18 febbraio 2013
Molti secoli erano ormai passati dagli anni di miti e di magia e il mondo ormai era diventato così avido e superficiale da cancellare quasi del tutto le tracce lasciate dai secoli passati..   Ma quasi, non del tutto, perché c’era ancora qualcuno, una persona, un uomo, che era il simbolo vivente di quegli anni, colui che portava con se un potere così grande, da poter vivere per tutti questi anni, il suo nome..

E’ Merlino.
 
Un’alta figura, magra e impotente, si aggirava nella notte, in periferia, lontano dal caos della città, nessuno sapeva la sua meta, neanche i suoi allievi più fidati, perché lui era un uomo molto saggio,  dotato di vaste conoscenze e adorava parlare di esse ai giovani, perciò lavorava in un università prestigiosa di Londra; molto famoso era il suo nome, anche se lui, di nomi, ne aveva avuti fin troppo lungo la storia.
Ormai la strada asfaltata era finita, e l’alta figura si inoltrava nella foresta che conduceva a un lago, un lago poco frequentato, perché solo in pochi avevano il privilegio di vedere questo luogo. La foresta era molto tenebrosa e spesso si udivano rumori così paurosi da far gelare il cuore, ma non quello dell’uomo che più si avvicinava e più il suo cuore prendeva di nuovo vita, per questo continuava il suo viaggio con un sorriso trionfante.
Sapeva che ormai il suo tempo era finito, aveva vissuto a lungo, incontrato molti uomini e insegnato le sue arti ai soli che potevano utilizzare la magia per scopi buoni.. Alcuni la utilizzano tutti i giorni per salvare vite, o per dare qualcosa a chi non ha niente, oppure altri utilizzarono tali insegnamenti per scrivere libri e inventarsi nuovi mondi magici, come fece una giovane scrittrice inglese diventata così ultramilionaria.
Il suo scopo era ormai raggiunto, aveva tramandato per secoli la storia più importante di tutte , la storia di come il nostro mondo nacque, grazie a un grande Re e al suo fedele servitore, quel servitore era Lui.
Due giovani ragazzi che con coraggio sconfissero il male e costruirono un regno di pace.

Il lago era vicino e l’uomo aveva ancora più fretta, era vecchio ormai e il suo tempo, era finito. Anche con tutta la sua magia non poteva far nulla, stava morendo, ma non aveva rimpianti, la storia era diventata leggenda e ora, finalmente, non sarebbe più stato solo, senza una metà, ma si sarebbe sentito di nuovo vivo, come quando era giovane, come quando il suo migliore amico, suo fratello, l’altra faccia della medaglia, era ancora in vita.

L’uomo dagli occhi azzurri aveva raggiunto Avalon, si chinò e si immerse piano nel lago, il suo nome, era Merlino.
Man mano che si immergeva nel lago, sentiva sempre più il suo corpo che lo abbandonava e tutto ciò che lo legava al mondo umano con sé,stava morendo, ma in quel momento sentì  un’altra forza, una forza più potente, un calore che lo avvolse e lo attirò con sé.

In quel momento, Artù Pendragon risorse di nuovo, perché le due metà della stessa medaglia, erano di nuovo insieme.