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Autore: fliflai    17/02/2013    2 recensioni
Salve a tutti!
Allora questo è il continuo di Un marmocchio problematico e Un marmocchio problematico: il ritorno.
Tsuna questa volta dovrà affrontare la gravidanza, e Hibari non sembra molto felice della cosa...
So che sono negata per le trame, ma spero comunque che vi piaccia la storia!!!
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kyoya Hibari, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Mpreg
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- Questa storia fa parte della serie 'Un Marmocchio Problematico.'
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<< Ma Hibari-san, che stai facendo? >> chiese Tsuna mentre guardava il suo fidanzato che cadeva a terra.

Kyoya si stava fermamente domandando perchè mai avesse deciso di farsi trascinare dal castano nell'impossibile impresa dell'imparare a sciare.

Poteva lasciare i figli alla scuola di sci e passare così una piacevole mattinata in compagnia del suo ragazzo no?

No, naturalmente Tsuna aveva preso la ferma decisione di fargli imparare quello sport, a tutti i costi.

Si ricordava bene la sua prima esperienza sugli sci.

Era stata disastrosa.

Tuttavia l'altro non si era affatto scoraggiato e aveva provato a fargli fare una pista blu.

Ma aveva deciso di passare a qualcosa di più facile non appena aveva visto un'enorme palla di neve che rotolava giù dalla pista, e dopo averla identificata come Hibari Kyoya.

E così erano andati alle piste per bambini, quelle quasi piane.

Niente da fare, il risultato era sempre lo stesso.

Sawada sospirò.

Hibari cadde nuovamente.

Ma una caratteristica distingueva Tsunayoshi Sawada dalle altre persone normali, il suo onnipresente ottimismo, più comunemente chiamato stupidità.

<< Forza Hibari-san, hai fatto dei progressi! Continua così! >> lo incoraggiò aiutandolo ad alzarsi.

Kyoya lo fulminò con gli occhi.

Ma dove li vedeva questi miglioramenti?

<< Dopotutto adesso sai stare in piedi senza cadere! >>. Che grande consolazione!

E così rimasero lì ancora un po'.

Il moro si alzò scuro in volto dopo l'ennesima caduta.

<< Mi sono stancato! >> ringhiò.

Tsunayoshi lo fissò perplesso.

<< Vuoi tornare in albergo? >> chiese.

<< NO! Io ci riuscirò! Andiamo lì! >> disse con convinzione indicando una pista blu, probabilmente la più facile di tutte quelle nei dintorni.

Il castano sorrise.

A quanto pare non si voleva arrendere.

Meglio così, si sarebbe preoccupato se fosse avvenuto il contrario.

<< Bene! Allora per prima cosa prendiamo lo skilift >> disse dirigendosi verso quell'affare.

Arrivati l'ex Presidente del Comitato Disciplinare lo squadrò con sospetto.

A che serviva?

<< Mi raccomando non ti devi assolutamente sedere capito? Lascia che ti trascini >> gli spiegò il fidanzato.

Il ventiduenne annuì e studiò a fondo come si comportavano le altre persone.

Poteva farcela.

E così fu.

Riuscì miracolosamente ad arrivare a destinazione sano e salvo.

Tsuna era davvero sollevato e lo ricompensò con un bacio.

<< Adesso seguimi, non fare come l'ultima volta che hai preso l'iniziativa >> gli raccomandò il castano.

Dopo poco, con molta calma, capì come fare.

In fondo non era così difficile.

Ma come poteva sperare di arrivare in fondo alla pista senza che succedesse qualcosa?

E infatti Sawada si voltò per controllare che non si stesse ammazzando in qualche modo.

In quel momento un ragazzo, che aveva perso il controllo dello snowboard, gli andò letteralmente addosso.

Kyoya sgranò gli occhi mentre vedeva i due ruzzolare fino alla fine della pista.

<< Tsuna! >> esclamò preoccupato.

Poi poté finalmente notare in che razza di posizione era finito il castano.

<< Bastardo di un erbivoro spostati! >> urlò arrabbiato vedendo che il ragazzo sconosciuto era bellamente steso su Tsuna.

Era talmente arrabbiato che scese tutta la pista a una velocità impressionante, fra l'altro con gli sci uniti.

<< S-scusa non ti avevo visto >> balbettò lo sconosciuto cercando di alzarsi.

Tsunayoshi, ancora confuso sorrise.

<< Non fa niente... >> mormorò.

Il ragazzo riuscì finalmente ad alzarsi e, gentilmente, aiutò anche Sawada porgendogli una mano.

<< Grazie... ora mi lasceresti per favore? >> domandò il castano cercando di staccarsi dall'altro.

Una nube nera si avvicinò a loro.

Il castano la fissò con curiosità.

<< Lascialo >> ringhiò il moro prendendo i tonfa.

<< Come scusa? >> lo sconosciuto era davvero perplesso.

Un tonfa calò con forza sul braccio del ragazzo, che immediatamente mollò la presa.

<< Hibari-san ma perchè fai così? >> lo rimproverò il fidanzato.

Ma era mai possibile che non capisse mai niente?

Sbuffano lo prese per mano e lo trascinò fino a un punto dove poteva rimettersi comodamente gli sci.

<< Bene che ne dici di provare a farne un'altra? Sai che prima sei sceso benissimo? >> si congratulò Sawada sorridendogli.

Kyoya annuì.

Avrebbe dato il massimo quella volta.

 

*-*-*-*

 

<< Papà Izumi mi ha lubato la maglietta! >> protestò a gran voce Aiko mentre cercava di rincorrere il fratello.

<< Tanto che cosa cambia? Quello che è tuo è mio e quello che è mio è tuo! >> ghignò il castano.

Il fratello mise il broncio.

<< Non è velo! Le mie cose non ti stanno! >> disse risoluto.

Hibari, appena uscito dalla doccia, li fulminò con gli occhi.

<< Non urlate, non siamo a casa >> li sgridò.

Tsuna sospirò, sdraiato sul letto mentre Mey gli stava raccontando con enfasi quello che era successo durante la mattinata.

Intanto Izumi provava a mettersi la maglia rubata al fratellino.

Non gli stava. Una cosa naturale visto che era decisamente più alto dell'altro.

<< Visto? E' pelchè sei glasso! >> disse con tono sincero Aiko.

Fin troppo sincero.

Il fratello la prese male e mise subito mani ai tonfa.

<< NON SONO GRASSO! >> urlò rincorrendo Aiko.

A quel punto Mey ritenne saggio intervenire.

<< Quello che dice Aiko è sempre vero! >> proclamò decisa.

Una piccola furia balzò sul letto, molto vicino alla pancia di Tsuna, che per poco non svenne per la sorpresa.

<< Ti mordo a morte ananas! >> ringhiò.

Hibari sospirò, cercando di non perdere la calma.

Ma fu veramente troppo quando Izumi, afferrando Aiko, fece cadere un comodino con tanto di telefono e sveglia.

<< Adesso basta! >> esclamò.

<< Zitto Hiba-chan! >> lo presero in giro i tre.

Kyoya non ci vide più.

Presi i tonfa a sua volta si mise a inseguire le tre pesti.

La cosa fu disastrosa, anche l'armadio cadde a terra e il letto venne ribaltato.

Tsunayshi venne catapultato a terra.

I quattro rimasero fermi, paralizzati.

<< Allora... >> iniziò il castano, con uno sguardo arrabbiato e una preoccupante fiamma sulla testa.

<< Adesso mettete tutto in ordine chiaro? E poi filate in camera a riflettere e a pentirvi! >> urlò il diciannovenne.

I bambini annuirono terrorizzati e si affrettarono a seguire gli ordini.

Era davvero raro vedere Tsunayoshi Sawada arrabbiato, ma quelle poche volte era meglio stare ad ascoltarlo.

Hibari si sedette, sbuffando.

<< Kyoya, quello che ho detto a loro vale anche per te! >> disse Tsuna girandosi verso di lui.

Il moro alzò un sopracciglio.

<< Ma... >> provò a protestare.

<< Kyoya... >> lo avvertì il fidanzato.

L'altro si alzò, ubbidiente.

Meglio non sfidare la sorte.

 

*-*-*-*

 

All'ora di cena la felice famiglia scese per cenare.

I bambini avevano ancora il timore di guardare il papà, e lo stesso era per Kyoya.

Dopo un po' perfino Tsunayoshi si rese conto che qualcosa non andava.

<< Perchè vi comportate così? >> domandò curioso.

I quattro si guardarono in faccia.

<< Ma come papà... >> mormorò Aiko.

Visto che il diciannovenne pareva non capire decisero di lasciare stare.

Tanto anche se l'avessero spiegato non sarebbe cambiato niente.

Tsuna parve soddisfatto dal cambiamento di umore dei figli e del fidanzato, e quindi si fece portare il menù.

Non voleva mangiare quando c'era un'aria così pesante.

<< Prego >> disse il cameriere.

<< Grazie >> sorrise il castano prendendolo.

Poi si accorse di una cosa, esattamente come il ragazzo davanti a lui.

<< Ma tu sei... >> dissero in coro.

<< Il bastardo di un erbivoro! >> esclamò Hibari.

<< Si >> annuì il cameriere prima di andarsene.

Mentre entrava in cucina per prendere i nuovi piatti da dare ai rispettivi tavoli sorrise.

La cosa poteva diventare interessante.

Molto interessante.

  
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