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Autore: Welt    17/02/2013    5 recensioni
Era davanti allo specchio di quell’albergo da almeno una buona mezz’ora e continuava a ripetere e ripetere quelle due parole come se fosse uscito pazzo tutto d’un tratto. Stava provando l’espressione del viso giusta, il tono giusto, il modo di muovere le mani e come doveva essere la sua posizione. Doveva risultare tutto impeccabile, voleva che fosse tutto perfetto.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kyuhyun, Sungmin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve!
Questa staria è un regalo, spero davvero gradito per la mia salvatrice!
Non solo si occupa dei miei errori, ma adesso da un titolo anche alle mie storie, cioè più di questo io cosa potrei desiderare? u.u
Se leggete questa storia è merito di PatheticRomance, che desiderava leggere una Kyumin e mi ha corrotto portandomi sul lato oscuro.
In realtà se ho iniziato a scrivere è solo opera sua, se ho conosciuto i Super Junior è solo opera sua.
Insomma prendetevela con lei se io sono qui, io la ringrazio u.u
Spero davvero che le piaccia, e che non mi dica che è bella solo perché le ho detto di farlo a priori xD
Spero che possa piacere anche a voi che leggerete, e che mi direte cosa ne pensiate.
I vostri pareri sono sempre ben accetti!
A presto, con l'altro capitolo, spero!
W.

Mirror

 

 
Era davanti allo specchio di quell’albergo da almeno una buona mezz’ora e continuava a ripetere e ripetere quelle due parole come se fosse uscito pazzo tutto d’un tratto. Stava provando l’espressione del viso giusta, il tono giusto, il modo di muovere le mani e come doveva essere la sua posizione. Doveva risultare tutto impeccabile, voleva che fosse tutto perfetto. In realtà si concentrava su quel punto per il terrore di essere rifiutato, non gli aveva mai detto cosa provava per lui, ma era una persona troppo orgogliosa per lasciar morire quel suo sentimento dentro di se, voleva almeno provarci. Poi quel che succedeva era relativamente poco importante.
Erano mesi difficili per il più piccolo del gruppo, non che poi ci fossero mai mesi facili per lui o per loro in generale. Erano tutti quanti molto impegnati e pieni di grattacapi e pensieri più o meno importanti. Mai una cosa semplice, a lui sembrava che fosse semplice poi complicargliela.
Quella settimana poi dovevano stare in Cina per una presenza di tutti i Super Junior ad una premiazione. Niente di più piacevole, visto che comunque era una cosa fantastica essere anche solamente nominati ad un premio così ambito.  
Adesso, però, lui proprio non capiva perché, tra tutti i ragazzi presenti in quel gruppo di maledetti, dovesse proprio stare in camera con lui? Non bastava condividere la stanza a casa e dover sopportare la sua presenza giornalmente, no, anche nelle stanze d’albergo. Non era possibile! Non ne sarebbe uscito vivo considerando come girava sempre quell’idiota per la camera! Dio santo, ma una maglia era impossibile da indossare?
Non che odiasse Sungmin o quella sua maledetta abitudine di girare mezzo nudo molto spesso e volentieri, anzi, tutt’altro. Era proprio quello il punto, non l’odiava per niente, neanche lontanamente, neanche un pochetto. Anzi purtroppo, non riusciva a trattenersi dal trovarlo irresistibile e dal provare un qualcosa di molto forte ed intenso, che nella sua mente mai avrebbe chiamato amore però.
-Hyung io… Io ti amo!- Continuò a riempire quella stanza di quelle parole, senza avere mai il risultato che desiderava. Troppo dolce, troppo rude, troppo diretto, troppo semplice, troppo sfacciato! Niente sembrava fare al caso suo.
Non era decisamente possibile tutto quello! Cosa diavolo stava succedendo a quel suo maestoso carattere che non si lasciava abbattere da niente? -Aish! Non troverò mai il modo giusto per dirtelo, Sungmin!- Il tono lamentoso e rassegnato fu decisamente un colpo basso per se stesso e per il suo orgoglio. Sembrava che niente di ciò che facesse fosse adatto per quella situazione.
Magari doveva usare un tono meno dolce, infondo sapeva quanto poco propenso alla dolcezza fosse il suo amico, almeno al di fuori del palco. Non che fosse un bastardo ai livelli di Heechul o di se stesso, ma poco ci mancava. No, forse Heechul non riusciva ad avvicinarlo nessuno. Ai livelli di “cattiveria” del più piccolo ci arrivava eccome, alcune volte superandolo anche.
-Kyu-ah, che stai facendo davanti a quello specchio imbambolato?- La voce fin troppo conosciuta del suo compagno di stanza fece quasi morire di vergogna il maknae che arrossì vistosamente quando incontrò i suoi occhi curiosi e straniti. Non si aspettava di vederlo tornare così presto sinceramente, pensava che sarebbe rimasto dagli altri ancora del tempo. Passava tanto tempo con loro, anche se poi tornava sempre da lui, quando c’era qualcosa che l’affliggeva andava sempre e solo da lui. Questa cosa lo faceva sentire importante.
Cosa avrebbe potuto dirgli adesso? Sto provando come esporti i miei sentimenti nel migliore dei modi? Sarebbe risultato ridicolo e troppo dolce e sarebbe stato troppo imbarazzante per lui. Magari avrebbe dovuto ignorare quei suoi sentimenti che, sicuramente, erano passeggeri ed andare avanti per la sua strada… Si certo, passeggeri!
Da quanto tempo andava avanti questa storia? Troppo, non potevano dirsi passeggeri purtroppo.
-N-niente hyung, stavo provando questa maglia, come ti sembra?-Mentire e cambiare il focus dell’attenzione, ecco in cosa sembrava bravo lui quando si trovava nelle situazioni scomode. Peccato che quella maglia fosse vecchia ed una delle sue preferite e la scusa sembrava poco plausibile.
-Tu adori quella maglia, non me lo chiederesti mai. Che stai combinando in realtà? Qualche scherzo crudele?- Ed ecco a voi il genio dei Super Junior! Avrebbe voluto sbuffare sonoramente e mandarlo via, da qualche suo nuovo amico. Visto che ormai sembrava aver legato con tutti, soprattutto con il piccolo e tenero Ryeowook. Forse a causa del loro passare troppo tempo insieme per la conduzione della radio, forse anche perché era più simpatico del maknae. Ma ormai si sentiva messo da parte, ed odiava sentirsi messo da parte da lui.
 -Niente di niente hyung, non sto combinando niente!- Il tono risultò scocciato alle orecchie di Sungmin che non riusciva a capire il comportamento del suo amico da un paio di mesi a questa parte. Sembrava fosse impazzito improvvisamente. -Stavo provando una maglia, cos’è, non vado bene neanche per provarmi una maglia?- Frasi decisamente sconnesse e senza senso. Stava decisamente uscendo pazzo agli occhi del maggiore che non riusciva a capacitarsi di tutta quella sua stranezza in quel periodo.
-Kyu, vuoi sapere la verità?- Il sorrisino del ragazzo era quasi minaccioso ed il piccolo cercò di prendere aria, e se l’avesse sentito dire quelle due famigerate parole? Come diamine si sarebbe dovuto comportare poi?
Il ragazzo si avvicinò lentamente a lui in modo decisamente malizioso, lo sguardo del più piccolo era sconvolto, era rossissimo dall’imbarazzo, non sapeva come comportarsi ed era sicuro che il suo adorato amico avesse capito tutto. Ma allora perché muoversi così verso di lui? Oh ma solo lui riusciva a trovarsi in quelle situazioni spiacevoli.
Cercò ancora di respirare del tutto inutilmente, non riusciva a spiccicare mezza parola ed istintivamente era indietreggiato, come spaventato dal suo amico. Cosa non sempre vera, ma in quel momento aveva decisamente il terrore di averlo troppo vicino.
Quando la schiena del minore si scontrò contro lo specchio freddo solo allora Sungmin si fermò, a pochissimi centimetri da lui, e lo guardò.
-C-cosa stai facendo, hyung?-Il sussurro di Kyu fece ghignare il dolce e tenero Sungmin, che sembrava dolce e tenero solo alle fan. Le sue labbra si poggiarono piano su quelle del ragazzo schiacciato contro il vetro, che per quanto fosse sconvolto e sorpreso non riuscì a non ricambiare quel bacio aggrappandosi totalmente a quel contatto che poteva essere il primo e l’ultimo della sua vita. Kyuhyun fece tutto quello che era nelle sue potenzialità per rendere il bacio maggior intenso possibile. Non aveva mai pensato che sarebbe successa una cosa del genere e non voleva perdersi quell’occasione. Poi lui non era il tipo che si lasciava andare alla dolcezza, ed anche se in quel momento forse ci sarebbe stata bene, preferì baciarlo ancora ed andare a mordere il suo labbro inferiore. Le mani corsero sulla sua schiena, sotto la maglia, quasi come se cercasse in ogni modo di far accrescere il loro contatto.
-Hey, hey Kyuhyun-ah non ti sembra di esagerare? Con il tempo forse avremo modo di accrescere le cose, no?- Quella frase fece arrossire nuovamente il piccolo ragazzo che quasi si sentì mancare. Aveva perso il controllo di se stesso, neanche se n’era reso conto per davvero di quanta passione aveva intromesso in quel bacio.
Però aveva detto che avrebbero avuto tempo per loro, quindi non lo stava prendendo in giro, quindi ci sarebbe stato un poi?
Gli occhi del maknae si riempirono di speranza ed il suo hyung non poté fare a meno di sorridere dolcemente a quella visuale così inaspettata e rara. Si allontanò da lui, lasciandogli la libertà di andare dove preferiva, mentre lui si dirigeva tutto convinto in bagno per farsi una doccia calda e rilassarsi, come se non fosse successo mai quel loro bacio, come se niente di strano fosse successo tra di loro.
-Comunque Kyu preferisco il secondo tentativo, l’ultimo era troppo melenso ed il primo troppo diretto!- Con quella frase sparì dalla vista del ragazzo che, imbarazzato, si lasciò cadere sul letto mentre credeva di avere avuto sul viso tutte le colorazioni immaginabili di rosso. Si sentì quasi morire di vergogna, anche se dentro di se avvertiva un senso di soddisfazione. Aveva ottenuto ciò che voleva, anche se non proprio come lo desiderava. Avrebbe comunque fatto pagare quel dolce affronto al suo caro amico, non poteva permettersi di prendersi gioco di lui. Era pur sempre l’evil maknae lui, no?
 
  
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