Perdonami.
Pensavo di riuscire a farcela.
Pensavo di essere forte, o almeno di esserlo più di te.
Pensavo di non essere poi tanto diversa.
Perdonami.
Vivevo nel mio mondo di illusioni e credevo di poterci trascinare anche te...
…mi sbagliavo…
Perdonami.
Volevo, voglio averti mia e so che questo non è possibile.
Non ne faccio un dramma…
O forse si…
Perdonami.
Piango.
Perdonami.
Ce l’ho fatta a sbloccarmi…
E ci voleva un cazzo di film?
Ho pianto davanti un film, la trama era inequivocabilmente triste
Eppure io non piangevo per il protagonista del film
Piangevo per un altro protagonista
Di un’altra favola
Racconta di una donna
Una donna che non si rende conto di quello che dice e che fa
Una donna che non capisce più quello che prova
Una donna che non sa più se sia una donna
Tanto che alla fine il lettore pensa che non si stia parlando di una donna
Ma di un uomo.
E questo, o questa che sia, piange.
Piange perché all’improvviso ha sentito un brivido
E un ricordo gli ha risvegliato sensazioni
La mente viaggia veloce
Gli occhi si chiudono
La pelle si accappona
Le lacrime bagnano il viso
E poi cadono sul petto
Segnano macchie invisibili
Le mani si chiudono a pugno
Stritolano l’aria
Vorrebbero scattare
Colpire
Punire
Le unghie premono sul palmo
…
…
Un urlo
Perdonami.
So di non potercela fare.
Perdonami.
…
…
Perdonami.
È l’unica cosa che riesco a dire
E pensare
Perdonami.
Picchiami
fammi passare ciò che ho fatto io a te
Sfogati
Uccidimi se vuoi
Ma…
Perdonami.