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Autore: EleNicka_MM    17/02/2013    1 recensioni
La storia è ambientata circa un anno dopo la fine dell'ultima stagione. Wilson ha seguito, con la costante compagnia di House, una cura in una clinica della Giamaica che ha fatto ridurre il tumore.
House, una volta essersi assicurato che il suo amico sarebbe stato bene, si è consegnato alle autorità per scontare i mesi di prigione che gli spettavano.
Dopo essere uscito è ritornato a Princeton con Wilson per ricominciare la sua nuova vita.
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Al Princeton Plainsboro ha preso servizio una nuova dottoressa, per la quale Foreman si è preso una cotta. La ragazza ha molti segreti da nascondere, fra cui il più importante: è andata a vivere a Princeton per poter cercare, nella piccola cittadina, suo padre!
Genere: Drammatico, Fluff, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Greg House/Lisa Cuddy
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta | Contesto: Nel futuro
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La donna entrò nell'atrio. Il direttore del Princeton Plainsboro si affacciò dal suo ufficio e, sorridendo, le fece segno di entrare.
<< Piacere, Eric Foreman>>
<< McRory, Eileen McRory >> rispose lei stringendogli la mano, senza sorridere.
<< Vedo che è specializzata in immunologia, neurologia e oncologia e leggo anche che aveva fatto domanda per entrare nel team del dottor Chase. Perché questa scelta? >> chiese Foreman sfogliando velocemente il suo dossier, dopo essersi seduto dietro la scrivania.
<< All'università mi hanno parlato molto bene di lui >> rispose semplicemente.
<< Ok >> fece il direttore alzandosi << Qui è d'uso far fare una settimana di prova ai nuovi dipendenti e poi valutarne il rendimento >>.
Uscì dall'ufficio e la accompagno a conoscere il team.



Una macchina. Due uomini: uno guidava, l'altro russava con la testa appoggiata al finestrino appannato.
Appena entrarono in Princeton l'uomo alla guida sorrise fra sé e sé e pensò che ce l'avevano fatta, avevano vinto la battaglia e ora, da buoni soldati, stavano ritornando in patria.


<< Ragazzi, vi presento la nuova componente della squadra, la dottoressa Eileen McRory. Eileen loro sono Chi Park, Chris Taub, Jessica Adams e, naturalmente, il dottor Robert Chase >>.
Eileen rivolse a Chase uno sguardo adulatore, cosa che, senza sapere il perché, sembrò infastidire molto Foreman: un' ombra velò per un attimo i suoi occhi in modo strano.

Mentre uscì dalla stanza si soffermo un attimo a guardare la ragazza mentre si relazionava col team e si accorse, per la prima volta, di quanto era bella: i capelli biondi e ricci che le ricadevano sugli occhi, di un vivido azzurro ghiaccio, davano al suo viso pallido e alle sue piccole labbra rosse un senso di disordine e, allo stesso momento, di eleganza che la faceva sembrare molto più attraente di quello che era.
A Eric sembrò di averla sempre conosciuta: quei bei lineamenti le erano stranamente familiari.
Gli ricordavano... beh, no, si disse: era solo uno scherzo della sua stupida immaginazione!


<< House! Svegliati, che siamo arivati! >> disse Wilson cercando di svegliare il suo migliore amico, senza ottenere successo << House? House? HOUSE! >>. Ecco: si era svegliato!

Gregory House si stropicciò gli occhi, ancora cisposi di sonno e mostrò il dito medio a Wilson.
Poi aprì la portiera e, sorreggendo la gamba malata, scese dalla macchina.
Guardò la porta verde di quella che era stata la sua casa, e che lo era ancora e tirò fuori le chiavi pensando che, se non ci fosse stato Wilson, che aveva comprato l'appartamento due settimane dopo la presunta morte di House, in quel momento non avrebbe avuto dove vivere.

<< Allora si ricomincia >> disse Wilson, scaricando i bagagli dalla macchina.
House non rispose, non sapendo se sarebbe riuscito a ricominciare!


Due mesi dopo
Eileen stava tornando a casa, per poter cambiarsi e poi andare a cena con il team. Chase aveva prenotato quella mattina un tavolo in un ristorante della città, pregando Eileen di portare anche sua figlia Julia. Dapprima lei aveva rifiutato: non voleva che sua figlia si annoiasse, ma cambiò idea quando Taub le disse che avrebbe portato anche le sue due bambine, coetanee di Julia.
Percorrendo la strada per tornare a casa dall'ospedale pensò che mai si era sentita così bene da quando era morta sua madre, che, anche se li conosceva da poco tempo, i ragazzi del team erano come una famiglia per lei.
Svoltando con la macchina nella via in cui aveva affittato un appartamento si accorse che, dalle finestre del piano terra della casa di fronte alla sua, al numero civico 221B, si intravedeva uno spiraglio di luce. Pensandoci un po' su lo trovò alquanto strano, perché da quando si era trasferita lì (ormai da qualche mese), non aveva mai visto nessuno affacciarsi a quelle finestre, o scostare le tende.
Lasciò la macchina davanti al portone e entrò in casa. Congedò la baby-sitter, che era lì dal mattino presto e iniziò a preparare la figlia. Dopo averla lavata e vestita lasciò che andasse a sedersi sul divano a guardare i cartoni animati delle sette, dicendole che sarebbe andata a prepararsi e che poi sarebbero uscite. Era contenta di sua figlia: sapeva comportarsi bene a tavola e non faceva le solite storie sul cibo che erano solite dei bambini di quell'età.
Riuscì ad essere fuori casa per le otto meno un quarto, auto-congratulandosi per la sua capacità di non essere mai in ritardo.
In macchina impostò il navigatore satellitare sulla via che Chase le aveva comunicato via SMS e si avviò verso il ristorante.


Nel frattempo nella casa di fronte House e Wilson stavano “litigando” sulla cena: uno voleva ordinare due pizze e mangiarle beatamente seduti sul divano guardando i Monster Truck, mentre l'altro voleva cimentarsi in cucina.
La cosa strana era che colui che avrebbe voluto cucinare era House, che voleva provare una delle ricette che aveva imparato in Giamaica, mentre Wilson era impegnato con le sedute della cura che aveva fatto ridurre il suo tumore. In clinica avevano deciso che avrebbe potuto finire i cicli a casa e che poi si sarebbero risentiti per programmare l'intervento per rimuovere il timoma.


Il Gennaro's Restaurant era a soli dieci minuti da casa sua.
Eileen lo aveva consigliato a Chase, che non aveva mai provato la cucina italiana. Lei la adorava: era semplice e non era pesante come la cucina americana. L'aveva sperimentata per la prima volta da sua nonna Doriana, originaria di Firenze: aveva incontrato Kimberly McRory in un locale ed era subito rimasta folgorata dalla bellezza di questo ragazzo americano. Dopo due anni di fidanzamento con lui aveva lasciato la sua città e si era trasferita nel New Jersey con lui.
Intravide la macchina di Park nel vialetto adiacente al ristorante e decise di scendere.


Un buon profumino si era sparso per la casa, tanto buono che Wilson si alzò dal divano e andò a sbirciare in cucina. Lo sformato era in forno e House stava preparando la gustosa salsa d'accompagnamento. Mentre era lì ad ammirare il lavoro del suo migliore amico ebbe un giramento di testa che lo costrinse a ritornare sul divano. Aveva appena finito un ciclo del farmaco che, seppur non potente come la chemio lo faceva comunque stare male. Provò a distendersi, ma la strana sensazione di avere la testa compressa tra due mattoni non passava: non aveva mai avuto questo effetto collaterale. Si misurò le pulsazioni che erano sotto i 50. Ebbe solo il tempo di chiamare House che sprofondò nell'oblio dell'incoscienza


Al Gennaro's i sei occupanti del tavolo nell'angolo a destra della sala stavano chiacchierando tranquillamente, buttando ogni tanto un occhio alle tre bambine che stavano giocando lì vicino. Eileen McRory notò con piacere che sua figlia si stava divertendo con le bambine di Taub.
Il discorso, senza sapere bene come, era stato spostato sulla famiglia. Alla domanda di Foreman: “I tuoi genitori sono del New Jersey?” si riscosse dai suoi pensieri: << Sì, mia mamma è nata nel Jersey, ma è cresciuta nel Tennessee, dove i miei nonni avevano una fattoria. >>.
<< E tuo padre, invece? >> chiese Adams.
<< Mio padre abbandonò mia madre dopo averla messa incinta. Io non l'ho mai conosciuto. So solo, da cosa mi raccontava mia madre, che era un medico e che era un gran bastardo. >>
Non disse, però, che lei sapeva il nome di suo padre e che era venuta a Princeton per cercarlo.
Un
bip, più precisamente il bip del cerca-persone la fece sobbalzare.
Anche quelli dei suoi colleghi suonarono. Dopo aver guardato il messaggio, di Foreman, Chase e Taub si scambiarono un'occhiata che non riuscì subito a decifrare, ma di cui, tempo dopo comprese il significato. 

  
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