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Autore: SHineRose    18/02/2013    4 recensioni
Una ragazza stava salendo su un palcoscenico a New York per un concerto.
Arrivata al centro della scena le luci evidenziarono solo lei, e una marea di applausi e fischi si alzavano.
Era vestita con un abito da sera blu elettrico, che fasciava perfettamente il seno, e a partire da quest’ultimo in giù andava allargandosi, arrivando fino un po' più su al ginocchio.
La musica partì, e la ragazza cominciò a cantare.
Genere: Mistero, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 Ranma l’amico perfetto! 
 
-Finalmente! Credevo che non se ne sarebbero più andati!- esclama Rin sfinita, buttandosi sul divano del suo camerino.
-Hahaha!- 
-Che hai da ride Jako?!- lo fucila Rin con lo sguardo.
-Niente. Comunque sbrigati a cambiarti, dobbiamo ritornare a casa, sono già le due di mattina, e alle sette e mezza dobbiamo andare a scuola.-
-Ok, mi cambio e torno.-
 
Dal gruppo di ragazzi.
-Kagome, ma come mai non è venuta anche Rin?- chiede Inuyasha al quanto curioso.
-Vedi, aveva dei documenti da firmare per la scuola, e in più sta organizzando il lavoro per domani.- si inventa sul posto Kagome.
-Ah- 
 
Rin e Jako finalmente arrivano al tempio Higurashi.
Ognuno va nella propria stanza, e si infilano sotto le coperte.
“E’ stata una giornata impegnativa” pensa Rin chiudendo gli occhi.
 
 
-DANNAZIONE !! SONO LE SETTE E VENTI E NESSUNO MI HA SVEGLIATO!!- grida una ragazza dai capelli neri, lunghi e lisci come la seta.
-Honey! Che hai tanto da urlare?-
-SONO LE SETTE E VENTI!!-
-E allora?-
-COME SAREBBE A DIRE “E ALLORA”??!!! ARRIVIAMO  TARDI A SCUOLA!!-
-Hahahaha!- Jako si mette una mano sulla pancia.
-Che hai da ridere?- la ragazza si alzò in fretta e furia dal letto, e aprì l’armadio.
-C’è che ora non sei più un’alunna, ma una professoressa, e ti puoi permettere tutti i ritardi che vuoi!-
Rin a quella frase si calma, aveva ragione, non era più un’alunna.
-Sai, mi mancano i vecchi tempi! Ti ricordi al campo scuola musicale?-
-Vuoi dire quel campo scuola?-
-Si-
-E come dimenticarselo! Ti ricordi quando il professor McClay si è messo a cantare?-
-Si, hahaha, ha spaccato tutti i vetri della sala, più i bicchieri di vetro! Hahaha-
-Si, e la professoressa Rosy quando voleva aprire la porta?-
-Già! Gli è rimasto il segno sulla fronte!- entrambi scoppiano a ridere, ricordando quei bei momenti. Quando Rin non era ancora una cantante famosa, poteva fare di tutto e di più, ma ora deve stare attenta, se no rischia di farsi scoprire.
 
Rin si era vestita con una maglietta bianca a maniche corte, un cardigan grigio e dei jeans attillati neri.
Una volta entrata in classe, successe di tutto.
I ragazzi facevano una confusione infernale, e lanciavano di tutto, dagli aereoplanini di carta ai temperini di ferro.
-Ragazzi!- Rin cerca di riportare ordine nella classe, ma niente da fare.
C’è una gomma per terra, e Rin ci inciampa, cadendo all’indietro e riempiendosi di gesso.
“Dannazione che giornata schifosa! Può andare peggio di così?” pensa la ragazza spolverandosi un pochino.
Notò che la maglietta si era strappata, per quale arcano motivo non si sa.
-SILENZIO!- Rin ormai era esplosa. E le poche volte che succedeva, accadeva il peggio.
Tutti all’istante, si siedono  impauriti.
-VERIFICA!- Rin ha gli occhi infuocati.
Consegna dei fogli a tutti i ragazzi.
-La verifica consiste nel scrivi un argomento a piacere della lezione di oggi. E dato che oggi abbiamo arte, mi scriverete un riassunto sull’arte bizantina, greca e romana. E in più il voto che prendete a questa verifica l’avrete pure sulla pagella. E che sia chiaro, niente scopiazzamenti. -
Detto questo va a sedersi alla sua cattedra.
“Dannazione, guarda tu che devo fare io per calmare questo zoo! E’ incredibile, nessuno mi aveva mai fatto arrabbiare tanto!”
 
Finita quella giornata, Rin non voleva tornare a casa.
E così prese un treno che portava a Nerima.
 
Arrivata a destinazione, Rin scende dal teno, e si avvia verso la casa dei Tendo.
-Dannazione Akane, se ti ho detto che non ho toccato io la tua biancheria!- gridava un ragazzo alto, dai capelli neri raccolti in un grazioso codino.
-RANMA SEI UN PORCO!!!- e una ragazza dai capelli azzurri, gli tira un pugno talmente forte, che lo scaraventa sul muro, creando un varco.
Rin corre incontro al codinato.
-RANMA! Stai bene?- 
-Si. Che ci fai tu qui?- le chiede Ranma con una faccia tra il felice, stupito e confuso.
-Sono qui perché volevo vederti! Se non mi vuoi me ne posso benissimo tornare indietro!-
-No, no. Vieni, ti presento alla famiglia Tendo!- e detto questo la prende per un braccio e la porta dentro l’abitazione.
-Papà! Guarda chi c’è!- e mette Rin davanti al padre, che l’abbraccia con le lacrime agli occhi.
-Che gioia rivederti cara! Quanto tempo!-
-Già, sono ben tre anni da quanto non ti vediamo!- gli fa eco Ranma.
-Ranma, chi è lei?- chiede Akane, con un po' di gelosia nella voce.
-Oh, scusatemi. Piacere sono Rin Higurashi, cugina di Ranma.- si presenta sorridendo.
-Oh, non sapevamo che Ranma avesse una cugina tanto carina.- esclama Kasumi.
-Hei cugina, ti va di fare un combattimento?-
-Certo! Qual’è il premio?- 
-Ehm.. Chi perde paga la cena al vincitore-
-Ok, ci sto!- 
Rin e Ranma iniziano a combattere, ma entrambi sono molto bravi.
Rin, fin da piccola preferiva passare il tempo con suo cugino ad allenarsi in Cina, piuttosto che stare con la madre a fare shopping.
E poi, quando dovette trasferirsi a Boston, non aveva smesso gli allenamenti, anzi, continuava.
In più aveva seguito anche dei corsi di Kung-fu.
-Caspita, sua cugina gli sta dando del filo da torcere!- dice Nabiki notando l’immensa forza di Rin.
- Ma sembra che si stia trattenendo.-
-Da cosa?- chiede Akane non capendo a cosa stia alludendo Nabiki.
-Questa non è tutta la forza della ragazza. E’ molto più forte anche di Ranma-
-Tu dici?-
 
Finalmente i due finiscono di combattere. Ranma con il fiatone, invece Rin neanche l’ombra della stanchezza.
-Ma..ma come fai.. a..a non essere stanca? Abbiamo combattuto più di tre ore.- le chiede il cugino con il fiatone.
Rin sospira.- Ranma, devo parlarti di una cosa, ma non qui.- e lo prende per un braccio e lo porta in mezzo al bosco, e si siedono su una roccia.
-Dimmi-
-Ranma io..-
 
-COSA?!!!?- 
-E’ quello che hai capito.- sospira Rin.
-Ma com’è potuto succedere? E tu perché hai accettato?-
-Te l’ho detto, qualcosa in quel momento mi ha ipnotizzata. E alla fine accettai.- Ranma stette a pensare alle parole della cugina, e alla fine dice.
-Sai, non credo che sia poi tanto male.-
Rin lo guarda confuso.
-Dopotutto, non vedo cambiamenti fisici.-
-Si ma quando c’è la luna piena, il sigillo si rompe, e compaiono.-
-Una domanda, come hai quel sigillo?-
-Me lo ha dato Bankotsu. Ma sinceramente ho paura.-
-Non capisco di che ti preoccupi! Sempre meglio che trasformarsi in un non so che con l’acqua fredda!-
-Hai ragione. Senti, verresti con me a casa? Non mi va di staccarmi proprio ora da te che ti rivedo. Sono passati anni!-
-Già, e tu sei diventata più forte. Ma dimmi, per quanto tempo resterai qui?-
-Un mese, non di più.-
-Impegni con la casa discografica?-
-Si. Ogni giorno ho qualcosa da fare.-
-Non capisco perché hai scelto questa vita complicata. -
-Era l’unico modo. Lo sai anche tu.-
-Andiamo, devo prepararmi dei vestiti.- dice Ranma vietando il discorso. Non voleva ricordare quel   brutto episodio.
 
-Sono tornata!- grida Rin entrando in casa.
-Oggi mettete un posto in più a tavola, abbiamo un ospite speciale!.- tutti dalla cucina si affacciano per vedere chi sia, Kagome e Sota corrono ad abbracciare il cugino.
-Ranma! Che bello vederti qui! Come mai da queste parti?- chiede Kagome sorridendo.
-Tua sorella mi ha chiesto di dormire qui da voi.-
-Che bello! Quindi rimarrai con noi! Mi insegni la tua tecnica delle castagne, quella modificata?-chiede Sota tirando alcuni pugni al nulla.
-Ti ci vorrà tanto di quel tempo, che potresti utilizzarlo per giocare a calcio con i tuoi amici.-
-Non importa, voglio essere bravo anch’io come te!-
 
La cena passa tra risate e scherzi.
Verso le otto e mezza, la famiglia Taisho(si pure Sesshomaru), fa visita alla famiglia Higurashi.
-Ma Rin?- chiede Inuyasha non vedendola.
-E’ di sopra con Ranma-
Sesshomaru si avvia per le scale, e si ferma davanti la porta di Rin, sentendo delle voci.
-Rin, cavolo la devi smettere!- le dice Ranma. Ormai è da un’ora che vanno avanti con questo argomento.
-E COME FACCIO? METTITI TU AL MIO POSTO!-
-Insomma Rin, hai due identità, lo sai che questa storia non potrà funzionare per sempre, prima o poi qualcuno ti scoprirà. E allora ne soffrirai tu! Cerca di capire- Ranma le si avvicina e le accarezza la guancia umida.
-Cosa devo fare?-
-Non lo so nemmeno io, ma una soluzione la troverò vedrai. Puoi contare sempre su di me. Non ti abbandonerò mai-
Rin abbracciò il ragazzo davanti a lei.
-Ti voglio bene cugino!-
-Anch’io gnocca! Ma ora smettila di piangere, vedrai si sistemerà tutto. Devi solo avere pazienza.- le dice Ranma accarezzandole i capelli.
“Ma di cosa stanno parlando?” si chiede Sesshomaru.
-Ora riposati, domani hai una giornata impegnativa!-
 
 
Il giorno seguente Rin aveva parecchio lavoro da fare.
Per prima cosa andò a scuola, dove fece lezione di canto. Poi, appena finita scuola, inizia a correre per un posto.
Dopo dieci minuti di corsa, si ferma su una collina.
-Finalmente sei arrivata- le dice una voce.
-Come potevo non venire? Da dove iniziamo?- chiede Rin tutta entusiasta.
-Ti insegnerò la tecnica delle castagne, va bene?- le chiede Ranma.
-Ok-
-Guarda attentamente.-  e Ranma iniziò a fare una serie rapidissima di colpi all’acqua.
-Adesso prova tu.- la invita Ranma a fare la stessa cosa.
-Ok- e inizia a fare la tecnica delle castagne, riuscendoci alla grande.
   
 
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