Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: emme30    18/02/2013    6 recensioni
E' come un flash.
C'è il St. Bart, gli occhi puntati al cielo, il cellulare premuto contro un orecchio.
Un flash che si ripete all'infinito.
Urla. Dolore. La sensazione di sentire mancare la terra da sotto i piedi. Pensare che non può essere davvero successo.
Il sangue rosso che sporca il marciapiede.
Flash. Veloci, che fanno perdere la cognizione del tempo e dello spazio.
E poi ci sono tutti i momenti di quei tre anni pieni di dolore e di rimpianti. Ogni singolo momento in cui il cuore si è stretto in una morsa.
Flash. Il St. Bart. Il sangue rosso. Il suo polso senza vita.

Poi finalmente ti svegli.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Protect me from my Nightmares

 

 

 

E' come un flash.

C'è il St. Bart, gli occhi puntati al cielo, il cellulare premuto contro un orecchio.

Un flash che si ripete all'infinito.

Urla. Dolore. La sensazione di sentire mancare la terra da sotto i piedi. Pensare che non può essere davvero successo.

Il sangue rosso che sporca il marciapiede.

Flash. Veloci, che fanno perdere la cognizione del tempo e dello spazio.

E poi ci sono tutti i momenti di quei tre anni pieni di dolore e di rimpianti. Ogni singolo momento in cui il cuore si è stretto in una morsa.

Flash. Il St. Bart. Il sangue rosso. Il suo polso senza vita.

 

Poi finalmente ti svegli. Sudato, con il respiro affannato, le lenzuola attorcigliate ai piedi del letto e le labbra secche. Ti siedi sul materasso, sentendolo scricchiolare e cercando di abituarti alla penombra della stanza e dalla luce che entra dalle tende messe male che coprono le finestre. Ti prendi la testa tra le mani e cerchi di tornare a respirare normalmente, leccandoti le labbra e deglutendo quel poco di saliva che riesci a produrre.

Non riesci a pensare che è solo un incubo, perchè quelle sensazioni non sono solo frutto della tua immaginazione, non sono state ricreate da uno stato di inconscio, dalla tua mente o dalla cena pesante.

Sono ricordi. Cicatrici che devono ancora rimarginarsi del tutto, che fanno ancora male, nonostante tutto.

Nonostante siano passati tre anni.

Nonostante lui sia tornato da almeno una settimana.

Non lo hai ancora perdonato per quello che ha fatto, perchè fingersi morti non è proprio una cosa su cui si può passare sopra così facilmente. Gli hai tirato un pugno evitando gli zigomi e il naso e lo hai insultato di fronte a Lestrade, Mrs. Hudson, Molly e un sacco di altra gente che non conosci neanche, ma in fondo non ti interessa.

Avresti voluto abbracciarlo, per assicurarti che fosse vero, che non fosse solo una proiezione della tua immaginazione, ma non hai osato. Gli sei stato lontano per una settimana intera, guardandolo storto ogni volta che vi trovavate nella stessa stanza e rivolgendoti a lui in modo sprezzante e arrabbiato.

Lui non ha mai replicato, non ti ha mai contraddetto come faceva prima. Forse anche per lui le cose sono cambiate così tanto come lo sono per te.

Scuoti la testa, cercando di non pensare troppo a tutto quanto, e decidi di alzarti per bere un sorso d'acqua per poi tornare a dormire: hai davanti a te una giornata in cui dovrai fare di tutto per evitare di saltargli al collo e riempirlo di schiaffi contemporaneamente.

Quando passi davanti alla camera di Sherlock, però, ti fermi.

Non riesci a muovere un altro passo e i tuoi occhi sono puntati sulla maniglia di ottone che si intravede nel buio del corridoio. Pensi che non dovresti, ma lo fai lo stesso.

Apri la porta ed entri lentamente. Ci metti un po' a vederlo, a distinguerlo nella luce fioca che filtra dalla finestra oscurata dalla tenda.

E' davvero lì.

Quante volte hai aperto quella stessa porta durante quegli ultimi tre anni e hai trovato il letto vuoto?

Quante volte quella consapevolezza rendeva il tutto ancora più amaro e difficile da sopportare?

Quante volte lui era solo una proiezione del tuo inconscio che si rifiutava di lasciarlo andare?

Improvvisamente hai bisogno di sapere che lui è lì, in carne ed ossa, reale davanti ai tuoi occhi ormai stanchi di immaginare.

Ti avvicini al suo letto e scivoli sotto le coperte accanto a lui, evitando di pensare a quanto possa essere inappropriata una cosa simile. Smetti di riflettere nel momento in cui gli ti avvicini alla sua schiena e gli cingi il torace con un braccio, affondando il viso nei suoi capelli spettinati adagiati sul cuscino.

Lo abbracci, ci riesci finalmente, e con un pugno stringi il suo pigiama di flanella all'altezza del cuore, mordendoti il labbro e cercando di rimanere nel momento.

Un attimo dopo, la sua mano è sopra la tua sul suo petto. Fa scivolare le dita in mezzo alle tue e la stringe con delicatezza, come se avesse paura di spezzare anche quelle come ha fatto col tuo cuore.

Gli baci la base del collo, indugiando con le labbra sulla pelle chiara, perdendoti in quel calore.

Poi lui si volta e, in un attimo, te lo ritrovi di fronte a te, i capelli scompigliati come sempre, le labbra a formare una linea sottile e inespressiva e gli occhi spalancati, intenti a leggerti.

Lasci che ti guardi, quasi senti il rumore dei suoi pensieri mentre capisce per quale motivo sei lì con lui. Non sorridi, cerchi di non lasciare trasparire alcuna emozione in modo palese, ma intrecci le gambe con le sue, perchè ti sembra davvero la cosa più giusta da fare.

Poi lo baci.

Non sai neanche perchè, ma lo fai, e lui non si ribella. Dopo un attimo di esitazione, ti porta una mano sulla guancia e ricambia quel leggero sfioramento di labbra.

Ma non è qualcosa che dura molto: ti allontani da lui dopo un paio di secondi, cercando i suoi occhi per capire che hai fatto qualcosa di sbagliato. Lo guardi e vorresti sorridere, perchè ti dice chiaramente che va tutto bene. Però non sorridi, perchè sei ancora arrabbiato e Sherlock deve saperlo.

Mi dispiace,” sussurra un attimo dopo contro le tue labbra umide, e forse potresti perdonarlo, almeno per questa notte. “Mi dis-”

Shhhh,” lo interrompi appoggiandogli un dito sulle labbra e scuotendo la testa. Non vuoi che si scusi adesso, non vuoi parlare adesso. Non è il momento, poi arriverà anche quello.

Lo baci di nuovo piano, quasi timoroso di fare qualcosa di sbagliato, di commettere qualche errore, per poi voltarti dall'altro lato e costringerlo contro la sua schiena, prendendogli la mano e sistemandola sul tuo petto.

Lui non si lamenta, non dice nulla; fa come il tuo corpo gli sta suggerendo e si stringe a te, lasciandoti un bacio dietro al collo.

Chiudi gli occhi e ascolti il suo respiro ritmato cullarti dolcemente. Non sai come andranno le cose con Sherlock domani, ma non importa, perchè hai finalmente trovato un modo per fermare tutti gli incubi della tua vita.

 

 

 


Dedicata tutta a Mariafrancesca perchè la adoro tantissimo <3

E grazie alla mia metà per la correzione <3

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: emme30