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Autore: JackyXed    19/02/2013    1 recensioni
Tutti quelli che hanno letto il manga conoscono lo scontro tra Scar e Wrath, ho scritto questa fic in primis per descrivere uno dei momenti più avvincenti del manga e per approfondire (leggermente) la confusionaria figura di Wrath.
Genere: Azione, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: May Chang, Scar, Un po' tutti, Wrath
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La cicatrice di Ishval contro l'Occhio Perfetto


NOTA: questo testo è anche un allenamento per migliorare le mie capacità nella descrizione delle scene d'azione, mi sono quindi focalizzato soprattutto su quelle (pur lasciando spazio a digressioni sulle sensazioni dei personaggi).



I sotterranei di Central City, un posto su cui raramente occhio mortale si posò. Così come la città in superficie, anche il sottosuolo era in subbuglio… una battaglia era in corso nelle viscere della terra, percorse da migliaia e migliaia di tubature simili a vene.
E lì, nell’occhio del ciclone, Scar, Jerso, Zampano, Gorius, Mei Chan e Riza Hawkeye osservavano silenti il mostro che avanzava.
[Bene…] esclamò il mostro
[osservate le mie condizioni] continuò con calma debilitante.
Le due sciabole rilucevano sinistre nella penombra di quel sotterraneo, stridevano crudeli, acciaio contro acciaio, pregustando il sangue che di li a poco avrebbero assaggiato.
[Chi vuole uccidere il Comandante Supremo di Amestris e ottenerne gloria e fama?] incalzò, provocando i presenti, invitandoli ad attaccarlo.
Tutti gli occhi erano puntati su di lui: King Bradley, Comandante Supremo, homunculus Wrath. Nessuno, tuttavia, ebbe il coraggio di rispondere.
[Forse le chimere?] domandò [la straniera? Il cane di mustang?] il tono della sua voce era imperioso, incalzante, provocatorio.
[O forse…] concluse [mi attaccherete tutti insieme?].
Nessuno parlò, nessuno osò rispondere. Grande e grosso come era, Gorius si sentì gelare il sangue nelle vene… il suo istinto animale lo aveva avvertito del divario tra se e il suo avversario… non c’erano possibilità di vittoria per lui.
Fu Jerso a rompere il silenzio. Rivolgendosi ai suoi compagni, con la voce debole e roca per le ferite ricevute, la chimera esclamò:[Qui sotto…] una pausa, Zampano e Scar gli rivolsero un cenno interrogativo, [il vecchio con gli occhiali non voleva che scendessimo qui sotto e interferissimo con il “gentiluomo”] spiegò.
[Quindi è quello il nucleo? Il centro di tutto?] domandò Scar.
Mei confermò [esatto] pronunciò con la sua voce acuta e squillante da bambina [c’è una quantità enorme di “persone” sotto di noi].
Scar si voltò nuovamente verso Bradley, gli occhi rossi incontrarono le piccole iridi smeraldine dell’homunculus, [Capisco] pronunciò con voce profonda e gutturale, [in tal caso…] lasciò in sospeso la frase, evocò il potere della distruzione e lo rivolse contro il pavimento del sotterraneo.
Con enorme potenza distruttiva, il suo braccio aprì un profondo squarcio nel terreno; squarcio che poi si allargò ulteriormente, formando una grossa voragine. Pezzi di pietrisco e metallo volarono in tutte le direzioni, alzando un grosso polverone.
Silente come un assassino, Scar si nascose in mezzo al polverone. Se il Fondatore lo aveva messo sulla strada per incontrare King Bradley, colui che ordinò lo sterminio di Ishval, allora non si sarebbe tirato indietro.
[Volete fermare il padre?] domandò Bradley, ma non potè aggiungere altro perché l’Ishvalan gli fu subito addosso.
Il braccio destro della distruzione mancò il bersaglio, Wrath schivò con disarmante facilità il colpo che avrebbe dovuto coglierlo di sorpresa.
L’homunculus menò un fendente in risposta, ma questo fu prontamente schivato e l’umano dagli occhi rossi partì al contrattacco. Bradley schivò ancora, un lampo omicida balenò nei suoi occhi… l’ira era nuovamente emersa.
Con scatto fulmineo, il Comandante Supremo menò una serie di affondi in rapida successione.
Anche questa volta, sorprendentemente, Scar riuscì ad evitare l’offensiva e il suo contrattacco obbligò Bradley a compiere un poderoso balzo all’indietro per potersi mettere al sicuro.
Gli occhi rossi dell’uomo fissavano l’homunculus; da essi si potevano percepire la determinazione e la rabbia che albergavano nel cuore di Scar. Mei e gli altri erano riusciti a dileguarsi… ora non aveva più distrazioni.
Wrath non potè che ammirare la forza e la tenacia del suo avversario… mai nessuno era riuscito ad affrontarlo alla pari a quel modo… in un certo senso, gli ricordava il principe di Xing, entrambi nascondono una forza che un umano non dovrebbe possedere.
[Bene] esclamà nuovamente l’umano artificiale [il mio avversario è “l’uomo della distruzione”. Dimmi, qual’è il tuo vero nome?].
Lo sguardo di Scar si posò nuovamente sull’homunculus, [Io non ho un nome] proferì [l’ho abbandonato] il tono grave e deciso lasciava trasparire una determinazione che andava oltre il semplice istinto di sopravvivenza.
[Capisco] continuò Bradley con un lieve sorriso che emergeva da sotto i baffi [Che coincidenza. Anche io ignoro il mio vero nome] si alzò, le braccia si sollevarono, portando le micidiali lame all’altezza del petto.
[Uno scontro mortale tra due guerrieri senza nome] il tono si fece solenne [interessante!].
[Uno scontro mortale degno di questo nome] continuò l’homunculus [con il solo istinto primordiale che ti incita a combattere fino alla morte… niente posizioni] incalzò [niente carriere, niente origini, nessuna razza, nessuna distinzione, nessun nome, nessuno da proteggere… assolutamente nulla che ci leghi…] Wrath espirò soddisfatto, [che bella sensazione…ahh, finalmente] ed era vero; per quanto un homunculus come lui potesse provare emozioni umane, era da tempo che il suo cuore attendeva questo momento… era sempre stato legato al Padre e tutto ciò che faceva era legato alle sue esigenze. La sua carica, il suo nome, suo figlio, la sua stessa essenza… tutto, tranne sua moglie, gli era stato imposto e ora, finalmente, potrà combattere per se stesso… sì, perché non c’è nulla che lo leghi a quell’uomo, nulla per cui vada la pena ucciderlo se non il puro piacere di dare sfogo alla propria Ira.
Dal suo tono, Scar percepì che aveva finito di parlare; inspirò profondamente, preparandosi all’imminente scontro, assunse la posizione di guardia e attese, osservando silente il suo nemico.
Il volto soddisfatto di Bradley non lasciava trasparire nulla, ma ecco che egli mosse un paio di passi in direzione dell’Ishvalan; passi che presto accelerarono, trasformandosi in una carica che culminò con un poderoso balzo.
Scar vide il suo nemico piombargli addosso e, schivando, utilizzò il braccio della distruzione per scagliargli addosso una pioggia di piccoli detriti. Ma l’homunculus, in grado di deviare i proiettili, non incontrò difficoltà a deviare i colpi.
In un lamo, Bradley consumò la distanza che li separava, lo scontro si fece più serrato e Scar riuscì ad assestare una gomitata al fianco di Bradley.
Il colpo parve ridestare l’homunculus che, con un gemito soffocato e poi un grido, si scagliò contro l’umano e lo investì con una grandinata di affondi.
Scar riuscì miracolosamente a schivare l’assalto e ad afferrare la spada di Bradley, ma l’homunculus si aspettava una tale mossa.
[Cosa c’è!!?] lo incalzò l’homunculus mentre continuava ad attaccare, [Non sai fare di meglio!!? Non basta!! Non basta assolutamente!!]
Scar e Wrath si immobilizzarono a vicenda le braccia, ma l’homunculus fu più svelto e assestò in rapida successione una testata e un poderoso calcio a Scar, che venne sbalzato via.
[Distruggimi, essere senza nome!] gridò ancora il capo di stato, il sangue che gli ribolliva incandescente nelle vene.
Proiettato all’indietro dalla forza del calcio di Bradley, Scar si ritrovò sbilanciato e scivolò su una pozza di sangue mezzo rappreso che giaceva per terra.
Un battito di ciglia e l’homunculus gli fu addosso. Due profondi squarci vennero aperti nel petto dell’Ishvalan che or sprizzava sangue rosso e denso. Dovette fare appello a tutto l’addestramento ricevuto e a tutto il suo autocontrollo per non perdere la concentrazione e continuare a combattere… e fu una fortuna.
Le ferite ricevute nel precedente scontro con Greed si fecero sentire, Wrath vomitò un grumo di sangue e, per un istante, perse la concentrazione.
Le iridi scarlatte di Scar riuscirono a cogliere questo momento di debolezza nella guardia nemica e istintivamente il braccio destro si distese, pronto a reclamare la vita del vecchio homunculus.
Ancora una volta, i riflessi sovrumani di cui era dotato gli salvarono la vita. Wrath riuscì infatti a schivare il colpo, tuttavia, questo riuscì a colpire la sua sciabola e, trasferendovi la propria energia entropica, riuscì a distruggerla.
Il ritmo del duello era frenetico, non lasciava spazio di respiro a nessuno dei due contendenti e nulla poteva essere dato per scontato. Scar se ne rese conto troppo tardi… avendo distrutto la prima sciabola, l’umano aveva concentrato la propria attenzione sulla seconda; non avrebbe mai immaginato che Bradley avrebbe utilizzato la lama spezzata per attaccarlo.
Sta di fatto che così fu, Scar riuscì a malapena a frapporre il suo braccio. La lama penetrò fino all’osso e Bradley spinse a terra il suo nemico con violenza.
Digrignando i denti per la determinazione, l’homunculus si preparò a finire il suo avversario.
Le rosse pupille si dilatarono, l’uomo trattenne il respiro; il suo braccio destro era immobilizzato, la spada di Bradley era pronta a trafiggerlo… sarebbe dunque stata questa la sua fine?
La mente saettò frenetica e, con l’ultimo istinto che aveva in corpo, poggiò la mano sinistra al terreno e attivò il braccio della ricostruzione. Questa era la sua arma segreta, approntata con l’aiuto del dottor Marcoh e di Mei Chan, grazie agli appunti di suo fratello.
Bradley fu colto di sorpresa, gli spunzoni di roccia che si protesero dal terreno andarono, con schianto secco, a rompergli il braccio destro.
L’homunculus barcollò, indietreggiò di qualche passo e cadde a terra. Nei suoi occhi si potevano percepire lo stupore e la confusione.
[Sembri sorpreso] esclamò Scar, estraendo la lama dal suo braccio, ora tocca a lui provocare, [in realtà, fino a poco tempo fa, nemmeno io lo avrei ritenuto possibile].
L’uomo tacque e si rimosse il mantello lacerato e insanguinato, andando a rivelare i tatuaggi presenti sul braccio sinistro. Un lampo di comprensione apparve negli occhi di Wrath che, con un blando sorriso, esclamò:[voi umani non vi arrendete mai in battaglia].
Ma il combattimento era ben lungi dall’essere finito, Bradley si rialzò presto e ripartì all’attacco; la sua spada falciava ogni cosa gli si parasse davanti. [Uomo di Ishval] gridò [l’alchimia non è un sacrilegio per il tuo creatore Ishvala!?] la furia dell’homunculus era inarrestabile. Scar schivava e contrattaccava con il braccio della creazione, ma non riusciva a colpire il rapidissimo avversario. [Hai abbandonato il tuo dio?].
La spalla di Scar fu squarciata nuovamente, benché ferito e con il braccio destro fuori uso, Wrath era ancora implacabile. Scar reagì, colpendo l’homunculus con un calcio; continuarono a scambiarsi colpi per una manciata di secondi.
[Ricorderai sicuramente la guerra di Ishval] incalzò nuovamente lo spadaccino, [in quel momento, nella disperazione più nera, avrai sentito nel tuo cuore… che NON C’E’ ALCUN FONDATORE IN QUESTO MONDO!!!].
Ma, forse per caso, forse per volere del Fondatore, l’eclissi finì in quel momento; il Sole spuntò da dietro il disco lunare e la forte luminosità abbagliò per un istante King Bradley… un istante che fu sufficiente a Scar per penetrare nella sua guardia e finirlo.
Il braccio della distruzione finalmente andò a segno, il corpo di Bradley venne ridotto a brandelli; eppure, con un ultimo sforzo di volontà, il re riuscì a infilzare Scar con un frammento di lama stretto tra i denti… l’ultimo atto del guerriero perfetto.
Senza più braccia ne sangue in corpo, Wrath si accasciò, il viso rivolto verso il cielo. [Uhuh, non ho mai creduto nel Fondatore o nel volere divino] commentò ironicamente [eppure… credo che la frase più adatta ora sia che la provvidenza non mi abbia assistito].
Il suo respiro si trasformò presto in rantolo, i polmoni cominciarono a inondarsi di sangue, la vita gli scorreva via.
Fu allora che Lan Fan fece la sua apparizione, mosse un paio di passi verso il re caduto, si tolse la maschera e lo guardò… uno sguardo addolorato per via della recente perdita del nonno per mano dell’uomo che ora stava esanime di fronte a lei.
[Oh, il cielo mi ha mandato il visitatore più adatto] commentò Wrath, guardando di sbieco la fanciulla [vendicati per tuo nonno] la invitò. [Hai un ultima volontà?] domandò la guardia del corpo. [No].
[Che vita triste, King Bradley] osservò con amarezza la giovane [non hai mai amato nessuno? Un compagno? Tua moglie?].
[Mia moglie?] la voce ormai ridotta a un sussurro, l’homunculus parve ridere alle sue domande.
[Stai dicendo che non hai nulla per lei? Quando scoprirà che eri un homunculus…] [Non sporcarti la bocca con parole così banali come “tristezza” o “amore”, ragazzina!] la interruppe il comandante supremo [non prenderti gioco di me, lei è la donna che scelsi] sì, la sua unica scelta, anche allora riusciva a ricordare tutti i motivi per cui aveva scelto lei e non un’altra… era una donna forte, sincera, premurosa… la compagna ideale… e seppure non si era mai attribuito sentimenti umani come “amore” o “affetto”, per sua moglie qualcosa provava… sì, ma preferiva identificarlo con il “rispetto” che si prova per qualcuno che si ammira… l’unico umano che lui abbia mai ammirato. [Per lei non esiste nessuna ultima volontà] continuò [è così che deve essere, per la moglie di un re].
Concluse il discorso, potè udire un leggero sussulto provenire dalla straniera, ma non ci fece caso. Le forze lo stavano abbandonando, sentì la sua vita spegnersi e scivolare via… scelse con cura le sue ultime parole:[ho vissuto una vita su un percorso già scritto… ma grazie a voi umani, in un certo senso, è stata una vita ben vissuta…] King Bradley, Wrath, esalò il suo ultimo respiro.
  
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