la forza più potente che l’uomo abbia mai conosciuto.
Quella notte l’unica cosa a non essersi fermata fu il cuore di Dean che vibrò della felicità più pura mentre poggiava le labbra su quelle del suo piccolo grande angelo del signore.



Angolo autrice: Ciao a tutti! Da amante Dastiel non potevo non scrivere di loro. Lo so un po' drammatico, ma sono una fan dei ''Happy end'' quindi finisce tutto bene ahaha buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate! :)
  
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