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Autore: shinichi e ran amore    19/02/2013    3 recensioni
Dal selvaggio ecco una storia di un riccio che era schiavo, ma che poi divenne un uomo libero.
(Ispirato al film Django Unchained)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Rose, Mephiles the Dark, Miles Tails Prower, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sonic Unchained
 

 
Nella terra desolata del Texas, tra le lande desolate di una terra spaccata dal sole cocente, un riccio con solo un paio di stracci e senza una libertà, essendo schiavo di un venditore che lo aveva preso  dalla terra dove era preso dagli avvoltoi che lo picchiavano sulla testa salvandolo dalla morte, era incatenato dentro una gabbia di ferro in attesa di essere venduto nella città più vicina.
 
La cosa ebbe fortuna, poiché una volpe gialla con un cappello azzurro, una casacca dello stesso colore, un fucile dietro la schiena e un cavallo che sembrava avere occhio per la gente che può valere qualcosa, lo prese per 400 dollari vedendo in lui un perfetto aiutante.
 
??:Sei stato fortunato, perché io non prendo mai nessuno come mio servo, ma in te guardo un grande lavoratore.
 
Il riccio lo guardò con i suoi occhi verdi in quelli azzurri del suo padrone e gli diede buona impressione.
 
??:Come mai mi hai preso? Sono solo un riccio di una razza diversa dalla tua, e perciò nessuno ci da conto di noi.
 
??:Qual è il tuo nome? – Disse la volpe gialla dandogli la sua attenzione.
 
??:Mi chiamo Sonic.
 
??:Io sono il tuo padrone, Miles Tails Prower.
 
La volpe portò Sonic al saloon della città che si chiamava Houston, mise legato il suo cavallo ed entrarono nell’edificio.
 
I clienti dentro quel salone in cui alcuni giocavano a carte scommettendo a suon di banconote e monete, bevendo qualche volta del Whisky o della birra dai boccali li squadrarono mentre il silenzio si insediava inevitabilmente, prendendoli alla leggera come se fosse successo qualcosa.
 
Il barista li squadrò con una di quelle occhiatacce torve e gli chiese che cosa volessero da bere.
 
T: Per me un Margarita e per  il mio servo un bicchiere doppio di Gin.
 
Il barista li servì subito e andò a servire altri clienti.
 
Bevvero lentamente i due assaporando le bevande che addolcivano le loro labbra.
 
T:Come mai  sei uno schiavo Sonic?
 
Il diretto interessato non si aspettava quella domanda da Prower, ma rispose prontamente.
 
S: Stavo cercando mia moglie, che sapevo essere presa schiava da qualcuno ricco, ma la fame e la sete mi fecero perdere la testa e non resistetti più, fu così che quel venditore di schiavi mi trovò per terra quasi morto.
 
T:Sai? Vedo in te l’occhio di un cacciatore di taglie, d'altronde il mio lavoro è questo.
 
Detto questo gli diede un foglio con su scritto qualcosa:
WANTED
Julian Robotnik insieme alla sua banda
Vector the Crocodile, Espio the Chamaleon e Big the Cat
per aver rapinato diligenze
Ricompensa 11.500 $
Vivi o morti
 
Il riccio fu sorpreso di quella ricompensa  e questo non venne a mancare da Prower, che ebbe un’idea.
 
T: Che ne dici di questa proposta? Io ti lascio libero lavorando insieme a me, facendo il cacciatore di taglie e magari con un po’ di fortuna troviamo tua moglie.
 
Sonic ci riflettè un po’ su buttando l’ultimo sorso di Gin e fece un piccolo sorriso.
 
S: Affare fatto Prower – Stringendogli la mano.
 
T: Chiamami Tails, ma prima di andare a caccia di questi tipi è meglio se ti vesti in modo elegante – Portandolo in un negozio pieno di guardaroba.
 
S: Posso davvero scegliere? – Disse un po’ perplesso.
 
T: Ma certo – Rispose Tails sedendosi su una vecchia sedia di legno – Dopotutto sei un riccio libero.
 
Così si mise di tutto punto il riccio blu mettendosi un cappello nero, una giacca dello stesso colore, occhiali neri, stivali molto robusti e una pistola con il cinturino sulla vita.
 
Era perfetto per fare il cacciatore di taglie insieme al suo compagno che gli da speranza di riavere la sua vita.
 
Dopo aver preso un cavallo per lui iniziarono a cavalcare lungo l’infuocato deserto che sovrastava in quel paesaggio fatto di rocce, canyon e cactus, con qualche serpente che strisciava e uccelli che svolazzavano in cerca di qualche preda da poter digerire.
 
Dopo 3 giorni di cavalcata arrivarono vicino al fiume Mississipi dove c’era una casa in cui dal camino usciva del fumo e 4 persone si stavano preparando per arare l’orto con l’aratro.
 
S:Però mi chiedo come mai bisogna uccidere per avere soldi – Sfiorandosi le mani sul mento.
 
T: Vedi  Sonic – Puntando il fucile su Julian da una roccia lontana 300 metri da quei banbiti – Se quei tipi non avessero rapinato diligenze a quest’ora io non li dovrei uccidere e loro sarebbero liberi di trascorrere la vita in modo sereno e non sarebbero intestati su questa carta come ricercati, per cui capisci che se la sono cercata – Prendendo la mira.
 
Il riccio blu guardò quanta precisione prendeva la volpe che energicamente non aveva altri riguardi che ammazzarli, ma lo fermò puntando il fucile da altra parte.
 
S:Posso, posso provare io? – Chiese prontamente.
 
T:Se vuoi si, in fondo sarà un assaggio di quello che faccio – Prestandogli il fucile.
 
Sonic in pochi secondi sparò a Julian che crollò a terra dal proiettile ricevuto in testa.
 
I suoi compagni notandolo lo soccorsero, ma poi vedendo la volpe e il riccio sulla roccia presero subito le pistole e iniziarono a sparare, anche se senza successo.
Ebbe vinta però  il nostro cacciatore provetto, che con 3 colpi secchi li ammazzò in poco tempo, non dandogli molti secondi per sopravvivere e scappare, visto che si intravedeva che mancavano di munizioni.
 
T:Non male come primo giorno di lavoro – Andando a mettere i corpi dei cadaveri sul cavallo e ritornando a cavalcare per andare a prendere la ricompensa di quelle taglie nello sceriffo di Memphis, nel Tennessee.
 
Infatti quegli uomini ricercati era passati dal Texas fino a quello stato e Tails e il suo compare hanno cavalcato miglia e miglia per prenderli, ricevendo infine quella grossa somma di denaro.
 
T:Sai Sonic, qui vengono registrati le vendite degli schiavi dell’intera nazione e probabilmente si troverà anche il proprietario che l’ha presa – Entrando nel registro dello sceriffo libero a tutti di consultare – Però devi dirmi il nome di tua moglie.
 
S:Mia moglie si chiama Amy Marie Rose – Affermò con sicurezza il baldo riccio.
 
T:Mhhh, Amy, Amy, Amy, ah, eccola qui, l’hanno venduta ad un certo Scourge Villard, 123 Squirrel Street.
 
Sceriffo: Il manager dei lottatori di mandingo? Non è molto lontano, svoltate l’angolo e troverete la sua villa.
 
T: Grazie sceriffo, andiamo – Uscendo dalla stanza nella direzione che gli aveva detto quel tutore della legge.
 
La videro proprio dietro la casa dello sceriffo, una lussuosa villa di colore bianco con una carovana  di lato dove il cavallo mangiava fieno e delle ricce che facevano i più svariati lavori.
 
T:Ho un piano per prendere in barba questo tipo, noi prenderemo un mandingo, ma non uno qualunque, il migliore che ha, e gli offriremo un’offerta  che di certo lo terrà impresso a contrattare.
 
S:Geniale come trovata.
 
Si avvicinarono lungo la cancellata e Tails iniziò a parlare mentre il proprietario al piano di sopra, un riccio verde con una giacca rossa beveva un cocktail seduto su un tavolo bianco e un riccio nero con striature viola lo fissava.
 
Quando videro i due però il riccio nero scese di sotto sbattendo la porta e guardando male i due stranieri.
 
??:Che ci fate voi qui? Andatevene via, è proprietà privata.
 
Sc: Calma Mephiles, i signori ovviamente vogliono qualcosa per venire qui, o sbaglio? – Domandò con un sorrisetto malizioso scendendo insieme a una volpe marrone e avvicinandosi ai due signori.
 
T:Ma certamente, io sono un uomo d’affari e sapendo la sua fama in campo di mandingo vorrei proporle una trattativa.
 
Me: Io a quel riccio non lo voglio in questa casa, nessuno schiavo venuto da fuori è mai entrato in questa casa e mai lo sarà.
 
T:Ma il signor Sonic è un uomo libero e quindi ha il diritto di entrare, dopotutto io come ex-padrone di lui posso farlo – Dando un’aria di sfida al riccio, il quale si capiva, era il maggiordomo di Scourge.
 
Sc: Oh mi perdoni se non mi sono presentato, Scourge Villard e questa qui alle mie spalle è mia sorella Fiona Villard.
 
Fi: Incantato di conoscere lor signori – Sorridendo dolcemente ai due.
 
Me: Ah signore, mi ero dimenticato di dirglielo, quella schiavetta è fuggita la notte scorsa, ma l’abbiamo ripresa e messa in una bara lì fuori.
 
Sc: Ti riferisci alla Rose?
 
A solo sentire il nome di sua moglie Sonic era tentato di prendere la pistola e sparare a quei due, ma ripose subito al seguito delle parole che disse il nero.
 
Me: Esatto, è ancor viva, ma per poco, l’abbiamo frustata per bene lungo la schiena e marchiata sul labbro con un attizzatoio. Comunque è meglio che ci resti, se no scapperebbe di nuovo.
 
Sc: Ma che dici Mephiles? I nostri ospiti devono avere riguardo e di sicuro il signor…
 
T: Prower  - Prontamente a rispondere il volpino.
 
Sc: Esatto, il signor Prower desidererà uno svago, di certo avranno cavalcato molto per venire da me, e la Rose è la migliore per fargli piacere, quindi prendetela e portatela dentro, la cucina l’aspetta. Prego signori, entrate, la cena sarà un ottimo modo per trattare – Invitandoli in casa mentre il riccio nero aprì la bara.
 
Amy: Dahhhhhhh,  Ahhhhhh  - Si dimenava urlando la riccia rosa che era letteralmente nuda, con cicatrici lungo la schiena mentre Mephiles e un’altra cameriera la strattonavano con forza dentro la casa.
 
L’arredamento era da ricconi, quadri lungo le pareti, una sontuosa scalinata al piano superiore, un tavolo da biliardo nella stanza di destra e una biblioteca in quella di sinistra.
 
Scourge li portò alla seconda porta a sinistra dove delle cameriere ricce stavano preparando il tavolo per poi seguire a sedersi nell’angolo.
 
Sc: Voi intanto andate nella stanza che vi ho lasciato lì sopra, sono sicuro che sarà di vostro gradimento, mia sorella Fiona fra poco vi manderà Rose per il vostro comodo signor Prower.
 
I due andarono di sopra ed entrarono nella stanza degli ospiti, che era formata da un lussuoso letto a tendine rosse, una finestra che faceva notare che era quasi buio, una comodino di legno ben lavorato con un candelabro acceso di 3 candele.
 
T:La prima parte del piano è fatta amico, ora arriva quella più difficile, gabbare quel tipo.
 
S:Non sarà facile, ma almeno tentare non nuoce –Levandosi gli occhiali neri.
 
Dopo un po’ un bussare alla porta fece scattare i due in allerta e Tails diede istruzioni di nascondersi nella porta accanto e di aspettare il suo segnale, che era il bussare  con 2 colpi di mano nella sedia.
 
La porta si aprì di scatto e Fiona entrò con una riccia rosa ordinata come le cameriere, di una gonna nera, una camicetta bianca e scarpette piccole.
 
Fi: Ecco qui la sua compagnia signor…
 
T: Si, mi lasci parlare con lei signorina Fiona – Sbattendole la porta frettolosamente per poi scrutare la riccia.
 
Era ben fatta e la sua fisicità doveva far capire che non mangiava o beveva da giorni.
 
Lei rimase muta a fissare quel signore che alla prima occhiata gli sembrava uno di alta società mentre lui si risedette in quella sedia dove prima si era appoggiato.
 
T: Vedo che sei molto magra, bevi un bicchiere d’acqua da quella caraffa sul comodino per favore – Indicandogliela.
 
Lei obbedì all’ordine infertogli e bevve un po’ dal bicchiere per ritornare a fissare i suoi occhi verdi in quelli azzurri di lui, lo trovava strano che quella volpe non l’avesse ancora maltrattata o violentata nel letto per scopi perversi.
 
T:Sai, una persona mi ha detto molte cose su di te.
 
A:Non è possibile, nessuno mi conosce bene, solo mio marito, che penso ormai non ci sia più, mi ha conosciuta davvero, nessun altro potrebbe sapere di me – Proferendo per la prima volta prola con Prower.
 
T: Sai, quella persona è qui, dietro la porta alle tue spalle e non vede l’ora di vederti – Dando 2 colpi sulla sedia.
 
Amy sembrava incuriosita di sapere chi fosse la persona che le aveva parlato di lei e si girò di scatto vedendo che la porta si aprì lentamente fino a scoprire il riccio che non immaginava mai di rivedere.
 
S: Ciao tesoro.
 
Lei svenne facendo cadere il bicchiere sul tappeto bagnandolo d’acqua, ma ebbe un’espressione serena sul volto.
 
Dopo un’ora di spiegazione Amy divenne complice della sua sfuggita da quella fogna di casa che da tempo era marcita nella sofferenza e nel dolore e quando  la cene ebbe inizio, cominciò anche la loro sceneggiata.
 
Sc: Dunque signor Prower, lei vuole un mandingo, ma sappia che io non butterò i migliori, ne la prima scelta che sarebbe Triggler, ne la seconda scelta che è Maximus, ne la terza scelta di nome Banker, quindi si dovrà accontentare della quarta forte. – Dando l’aria di essere un’ abile trattatore.
 
Sonic intanto guardava la moglie versare la minestra al signor Scourge, mentre Mephiles notando l’occhiate che dava lo straniero sospettava già qualcosa.
 
T:Beh, lei non vuole darmi la prima, la seconda, ma nemmeno la terza, però ritornando alla mia offerta, le do modo di cambiare idea, io offro 11.500 $ per Triggler.
 
Scourge ci pensava su e l’offerta lo allettava, quindi accettò.
 
T:Mi fa piacere che lei sia d’accordo, però voglio in cambio una garanzia. Non che io non mi fidi di lei, ma sarebbe giusto fare un contratto prima di finire il nostro accordo.
 
Sc: Giusto, però prima voglio farle veder euna cosa che la colpirà molto e che forse ha già visto –Prendendo Amy per le mani e strappandole la camicetta di dietro facendo notare i 4-5 linciamenti subiti per le sue fughe.
 
Sonic sentiva il nervoso attanagliargli la  mente e stava per prendere la pistola premendo forte il grilletto dalla custodia dove vi era riposta, ma poi pensando che il piano sarebbe sfumato la ripose.
 
Questo non sfuggì al riccio nero che il sospetto lo ripercosse e prese Amy per il colletto portandosela nelle cucine, fino ad una stanzetta.
 
Me: Dimmi, per caso lo conosci?
 
A: A chi ti riferisci?
 
Me: Non fare la spiritosa con me, lo sai chi, quel riccetto di bassa lega con signor Prower – Disse adirato Mephiles.
 
A: L’ho incontrato per la prima volta oggi, che cosa ti fa pensare che io lo abbia visto altre volte? – Controbatté smorfiosa lei.
 
Me: Tu non mi mentiresti mai vero? – Chiese con tono arrabbiato e furioso lui alla donnetta che aveva davanti.
 
A: Ma certo che no – Con indifferenza.
 
Me: Voglio provare a fidarmi di te, ma se mi hai mentito sono dolori – Ritornando di là, ma ci ripensò sull’idea che quei due forestieri erano li per un affare di mandingo, così prese di chiamare il suo padrone.
 
T: Sa signor Scourge? Credo che sarebbe bene che all’offerta fatta lei potrebbe mettere anche… -Ma non finì la frase che Mephiles entrò di nuovo nella sala dove mangiavano lor signori.
 
Me: Forza con quella glassa, la torta non si serve da sola – Chiudendo la porta.
 
Sc: Che diavolo fai Mephiles? Stavo per avere un altro accordo col signor Prower e il signor Sonic e tu mi interrompi? – Adirato.
 
Me: Mi spiace signore, ma c’è un problema in cucina e credo che serva il suo aiuto.
 
Sc: Capisco, scusatemi signori, ma come vedete anche nella bassezza delle cucine occorre l’aiuto di un adulto, sevolete scusarmi – Lasciando la stanza con i due che pensavano a come continuare la sceneggiata mentre Fiona mangiava il cotechino con la forchetta e il coltello tra le mani.
 
Scourge andò in cerca di Mephiles e lo trovò seduto su una poltrona che girava un mappamondo con aria trasognata.
 
Sc: Che cosa vuoi? – Domandò il riccio verde.
 
Me: Quei due ti vogliono fregare e tu ci stai cadendo con tutte le mani sopra – Parlando in modo serio.
 
Sc: E perché mai dovrebbero? – Disse formulando una seconda domanda.
 
Me: Loro vogliono la ragazza, non il mandingo.  Sicuramente dallo sguardo che quel lurido riccio gli donava si conoscono da tempo, magari sono amici, oppure è sua moglie, è molto probabile.
 
Sc: Ma perché non dirmelo subito?
 
Me: Secondo te ti scomodavi per una schiavetta da 300$? Certo che no, si sono serviti di questo stratagemma del mandingo per attirare la tua attenzione, se no non sarebbero giunti da molto lontano per niente. Hanno un piano, per cui noi dobbiamo raggirarli.
 
Sc: Quei figli di buonadonna, mi volevano gabbare eh? Ma mi prenderò gioco io di loro eheheheh.
 
Poco dopo il signor Villard tornò nella saletta con una borsa e ne fece uscire fuori un schiaccianoci e un teschio di un uomo.
 
Sc: Sapete signori, quest’uomo era un mio schiavo, ha lavorato per 50 anni qui ed era un riccio, come il signor Sonic. Ebbene, lui ha visto molte cose e ha svolto un lavoro eccellente. Ora voglio farvi vedere una cosa.
 
Quel che proseguì fece impressione sia a Tails che a Sonic, Scourge strappò un pezzo di quel cranio e fece notare 3 fossette in quel punto.
 
Sc: Si dice che i ricci schiavi abbiano queste 3 fossette e che sia una cosa gentica, ma io dico una cosa – Prendendo il martello e puntandolo sulla testa di Amy la quale venne poggiata sulla sedia e con paura nella sua espressione – Che voi volevate imbrogliarmi vero? Ebbene, voi volevate vendere il mio Triggler per 11.500$ vero signor Prower? Io ricambio con la stessa offerta per questa donna, altrimenti faremo vedere a tutti le fossette che ha nel suo bellissimo cranio – Incazzato nero.
 
Qualcuno gli aveva preso la pistola e il fucile, era uno dei suoi scagnozzi che premeva il grilletto di un fucile sulle loro teste mentre loro tremanti guardavano Scourge.
 
T: Posso prendere in mano il portafogli per potervi dare i soldi? – Chiese la volpe.
 
Sc: Si, potete – Rispose Scourge mentre Prower lanciò il portafoglio nel tavolo dove Mephiles cominciò a contare quei soldi.
 
Me: Si, sono 11.500 $ - Affermò il riccio.
 
La discussione finì con un contratto firmato in calce dal signor Villard che diede il foglio di libertà a Tails nella sala di lettura.
 
T: Bene, con questo direi che possiamo andarcene – Mettendosi l’atto di libertà nella tasca della giacca.
 
Sc: Aspetti, prima mi deve dare una stretta di mano.
 
T:Come prego – Sussultando.
 
Sc: Shadow, tieni puntata la pistola su Rose, se questo lurido Texano non mi da la mano nessuno uscirà da qui vivo.
 
T: Mi state dicendo che se non vi stringo la mano lei lascia 11.500 $? Ma è una cosa assurda. – Ridendosela un po’.
 
Sc: Insisto  - Mostrando la mano.
 
T: Beh, se insiestete allora. –Avvicinandosi lentamente e con scatto velocissimo fece comparire una piccola pistola che sparò nel mezzo del fiore abbottonato alla giacca di Scourge dove c’era il cuore e un rivolo di sangue cadde su di esso allargandosi a poco a poco su tutta la camicia.
 
Il riccio verde guardo con sguardo vacuo i presenti e iniziò a cadere all’indietro fino a crollare per terra.
 
Me: Nooooooooooooooo, Scourge – Buttandosi su di lui per vedere come stava.
 
T: Non ho saputo resistere – Con un ghigno sadico.
 
Da qui iniziò la lotta agli spari, Shadow  si girò e gli sparo con la pistola sbattendolo verso la biblioteca.
 
Pezzi di carta svolazzavano dai libri buttati per aria mentre Mephiles piangeva nel vedere il suo padrone morto.
 
Sonic gli rubò la pistola che aveva in tasca e lo uccise e iniziò ad ammazzare i presenti lasciando Amy ferma lì mentre si buttava fuori dalla porta e si iniziò a sparare.
 
Scagnozzi del padrone di casa iniziarono a sbucare da tutte le parti, anche da sopra la scalinata, ma prontamente Sonic sparava imperterrito non sminuendosi di quante pallottole buttava fuori, perché appena uccideva uno e questi morente con il sangue schizzato all’aria gli prendeva l’arma e continuava con quella.
 
Il sangue si spargeva da tutte le parti, volgendo una vista macabra alle pareti imbrattate e ai gemiti di dolore di quelle persone.
 
Sonic si copriva lungo un muro per non farsi colpire da quelli che sbucarono dall’ingresso con un sacco di spari dalle loro armi.
 
Lui non si arrese, ma la lotta era dura, uccideva a ritmo serrato, però quelli continuavano a comparire fin quando  degli altri sbucarono sopra di lui e gli puntarono i fucili, ma qualcuno li fermò.
 
Me: Non sparate
 
Il gesto di fermata venne ascoltato e i colpi cessarono.
 
Me: Sonic, se vuoi che Rose rimanga viva devi buttare le armi – Facendogli vedere che aveva una pistola puntata alla testa della riccia rosa che tremava come una foglia.
 
Il riccio non voleva arrendersi, ma nemmeno voleva che sua moglie venisse uccisa, che cosa fare?
 
Me: Allora, che cosa scegli? – Premendo il grilletto.
 
Sonic si rassegnò e gettò l’arma per terra.
 
Me: Bene, adesso saprò io che fare di te, ti metterò in ottime mani eheh.
 
Qualcuno lo prese da dietro al riccio blu con un fazzoletto e tutto divenne buio.
 
Quando si risvegliò si ritrovò legato a testa in giù, ocn una museruola nella faccia dentro una specie di fienile.
 
Arrivò ad aprire Mephiles la porta e si avvicinò al suo cospetto.
 
Me: Sei stato fortunato – Inchiodandogli un pezzo di ferro nelle parti intime, ma lui tenne il dolore di quella che poteva essere definita una tortura atroce. – Ti hanno preso 3 venditori di schiavi a un uon prezzo eheh – Togliendo il pezzo di ferro dai suoi testicoli.
 
E fu così infatti, mentre i familiari celebravano il funerale del povero Scourge Villard in lontananza una carrozza con una gabbia dove all’interno stavano 3-4 schiavi, compreso il nostro amico riccio blu, del quale non prese altro che pensare alla sua vendetta.
 
Dopo 1 giorno di cavalcata i 3 presero una pausa per poter mangiare in santa pace, ma vennero interrotti da Sonic.
 
S: Ehi signori, non vi piacerebbe avere 11.500 dollari? Mi basta che mi liberiate e io posso dirvi dove sono.
 
L’idea di avere un buon gruzzolo sembrava allettare i 3 e si avvicinarono a lui.
 
??: Ma cosa ci dice che quello che stai dicendo è la verità? – Domandò uno di loro.
 
S: C’è una taglia su questi 4 fuorilegge che ora vi mostrerò – Facendo vedere il foglio con la taglia di Julian Robotnik insieme ai suoi compagni. – Io ero un cacciatore di taglie e questa è la taglia di quei banditi, la ricompensa si trova dentro la casa dove quello che mi ha venduto a voi è situato.
 
Ormai erano in pugno pensava, perché la loro attenzione su quel tipo li affascinava sempre di più.
 
??:È la verità? – Chiese a quelli dietro il riccio.
 
??: Si, li abbiamo visto noi stessi quei soldi. – Fece uno tremando su se stesso.
 
??: A quanto pare hai ragione, che ti occorre per queste informazioni?
 
S: Oh, niente, soltanto una pistola e un cavallo e tutto quei soldi saranno vostri mentre io sarò libero una volta che li avrete presi.
 
??: Abbiamo un accordo allora giovane – Liberandolo e dandogli un cavallo con due bisacce.
 
S: Cosa c’è li dentro? – Domandò.
 
??: Dinamite.
 
S: Oh, io non ci gioco con quella roba – Giustificandosi.
 
??: Vorrà dire che la daremo a questi tizi – uttando il primo paio di candelotti dentro la gabbia facendo spaventare i 3 schiavi.
 
S: La tua pistola va bene amico – Affermò Sonic indicandogli l’arma che aveva nel fianco.
 
??: Ok – Dandogliela.
 
S: Grazie – E velocemente gli sparò.
 
??: Ma cos… - Non finendo la frase che quei due vennero vaporizzati perché il colpo era scattato lungo uno dei candelotti della dinamite causando un’esplosione.
 
Dal fumo fuoriuscì il riccio con un passo altero e lento facendosi notare dai 3 tizi dentro la gabbia che rimasero stupefatti dall’intelligenza e la bravura a fregare i 3 venditori.
 
S: Datemi la dinamite, voi siete liberi di andare – Prendendo in fretta la bisaccia contenente l’esplosivo e andandosene in sella al cavallo che in fretta e furia sfrecciava nell’arida terra.
 
Si fece sera quando nella villa del defunto Scourge i proprietari vennero a rincasare.
 
Sonic arrivò prima e venne a prendere l’atto di libertà della moglie dalla tasca del suo defunto amico.
 
S: Auf Wiedershein amico – Salutandolo con un cenno del cappello.
 
Poi andò salvare la sua moglie Rose che alla sorpresa gli venne incontro dal letto e lo baciò in modo passionale e repentino.
 
(Da qui in poi leggete con questa musica https://www.youtube.com/watch?v=sFFLQ89bJRM)
 
I coinquilini erano ancora li a guardarsi con i musi mogi e tristi per la scomparsa del padrone, ma immediatamente cambiarono espressione, qualcuno passeggiava sopra la scala.
 
S: Chi non muore si rivede, vero? – Sparando alle mani di quelli che avevano le pistole facendoli sbraitare dal dolore che emanava il ferro delle pallottole al contatto con la pelle.
 
Fi: Vedo che sei tornato farabutto – Corrucciando la fronte alla vista di quel tizio.
 
Sonic la scrutò  e poi guardò le cameriere.
 
S: Voi, andatevene, ma prima salutate la vostra padrona con un arrivederci.
 
Le 2 cameriere spaventate annuirono e salutarono la signora Villard.
 
??:Arrivederci – Dicendo in coro.
 
Dopo un decimo di secondo dal saluto Sonic sparò con un colpo secco a Fiona uccidendola velocemente.
 
Le 2 ricce notando la sua morte scapparono velocemente vedendo Rose con 2 cavalli che aspettava il suo amato, ma non facendoci caso a lei se ne andarono nel buio della sera.
 
Mephiles che si era nascosto in una colonna stava per uscire quando Sonic gli puntò la pistola.
 
S: Tu no Mephiles, tu stai bene li dove sei.
 
 Il riccio nero gli fece una occhiataccia e buttò il bastone che si era portato appresso.
 
Me: Io ho 6 proiettili amico – Sogghignando, ma senza far spaventare il riccio blu.
 
S: Io ho 2 pistole – Tirandone fuori un’altra dalla giacca. – Sai amico, tu devi aver visto molto qui, ma forse non hai mai visto la tua gamba sanguinare – Sparandogli nel mezzo del ginocchio.
 
Me: Ahhhh, maledetto stronzo, figlio di una buonadonna, te ne pentirai, giuro che ne pentirai.
 
S: Non credo, fra poco morirai insieme a tutto questo. – Uscendo dalla casa mentre sopra di lui dei pacchetti di dinamite stavano accesi con un lungo filo che a mano a mano diminuiva per raggiungere la fine.
 
Lentamente usciva mentre da dentro Mephiles imprecava continuamente.
 
Me: Me la pagherai Sonic, i cacciatori sanno trovarti dovunque, loro ti uccideranno caro mio, brutto…
 
Non finì mai la frase che voleva dire perché il candelotto si accese e tutta la casa esplose con un sonoro rumore mentre Sonic era a metà strada da sua moglie che sorrideva.
 
Lui sorrise con la pistola alta mentre le macerie di legno combinate al fuoco si erano sparsi li intorno.
 
A: Andiamo tesoro? – Domandò la riccia rosa.
 
S: Si,andiamo – Mettendosi in sella facendo un piccolo movimento al cavallo che si smuoveva a passo a passo, finche non decise di andarsene con lei al galoppo.
 
Il buio regnava sovrano, non esisteva pericolo per lui, poiché infine la pace gli regno sovrana nella mente, libero da ogni pensiero che male potesse fargli.
 
Del resto, la felicità la trovo e non esisteva più niente che volesse dalla vita.
 
Fine

 

 
 
 
 
 
 
 

 
 

  
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