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Autore: T o n n a    17/02/2013    2 recensioni
▌ℐ love you as you are.
Paring: ℬene, diciamo che è un paring fra due due oc, potremo dire che è uno stereotipo di FrUk ; ovvero Londra-Parigi;
ℐn questa fict mi piacerebbe affrontare un argomento non molto allegro: la bulimia.
Marianne Bonnefoy / Paris;
Charles Kirkland / London;
Spero vi piaccia. ❤
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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                                                     I love you as you are


« E' davvero dimagrita molto! » 

« ...Ah, già. » 

Uno sguardo tetro e cupo dipinse il mio volto oramai stanco.
Odio quando dicono così di lei,  non lo capiscono.. non capiscono che non dovrebbero omaggiarla; ma forse  non la omaggiano affatto.
Forse provano solamente pena per lei, e con questi 'complimenti' cercano di darmi un avvertimento come:


“ Charles, falla mangiare di più, non vedi che è diventata uno scheletro?  ”

Ci ho provato davvero, in tutti i modi possibili e immaginabili.
E' cambiata, non è più la ragazza che mi ha fatto invaghire subito di lei con un minuscolo sorriso, un sorriso che metteva in mostra le guance rosee, le labbra carnose pigmentate da quel rossetto di cui andava matta. Adoravo quando parlava di quel rossetto come se fosse un idolo da amare, riusciva a strapparmi un sorriso.
Strano, io prima di conoscerla odiavo sorridere, e sopratutto ridere. 
Pensavo che il mondo fosse monotono,  noioso
— pensavo che le persone fossere tutte uguali, sempre con quegli stupidi e falsi sorrisi stampati sulle labbra. 
Poi arrivò lei, anche se c'è sempre stata, e con quel suo carattere estroverso -almeno con me- riuscì a farmi sorridere, a volte riusciva anche a farmi ridere fino alle lacrime. 
Adesso riesce solo a farmi gonfiare di rabbia, rabbia che si trasforma in lacrime; che però devo nascondere, non voglio farmi vedere mentre piango da lei, che in questo momento sta peggio di me. 
Il suo viso è diventato scheletrico, come tutto il suo corpo alla fine,  le labbra sono screpolate senza un vero e proprio colorite, sono così  pallide da darle un'aria da malata, e infondo lo è. 



« Marianne, perché hai lasciato di nuovo la cena?
..e anche il pranzo? »



« Senti ma che diavolo vuoi Charles?
Cucini da schifo, ovvio che io non mangi; non voglio morire avvelenata. »


“ Ma, mi avevi sempre detto che la mia cucina mi piaceva, perché adesso non più?

Metto troppo sale, non ci metto amore ma dimmelo, perché non mangi?  ”

Ogni volta che le dico una cosa del genere incomincia a mangiare, mangiare come un animale, fino a scoppiare.
Poi corre in bagno, a vomitare tutto.
Pensa che io non lo sappia, ma si nota fin  troppo bene ahimè. 
Lei si comporta come se niente fosse, non capisce che mi ha lentamente portato nel baratro della disperazione con se stessa; ma io sono disposto ad uscirne fuori, assieme, perchè io la amo da impazzire; per lei potrei pure morire mi basta solamente vederla stare bene. 



« E' pronto vieni.  »

« Non ho fame.
Sto uscendo, ciao. »


In quel momento penso di essere esploso.
Ormai si regge a malapena in piedi, cammina sempre a stessa bassa, i suoi occhi sono spenti anzi sono morti.
Quando uscì senza nemmeno notarmi, mi buttai sul divano e... iniziai a piangere, come fanno i bambini.
Quella stanza prima vuota si stava rimpiendo mano a mano con lacrime, singhiozzi e minuscoli cigolii che creava il mio continuo muovermi sul divano.
Non ne posso più, perchè non capisce che così si fa solo del male?
Resta senza mangiare anche per giorni, poi ad un certo punto mangia fino a quando non corre in bagno a vomitare tutto.

Dopo circa un paio di ore ritornò a quel buco desolato dove ormai abitavo solo io e la mia disperazione. Lei dove andava nemmeno lo sapeva dato che non spiccicava nemmeno una parola, andava da un posto all'altro senza dirmi nulla, ignorandomi e basta. 
Stranamente posò lo sguardo su di me.
Ero messo in posizione fetale, nascondevo il viso coprendolo con le ginocchia, e continua a singhiozzare, convinto di essere da solo. 
Poi disse qualcosa, di molto farfugliato ma comprensibile, almeno per me. 



« Charl, cos'hai?  »

Che cos'ho?
Perché non provi ad indovinare Marianne, non riesci a capirlo da sola?
Guardati, mettiti davanti uno specchio e guardati dannazione; ecco cos'ho. 



« Charles, mi vuoi dire cos'hai? »

« Niente.. »

« Sicuro? »

« Ho detto niente, cazzo! »

Sono scappato via da lei, come un codardo, mi sono rifugiato in bagno continuando a piangere e sbattendo violentemente la schiena sulla porta.
Ancora non aveva capito, o almeno è così che pensavo.
Arrivò spedita la davanti imitantondo i miei stessi movimenti, senza conoscerli.


« Charl, apri la porta ti prego.. »

Il suo timbro di voce tremava, come se stesse per scoppiare anche lei.
Le piccole dita picchiettavano sulla porta, aspettando che si aprisse, cosa che accadde. 
Me la ritrovai davanti nel mio stesso stato, la fissai con i miei occhi gonfi e appesantiti senza accennare nulla, volevo solo guardarla per placare il mio stupido lacrimare, che si sarebbe manifestato non appena avessi aperto bocca per proferire qualcosa. 
Non voglio piangere davanti a lei, la farei stare peggio e non voglio. 
Siamo stati due minuti a fissarci senza dire niente, due minuti che per me sembravano un'infinità.
Mi guardava fisso, cercando di parlare, ma non ci riusciva, le spuntava solamente un violento rossore sul viso e delle lacrime minuscole che le  coprivano il volto, erano lacrime quasi trattenute a stento. 

« Scusa.. »

Ecco, anche lei esplose, ne fui felice perchè adesso eravamo in due, assieme come una volta.
Dopo qualche singhiozzo la strinsi a me, stampando le mie labbra sulle sue più volte senza alcuna intenzione di staccarmene, e lei ricambiò con il volto devastato da quelle acide lacrime,  come le mie. 
Abbiamo pianto a lungo assieme, come due bambini. 
Dei bambini codardi, e pieni di sentimenti; sentimenti custoditi l'uno per l'altra.





«Ti amo così come sei.
Non dimenticarlo mai Marianne.  »



 

 

 







 ~L'angolino della Tonna! 

Bene, spaccio la mia otp come se niente fosse.
Dovete amare Charles e Marianne, mlmlml. 
Sì, mi rendo conto che scrivo le ff in prima persona, ohw ma che volete dalla mia vita?
Mi esprimo meglio così!
Recensite miei cari. c: 

 

 

 

 

   
 
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