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Autore: gb250    19/02/2013    0 recensioni
La pioggia cadeva incessantemente sulla finestra, con un ticchettio insistente, quando le goccioline si infrangevano sulla finestra della stanza, dove una ragazza, seduta e con la testa appoggiata sulle ginocchia, piangeva silenziosamente, nella solitudine della sua casa
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti, questa oneshot è inspirata ad una situazione realmente accadutami, con ovvie ed opportune parti inventate xD
Spero vi piaccia, fatemi sapere, lasciando magari un piccolo commentino, soprattutto se serve a correggere i miei errori ^^

Due anni prima, passato
La pioggia cadeva incessantemente sulla finestra, con un ticchettio insistente, quando le goccioline si infrangevano sulla finestra della stanza, dove una ragazza, seduta e con la testa appoggiata sulle ginocchia, piangeva silenziosamente, nella solitudine della sua casa. Ripensava a lei. Lei che amava ma che l'aveva rifiutata, lei che avrebbe voluto rivedere, che avrebbe voluto baciare e dirle che, non riusciva a vivere senza di lei. Calde lacrime scorrevano sulle guance di Alessia, mentre con gli occhi chiusi rivedeva la patetica scena del pomeriggio, il suo rifiuto, il suo cuore che si spezzava in mille pezzi, le sue parole taglienti, i suoi occhi, le sue labbra. Rivide nitidamente il suo profilo, lei che si sporgeva per baciarla e lei che girava la testa in segno di diniego. Un singhiozzo più forte del solito proruppe dalle sue labbra. Si sentiva a pezzi, non era mai, mai stata così male, mai in tutta la sua vita. Cosa le aveva fatto quella ragazza? Già capire che l'amava per lei era stato difficile. Quando si era accorta di ciò che provava in sua presenza, di cosa pensava su di lei, l'aveva, all'inizio, rifiutato, finendo tra le braccia del primo che aveva trovato, ma poi, la realtà era sopraggiunta e lei aveva capito di non volere nessuno se non lei.
Non aveva voluto dirglielo all'inizio, erano amiche, ma poi stanca di far finta di niente, aveva deciso di rivelarle i suoi sentimenti, venendo, tuttavia, rifiutata. Si asciugò le lacrime con il palmo della mano, sporgendosi per prendere un fazzoletto dal comodino. Si soffiò il naso e si alzò dal letto. Camminò un po' per la stanza alla ricerca di qualcosa, poi si diresse verso la cucina, aprì il frigo e lo richiuse senza prendere nulla. Non aveva fame, non aveva sete, non aveva voglia di nulla. Era come se si sentisse svuotata, completamente. Afferrò il telefono e compose un numero che conosceva a memoria, quello della sua migliore amica, Deborah.
-pronto?- Deborah, detta Debby, rispose al terzo squillo. Alessia ebbe solo il tempo si sentire la sua voce, che scoppiò a piangere. -arrivo subito- le disse, senza neanche darle il tempo di parlare, intuendo cosa fosse successo. Si sedette sul divano in sua attesa e quando sentì il campanello trillare con insistenza, corse ad aprire, con le lacrime che ancora scorrevano sulle sue guance, pensando fosse Debby.
Tuttavia con sua grande sorpresa, appena aperta la porta, dall'altro lato non vi era la sua migliore amica ma quella che sapeva per certo, essere l'amore della sua vita. Appena i loro occhi si incrociarono, il respiro le si mozzò in gola, le lacrime smisero di scorrere, il suo profumo la investì, mentre un sorrise dolce e al tempo stesso preoccupato le si formò sul viso. Si guardarono per un momento interminabile, Alessia si perse in quegli occhi color cioccolato, mentre la mente le si svuotò e smise di respirare.
-Ciao- le disse
-Ciao Simona- le rispose cercando di essere naturale
-Stai piangendo?- le chiese preoccupata
-ah ecco io..no- le disse asciugandosi le lacrime e facendosi da parte per farla entrare -che ci fai qui?- chiese cambiando prontamente discorso
-non lo so- rispose lei -so solo che oggi, mi sono sentita male, quando te ne sei andata-
-non sono io che me ne sono andata, ma tu- le rispose acida
-lo so- Simona abbassò gli occhi, probabilmente ferita dal tono acido che Alessia aveva usato con lei, non l'aveva mai fatto -tu stai bene?- le chiese ancora
-Benissimo, mai stata meglio- le disse sarcastica -La ragazza di cui sono follemente innamorata mi ha appena rifiutata, e ora me la ritrovo a casa, non so per quale motivo, dicendomi che, poverina, si è sentita male quando me ne sono andata- continuò rabbiosamente, rendendosi conto solo dopo di ciò che aveva detto. Riflettè per un istante sulle sue parole, le aveva, forse, appena detto di essere follemente innamorata di lei? Assurdo! Sgranò gli occhi, ma ormai era troppo tardi, quel che era fatto era fatto. La guardò, ancora una volta e finalmente prese una decisione, drastica, ma che sapeva essere per il suo bene -non voglio vederti più- disse vedendo i suoi occhi sbarrarsi nel realizzare quello che aveva appena sentito -ma, perchè?- le chiese
-Non capisci? Non hai sentito? Io ti amo cazzo, ti amo Simona, lo vuoi capire?- le urlò ormai stanca di essere sempre comprensibile con tutti, tranne che con se stessa -e tu mi hai rifiutata. Che cosa ti aspettavi? Che potessimo ritornare amiche come prima? Io non ti chiedo un si, ma devo dimenticarti, devo farlo per il mio bene, averti accanto mi ucciderebbe, vederti felice con una persona che non sono io, mi lacererebbe dentro. Si dice chi ama lascia andare l'altra persona. Ti sto lasciando andare Simo, ma lasciarti andare significa allontanarti da me. Mi dispiace, una parte di me ti amerà sempre e non ti dimenticherò, ma per il momento, non voglio più vederti- le disse, alzando finalmente lo sguardo che, per tutta la durata del discorso, aveva puntato dappertutto tranne che su di lei, e vedendo le lacrime che scendevano copiose sul volto di Simona. Un singhiozzo scappò anche a lei, era deleterio vederla piangere, avrebbe voluto abbracciarla in quel momento, dirle che andava bene rimanere solo amiche, ma non era giusto, non era giusto nei confronti di se stessa, così si limitò ad asciugarsi una lacrima che era prepotentemente scivolata sulla guancia e a guardarla un'ultima volta, consapevole che, non l'avrebbe rivista tanto presto, anzi forse mai più.
-Ale- i suoi pensieri furono interrotti dalla sua voce che la riportò alla realtà -io non posso- le disse semplicemente.
-Cosa? Che significa che non puoi? Perchè?Perchè non puoi rispettare questo mio volere Simo? Vuoi vedermi stare male? Non riuscirei ad esserti amica in questo momento-
-non posso rispettare il tuo volere, semplicemente perchè, morirei senza di te- le disse
-Tutti sono importanti nessuno è indispensabile Simo. Nemmeno io- le disse mentre sul suo volto si disegnava un sorriso amaro, alla consapevolezza di quelle parole -Riuscirai benissimo a sopravvivere senza di me, forse all'inizio sarà difficile, questo non lo nego, ma fidati, prima o poi, farai l'abitudine alla mia assenza e neanche la sentirai più-
-No Ale, tu non capisci, io non ci farò mai l'abitudine, è proprio questo che sono venuta a dirti. Sto male senza di te. Io ho avuto paura, non so di cosa precisamente, eppure quando ti ho vista andare via, io ho sentito il mio cuore spezzarsi. Volevo chiamarti, dirti di tornare indietro, ma non ci sono riuscita,qualcosa mi bloccava.
-Non capisco, perchè se mi dici tutte queste cose alla fine mi hai rifiutata? Perchè hai rifiutato di baciarmi?- disse scuotendo la testa
-Io ho rifiutato il tuo bacio- le spiegò -Perchè è stato un riflesso istintivo, ci trovavamo in mezzo a tanta gente e ho avuto paura, ma, dopo, l'ho desiderato, l'ho desiderato con tutta me stessa. Ti prego, ti prego dammi una possibilità, so di avere sbagliato, ma avevo paura, è una cosa così nuova per me, non capisco niente, so solo che senza di te la mia vita è inutile- concluse supplicante. Alessia la guardò sbigottita.
-Io...io..non so che dire- disse abbassando lo sguardo, mentre la sua mente cercava di elaborare le parole che aveva appena sentito uscire dalla bocca di Simona.
-Non dire niente allora- le disse Simona, avvicinandosi piano, alzandole la testa con due dita, per lasciarle un bacio a fior di labbra -questo è quello che ho rifiutato stamattina. E questo- si fermò per darle un altro bacio      -questo è per dirti, che voglio stare con te- le disse per staccarsi da lei e aggiungere -sempre se tu mi vuoi ancora-
Alessia era stupita, non si sarebbe mai aspettata una simile dichiarazione da lei, per quanto tempo l'aveva sognato? Forse troppo. Sbattè gli occhi un paio di volte, come per assicurarsi che fosse tutto reale, poi senza neanche accorgersene, fece un passo verso di lei, le afferrò il viso tra le mani e la baciò, intensamente. Dapprima fu un bacio casto, che si trasformò in passionale, quando Alessia passò la sua lingua sulle labbra, mordendole il labbro inferiore, sentendola gemere, mentre le loro lingue si cercavano e si rincorrevano tra di loro, come impazzite. Improvvisamente tutto il dolore che aveva provato, svanì, mentre il suo cervello perse ogni tipo di facoltà mentale. Si staccarono dal bacio quando ormai la mancanza di ossigeno era troppa e si abbracciarono strette, cullate dai loro respiri, mentre Simona le sussurrava all'orecchio -scusami per averci messo tanto- sorrise tra i suoi capelli, mentre la teneva stretta a se. Restarono abbracciate per un tempo che parve interminabile, poi in sincrono si mossero verso la stanza da letto. Non c'era bisogno di parole, i loro occhi comunicavano, mentre i loro gemiti divennero la musica di quella notte.
 
Due anni dopo, presente
-Amoreeeeeeeeeeeee- urlò Simona, facendo riscuotere Alessia persa nei ricordi, mentre guardava quella fotografia scattata tempo addietro, quella stessa notte.
-Hey, che urli- la rimproverò, facendo la finta arrabbiata
-scusa- disse ridendo -ma tu non mi sentivi, ti ho chiamata, ma sembravi persa in un altro mondo, a cosa stavi pensando?- le chiese curiosa, prendendole la foto dalle mani e guardandola, con un sorriso sulle labbra
-a te, a noi, a quella notte, all'inizio di tutto- le rispose semplicemente
Gli occhi di Simona brillarono di malizia, mentre appoggiava la foto sul ripiano più vicino e si sporgeva verso di lei, per sussurrarle all'orecchio, con fare provocante -che ne dici di riprodurla?- le chiese e senza neanche aspettare una risposta, la baciò passionalmente, facendola stendere sul divano, spogliandola e amandola ancora una volta, come solo lei sapeva fare, come solo lei faceva, da quella notte di 2 anni fa.
 
FINE
  
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