Anime & Manga > Black Lagoon
Segui la storia  |       
Autore: Lilius_Sagitter    19/02/2013    2 recensioni
Serie di racconti relativi ai personaggi della Hell's Souls Company della fan fiction Brave New World di DarkLucifer. Tutto cio che scrivo è approvato dall'autore e vuole indagare sul passato burrascoso dei personaggi per approfondirne meglio il carattere e la storia.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una spessa nebbia circondava la casa, mentre dalle montagne spuntavano le prime tenui luci del mattino che andavano ad illuminare quella che somigliava più ad una piccola baita di montagna, piuttosto che al rifugio di alcuni soldati.
 Nonostante l’alba, tutti sembravano  dormire profondamente, incuranti del tempo. Tutti tranne lui. Intento a preparare il proprio bagaglio senza emettere nessun rumore, si preparava a sparire senza lasciare traccia come già aveva fatto altre volte.
<< Hrazhesht (1) >> disse improvvisamente una voce proveniente dalla porta d’entrata dell’edificio. L’uomo non si voltò nemmeno, rispondendo freddamente alle parole: << Credevo fossi ancora in perlustrazione Ariudz.>>. L’uomo, che intanto si era appoggiato con la schiena allo stipite, si toccò la folta barba nera con la mano per massaggiarla e, sorridendo, rispose, mentre l’altro rimaneva ancora inginocchio intento a sistemare il suo zaino: << Ti conosco da troppo tempo, Adrian. Nonostante gli anni che non ci vediamo ti conosco ancora troppo bene. >> Non si girò neanche in questa occasione, rimanendo cupo nella sua posizione, senza quasi emettere un respiro.
<< Dove andrai questa volta? Il Nagorno Karabakh(2) ti va già stretto?>>
 << Lo sai benissimo anche tu … I russi stavolta sono stati più svelti del solito>> La voce di Adrian, ancora chino sui suoi effetti, era calma e fredda, tagliente come una lama ma che allo stesso tempo non esprimeva ne’ emozioni ne’ sentimenti. << Per quanto ancora hai intenzione di scapare?>> disse Ariudz, mentre accendeva una sigaretta e guardava in lontananza la nebbia che spariva e mostrando le montagne, ancora candide di neve. << Io non sto scappando>> ribatté l’altro. << Se sto partendo è per un altro motivo.>>
Dopo un lungo tiro di sigaretta l’armeno che gli aveva parlato alzò lentamente la testa verso il cielo, per poi soffiare una grossa nuvola di fumo dalla bocca, mentre la luce del sole colpì i suoi occhi azzurri e scaldò lentamente la pelle scura dell’uomo. << Rivederti dopo il collegio è stato uno shock Adrian: ti credevo morto sui maledetti monti del Pashmir(3). Ma a parte tutto,a parte quella cicatrice sul volto e il quel tuo nuovo stupido soprannome, non sei proprio cambiato. Sei ancora l’inquieto ragazzo che era in camerata con me negli anni ottanta.>> Alle sue parole l’uomo si voltò, stupito, lasciando che la cicatrice che portava sul volto venisse colpita dai raggi del nuovo giorno; quello che aveva detto l’amico lo aveva turbato, in qualche modo, in profondità. << Certo non piangi più sulla foto dei tuoi e non parli di ammazzare afgani e servire la patria, ma in fondo vedo ancora quell’inquietudine che aleggiava dentro di te a quei tempi. La porti ancora dentro, come se per te non potesse esistere un domani.>>Ma l’altro non disse nulla.
Aveva terminato di preparare lo zaino e, senza dire nulla, si stava dirigendo con armi e bagagli verso la porta, quando …
 << Hei>> disse Ariudz, bloccandolo per la spalla sulla soglia della porta << So che sembrerà melenso e malinconico, ma volevo ringraziarti per quello che hai fatto per me, per la mia famiglia e … >> dopo una piccola pausa << beh, per tutto il popolo Armeno. Senza di te gli Azeri ci avrebbero sterminato come i turchi, ed io non avrei potuto salvare la mia famiglia.>> Adrian non lo guardò nemmeno negli occhi ma, appoggiato l’AK per terra, posò la mano destra su quella del compagno e rispose: << Ringrazio te per avermi ospitato, ma purtroppo questo posto non fa più per me. Hrazheshti ynker(4), e che questa terra possa diventare un giorno la casa dei tuoi discendenti.>>
La casa era già lontana una decina di metri, quando ,all’improvviso: << Lyutsifer!>> urlò a pieni polmoni l’amico << dove andrai ora?>>
Lui non rispose.
<< Andartene così non risolverà nulla e lo sai! Perché non ti fermi!? Perché non resti con noi!?>> A quest’ultima frase l’uomo chiamato Lyutsifer si fermò per qualche secondo e rispose,sottovoce e senza farsi sentire: << Perché non ho ancora trovato la mia casa…>>
 
***
 
TOC TOC TOC
Qualcuno bussò violentemente alla porta, facendo trasalire Lucifer, così perso nei suoi pensieri da dimenticare dov’era.
Da dietro la porta la voce di una donna esclamo ad alta voce: << Capo! Sono Maria! Stiamo andando allo Yellow Flag giù in città a farci un goccetto. Viene?>> L’uomo a quel punto si alzo velocemente e, presa la pistola, mormorò tra se’ : << Al lavoro … >>
 
Note:
1: Addio in armeno
2: Regione dell’Azerbaijan abitata da armeni e, di fatto, indipendente dal 1992 nonostante lo stato non sia riconosciuto dalla comunità internazionale. E’ una zona in perenne stato di guerra a causa della volontà degli Azeri di riprenderne il controllo.
3: regione montuosa dell’Afghanistan famosa per la strenua resistenza opposta alle truppe sovietiche da parte dei Mujaheddin.
4: Addio amico in armeno
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Black Lagoon / Vai alla pagina dell'autore: Lilius_Sagitter