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Autore: Saphira96    17/02/2013    5 recensioni
|Renata-Mansilla|
Renata e Santiago lavorano entusiasti e innamorati nel collegio aperto grazie al progetto approvato al professore. Renata si ritrova ad essere una donna migliore nel giro di un pomeriggio.
~ ’Io ti amo, tu mi ami. Sposami, è etico’ ~
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sposami.


< E adesso, vediamo se siete così bravi da dirmi quanto fa nove per nove > urlò sorridente Renata Migues la professoressa di matematica di alcuni splendidi bambini di strada. La donna stringeva un fazzoletto con un braccio tenuto in avanti, e respirava felice l’aria di campagna che la circondava. Pensò che aveva fatto bene a seguire Santiago, il suo compagno di vita e di cuore. Grazie ai fondi dati a quest’ultimo per l’apertura del collegio per bambini di strada, ne avevano aperto uno in campagna, e Renata ne aveva approfittato per cambiare il suo metodo di insegnamento. Una ragazzina scattò dalla fila posta alla destra della professoressa, la piccola coda di capelli si alzò verso l’alto, dall’altro lato un bambino dalla carnagione scura partì contemporanemanete a lei. Il bambino riuscì a strappare per primo il fazzoletto dalle mani di Renata e ad urlare: < ottantuno > , la sua fila scoppiò in urla di gioia, avevano vinto.
< Siete stati bravissimi, tutti quanti. Vi lascio gli ultimi minuti di gioco, poi andiamo a fare geometria > i bambini acconsentirono a quella notizia e si dispersero velocemente per il prato. Renata si sedette su uno sgabello procurato da un tronco di un albero e si sedette, era orgogliosa dei suoi bambini. Ormai erano diventati un po’ figli suoi. Un bambino le passò accanto avvilito, tirava calci a vuoto e teneva le mani nelle tasche dei pantaloni.
< Scricciolo, cosa ti succede? > domandò Renata bloccandolo e tirandolo sulle sue gambe. Il piccolo era Pablo – anche se sapeva che non poteva averlo – era il suo preferito, perché era arrivato piccolino e lo aveva cresciuto lei con Santiago; perciò lo considerava come suo figlio a tutti gli effetti.
< Non capisco perché gli altri possono giocare con te e io no > ammise con innocenza il piccolo che avrebbe compiuto cinque anni a giorni.
< Cosa sentono le mie povere orecchie? > domandò la donna sorridendo < scappa, scappa perché se ti prendo ti faccio il solletico > il bambino si buttò giù e iniziò a correre, mentre Renata lo seguiva.
Pablo corse a perdifiato per tutta la facciata dell’istituto, alla terza volta la portò nel retro. Lì si fermò, come tutti i ragazzi disposti in cerchio.
Una grande mongolfiera scendeva dal cielo e si dirigeva proprio verso di loro, ad un tratto i ragazzi presero a cantare – chi con voce melodiosa e chi no – una canzone. Il ritornello che lei non aveva mai sentito, diceva:’io ti amo, tu mi ami. Sposami, è etico’ senza capire nulla il suo viso si rigò di lacrime.
La mongolfiera si avvicinava e lei rideva e piangeva allo stesso tempo, ormai credeva di sapere chi potesse esserci lì dentro.
Le altre istruttrici uscirono dall’istituto portando un cesto con petali di fiori, si posizionarono accanto a gruppi di ragazzi e questi si prepararono ad impugnare il contenuto.
La mongolfiera atterrò accanto a lei, e nella grande cesta Santiago Mansilla la osservava tenendo un mazzo di girasoli. Il tecnico provvedeva nel frattempo a tenere la mongolfiera bassa, quando lo fece scavalcò e offrì il suo aiuto per far entrare Renata.
Santiago offrì la composizione alla sua donna e con un semplice gesto fece riprendere il volo alla mongolfiera.
< Santiago ma … > cercò di protestare lei.
< Shhh ti fidi? > domandò l’uomo, Renata annuì.
La mongolfiera salì di qualche metro.
< Io sono abbastanza bravo con le parole, e lo sai, ma questa volta credo che ne basti soltanto una > la prese per mano e la fece sporgere cautamente dalla cesta, i bambini lavorando armoniosamente avevano scritto con i petali sul prato una parola.
< Sposami > disse Santiago leggendola.
Gli occhi di Renata continuarono a bagnarsi di lacrime, prese a guardare Santiago negli occhi, poi i fiori e di nuovo la scritta – che andava facendosi sempre più piccola-.
< Cosa è un obbligo?! > domandò Renata tornando in se stessa e imitando il suo vecchio modo di fare, proprio come quando si erano conosciuti.
< In un certo senso … se dici di no ti butto giù > sentenziò Mansilla.
< Allora hai organizzato tutto nei minimi  particolari > scherzò lei.
< Sposami > ripetè Santiago annullando via via le distanze tra di loro.
< Ti amo > rispose Renata baciandolo, si staccò solo per confermare: < è un si > .
Un’ora dopo i due innamorati si posarono su un parco, non poco lontano dall’istituto. Qualcuno li attendeva con un piccolo plastico che ritraeva l’Elite Way School, Santiago lo afferrò e ringraziando l’uomo salì nuovamente con la grande palla.
< Cosa è? > domandò Renata.
< Pensavi che ti avrei chiesto in moglie senza un anello? > tolse il tetto-coperchio del modellino e in una scatolina vi era un bellissimo anello con un diamante.
Questa volta fu Santiago a sussurrare a Renata: < ti amo > .
Quando decisero che si era fatto tardi, tornarono all’istituto. I ragazzi si ridisposero di nuovo in cerchio e Pablo li aspettava al centro con una busta con su un enorme fiocco azzurro.
Quando tra le grida dei ragazzi felici per le loro uniche figure di riferimento, Renata guidata da Santiago la portò dinanzi il piccolo Pablo; il quale le porse la busta e rimase ad aspettare.
Renata scoppiò di nuovo a piangere e prese a guardare Santiago, abbracciarlo, baciarlo e ringraziarlo. Poi, si abbassò per abbracciare Pablo.
< Non ho avuto l’autorizzazione di farlo per tutti, però è come se lo fossero nell’anima no?! >
Stringendo con una mano quella di Santiago e con l’altra tenendo tra le braccia Pablo da quel momento suo figlio a tutti gli effetti, i due vennero sommersi dagli abbracci dei loro figli dell’anima.
 
Adesso lo so, amore mio, bisogna sempre lottare per i propri sogni e per i propri sentimenti. Grazie a te oggi sono una donna migliore, una mamma e presto una moglie. Non smetterò mai di ringraziarti.


Angolo Saphira96 ~ Ho scritto questa storia in mezz'ora, e riconosco infatti che non è scritta bene. Chi lo avrebbe mai detto che c'è ualcuno che adora Renata e Mansilla insieme?!

Autrice ~ Saphira96
  
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