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Autore: Kelloggs Snowflakes    19/02/2013    2 recensioni
"Kairi non ha mai amato disegnare, forse perché non riesce a trasmettere al bianco del foglio quello che sente dentro.
Kairi non ha mai amato disegnare, fino a quando Naminè non le ha imbrattato le guance di tempera azzurra e le ha detto che il suo viso sembrava un cielo stellato.
Kairi non ha mai amato, fino a quando non è arrivata Naminè."
Una piccola stupidaggine, perchè il Latino continua a far male a me e a chi mi circonda.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Kairi, Naminè
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Strawberry jam - Do you wanna draw with me?

 

Kairi non ha mai amato disegnare, forse perché non riesce a trasmettere al bianco del foglio quello che sente dentro. Ha sempre preferito leggere, ascoltare musica, osservare i disegni degli altri, cercare di capire come sono le altre gocce disperse in quell’oceano di pensieri che inghiotte tutto e qualche volta, con magnanimità, deposita della schiuma sulla sabbia, che diventa umida come nei giorni di pioggia.

In qualche modo, Naminè ha sempre reso più morbido questo suo modo di essere, mettendole dei pennelli in mano e guidando i suoi gesti sulla tela, trasformandoli in arte.

Oggi piove, Kairi non ha un ombrello e Naminè sembra non avere necessità di camminare sul bagnasciuga senza sentire l’acqua entrarle anche negli occhi e travestirsi dietro la maschera di un pianto silenzioso.

Kairi ha sempre amato la pioggia, quella vera però, quella che al mattino, quando sei ancora sotto le lenzuola, sai già che fuori il cielo piange lacrime di nuvole e che appena uscirai ti si bagnerà l’anima.

Naminè cammina scalza sotto le gocce leggere e fredde come la solitudine, osserva il mare e le scappa un debole sorriso.

Oggi piove, Kairi non ha un ombrello e Naminè si china a sfiorare le onde lente e placide con la punta delle dita, come se volesse rubare un po’ del colore del mare e chiuderlo in un barattolo per usarlo in un dipinto.

Il mare profuma di salsedine, oggi, e anche di marmellata alle fragole. Qualcuno deve averne mangiata un po’ proprio nel punto in cui si trovano loro ora.

La pioggia cade lenta e si infila nelle tasche delle loro giacche, nei loro colletti, nei loro pensieri.

Le è sempre piaciuta la marmellata alle fragole, con quel gusto aspro e un po’ deciso avvolto dalla dolcezza e dal calore del barattolo di vetro. Da piccola infilava le candele profumate nei vasetti vuoti, e le portava in spiaggia al tramonto. Appoggiava il tutto nella sabbia e osservava le piccole fiammelle colorate ondeggiare alla debole brezza serale, in silenzio.

Naminè disegna una candela nella sabbia. Una candela in un vasetto vuoto di marmellata alle fragole.

Lei si china, aggiunge un pennello nel vasetto e ridacchia insieme alle nuvole grigie.

Kairi non ha mai amato disegnare, fino a quando Naminè non le ha imbrattato le guance di tempera azzurra e le ha detto che il suo viso sembrava un cielo stellato.

Kairi non ha mai amato, fino a quando Naminè non è arrivata.

Naminè le si avvicina, e le sorride.

Kairi non sa se continuerà a piovere o no, se Naminè amerà sempre disegnare e lei amerà sempre guardarla mentre lo fa.

Sente la sabbia umida sotto ai piedi nudi, l’acqua nelle tasche del giubbotto e l’odore della marmellata alle fragole.

Sente delle dita fresche e delicate affiancare le sue e avvolgerle con calma.

Oggi piove, Kairi non ha un ombrello e nell’aria c’è odore di marmellata alle fragole.

Naminè le bacia una guancia e arrossisce dietro una ciocca bionda.

Oggi piove, Kairi non ha un ombrello e non ne sente più il bisogno.

 

 

 

 

Note della solita tizia che non ha di meglio da fare che intasare questo fandom:

 

Uhm, bene. No, non bene, male, perché sono le 21:44 del 18 Febbraio, io domani ho due verifiche e sono qui a scrivere queste (boiate) note.

Dunque, per questa storia non ho nulla da dire. Cioè, potrei scrivere per ore di come è venuta fuori ecc. ecc. ma è tardi e Efp non funziona e tra poco il mio diventerà il primo computer volante della storia.

*I believe I can fly, I believe I can touch the sky yeah…*

 

Alla prossima boiat-storia, beddi. :3

Hil.

 

(Alla mia Naminè, che non lo leggerà mai o lo leggerà e non capirà.) 

 

Strawberry jam - Do you wanna draw with me?

 

Kairi non ha mai amato disegnare, forse perché non riesce a trasmettere al bianco del foglio quello che sente dentro. Ha sempre preferito leggere, ascoltare musica, osservare i disegni degli altri, cercare di capire come sono le altre gocce disperse in quell’oceano di pensieri che inghiotte tutto e qualche volta, con magnanimità, deposita della schiuma sulla sabbia, che diventa umida come nei giorni di pioggia.

In qualche modo, Naminè ha sempre reso più morbido questo suo modo di essere, mettendole dei pennelli in mano e guidando i suoi gesti sulla tela, trasformandoli in arte.

Oggi piove, Kairi non ha un ombrello e Naminè sembra non avere necessità di camminare sul bagnasciuga senza sentire l’acqua entrarle anche negli occhi e travestirsi dietro la maschera di un pianto silenzioso.

Kairi ha sempre amato la pioggia, quella vera però, quella che al mattino, quando sei ancora sotto le lenzuola, sai già che fuori il cielo piange lacrime di nuvole e che appena uscirai ti si bagnerà l’anima.

Naminè cammina scalza sotto le gocce leggere e fredde come la solitudine, osserva il mare e le scappa un debole sorriso.

Oggi piove, Kairi non ha un ombrello e Naminè si china a sfiorare le onde lente e placide con la punta delle dita, come se volesse rubare un po’ del colore del mare e chiuderlo in un barattolo per usarlo in un dipinto.

Il mare profuma di salsedine, oggi, e anche di marmellata alle fragole. Qualcuno deve averne mangiata un po’ proprio nel punto in cui si trovano loro ora.

La pioggia cade lenta e si infila nelle tasche delle loro giacche, nei loro colletti, nei loro pensieri.

Le è sempre piaciuta la marmellata alle fragole, con quel gusto aspro e un po’ deciso avvolto dalla dolcezza e dal calore del barattolo di vetro. Da piccola infilava le candele profumate nei vasetti vuoti, e le portava in spiaggia al tramonto. Appoggiava il tutto nella sabbia e osservava le piccole fiammelle colorate ondeggiare alla debole brezza serale, in silenzio.

Naminè disegna una candela nella sabbia. Una candela in un vasetto vuoto di marmellata alle fragole.

Lei si china, aggiunge un pennello nel vasetto e ridacchia insieme alle nuvole grigie.

Kairi non ha mai amato disegnare, fino a quando Naminè non le ha imbrattato le guance di tempera azzurra e le ha detto che il suo viso sembrava un cielo stellato.

Kairi non ha mai amato, fino a quando Naminè non è arrivata.

Naminè le si avvicina, e le sorride.

Kairi non sa se continuerà a piovere o no, se Naminè amerà sempre disegnare e lei amerà sempre guardarla mentre lo fa.

Sente la sabbia umida sotto ai piedi nudi, l’acqua nelle tasche del giubbotto e l’odore della marmellata alle fragole.

Sente delle dita fresche e delicate affiancare le sue e avvolgerle con calma.

Oggi piove, Kairi non ha un ombrello e nell’aria c’è odore di marmellata alle fragole.

Naminè le bacia una guancia e arrossisce dietro una ciocca bionda.

Oggi piove, Kairi non ha un ombrello e non ne sente più il bisogno.

 

 

 

 

Note della solita tizia che non ha di meglio da fare che intasare questo fandom:

 

Uhm, bene. No, non bene, male, perché sono le 21:44 del 18 Febbraio, io domani ho due verifiche e sono qui a scrivere queste (boiate) note.

Dunque, per questa storia non ho nulla da dire. Cioè, potrei scrivere per ore di come è venuta fuori ecc. ecc. ma è tardi e Efp non funziona e tra poco il mio diventerà il primo computer volante della storia.

*I believe I can fly, I believe I can touch the sky yeah…*

 

Hil.

 

   
 
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