Ciao! Sono Kagome Higurashi, e fino a qualche tempo fa ero una normalissima studentessa di terza media. Il giorno del mio compleanno, però, un demone è riuscito a trascinarmi nel pozzo del tempio scintoista nel quale vivo insieme a mia madre, il mio fratellino Sota, mio nonno e Buyo, il mio gatto. Attraverso quel pozzo sono finita nell’epoca Sengoku, dove ho scoperto di essere la reincarnazione di una potente sacerdotessa chiamata Kikyo, la quale custodiva la preziosa e potente Sfera dei Quattro Spiriti, un gioiello in grado di dare un potere enorme a chi la possiede. La Sfera, per qualche motivo, era nascosta all’interno del mio corpo, e quando il demone che mi inseguiva, un millepiedi il cui cadavere era stato gettato nel pozzo, chiamato pozzo Mangiaossa, mi ha ferito, essa è riapparsa nell'epoca Sangoku, dove ero stata trascinata. Ma ho avuto la fortuna di incontrare Inuyasha, un ragazzo metà demone e metà umano che mi ha salvato la vita, nonostante fosse rimasto sigillato, per opera di Kikyo, all’albero secolare del villaggio proprio perché voleva rubare la Sfera. In realtà la storia è molto più complicata, ma per il momento vi basta sapere questo.
Purtroppo, per sbaglio, ho mandato in frantumi la Sfera, così io e Inuyasha siamo partiti alla ricerca dei suoi frammenti per poterla ricostruire. Nel nostro viaggio abbiamo incontrato Shippo, un cucciolo di demone volpe rimasto orfano, Miroku, un monaco un po’ libertino, e Sango, una sterminatrice di demoni che per colpa di Naraku ha perso tutta la sua famiglia sotto i propri occhi.
È proprio Naraku che dobbiamo sconfiggere. Non solo ha sterminato la famiglia di Sango e aperto un vortice potentissimo sulla mano destra del monaco Miroku, ma ha anche fatto sì che Inuyasha e Kikyo, una volta innamorati, finissero per uccidersi a vicenda. Dobbiamo sconfiggerlo, vendicare la famiglia di Sango, liberare Miroku dalla maledizione e recuperare i frammenti che sono entrati in suo possesso.
E dopo lunghe fatiche e numerose sfide, ci siamo riusciti. Siamo riusciti a sconfiggere Naraku! Dopo un’estenuante battaglia, aiutati da Koga, un velocissimo demone lupo innamorato di me, e, inaspettatamente, da Sesshomaru, il fratello maggiore di Inuyasha, siamo riusciti a sconfiggere il nostro nemico, liberando Miroku e vendicando l’intera famiglia di Sango.
La Sfera, ormai, è completa. Anche Koga ha rinunciato ai suoi due frammenti e, grazie al mio potere spirituale, la Sfera è stata completamente purificata. Alla fine, Koga ha rinunciato anche a me, dopo essersi reso conto che i suoi sentimenti non erano ricambiati, e ha deciso di mantenere fede alla promessa fatta ad Ayame, un’altra demone lupo, nella notte dell’arcobaleno di luna. Sango e Miroku, alla fine, si sono dichiarati il loro amore e si sono trasferiti nel vecchio villaggio degli sterminatori di demoni nel quale viveva Sango, ricostruendolo e addestrando nuovi sterminatori. Kikyo, che era tornata in vita grazie all’arte del forno demoniaco della strega Urasue, ha trovato la pace, e il piccolo Shippo ha deciso di rimanere con la vecchia Kaede, sorella minore della sacerdotessa della quale sono la reincarnazione.
Per quanto riguarda me e Inuyasha, invece, ancora non ho trovato il coraggio di tornare nella mia epoca. So perfettamente che, una volta riattraversato il pozzo, non potrò più fare ritorno, e dire addio a Inuyasha è la sfida più grande che mi sia mai capitata.

Kagome ripone il suo diario, conciato veramente malissimo dopo le lunghe lotte che ha affrontato insieme alla ragazza, e sospira. Il cuore di Inuyasha apparterrà sempre a Kikyo, e Kagome lo sa. Tuttavia, proprio non riesce a dirgli addio. Sa che dovrà farlo, ma il pensiero di non rivedere più né lui né gli altri la distrugge. Vorrebbe solo che Inuyasha potesse ricambiare i suoi sentimenti, ma sa che non è possibile. Kikyo è morta per lui, e Kagome non sarà mai all’altezza di un gesto così intenso.
Appoggiando la schiena al tronco di Goshinboku, Kagome guarda in alto, tra i rami pieni di foglie verdi che frusciano nel lieve vento del tramonto.
«Che cosa devo fare, Goshinboku?» Sussurra, sconsolata.
Proprio in quel momento sente un fruscio tra i cespugli e, con la coda dell’occhio, coglie una macchia rossa che si avvicina a lei. Si gira a guardare e i suoi occhi incontrano la figura di Inuyasha.
«Inuyasha, che cosa ci fai qui?» Chiede, tentando di nascondere il diario.
«Ehi, non posso più nemmeno girare liberamente?» Risponde lui, con il suo solito tono un po’ scorbutico.
“È sempre il solito, non cambierà mai”, pensa Kagome, mentre Inuyasha si siede a poca distanza da lei, osservando il sole svanire dietro i rami degli alberi. Il silenzio cala tra i due, interrotto solo dal cinguettio di qualche uccello nascosto tra le fronde.
«Hai deciso quando tornerai a casa?» Chiede, ad un tratto, Inuyasha, quasi a bruciapelo.
«Io…non lo so. E poi non so affari tuoi. Se non vuoi vedermi basta che tu mi stia alla larga» Ribatte Kagome, stizzita. È così ansioso di non rivederla mai più? Davvero Inuyasha non vede l’ora che Kagome svanisca oltre il pozzo, senza possibilità di tornare?
«Era solo una domanda, antipatica!» Replica Inuyasha, alzandosi e facendo per tornare sui suoi passi. «Sei veramente odiosa» Aggiunge, prima di darle le spalle.
«Inuyasha, aspetta!» Esclama Kagome, alzandosi in piedi di scatto, lasciando cadere il diario. «La verità è che…che non voglio andarmene…» Confessa la ragazza, abbassando lo sguardo. «Una volta riattraversato il pozzo non avrò più nessuna possibilità di ritornare e io…io non ce la faccio a dirvi addio» Aggiunge, sentendo le lacrime scivolarle lungo il viso come fiumi in piena. «E tu, Inuyasha, sembri così ansioso di liberarti di me, come se non te ne importasse nulla!» Grida, alzando lo sguardo sulla schiena di Inuyasha, rimasto bloccato dov’era. Lo vede voltarsi lentamente, con un’espressione triste dipinta sul volto.
«Sei proprio una stupida, Kagome» Dice, puntando i suoi occhi in quelli di lei. «Credi che non veda l’ora di dirti addio? Davvero lo credi?» Chiede, facendo un passo verso di lei, con la fronte corrugata.
«Io…» Tenta di rispondere Kagome, cercando di frenare le lacrime.
«Tu non capisci niente!» Prorompe Inuyasha, facendola sobbalzare. «Sì, è vero, Kikyo ha sacrificato la sua vita per me, nella speranza di incontrarmi nell’aldilà, ma quando è tornata in vita era piena di rancore nei miei confronti, e nemmeno la morte ha saputo farle tornare alla mente i sentimenti che provava per me» Spiega, serrando i pugni e puntando lo sguardo altrove per qualche istante. «Ma è anche vero che tu mi sei sempre stata vicino, Kagome» Aggiunge, tornando a incrociare lo sguardo della ragazza, che ora lo guarda a bocca aperta, con le lacrime che continuano a rotolarle silenziose sulle guance. «E non è vero che non vedo l’ora che tu te ne vada. Vorrei solo sapere quando questo accadrà per farmene una ragione, per abituarmi all’idea di non vederti mai più» Dice, abbassando lo sguardo. «Voglio solo sapere quando perderò di nuovo la donna che amo» Conclude, esitando un breve istante prima di voltarsi di nuovo e avviarsi verso il villaggio.
«Inuyasha…» Sussurra Kagome, accasciandosi sulle ginocchia, scossa dai singhiozzi. Ma Inuyasha, ormai, è sparito tra gli alberi. Raccogliendo il diario, Kagome non riesce a fermare le lacrime. Tutto questo rende ancora più dura la separazione. L’epoca Sengoku non è il suo posto, non può restare. La mamma, il nonno, Sota. Dovrebbe dire addio a loro, se dovesse rimanere lì con Inuyasha. La sua epoca, per il mezzo demone, è off limits, e comunque non è nemmeno detto che sarebbe disposto a seguirla. In fondo ha già rinunciato a sfruttare il potere della Sfera per lei.
Asciugandosi le lacrime con il dorso della mano, Kagome si rialza per tornare al villaggio. Il sole è calato e l’aria comincia a farsi più fresca.