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Autore: JuliaLoveBiebs    19/02/2013    4 recensioni
Sono la figlia del Presidente Davis.
Amo Justin Bieber.
Ma sono troppo orgogliosa per ammetterlo a me stessa.
Ecco tre righe per descrivere la mia vita di merda.
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Love at the White House.

 
 
 
Non capisco come la gente possa voler essere la figlia oppure la moglie,o addirittura lo stesso presidente degli Stati Uniti D'America.
Non è un granchè.Insomma...regole di qua,regole di là...Isabelle fai questo,Isabelle fai quello....
No,io non sono fatta per rispettare le regole.
Da come avrete potuto capire,sono la figlia del Presidente Davis. E la mia vita è uno schifo,e non sto esagerando.
 
 
 
- Isabelle! C'è il tuo insegnate privato!-
Uno dei tanti difetti che c'è nell'essere la figlia del Presidente,è che io non posso andare a scuola. Non devo "Frequentare gente del gradino basso della società".Questo lo chiamate Presidente degli STATI UNITI?
Pff,cazzate belle e buone.
 
- Arrivo Katherine! -
Sbuffai vistosamente,pretendevano anche che indossassi dei squallidi vestiti con i fiocchetti.Roba ridicola per una ragazza che ha bisogno di esprimere la propria personalità.
Mi precipitai di corsa alla "Stanza Ovale",dove c'era mio padre con l'ennesimo  insegnante che veniva alla Casa Bianca per tentare di darmi un'istruzione.
Sapevo che il mio destino era già deciso.Sarei diventata la prossima Presidente dell'America.......Sinceramente? Odiavo quel lavoro.Avrei voluto diventare una ballerina,già frequentavo una scuola di danza all'insaputa
di mio padre,e con l'aiuto di Katherine,la mia badante.
Oh si certo,avevo anche una baby sitter. A 17 anni ancora si ha la badante,alla Casa Bianca.
 
- Tesoro sei uno splendore! - esclamò soddisfatto mio padre. Più che uno splendore sembravo una di quelle bambole viventi,fatte di fiocchetti e pizzo.Puah,terribile.
Decisi di acconsentirlo,non mi andava di litigare per l'ennesima volta con mio padre.
Poi continuò,e mi presentò un giovane ragazzo,più o meno della mia età.
 
- Lui - disse indicandomelo con un cenno del capo - e' Justin.Sarà il tuo insegnante di canto.-
Come come come?! Odiavo cantare e mio padre lo sapeva benissimo.Cos'è? Una punizione quella per essermi opposta a mangiare il brodo di pollo dell'altra sera?
Patetico.
 
- Buongiorno,Miss Davis- mi disse baciandomi la mano.
Ahò ragazzo,mica siamo nel '700.
 
- Si certo.- dissi disgustata. Mio padre mi guardò in malo modo; rivolsi un finto sorriso al ragazzo per metterlo a tacere.
Questa volta si rivolse a quel signore occhialuto e grassoccio che mi guardava con benevolenza. Si anche io mi faccio pena avvolte.
 
- E lui - disse indicando questa volta il professore - è il tuo nuovo insegnante.Isabelle,cerca di non farlo scappare a gambe levate eh?-
Ma che simpatico.Quel coso...Justin,e il professore ridevano in maniera troppo esagerata,quasi come se erano stati costretti a farlo.Scossi la testa scioccata,e tornai nella mia camera ad andare a meditare sull'accaduto
di oggi.
In neanche 1 ora avevo già un nuovo insegnante e un ragazzo che mi faceva da maestro.
Buttai dentro l'armadio l'orrido vestito di pizzo bianco,e indossai la mia grande e soffice felpona con un paio di comodi Jeans.Accesi il telefono,vidi 10 chiamate perse e 5 nuovi messaggi da parte di Sydney.
Alias mia migliore amica.Quella ragazza sapeva come essere appiccicosa.
La telefonai di nuovo,di solito quando mi chiamava tante volte era perchè era successo un fatto o gravissimo o bellissimo.
 
- Ehi Sid.- dissi scocciata al telefono.
-Buongiornooo Belleeee- dovetti allontanare il telefono dal mio orecchio per circa 5 km.
- Avanti che devi dirmi? - 
- Ho saputo che Justin Bieber è in città! -
- Chi è Justin Bieber?- non me ne intendevo bene di musica,ascoltavo solo musica classica.Sempre volere di mio padre.
- Ma come,ce tu non sai chi è?! - di nuovo le urla.
Scossi la testa,poi mi resi conto che non poteva vedermi dato che eravamo al telefono.
- Senti Sid,non mi importa di questo Justin Bibar o come cacchio si chiama.Devo chiudere,ho il pranzo con i ministri.-
E detto questo,chiusi la chiamata.
Andai verso il mio guardaroba immenso e presi il solito vestitino in pizzo e i miei tacchi bianchi.Ma non potevo presentarmi normale? ç_ç
Katherine entrò,proprio mentre stavo sistemando i miei capelli,rosa. Si lo so,un pò stravaganti eh? Bhe quella era l'unica permissione di mio padre.
Si avvicinò a me,e mi sorrise malinconicamente.Non avevo detto che era mia zia? Bhe...era la sorella di mia mamma,che era morta nel darmi alla luce.
 
-Tesoro...sei uguale a tua madre...- disse dolcemente,le scese una lacrima che le rigò le guancie paffute.
Le sorrisi,non sapevo che dire,davvero...
- Ti manca tanto eh Kat?- le dissi,abbracciandola.
- Si Bella...si....-
Quel momento di pura malinconia e tristezza venne interrotto dalla voce di mio padre,che ci chiamava dalla Sala da Pranzo.
 
- Katherine e Isabelle! Abbiamo ospiti,siate puntuali per l'amore del Cielo! -
Ridemmo fragorosamente,forse per l'imbarazzo di quel momento,o più probabilmente per la voce a paperino di mio padre.
 
********************************************************
I soliti argomenti a tavola di quel giorno,erano le leggi da dettare e approvare,sempre i soliti pallosissimi discorsi.
Bhe che ti potevi aspettare Bella? Conversazioni su Rap e Hip Hop? Mi sa che ero fuori strada.
 
- Tu cosa ne pensi Isabelle?-
Il primo ministro mi richiamò per catturare la mia attenzione.Sussultai facendo cadere la forchetta sul piatto.I miei occhi incontrarono quelli di quel tipo..uhm,Justin forse....cacchio,che belli che erano.
 
- Ehm...io non sono esperta in materia,non saprei che dirle signore.- Il gentiluomo annuì afflitto,pensava davvero che io,Isabelle Davis,mi sarei interessata a discorsi sulla politica americana? Ma che andassero a
cagare tutti quanti.
Improvvisamente,una mano si appoggiò sulla mia coscia.Che fosse il ministro della Sanità che mi era accanto? Nha,troppo vecchio per muovere una mano.Optai per Justin.
Gli diedi un calcio da sotto il tavolo,e la sua mano lasciò la presa.
Soddisfatta di me stessa.
Mi guardò fulminandomi con lo sguardo,io non ci feci caso,e continuai a mangiare il mio dessert in santa pace.Con l'aggiunta della mano di Justin di nuovo sulla mia coscia.
Tre ore dopo,sarebbe iniziata la nuova tortura che mi era stata inflitta da mio padre.
 
- Isabelle,è la quinta volta che te lo ripeto,non ci vuole la laurea per fare un acuto! - disse Justin,incazzato,per poi improvvisare un acuto degno di uno struzzo che aveva ingoiato un sasso.
-Senti,Giustino o come cacchio ti chiami....non me ne fotte niente di cantare,ok? Facciamo contento mio padre,così poi te ne puoi andare a casa in santa pace.- gli risposi,prendendo uno spartito e iniziando i 
vocalizzi.
 
 
***************************************************
JUSTIN.
 
Accidenti a quell'odiosa ragazzina viziata.Quanto è irritante....
 
-Isabelle non urlare come se ti stessero staccando le penne porcatroia! - Adesso ne ero certo.Quella ragazza voleva farmi impazzire.Adesso capisco il perchè il presidente non voglia portarla a scuola...farebbe
rinchiudere in manicomio professori e alunni.
No,ma con me non ci riuscirà.Io sono JUSTIN BIEBER,chi mi resiste?
Le strappai di mano lo spartito,e riiniziai a cantare la canzone.Mi seguì..la sua voce era bellissima,era dolce e armoniosa,al contrario del carattere.Non avrei dovuto sbagliare con lei..sarebbe stata capace di licenziarmi
e l'ultima cosa che volevo era farmi odiare dal Presidente degli Stati Uniti.
 
- Sono stata brava Signor Justin? - mi chiese in tono esclusivamente sarcastico.La guardai meglio,era sexy oh si... se non fosse stata così acida e permalosa me la sarei portata a letto già da quando la conobbi.
- Benissimo,Signorina Isabelle - le diedi una pacca sul sedere,e me ne andai soddisfatto dalla sala insonorizzata lasciandola da sola come una stupida.
 
************************************************
ISABELLE.
 
Ma..ma....ma QUELLO mi ha toccato il culo?! No,ma ora gli faccio vedere io a sto pervertito del cazzo.
Uscì infuriata dalla sala,ma sbattei accidentalmente contro un'armadio.Ah no...era mio padre.
 
- Dove credi di andare signorinella? - disse,portandomi in camera mia.
- Ma..ma..papà! - sbattei il piede a terra,come fa una bambina alla quale non è stata comprata una bambola.
- Niente ma Bella,preparati che abbiamo una conferenza stampa.-
Andò via chiudendosi la porta alle spalle,io mi buttai a faccia in giù sul letto,e presi a lanciare urli stratosferici.
DITEMI CHE QUESTO NON STA CAPITANDO PROPRIO A ME.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
BONSOIR <3
Ho cancellato l'altra ff perchè mi sembrava banale...ed eccone una nuova appena sfornata *W* 
Recensite daii ç_ç
Giuliana-
 
-

ISABELLE.




JUSTIN.
   
 
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