Verde, rosso, rosa, blu.
Sono i colori che i suoi occhi vedono; e questi mischiano i colori assieme, creandone dal nulla di nuovi.
La bambina osserva il palco dalla platea. Non sa cosa dire, non sa esprimere a parole il suo stupore, sa solo che non ha mai visto così tanti colori in tutta la sua vita. E vorrebbe essere solo più vicino a quel rosa che tanto le piace, il colore delle rose, i suoi fiori preferiti, o più vicina al blu, il colore del cielo che lei osserva sognante ogni notte, o al verde, il colore della natura in cui si immerge ogni pomeriggio, oppure al rosso, il colore che la fa sentire amata dai suoi genitori.
 
E così aspetta solo che lo spettacolo inizi, senza sapere a cosa mai sta per assistere. Sente solo un rumore di strumenti lontano, come se li stessero accordando.
Le luci si offuscano lentamente e il buio inizia a scendere sul pubblico, avvolgendolo e spingendolo a prestare attenzione a ciò che sul palco sta per manifestarsi.
 
Lucy prende posto, e intanto osserva ogni movimento che avviene dietro al sipario. Ma non è sola, perché una ragazza altrettanto curiosa inizia a osservare il palco bramosa di udire presto la soave musica di una banda che per vent’anni non si era più esibita.  Agli occhi della piccola Lucy sembra quasi amabile, e allora con tutta l’innocenza del mondo si presenta e le stringe la mano, prima che i quattro musicisti si decidano ad uscire.
Rita, si chiama Rita la giovane ragazza seduta accanto a Lucy.
Silenzio.
Esce il Blu.
Il Verde.
Il rosso.
E il rosa.
La musica inizia ed è la più bella che Lucy abbia mai ascoltato in tutta la sua vita. La canzone va sempre meglio e sia Rita, sia Lucy, non potrebbero chiedere di meglio. Ma forse qualcuno si, qualcuno vorrebbe chiedere di meglio, qualcuno come la ragazza che fugge dal teatro in lacrime. Lucy pensa che non potrebbe mai fare una cosa del genere, fuggire da un teatro, perché sarebbe come lasciare casa propria. Quella ragazza ha lasciato un posto vuoto in mezzo alla platea, e ai suoi occhi caleidoscopici pare come un buco da riparare.
Lucy capisce che con o senza quella ragazza lo spettacolo deve andare avanti, perché mai nessun uomo ha udito melodia più bella di quella della banda.
Inizia a pensare proprio ai coloratissimi componenti della banda, e nota che riescono a portare avanti quella soave melodia, solo perché si aiutano tra di loro, si stanno aiutando tra amici.
Lucy, la piccola Lucy, inizia ad essere stanca, allora abbandona la testa contro la poltrona e osserva il soffitto, iniziando a fantasticare sul suo futuro, pensando cosa potrebbe fare  una volta raggiunti i 64 anni.. Ma non lo riesce ad immaginare, forse perché è solo stanca..
E i suoi occhi iniziano a socchiudersi, cullata dalla melodia della banda dei cuori solitari.
Per lei questo è un giorno della vita meraviglioso, che rivivrebbe all’infinito, ma il mondo dei sogni la chiama.
“We'd like to take you home with us
We'd love to take you home”
 
Il gallo canta, e la luce si sta infiltrando nelle piccole finestre del teatro. Lucy ha dormito li, con la testa appoggiata sulla spalla di Rita. La risveglia augurandole “Buongiorno! Buongiorno!”  e entrambe escono dal teatro, e salutano il proprietario, il famoso Mister Kite.


Okay, non chiedetemi dove mi sia uscita, so solo che sono l'1.15 di notte e quindi sono scusata vero? No? no :c 
Probabilmente c'era un acido nel salmone che ho mangiato stasera, ho lo studio approfondito mi hanno mandato a prostitute il cervello.
Beh, ringrazio chi la recensirà, sempre se qualcuno lo farà, chi la leggerà, e anche chi l'aprirà per sbaglio, perché no ;3

Au revoir!