Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |       
Autore: black_eyes    17/02/2013    1 recensioni
Ed eccomi qui a scrivere la settimana sul nostro cattivone preferito. Sebastian Smythe!
Day 1: The Family
Day 2: The Past
Day 3: The Friends (Crossover - QaF & HIMYM)
Day 4: ----
Day 5: The songs of his soul
Day 6: ----
Day 7: His Future
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sebastian Smythe
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ed eccomi qui, vi ero mancata? No? Fa nulla!
Sono tornata per scrivere e spasticare! E anche per farmi odiare! XD
Spero che vi piaccia questa Week dedicata al nostro francesino preferito!
Ci sentiamo alla fine!

 

 

L'aria estiva di Parigi, il profumo della lavanda, tutto della sua amata Francia era perfetta!

"ehy scricciolo" sua sorella Sybille si avvicinò a lui ancheggiando leggermente

"non chiamarmi scricciolo" sbuffò Sebastian togliendosi gli occhiali da sole e fissandola di traverso, odia quando gli affibbia nomi così sdolcinati "come mai sei qui?" le chiese.

"perchè? Non posso stare con il mio amato fratellino?" ridacchiò la bionda facendo gli occhi dolci.

"Sybille … dritta al punto. Grazie" scosse il capo Sebastian.

"stasera vorrei uscire con Kyle. Mi devi coprire" si mordicchiò il labbro "ti prego, ti prego, ti prego!" lo scongiurò unendo le mani.

"non posso. Stasera esco anche io"

La ragazza sbuffò e si sistemò la ciocca di capelli dietro all'orecchio "e se dicessimo a mamma e papà che usciamo assieme? Ci crederanno. No?"

"a parer mio possiamo anche andarcene di qui che non se ne accorgerebbero neanche"

"Bas non dire così" si sporse verso il suo fratellino "stanno passando un brutto periodo, ma vedrai che passerà"

"sì, certo" rise sarcasticamente "quando papà tornerà al lavoro e lo stesso la mamma"

Sebastian si rimise gli occhiali e continuò a prendere il sole ascoltando la musica del suo i-pod.

Sybille lo fissò per qualche momento, poi si sedette a gambe incrociate davanti a lui sulla sdraio, facendogli spostare le sue.

"Syb basta! Lasciami in pace" la riprese Bas sbuffando.

"una domanda e poi ti lascio prendere il sole per tutto il pomeriggio"

"e va bene! Sei una rompipalle!" Sebastian si tolse le cuffie sedendosi e fissandola incrociando le braccia "cosa c'è?"

"perchè non glielo hai ancora detto?"

Sebastian deglutì stringendosi nelle spalle "cosa? Che sono gay?" si lasciò cadere contro lo schienale "ma li hai visti? Sono bigotti, pensano sempre a loro e vogliono che io porti avanti lo studio legale della famiglia"

"e tu non vuoi" pensò ad alta voce la bionda.

"ovviamente, secondo te io potrei fare l'avvocato vedendo come mio padre rovina famiglie solo per prendere più soldi?" scosse il capo abbassando gli occhi "non è un lavoro che mi piace"

"e cosa vorresti fare? Barista? Dottore? Seb devi decidere cosa vorresti fare della tua vita e …"

"e io non ho voglia di compiacere papà! Non più! Sai quante volte ho dovuto fare ciò che lui voleva? Sai che per avere anche una sola pacca sulla spalla mi sono letteralmente distrutto per lui? Ho fatto boxe, lacrosse, football, ho cercato sempre di essere il primo della classe e da lui cosa ho ricevuto? Niente. Mi ha sempre detto che potevo fare di più"

Sybille si morsicò il labbro inferiore "mi spiace fratellino"

"io voglio andarmene di qui. Mamma e papà litigano continuamente, io per loro non esisto e …"

"smettila di dire stronzate o giuro che ti ammazzo. Intesi Smythe?" si alzò fluentemente "se tu per loro non esisti, invece per me tu sei quasi tutto. Ti ho cresciuto io, rammenti?"

"sì, c'ero anche io in quei momenti" sorrise pacato "ma …"

"ma cosa? Hai appena 16 anni. Non puoi decidere di vivere da solo" gli sfiorò dolcemente la punta del naso "anche se io ci sarò sempre"

"se stasera usciamo davvero noi due? Ho bisogno di parlare sul serio con te"

"ok, dopo cena facciamo un giro con Monet e Matisse e parliamo senza orecchi indiscreti"

"quei cani li tratti troppo bene" mugugnò Bas alzandosi e prendendo il telone che aveva usato per stendersi sulla sdraio.

"sono i miei bambini e ci voglio bene" si difese sua sorella mettendogli un braccio attorno alle spalle "ma tu sei e sarai sempre il mio cucciolo preferito"

"wof" rispose Sebastian facendola ridere.

*

Quella sera stessa, mentre erano a cena, i signori Smythe stavano più lontani possibile, non fissandosi e rimanendo in perfetto silenzio.

Sebastian fissò sua sorella che si morse l'interno della guancia facendo scorrere lo sguardo tra i loro genitori, questa situazione non piaceva e non andava bene a nessuno.

Bas stava per aprire bocca quando suo padre alzandosi parlò.

"ci separiamo. Domani firmeremo le carte per il divorzio, io mi prenderò la casa a NY e vostra madre resterà qui a Parigi. Sybille aprirà uno studio di pediatria qui, è stata la migliore del suo corso. Mentre tu" e indicò Bas "studierai alla Dalton, una scuola a Westerville prettamente maschile. Almeno così sarai più uomo di quello che sei"

"oppure mi scoperò più culi che potrò" si lasciò scappare Sebastian.

Strinse la labbra troppo tardi, lo aveva detto, in un modo o nell'altro lo aveva detto.

Sybille gli strinse la mano sotto al tavolo, aveva capito tutto, gli stava dando un po' di coraggio per affrontare quella conversazione tenuta troppo all'oscuro.

"cosa hai detto ragazzo?" domandò suo padre sedendosi e inarcando un sopracciglio

"ho detto che mi scoperò tanti culi in quella scuola maschile" deglutì "tadàn sono gay"

"auguri" disse sua madre finendo il bicchiere di gin e riempiendone un altro "usa i profilattici"

"gay" ripetè suo padre "adesso so perchè non hai mai fatto abbastanza"

"abbastanza?" domandò Bas shockato "ti rendi conto del fatto che io ho sempre seguito i tuoi ordini per vederti leggermente fiero di me?"

"che parole. Mi sto commuovendo. Ho come figlio un frocetto" lo schernì suo padre accendendosi un sigaro.

"se lo chiami frocetto ancora una volta ti spezzo le gambe" ringhiò Sybille alzandosi.

Sebastian la fissò spalancando gli occhi. Stava prendendo le sue difese.

"Sybille ti rendo conto che tuo fratello è gay?" chiese il signor Smythe riponendo il sigaro.

La bionda si sedette "sì, lo sapevo da tempo. E gli ho sempre voluto bene. Lui è Bas, è lo stesso di prima, solo che adesso voi due sapete che gli piace prenderlo e darlo"

Sebastian rise istericamente. Era un incubo, sua sorella stava prendendo le sue difese dicendo cose che avrebbero fatto arrossire di vergogna chiunque. Ma non lui.

"adesso tu esci, voglio parlare da solo con Sebastian" ringhiò mr. Smythe

"wow. Ti ricordi come mi chiamo. E adesso vuoi parlare con me, dopo che ti ho detto che sono gay, sai che mi fai ridere? In 16 anni non hai mai voluto stare un solo minuto con me e adesso vuoi stare da solo in questa stanza con me" alzò il calice di vino della sorella e lo bevve "e io dico di no"

"tu resti qui, sei mio figlio, ti stai ai miei comandi"

"sono tuo figlio, ma di certo non voglio stare ai tuoi comandi. Almeno, non più"

"Jean lascia in pace Sebastian e vatti a scopare qualche puttana" disse la signora Smythe alzandosi dalla sedia con in mano un bicchiere colmo di gin "io vado a letto"

Quando la madre dei ragazzi scomparve dalla porta Jean fissò i suoi figli "Sebastian andrà alla Dalton, Sybille aprirà uno studio. È deciso"

"tu non decidi per me. Ho 25 anni, e posso prendere la custodia di mio fratello se volessi"

Sebastian la squadrò inarcando un sopracciglio. Che ha in mente questa pazza? Si chiese.

"Sybille ma che cazzo?" le chiese.

"te zitto scricciolo" Sybille si inumidì il labbro inferiore "dato che papà andrà a vivere a NY stavo pensando di venire a farti compagnia a Westerville. Mi sono rotta di Parigi, anche se mi mancherà il caffè corretto con il Courvoisier"

"e te ti prenderesti cura di questo frocio?" le chiese Jean ridendo.

"io mi sono sempre presa cura di Sebastian, l'ho cresciuto io dato che voi eravate troppo occupati nel cornificarvi a vicenda, oppure troppo interessati al lavoro e ai soldi"

"Sebastian vai in camera tua. Io e Sybille stiamo parlando di affari"

"state parlando di me" sibilò Bas "e io posso decidere anche per me. Voglio decidere io"

"purtroppo sei minorenne scricciolo. Tu vorresti vivere con me? Seppur in quel buco che è Westerville?"

"io vivrei con te anche in Siberia. Basta che io stia lontano da questo bigotto qui e da quella tipa ce mi ha dato alla luce"

"perfetto. Ai primi di settembre partiremo" disse felice Sybille alzandosi.

"io non ho accettato" si intromise il signor Smythe "e decido io per Sebastian"

"spiacente. Decido io per me, anche se sono minorenne" Sebastian si alzò dalla sedia "ora se vuoi scusarmi, ho un paio di culi da farmi" e uscì dalla sala.

"tuo fratello è un disonore per la famiglia" disse Jean fissando la sua figlia perfetta

"non mi pare, lui ha cercato di essere perfetto sotto ogni aspetto per fasi voler bene. Quindi non è lui il disonore, ma sei tu un mostro" sogghignò "ora vado a scopare con un tipo che ho conosciuto in un bordello. Cerca di non prendere la scabbia con le tue signorine" e se ne andò.

*

Quella sera Sebastian e Sybille passarono la serata assieme, attorno a un tavolo della loro gelateria preferita, parlando della cena e di ciò che accadde durante essa.

"hai avuto un bel coraggio scricciolo" disse Sybille dando una leccata al suo cono gelato "sono fiera di te. Ma sei certo che vuoi andare alla Dalton? Mancano neanche 3 anni, potresti passarli qui a Parigi"

"con mamma che beve e se ne frega di me. Certo!" disse ironico Seb carezzando il muso di Monet, un labrador bianco che se ne stava seduto vicino alla sua sedia "no, preferisco andare in quel posto dimenticato da chiunque, anche chiamato Westerville, e accalappiare molti dei ragazzi presenti"

"e lasceresti la tua vita qui?" gli chiese pulendosi gli angoli della bocca e fissandolo seria.

"io non ho una via qui. Io qui sopravvivo. Per me la vita è l'estate. E non posso stare qui 9 mesi aspettando di vivere" alzò le spalle e finì il suo gelato nella coppetta "magari lì incontrerò qualcuno a cui vado a genio così come sono, magari mi innamorerò di qualcuno che mi amerà, chissà"

"ma lo vedi? Tu non sei lo stronzo menefreghista che fai vedere a tutti"

"zitta te, o mi rovinerai la nomea di spezza-cuori francese"

Sua sorella rise appoggiandosi allo schienale "non ti rovinerò nulla caro scricciolo"

"e smettila di chiamarmi così" borbottò Sebastian.

Risero e chiacchierarono per tutta sera, poi tornarono a casa.

A inizio settembre i loro genitori erano già divorziati e abitavano in case differenti, Jean non aveva neanche voluto saperne di ricevere le visite estive dai figli, mentre la loro madre aveva messo, sul loro conto in banca, dei soldi a sufficienza per non andare da lei a chiederne altri.

Sybille e Sebastian erano soli, come la maggior parte della loro vita, ma questa volta erano autonomi e liberi a sufficienza di vivere la loro vita senza ordini da parte dei loro
genitori.



 

EEEEE salveeee!
EEEEEEE Spero vi sia piaciuta questa prima giornata.
Lo so, non è stata betata, se trovate orrori, a parte il complesso di tutto quello che ho scritto, fatemelo sapere!
Spero mi lasciate un commentino piccolino piccolino per farmi sapere cosa ne pensate di questa roba, anche per dirmi di non continuare *^*
A domani! :D

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: black_eyes