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Autore: Meiko    09/08/2004    3 recensioni
Nel cuore di ognuno di noi c'è sempre luce ed ombra...e quando questo si trova nel cuore del sigillo inizierà una vera e propria guerra tra bene e male. Entrambi vogliono il sigillo, entrambi vogliono lei, e useranno qualsiasi mezzo per averla a se. E se questo sigillo fosse una nostra conoscenza? Entro l'eclissi, il Sigillo farà La Scelta, così è scritto nelle stelle...
Genere: Dark, Drammatico, Generale, Malinconico, Mistero, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3

Quando quel pomeriggio Bunny aveva appuntamento con Marzio, la ragazza non era affatto di buon umore.
Si poteva dire tranquillamente che era triste.
Dopo quella che Rea definì “una bravata” tutte le Sailor escluse Pluton e Saturn diedero una bella lavata di capo alla ragazza, persino Heles e Milena alzarono la voce.
La definirono una pazza incosciente, un'ingenua che cascava in qualsiasi trappola del nemico, e nemmeno Milord stesso, che con le Sialor aveva assistito alla scena, si era risparmiato un commento poco carino nei confronti della Sailor, che adesso che passegiava con il ragazzo si sentiva ancora avvolta da un profondo senso di insofferenza.
Si, lo ammetteva, adesso gli er ainsofferente dopo il commento che aveva fatto.

“Se tu fossi meno bambina! Persino Chibiusa è più matura di te!”

Eh no! Questa non gliela perdonava!
Sulle prime aveva persino pensato di dargli buca a quell'appuntamento, ma poi qualcosa era scattato, ma non era il suo buon cuore.
Oddio, un po' era anche qul quello, ma fu anche un brivido gelato che le aveva percorso la schiena, un brivido sensuale di crudeltà che la terrorizzò per quanto era...appagante.
Hai ragione tu, lui non ti merita. Fai bene a non andare all'appuntamento
Quel maledetto sussurro, mentre la mente di Bunny aveva strillato sconvolta e terrorizzata.
“MA TU CHI SEI? COSA VUOI DA ME!!”
E così, pur di non obbedire a quella voce che le sctenava quelle orribili sensazioni che non aveva mai provato, aveva deciso di andare con Marzio a quell'appuntamento, anche se la voglio di vedere quella faccia era talmente poca che se avrebbe potuto in quel momento sarebbe scappata via.
O mio dio...ma che stava dicendo?!
Lei amava da impazzire Marzio! Come poteva pensare certe cose?
Ma una parte di se, che per molti anni era stata sigillata, adesso si stava facendo valere.
Lei diceva quelle cose perché cazzo! Quel ragazzo non gli ha mai dimostrato amore se non nelle occasioni di massima necessità.
Fin dal loro primo incontro i due erano opposti, troppo diversi persino per poter parlare.
Eppure erano legati, il filo rosso del destino li legava insieme fino al futuro, e il futuro era infinito!
“Allora...io sono imprigionata nel destino scelto da altri?
E' questo quello che voglio?”
E' questo quello che tu vuoi?
Di nuovo...
Quel brivido...
-Bunny, ma che cos'hai? Sei così silenziosa oggi-
pezzo di scemo! Neanche ti ricordi quello che mi hai detto?
-No, non è nulla, sono solo stanca-
-Ci credo, hai affrontato un bel problema. Però...-
Marzio le prese la mano, stupendola di quel gesto, e facendole alzare la testa, incontrando gli occhi azzurri del ragazzo e il suo sorriso dolcissimo.
Bunny non poté fare a meno di perdersi in quel cielo, lasciando nascere un sorriso.
Ma al diavolo tutto!
Io lo amo, non potrei amare nessun'altro.
Sentì all'improvviso che tutto intorno a lei prendeva una piega di inaspettata gioia, si sentiva serena, tutta la rabbia di quella mattina era stata spazzata via in un colpo, bastava incontrare il viso di Marzio e lei era serena, perché aveva la nscosta impressione che nessun'altra avrebbe potuto avere tutta per se lo sguardo azzurro-blu di lui.
Si, Marzio era suo, e lei era di Marzio, non c'era di nulla di più perfetto.
E stringendosi di più al ragazzo, che si sollevò nel vedere che adesso accanto a lui c'era la solita Bunny, la ragazza continuò a passeggiare, anche se di colpo la sua felicità (o almeno in parte) svanì, ricordandosi di vecchissime parole di qualche anno fa pronunciate dalla bocca di una gatta a lei fin troppo familiare.

“Sei troppo volubile! Se continuerai di questo passo passerò il comando ad un'altra Sailor”

-Ripeti, Apopi-
-...Solaria e Acquarius hanno raggiunto la terra-
la voce tremava, per poi venire soffocata dal terrore, un altro lampo nero frantumò l'ennesima colonna, stavolta però si ricompose, lentamente ma si ricompose, il palazzo infondo rischiarava di crollare se almeno le parti più importanti non si fossero rigenerate.
Eris non era arrabbiata per l'insucesso, quanto che Solaria alla fine aveva deciso di scendere sulla terra per parlare di persona alla principessa.
Eris sembrava trovarsi davanti ad una scacchiera, con Solaria come avversaria che muoveva il suo pedone verso la regina, una regina che però non era ne bianca ne nera, ma di un bel grigio perla.
Eris sembrò sbollirsi dalla rabbia, anche perché aveva lanciato una bella scossa, ed era esausta con un mal di testa che le svuotava la testa e non l'aiutava a pensare.
E lui intervenì in tempo.
-Apopi, Tiamat, andate, mia madre è stanca, continuate la vostra missione-
a parlare era il Principe, apparso dal nulla, agl'occhi delle due bello e terribilmente meraviglioso, con quei capelli argentati, un ciuffo delicatamente copriva in parte l'occhio rosso, la pelle vagamente color ambra, illuminata strategicamente dalle candele, e quell'uniforme nera che lo rendevano un po' più adulto.
....meraviglioso...
-Obbediamo, Principe Kama-
le due scomparverò, e la donna tese la mano al figlio, che l'afferrò, lasciandosi accarezzare poi una guancia, aiutando la madre nell'impresa.
-Madre, è inutile che vi arrabbiate. Secondo le predizioni di Cancer, sarete voi a vincere-
-Ah, figliolo, non credere a tutto quello che Cancer ci ha rivelato. Ricorda che le predizioni non sono mai precise, e qualsiasi cosa può cambiare il futuro.
Una scelta o un gesto qualsiasi può cambiare l'intera storia-
la donna sorrise al figlio, facendogli appoggiare la testa sul grembo della donna, i capelli del ragazzo scivolarono dolcemente come spuma argentata del mare.
-Ma adesso sono tranquilla, e so cosa fare...
Skoll!
Hati!-
dal nulla, seguiti da degl'ululati apparverò due ragazzi, più grandi del Principe.
Entrambi simili di viso e aspetto fisico, due gemelli dai capelli neri come la notte più nera, uno li portava corti mentre l'altro legati in una codina, gli occhi castano scuro senza la minima brillantezza, erano opachi e crudeli.
Eris li osservò sorridendo divertita, avrebbe fatto una bella sorpresa ad Acquarius e Solaria.
Acquarius...
La sua presenza non era affatto sgradevole, ma Eris non voleva averla tra i piedi.
Stavolta non avrebbe perso il suo figlio, non lo avrebbe perso tra le braccia di Psiche...
-Voglio che cerchiate Solaria e le facciate una bella sorpresa tenendo anche impegnata Acquarius, mentre Apopi si occuperà della principessa.
Ma mi raccomando: sfinitele, ma le voglio entrambe vive-
“Non voglio perdere Cancer...anche se temo di averla gia persa...”
-Obbediamo!-
i due svanirono, mentre il Principe alzava lo sguardo verso la madre, che gli sorrideva, accarezzandogli il volto delicato.
-Cosa c'è Kama?-
-...mi chiami con il mio vero nome, madre?-
negl'occhi del ragazzo no ntrasparivano odio o sentimenti negativi così come il padre pensava che pian piano sarebbero cresciuti nel cuore del ragazzo, ed Eris dentro di se si sentì sollevata.
Non voleva perderlo, non voleva perdere...
-...va bene...Amore...-

(E' tempo di fare un po' di mitologia! Perché i nomi dei malvagi non sono inventati!
Kama è il dio dell'Amore nell'induismo, mentre per i greci è Amore, o Cupido come lo si voglia chiamare.
Eris è la dea del caos per i greci
Apopi era il dio del caos per gli egizi
Tiamat invece era la dea del caos in Mesopotamia
Skoll e Hati, invece, fanno parte delle creature che distuggeranno il mondo nel Ragnarok secondo le leggende nordiche, se non ricordo male hanno sembianze di lupi, se mi sono sbagliata scusatemi!
Skoll avrebbe mangiato il sole, Hati la luna)


Psiche si lasciò affondare nella morbidezza del divano di quella stanza, avevano affitato un appartamento, prendendo le sembianze di due studentesse, anche se Solaria ormai doveva sere una donna, Psiche al contrario doveva frequentare ancora il liceo.
L'appartamento era grande e spazioso, e Psiche lo aveva trovato molto bello, anche se fosse non ci avrebbero abitato per molto.
-La nostra missione è solamente quello di seguire il Sigillo-
-Si, lo so, ma non sarebbe più facile dirgli tutto?-
-No, sai anche tu che in questo periodo la linea del futuro è più fragile che mai, se tentiamo di fare qualche sciocchezza, come rivelargli cosa averrà, potrebbe avverarsi la predizione di vostra madre Cancer.
Non dobbiamo ripetere gli stessi errori...dobbiamo agire con discrezione...-
-Senti Solaria...tu vuoi molto bene a mia madre vero?-
la ragazza dai capelli color ambra si voltò verso la ragazza, che ora si teneva appoggiata allo schienale della poltrona, con le gambe piegate e tenute con una mano.
La ragazza annuì, al posto della solita aria di totale tranquillità, apparve un sorriso dolcissimo, intriso di malinconia, mentre riportava di nuovo la sua attenzione verso il mondo esterno alla finestra della terrazza, il pomeriggio stava lentamente andando a finire, e ormai le nuvole erano state spazzate via, lasicando il magico momento del tramonto, pian piano l'influenza sulla Terra sarebbe diventata più debole, e lei si sarebbe indebolita.
Ora più che mai doveva stare attenta, ma i suoi pensieri erano vagamente distratti dai dolci ricordi di Cancer.
-E' stata...come una madre per me...non potrò mai ringraziarla di avermi preso con se e di avermi fatto diventare la sua sacerdotessa...-
-Si, mia madre ci teneva a te, sapevi cosa eri, ma eri anche in pericolo. Eri sola...-
Psiche s'ammutolì, non doveva far riemergere ricordi a Solaria, sua madre aveva fatto tanta fatica a nasconderli alla diretta interessata, il cui sorriso ora stava assumendo sfumature di tristezza.
-Non voglio sapere cos'ero in passato. Non ancora...-
lentamente, il sorriso morì, il viso tornò tranquillo disteso, sembrava che nulla potesse scalfirla, la sua serenità era qualcosa di misterioso per chiunque, persino per Psiche, Cancer invece ogni volta che vedeva il viso steso e rilassato di Solaria non poteva far che sorridere.
-Invece...credi che la regina Cancer manderà qualcuno a contllarci?-
-Probabile Psiche, tua madre si preoccupa per te, anche se sa benissimo che te la sai cavare, in fondo sei una guerriera-
Psiche annuì, mentre si spostava lievemente, qualcosa tintinnò sul suo petto, accanto alla spilla che la trasformava, e la ragazza socchiuse gli occhi.


La giornata era passata così, tranquilla, le ore sono tascoarse piacevoli, mentre Bunny e Marzio si tenevano ancora mano nella mano, avviandosi verso il parco, affacciandosi sul lago, i cui riflessi delle sfumature del rosso, rosa e arancio fecero ricordare a Bunny lo stran oincontro con Solaria e Acquarius, le due le avevano fatto una richiesta ben precisa.

“La prego, non vada con la regina Eris”

Chi era Eris? E quelle due ragazze?
E Apopi, con quell'altra donna?
Cosa volevano tutti da lei?
Perché non doveva andare da questa regina?
Non capiva...era confusa...
Un leggero mal di testa la colse, ma cercò di nasconderlo, adesso era apoggiata sul balconcino che sporgeva verso il lago, Marzio sopra di lei le trasmetteva il calore del suo corpo, facendo sentire Bunny leggera e protetta, una protezione che però in qualche modo la faceva sentire soffocata.
Le parole di Artemis e Luna tornavano nella sua memoria.

“La principessa è di nuovo in pericolo. Dobbiamo proteggerla”

Non lo accettava! Tutti a trattarla come una mocciosa, una bambina che non era capace di cavarsela.

“Persino Chibiusa è più saggia di te”

Eh no!
-Senti, Marzio...riguarda a quello che mi hai detto stamattina-
-Bunny, so che ti sei offesa, e mi dispiace, ma cerca di capire-
oddio, quando faceva così non lo sopportava!
A dire la verità non sopportava nessuno che conosceva quando gli diceva così!
“Cerca di capire”
CAPIRE COSA?!
Ma mi prendete per cretina?
-Noi facciamo questo solo per il tuo bene-
offendere vuol dire voler bene? Allora mi amate!!
Bunny si limitò a distaccarsi leggermente dalle braccia di Marzio, in quelle situazioni la linea che li univa era molto fragile.
-Vogliamo ch tu capisca che non potrai per sempre fare come ti dice il cuore! A volte i tuoi atteggiamenti sono quelli di una bambina, quando adesso ormai sei donna. Tu hai delle responsabilità-
-Credi che non sappia di avere delle responsabilità, Marzio? Io so chi sono, so cosa sarò.
E...sinceramente...-
Bunny si voltò, allontanandosi da Marzio e gurdandolo tristemente, con gli ultimi raggi di sole che illuminavano il suo viso e i suoi capelli.
-...sinceramente...sto cominciando a non accettare più questo...-
ma perché doveva essere la principessa, o meglio doveva diventare la regina Serenity di Cristal Tokio, senza che lei potesse esprimere giudizio di verso.
No, per tutti quanti lei era destinata a questo, basta! Troppo imbranata per pensare a qualcos'altro, vero?!
Marzio, nel frattempo, la stava guardando con fare stralunato, ma quella era la Bunny che conosceva? Quella un po' bambina con la testa un po' tra le nuvole?
-Bunny, ma che stai dicendo? Questo è il nostro futuro! Mio e tuo-
forse era solo un'impressione, ma Marzio sembrava aver calcato quel “mio”, e questo alla pareva un po' strano.
Il ragazzo, intanto, le si era avvicinato, e l'aveva scossa gentilmente.
-Ti rendi conto di quello che hai detto? Questo futuro è giusto per noi, è quello giusto-
-E chi lo dice?-
-Tutti-
-Oh, certo, tutti. Ma qualcuno mi ha mai chiesto veramente come la pensavo?-
il ragazzo si bloccò nel vedere l'espressione accigliata di Bunny, e sembrò agitarsi ancora di più.
Cavolo, e dire che Bunny aveva detto solamente che non era sicura di que futuro.
Però...a pensarci bene...era la prima volta che ci pensava...
Forse era a causa di Apopi e Solaria.
Entrambe le davano altri due futuri diversi da quello predestinato.
E che la stavano...attraendo...
-Bunny, cosa...-
-Scusa Marzio, ma adesso me ne torno a casa. Non c'è bisogno che mi accompagni, grazie...-
Bunny si staccò dal ragazzo, e iniziò ad allontanarsi, senza nemmeno salutarlo, semplicemente andandosene, e anche di corsa, non sapeva perché ma voleva stare il più lontano possibile da lui, e se era possibile anche dalle altre ragazze.
Aveva cominciato a dire no a Marzio, come si sarebbe comportata con le altre?
Il pensiero la fece rallentare, non sembrava che Marzio l'avesse seguita...
Meglio così, non voleva vederlo, non voleva parlarci ancora.
Però non era tornata a casa...
Eh gia, sarebbe incappata in Luna.
Tutti grandi esperti su quello che doveva fare della sua vita.
Bunny si guardò intorno, senza accorgersene era finita in mezzo a negozi e vetrine, però il cielo sopra di lei era tornato a rannuvolarsi...
Peccato...
La ragazza, però, convinta più che mai che non voleva tornare a casa, iniziò a incamminarsi per le vie della città, affascinata dalla luce e dalle muschette che venivano da supermercati e negozi, le vetrine erano uno spettacolo interessante, e da alcuni negozi di dolciumi uscivano degli odori buonissimi.
Per la prima volta, la ragazza dai codini dorati era serena, incredibilmente serena.
Intorno a lei nessuno che gl idiceva che era una perditempo, una sfaticata, una pigrona, una mangione, una bambina capricciosa.
Non è bellissimo? Nessuno che ti dice cosa devi fare o cosa sei...
Tu...decidi...la tua...vita...

Bunny si appoggiò alla parete, una mano sul petto si stringeva con forza il cuore, di colpo aveva avvertito il battito mancare e poi accellerare, di nuovo quel brivido di crudele piacere.
E la voce...la sottile e vellutata voce di donna che sembrava andare d'accordo con lei...
Ma lei chi era, chi era?
Bunny ansimò , si sentiva di colpo come se il l'aria le mancasse, una sensazione orribile che la stava lentamente stancando, gia da temp accusava quei sintomi.
E poi...poi qualcosa si muoveva dentro di lei...qualcosa di terribile...
Mai prima d'ora aveva avvertito sensazioni così, era un misto di tristezza e crudele gioia, sete di vendetta e paura, sentiment iche si mescolavano, spossandola.
E dentro di lei...il cristallo d'argento lampeggiava quasi come se chiamasse aiuto.
NO!!
Se chiamerà le altre, vorrà dire che non sei nemmeno in grado di cavartela da sola!!
Le altre ti diranno che sei un'incapace!
E tu...non vuoi che le altre ti dicano cosa fare...vero Bunny?

...vero...
Bunny si rialzò in piedi, staovlta però i suoi occhi apparivano lggermente più opachi, stavolta avrebbe ascoltato la voce, e ignorato i segnali di chiamata del cristallo d'argento, facendolo zittire in un secondo.
Lei stava bene, se la cavava benissimo da sola, nessuno gli doveva dire cosa fare!!
Bunny riprese la sua passeggiata, stringendosi meglio la giacca intorno alla vita sotile, tornando sorridente, anche se un piccolo spiffero e un tuono in lontananza minacciava di tornare a piovere.


-Si è mosso!-
-Lo so, lo avvertito anch'io-
-Dobbiamo intervenire?-
Solaria guardò verso Pisiche, che di colpo era scattata, alzandosi dal divano e passandosi una mano nervosa tra i corti capelli biondo ossigenato, gli occhi si guardarono intorno, mentre annuiva a Solaria, che si limitava a far comparire dalla mano parte dello scettro che aveva utilizzato il giorno prima.
C'era qualcosa che le stava osservando.
Psiche tenne la spilla tra le mani, tenendo gli occhi socchiusi, per poi avvertire qualcosa alla sua sinistra, evitando all'ultimo secondo una mano che bucò il pavimento, un ragazzo dai capelli neri corti e da un'aura grigia che pareva nebbia o fumo la stava osservando sorridendo e rivelando delle zanne ben fatte, mentre Solaria velocemente ma mantendendo la sua tranquillità dipinta sul viso usciva per il balcone e con un balzo saltava di balcone in balcone, mentre dietro di lei una seconda figura la seguiva, anche questa avvolta da quello che sembrava fumo, che ora assumeva i tratti di un lupo furioso, le zanne ben in mostra e gli occhi assetati di voglia di uccidere.
Solaria raggiunse il tetto dell'edificio, e li alzò lo scettro in aria.
-SUN POWER UP!-
in una luce che accecò il ragazzo e il “lupo” attorno a lui Solaria si trasformò, rivelando la sua figura di guerriera, sotto di lei si sentiva il grido di Psiche che richiamava a se il suo potere, poi una raffice di vento raggiunse Solaria, la sailor del vento ora era spalla a spalla con Solaria, il cui scettro si era notevolmente allungato, e poggiava tranquillamente a terra.
-Questi sono inviati da Eris-
-Evidentemente la mia presenza non è ben gradita alla regina-
i due attaccarono simultaneamente, mentre le due balzavano contro di loro, Acquarius con i due pugnali.
-Tagli!-
la ragazza fece due affondi, e di colpo fu come il vento fu stato tagliato, una corrente investì in pieno il lupo e il ragazzo (Ok, qui ho scopiazzato un po' Inuyasha, ma voi chiudete un occhio, per favore! ^^; n.d.Meiko), allontanandoli da se, la raazza però avvertì subito una presenza dietro di lei, e parò in tempo il colpo del ragazzo, ricevendo però un bel colpo degl'artigli affilati, la guancia era graffiata e scivolava un po' di sangue.
Solaria invece andava sulla difensiva, le sue energie erano diminuite data la mancata presenza del sole, e cercava di utilizzare pochi colpi possibili, ricevendo però delle batoste dal suo avversario.
Merda!
La ragazza stava per ricevere l'ennesimo colpo, quando una figura rapidissima la portò via da li.
Era un uomo, o meglio un ragazzo di una ventina d'anni, molto carino, che appoggiò delicatamente la ragazza a terra.
-Taurus, che ci fai qui?-
-Ordini di Cancer. LEVATI!-
i due si spostarono in tempo, evitando un colpo di Hati, Skoll era impegnato con Acquarius, che però gridò il nome del ragazzo con un pizzico di fastidio.
-Taurus!-
-Principessa...-
evitò ancora un colpo, per poi anche lui unire le mani in segno di preghieria.
-VENERE, DAMMI FORZA!-
nello stesso istante Marta avvertì chiaramente parte della sua energia venire aspirata e portata via, era rimasta senza fiato, mentre Artemis la osservava stupito.
-Marta, cosa...-
non poté dire nulla, perché Rea chiamò Marta, avvertendo che c'era un combattimento che si stava scatenando sul tetto di un'edificio.
Nel frattempo Taurus aveva imagazzinato l'energia, e aveva sferrato un cazzotto a terra, scatenando un tremendo boato, dalla strada pezzi d'asfalto spuntarono, e sotto il comando di un sorriso arrogante di Taurus si schiantarono contro Hati, che precipitò giù dall'edificio, Solari si sporse a guardare.
-Sarà morto?-
-Improbabile, andiamo giù, qui non è adatto-
-Andate! Io me la sbrigo da sola!-
Acquarius stava ferocomente aggredendo l'avversario che ormai sembrava allo strmeo delle forze, e Taurus non disobbedì agl'ordini della sua principessa.
Il ragazzo balzò giù, i capelli castani abbastanza corti si agitarono frenetici, e la corta codina che aveva dietro si sollevò, il ragazzo vestiva di un'uniforme come quella di un liceale (giacca a collo alto con bordino e sotto una camicia o una maglietta non so di preciso n.d.Meiko) di colore blu notte, al cuore un disegno bianco di una rosa e al centro della rosa un rubino abbastanza grosso che luccicava.
Il suo simbolo splendeva come non mai sui dorsi delle mani, in qualche modo lottare lo eccittava, lo faceva sentire potente.
Nel frattempo era comparsa in scena Sailor Moon, che era la più vicina al quartiere, e stava affrontando il mostro evitando vari colpi.
-PRINCIPESSA!-
il mostro, nel sentire questo s'immobilizzò, giusto per avvertire un bastone sbatterlo via, un ragazzo castano dagl'occhi blu aiutò Sailor Moon a rialzarsi in piedi.
-Tutto ok principessa?-
-Si...-
la ragaza si rialzò un po' stupita, ma quanta gente sapeva di lei!
Nel frattempo Milord era appena arrivato, e poco dopo arrivarono le Sailor.
Il mostro cominciò ad attaccarle, più feroce che mai, sembrava impazzito, però spesso e volentieri alcuni suoi attacchi li dirigeva a Solaria, ed evitava volutamente Sailor Moon.
-Taurus!-
-VENERE! DAMMI FORZA!-
di nuovo
Marta stavolta cadde a terra, stupendo tutte, mentre il ragazzo la guardava per un momento, dovevano avere la stessa età.
-Perdonami-
il ragazzo disse solo questo, prima di scaricare di nuovo le energie verso terra, questa tremò con un feroce boato, e dal nulla si aprì una voragine che il ragazzo-lupo evitò facilmente.
Sopra di lui, però, Acquarius stava cadendo giù dall'edificio, i pugnali pronti, e affondarono nella schiena di Hati, che con un sinistro ululato svanì in fumo.
Acquarius si rialzò in piedi, era un po 'ammaccata, Tarus le si fece incontro.
-Tutto ok Acquarius?-
-Si, grazie Taurus-
-Dovere, la sovrana mi manda a tenerla d'occhio-
-Non li ho ammazzati, ma almeno per un po'...-
-Sailor Moon. Ci rincontriamo...-
Solaria si fece avanti verso la ragazza, che ora appariva forte e sicura, ma di colpo si vide di nuovo protetta dalle altre Sailor, il cielo sopra di loro tuonava come quella mattina.
-Lasciala in pace!-
-Non ho alcuna intenzione di farle del male-
-Non ci fidiamo di te-
Acquarius stava per controbattere, ma Solaria sembrò ammonirla con un'occhiata, l'attenzione della ragazza poi si rivolse di nuovo a Sailor Moon.
-Non abbiamo motivo per volerti fare del male. Anzi, siamo qui per proteggerti-
-A questo ci pensiamo noi-
-Voi non c'entrate nulla, tornatevene da dove siete venuti-
-Bastiamo noi per lei-
-BASTA!!!!!-
un urlo riecheggiò più forte del tuono, facend obalzare tutti, ad esclusione di Solaria, Taurus e Acquarius, questa passandosi una mano tra i capelli disse “Ecco, lo sapevo”
Sailor Moon di colpo spinse via le Sialor, le allontanò con violenza, facendo acnhe cascare Rea e Morea.
-Ma Sailor Moon-
-Sei impazzita?-
-...in pace...-
-Come?-
Amy si fece avanti cautamente, apoggiando una mano sulla spalla di Bunny, chiamandola dolcemente per nome.
-Bunny-
la ragazza dai codini schiaffeggiò via la mano, facendo anche male ad Amy e spaventando tutte, mentre la pioggia comcinciava a cadere violente.
Una cosa...veniva trattata come un oggetto...come un essere incapace di difendersi...
Basta...adesso basta...
Hai visto? Visto come ti trattano?
Diglielo, diglielo chiaro e tondo
Urlalo...

Si...
-Dovete lasciarmi in pace, io non sono un'oggetto, non sono un'incapace, non sono una bambina che non sa difendersi-
si allontanò da tutti quanti, gridando disperata, urlando.
-LASCIATEMI IN PACEEEE!!!-
di colpo, un fulmine si scagliò dietro di lei, e per un solo istante un'immagine apocalittica si rivelò ai loro occhi, spaventando Taurus e Acquarius, mentre Solaria pareva una statua di ghiaccio.
...si stava rivelando...
Dopo questo urlo, Sailor Moon, ancora in lacrime, scappò via lontano...
E in quel momento, Eris sapeva di aver la mossa per lo Scacco Matto...

(Ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia!
Tranquilli, ci vorrà ancora un po' prima che Eris faccia lo Scacco Matto
Ci vediamo!
BACI!
Meiko)

  
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