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Autore: Suika    16/02/2013    1 recensioni
Ryou pensa che l'amore per il suo idolo Aomine sia un amore a senso unico. Dopo un tragico incidente, accaduto durante una partita contro la Seirin, però scopre che non è così. Infatti scopre che il suo amore impossibile ha un particolare interesse verso di lui, inoltre scopre anche un lato di Aomine che non aveva mai conosciuto.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Ryou Sakurai
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti ^^
Questo è uno dei miei primi scritti. Lo so, scrivo decisamente male ma più di una persona mi ha consigliato di pubblicare le mie storie qui per avere così la possibilità di migliorare grazie ai vostri commenti e critiche.
Parliamo allora della storia, amo la coppia Aomine X Sakurai e credo di essere una delle poche ragazze che apprezza questa coppia. Aomine l'ho reso un po' più dolce rispetto a com'è veramente, questo perché io lui me lo immagino dolce con le persone che gli interessano.
spoiler: Concludo dicendo che c'è una frase che ha dello spoiler. Chiunque non sia andato tanto avanti con il manga potrebbe trovarsi una piccola sorpresa nelle prime righe della storia.
Buona lettura

Avevo la pelle completamente sudata. Non c'era una parte del mio corpo che non fosse bagnata dal sudore. Mancava poco alla fine della partita, circa dieci minuti e già l'acido lattico inondava i miei muscoli. Avevo male dappertutto, ma dovevamo batterli. Non potevamo perdere di nuovo contro la Seirin. Ora la palla ce l'aveva Aomine, la persona più figa di questo mondo. Avevo una cotta per lui da tempo. Aveva un fisico perfetto, un viso perfetto insomma era la perfezione. Lo seguii in tutti i suoi movimenti che incantavano chiunque. Dopo neanche tre secondi schiacciò e portò la Gakuen in vantaggio. Rimasi incantato dalla sua bellezza, sembravo come una delle mille fan che erano perdutamente perse per Kise. Continuavo a fissarlo, il sudore, che gli scorreva lungo il viso, lo rendeva più affascinante e il suo sorriso metteva sempre più timore agli avversari. Lo guardai un po' troppo. Sentii all'improvviso una botta alla testa. Era Kagami, mi era venuto addosso per sbaglio, credo. Caddi a terra. Il male alla testa aumentava. Cercai di alzarmi, ma caddi di nuovo. Mise la mano sulla parte del cranio che mi faceva male. Questa si sporcò di sangue. Sentii l'arbitro fischiare il fallo. Mi sentii sollevare - Sakurai! Sakurai! - sentivo. Ci misi qualche secondo per capire quello che stava succedendo. Aomine mi stringeva tra le sue braccia e continuava ad urlare il mio nome. Io ero una specie di zombie e non riuscivo ne a parlare ne a vedere bene. Le sue urla diventarono sempre più confuse. Dopo basta. Silenzio e poi buio. Persi i sensi.

Io e lui eravamo come la luce e la tenebra: io timido e sempre gentile con tutti, lui misterioso e incredibilmente affascinante.

Ripresi i sensi, ero steso su un letto in una stanza bianca con la luce fioca. Non avevo ne flebo ne apparecchi strani solo una fasciatura alla testa e un forte dolore ai muscoli tipico di un dopopartita. Ci misi poco a capire che ero in ospedale. Ci misi un po' di più a credere al fatto che Aomine fosse li accanto al mio letto. - Finalmente ti sei svegliato - disse con una voce un po' sollevata. - Mi dispiace, mi dispiace abbiamo perso per causa mia? - chiesi con la mia solita voce tremante. - Hanno sospeso la partita, insomma mancavano i due giocatori più forti della nostra squadra - mi spiegò. Io poi chiesi un po' allarmato - Si è fatto male qualcuno oltre a me? - chiesi - No, ma ti ho accompagnato in ambulanza e ti ho assistito per questi due giorni mentre dormivi. -
“Ho dormito per due giorni” pensai “aspetta, mi ha accompagnato in ambulanza!” iniziai ad arrossire “ed è stato tutto il tempo con me! Ma perché?”.
Lui sorrise, non era quel sorriso stronzo e bastardo di quando giocava, ma era un sorriso stranamente dolce. - Sei sorpreso? Eravamo tutti molto preoccupati. Inoltre sei così carino mentre dormi, pensavo che gridassi “mi dispiace mi dispiace” anche nel sonno - mi disse ridendo. “Mi aveva visto dormire?” pensai “ha detto che sono carino?” il mio cuore iniziò a battere a mille, il mio viso era completamente rosso, la mia temperatura molto probabilmente si era alzata di circa due gradi - Mi dispiace, mi dispiace - continuavo a dire. Lui continuava a ridere. Poi si sedette di fianco a me. Non era la prima volta che lo faceva, ma era la prima volta che lo faceva mentre eravamo soli. Mi mise il braccio intorno al collo come faceva di solito. Mi continuava a guardare, io invece guardavo avanti cercando di non incrociare il mio sguardo con il suo. Sentivo il mio respiro sulla mia guancia. Per qualche secondo ci fu silenzio.

Ero teso, troppo tesi per fare o dire qualcosa. - Rilassati, sono io, con gli altri sei così rilassato perché con me no? - disse lui. Non sapevo che dire e oltre al mio solito “Mi dispiace” non dissi altro. Lui avvicinò le labbra al mio orecchio - per caso ti piaccio? - disse. Iniziai a tremare, aveva completamente azzeccato. Dovevo trovare il modo di cambiare argomento ma non ero bravo in queste cose. Lui iniziò sempre più a stringersi a me. Era così bello sentirlo così vicino. - Vedo che ho azzeccato - disse sorridendo. Finalmente mi girai a guardarlo. Anche lui era un po' arrossato, ma non riuscivo a capire il motivo. - mi dispiace, ma.. - dissi timidamente lui mi guardò male e mi disse - mi dispiace? Dovresti dire si- . Dovevo uscire da quella situazione. Le sue labbra erano troppo vicine alle mie. Il desiderio di baciarlo era forte. Le sue labbra erano state sempre così lontane, ora erano li un centimetro da me. Abbassai lo sguardo per nascondere il mio sogno impossibile. - Anche tu mi piaci - mi disse. Non ci credevo. Pensavo che mi stesse prendendo in giro. Non era la prima volta che lo faceva. Mi alzò il mento - sei adorabile - disse. Poi appoggiò le labbra sulle mie. Erano morbide, dolci e calde. Chiusi gli occhi, ero in paradiso.

Il bacio non si fermò. La sua lingua iniziò a cercare la mia per poi intrecciarsi in una danza proibita. Amavo i suoi gesti. Amavo il suo modo stronzo di fare. Lo amavo.

Si staccò e mi sorrise - ti piaccio Sakurai? - chiese - s-si..- risposi timidamente. Mi fece sedere sopra di lui. Iniziò ad accarezzarmi e a coccolarmi. Le sue carezze erano come dei tocchi magici che facevano passare il dolore. Mi guardò ancora negli occhi - Mi ami Sakurai? - chiese con lo stesso tono dolce e caldo di prima. Io esitai, lui aspettò. - Si ti amo Aomine - risposi. Lui riprese a baciarmi con più passione di prima, accompagnando i baci con altre carezze delicate. - ti amo anche io, ricordalo, sarà la prima e l'ultima volta che te lo dico... lo sai che non sono il tipo - disse lui con un tono un po' imbarazzato - a me piaci così come sei, anzi ti amo così come sei - gli dissi. Aomine fece una leggera risata, ma si vedeva che l'aveva fatta per nascondere l'imbarazzo. Mi strinse a se e iniziò a coccolarmi e ad abbracciarmi.

 

Eraclito aveva ragione: una lotta tra contrasti crea armonia. Io sono la luce, Aomine è le tenebre e insieme siamo l'armonia più dolce e stronza dell'universo.


Aspetto commenti e consigli per migliorare ^^
Grazie di aver letto

  
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