Il salmastro da poco è tornato a cristallizzare sulle pelli di innumerevoli tonalità che lo fendono a bordo di galee, galeoni e qualche inusuale veliero, quando gli stridenti richiami dei gabbiani di nuovo vengono riflessi dalle infinite increspature su cui il sangue e la polvere da sparo ormai sono entrati a far parte della Storia. I superstiti piangono alla ricerca del Sole natio, lasciandosi indietro, persa per sempre fra i flutti stranieri, la Corona che per lustri, decenni, secoli era svettata sulle fronti carezzate da riccioli d'ebano. Ora farà contrasto con l'oro, il più gretto e olezzoso. Le correnti sospingono il diadema sulla ghiaia di Dover e un pirata è ben presto a raccoglierla. La solleva e avvicina alle sue iridi screziate delle distese non civilizzate da reggia alcuna. Le narici fremono al percepire le promesse esotiche che non attendono altro del suo sartiame teso e della prua ispirata dalla bussola per esser mantenute. I polmoni orgogliosi si gonfiano, i bicipiti si flettono: è sorta una nuova Regina. Le spalle squassate da pungoli stranieri e irrobustitesi sotto le grida di avventurieri d'alto mare, mentre ricadono vengono avvolte di rosso velluto e candido ermellino. Il carminio che spillerà da antichi alleati e recenti nemici, il pallore che allo stremo delle risorse si rinforzerà al grido della vittoria: in questo si troveranno strette le sue membra, prigioniere di un'ingordigia che trasformerà le sontuose fantasie in fatali realtà. Ma ora è il momento di sognarle, quelle imprese, i cadaveri hanno appena cominciato ad accumularsi. È in procinto di esplodere la vendetta del negletto. ALL HAIL KINGDOM OF ENGLAND.