Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Krisalia Kinomiya    20/02/2013    6 recensioni
[Au] E' eccitante andare a cacciare streghe a bordo di una Ducati rosso fiammante, con la tua migliore amica che, pur dicendoti che sarebbe meglio chiedere supporto ai senpai Mami e Kyubei, ti segue nell'avventura. Sono fatta così. Amo sbattere il mio muso cornuto contro il pericolo.
Piacere di fare le vostre conoscenze, bellezze. Mi chiamo Kyoko, Strega dell'Unicorno.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kyoko Sakura, Kyubey, Mami Tomoe, Sayaka Miki, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Redder, hotter, faster, stronger

 
“ Sarebbe qui l’entrata? ”

“ Più o meno. Me l’aspettavo più decorata, però. Una padrona di casa che si rispetti non farebbe mai entrare i propri ospiti da un muro crepato e sguarnito di qualsiasi addobbo. Mi aspettavo piume e lustrini già da qui. ”

“ Sai com’è, sirenetta, di norma e regola i suoi ospiti finiscono per diventare il suo buffet. Proprio per questo ci stiamo imbucando a quello che sarà il suo ultimo party. ”

“ Ansiosa di sforacchiare qualche culo di strega, eh Kyoko? ”

“ Sempre. ”
A questo punto vi starete chiedendo: cosa diavolo ci fanno due adolescenti [di cui una in tuta rossa e nera, che definire adamitica non comincia neanche a descriverla], a bordo di una Ducati provvista di un corno aguzzo sul muso, in un vicolaccio di periferia, ad un orario in cui ogni brava bambina dovrebbe già essere a letto a sognare cavalline colorate parlanti e castelli di zucchero filato?
In primis, decisamente né io né la mia amichetta siamo brave bambine. Siamo streghe. Per essere precise, streghe che cacciano altre streghe. Volendo essere proprio pedanti come lo è il nostro vice boss Homura, siamo streghe che hanno rinunciato alla loro mortalità per essere eternamente giovani, snelle, carine, aggraziate, atletiche e tutto il resto. Tanto per darvi un’idea, se io e Sayaka avessimo continuato la nostra esistenza umana, a quest’ora saremmo pure nonne. Che dico, ci sarebbero solo i nostri bis-bis-bis-bisnipoti. Noi saremmo già da un pezzo in paradiso.
Certo, non è che si possa deciderlo da un giorno all’altro, eh. Il principale requisito per diventarlo è di essere ad un passo dalla morte, meglio ancora se prima la tua famiglia è stata brutalizzata da esseri che di umano non hanno più niente. Tu sei lì, a terra, con ogni osso polverizzato e e le gambe talmente spiaccicate che ricordano una marmellata di fragole, quelle con dentro i pezzi grossi di frutta. I mostri stanno banchettando coi tuoi familiari, puoi sentire le loro grida mentre vengono mangiati vivi. Ti bruciano gli occhi, sai che è questione di tempo prima che tocchi a te. Ti chiedi perché ti stia succedendo questo, cosa hai fatto contro il volere di Dio per lasciargli permettere che una simile mattanza venisse compiuta nella sua casa.
E ti disperi.
Farnetichi.
Preghi che qualcuno venga a salvarti. Implori che il fulmine divino bruci sul posto i tuoi carnefici.
E il lampo c’è. Rosato e lilla. All’inizio pensi sia solo il delirio pre-morte. Poi i rantoli di agonia si spengono. Vieni sollevata. Due bellissimi angeli femminili, una dai capelli scuri come l’inchiostro e una falce argentea in mano, l’altra dai capelli lunghissimi e rosei come l’alba che ti sorride come solo una madre può fare, ti vengono a proporre un patto.

Accetta e sarai risanata.
Accetta e potrai vivere sotto la mia ala.
Accetta e avrai il potere di distruggere il male.

Dici di sì senza pensarci un attimo, te lo garantisco. Poi, figurati, io sognavo di fare la suora. Avrei potuto mai rifiutare il miracolo?

“ Accetto. Salvami. ”

Benvenuta a nuova vita, Strega dell’Unicorno.

 
Ah, dovrei smetterla di pensare al passato. Scusate il momento di nostalgia. Uhm.
Stavo dicendo? Ah, sì. Vieni raccolta da Madoka, una strega divina che lavora direttamente per il pezzo grosso, e da una morte certa passi ad una vita pluricentenaria fatta di magie su misura per le tue clienti, viaggi continui per non destare sospetti sulla tua identità [il che non è affatto un male: avendo parecchio tempo in più a disposizione, lo sviluppi il gusto per i viaggi on the road. Specie se, come me, finisci per amare le motociclette], incontri piacevoli e spiacevoli con altre colleghe. E quando dico spiacevoli, intendo quelli con le streghe che, per un motivo o per un altro, hanno finito per sbroccare e si danno ai festini cannibali. Non era piacevole sentir dire di una cittadina annientata dall’oggi al domani duecento anni fa: figurati oggi, che siamo miliardi di persone. Ecco perché siamo in questo vicolaccio.
Premo dolcemente l’acceleratore ed imbocchiamo l’entrata, con la mia compagna di giochi che mi fa luce con la sua lanterna stregata. Buio pesto. Non riesco a definire bene il tema dell’anticamera della Tana [usiamo tra noi questo termine per definire dove si è rintanata la strega fuori di melone. Di norma e regola distorcono lo spazio intorno a loro, che finisce per creare scenari tutto fuorché rassicuranti. Se Freud fosse stato uno stregone, avrebbe adorato queste nostre passeggiate negli incubi altrui] finché non metto sotto qualcosa di legnoso. Una matrioska. L’esperienza insegna a non raccogliere nulla a mani nude in una Tana, così la infilzo con la mia amata lancia. Fa degli strilletti da maialino da latte.

“ Chi si perderebbe una matrioska strillante dentro una Tana? E’ pure brutta. Bleeergh. ”

“ Temo tu abbia appena infilzato un famiglio. E se la logica mi dà ragione, stiamo per pestare la coda ad una strega russa. ”

“ Oh, no! Dimmi che stai scherzando, Sayaka! Io detesto le cose russe! Hanno una parlata tremenda! ”

“ Guarda che i russi sono un popolo nobilissimo! Ricco di cultura e d’arte! ” Giuro che se riattacca con la storia delle avanguardie russe la impalo.

“ Vallo a dire ai Romanov… ” e aggiungerei una disquisizione su come adottare troppo alla lettera le idee di Marx sia stato tremendo per tutti laggiù, quando altri strilletti si fanno più vicini. In un secondo, ci troviamo accerchiate da altre matrioske di svariate grandezze. Tutte che strillano. Merda, non dirmi che quello che ho visto brillare nella loro bocca sono denti.

“ …cantano la Kalinka. Patriottico. ”

“ Sayaka, possono pure mettersi a cantare Billie Jean per quel che mi riguarda. Ma vogliono mangiarci, nella migliore delle ipotesi! Che ne dici se schizziamo via di qui e troviamo il loro capo, prima che scambino le nostre palle degli occhi per caviale extra large!? ”
Senza aspettare la sua risposta dò gas a tutta manetta e schizzo avanti. Non ho alcuna intenzione di perder tempo sui pesci piccoli: se facciamo fuori il boss, muoiono anche loro. Ma è snervante venir assalite da centinaia di famigli ed essere costretta a sprecare energia preziosa per falcidiarli. Poi Homura si lamenta che mangio come un porco. Ma la mia tecnica migliore, il Rosso Fantasma, è troppo speciale per essere usata su di un branco di bambole indemoniate.
Ecco dove entra in scena Sayaka. E, credetemi, il termine è usato con estrema cognizione di causa.

“ Vogliamo infiammare la guerra fredda? Ok! Beccatevi un po’ di rock n’ roll, Sayaka style! ♥ ”

Si mette contro la mia schiena, voltandosi contro l’orda delle bambole, ed allarga le braccia. Ora penserete: ha intenzione di fare air guitar proprio qui?
No no. La sua chitarra è vera. Ed è stregata, bimbi miei. Poi, ho detto che la chiamo sirena proprio perché lo era, prima di venir reclutata? E che suonando e cantando può far scoppiare le teste di svariati abomini poco o per nulla umani? No? Ops, scusate. Dimentico sempre certi dettagli importanti. Ad ogni modo, per chi lo sostiene, il suo Mermaid Rock è veramente piacevole da ascoltare. Ma come colonna sonora da battaglia preferisco la sua versione di White cliffs of Dover. I gusti sono gusti, eh.
Piuttosto, stiamo girando già da un po’ nell’anticamera e ancora nessun segno dell’entrata alla camera dei giochi. E’ Madoka che sceglie i nomi, rifatevela con lei. Ma dove cazzo sta la porta d’ingresso?? Non finisce mai, ‘sta caverna dei miei stivali?
C-che diavolo ho infilzato, adesso? U-una casa? Con una zampa di pollo???

“ Ma che cavolo di robaccia è??? Le bambole già mi bastavano! ”

“ …quella è una Baba jaga! E’ una strega delle favole russe! Ma chi diavolo crea un famiglio Baba jaga? ”

“ Cazzoneso?? Che schifo! Ma tu guarda se la mia povera Artemisia deve sporcarsi di sangue di pollo! A me il pollo piace solo fritto! ”

“ Ma invece di lamentarti della tua moto, perché non mi trovi l’entrata alla stanza dei giochi?! Ho visto diversi cadaveri in giro, e non vorrei che ne aumentasse il numero! ” Grr. Odio quando Sayaka mi rimbecca mentre sto guidando. Che, sono qui che faccio il giro più veloce della pista??

“ Vuoi far cambio e guidare tu, squam- ” aspettaspettaspetta. Lì, in fondo a sinistra, ne sono certa, ho visto una porta verde! Ecco l’entrata della bastarda! Oooooh, non sai come gliela sfondo. Sì, pensate quel che volete, maiali. Mi infoio sempre quando sono prossima a mettere le mani su una strega su cui sfogare tutto il mio amore represso. Viro seccamente, producendo uno stridio di ruote che mi esalta. La sirenetta, invece, si lamenta.

“ Ohi! Vedi di rallentare, cretina! Ci schianteremo contro… contro quella porta! Un uovo Fabergé??? ”

“ Può pure avere le porte a forma di Stalin! Ma ho tutta l’intenzione di entrarci sfondandole! ”

“ Kyoko! Vacca miseria, questo non è un film d’azione! ”

Invece lo è. Strilla pure quanto vuoi, ma l’entrata in scena in moto va fatta a tutta velocità. La pollocasa attudirà il colpo, poi. Ho un ghigno malefico in questo momento, vero? Andiamo, non potete farmene una colpa. Amo le entrate spettacolari a bordo di moto. L’impennata, poi, è d’obbligo.
Baaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaam. La pollocasa si divide in due, ma noi non ci facciamo un graffio. Lo stridio aumenta. Toh, un pavimento di marmo lucido. E’ un salone da ballo. No, anzi, mi correggo, una sala del trono. Ci sono tendami, finestre con mosaici, candelabri, pure un trono gigante in cima ad una grossa scalinata. E un tanfo insopportabile di cacca d’uccello misto a sangue fresco e secco ed interiora. Che schifo.

Chi essuere luride screunzate che osa entrare in mio palazzo di favola?

Gaaaaaaaah. Odio la cadenza russa. La odio, la odio, la odioooooh. E’ peggio della gomma da masticare che ti si attacca ai capelli.
Ad ogni modo, eccola, la gran bastarda. Avete presente quando dite a certe persone che parlano troppo sei un’oca ? Beh, ecco. Questa qua non si capisce dove finisca di essere umana e dove cominci a somigliare ad un’oca grassa e bianca. Non male, però, il vestito verde.

“ Diciamo la polizia. Ti sei pappata un po’ troppi esseri umani per passarla liscia, tanto perché tu lo sappia. ” Sayaka, che è scesa a terra, indica con aria severa i cadaveri per terra, smembrati a furia di beccate. Portano tutti una maglia dello stesso verde del vestito della strega e una corona d’oro.
Aspetta. Ma non ha a che fare con…?!

“ Fammi capire, pathè de foie gras deambulante. Tu saresti la strega della favola… dei cigni selvatici?! ” rido, puntandole un dito contro. Sì, lo so che è maleducazione indicare la gente, ma questa tenterà di ammazzarci. Permettetemi di fare la cafona.
Lei sbraccia [ok, non ha braccia ma ali, e pure un becco molto affilato per essere quello di una papera, ma trovatemi voi il termine giusto da usare] con tono melodrammatico.

Io esseruere principessa, sfrountata! Io principessa di cigni e ortiche, sempre in cerca di miei fratelli. Tanti venuti qui, io tessuto… tessuto maglie per luoro, ma loro no ringrazia mai! Loro balla, strillua, gridua! Mai ringraziare! Mai!

Ooooookkk. Direi che questa ha raggiunto il livello perfetto di sbroccaggine per essere fatta secca senza rancori. Forse posso pure beccarla mentre sproloquia ed impalarla col corno. Dò gas e risalgo la scalinata del suo trono e- nnnnah, ‘fanculo, l’oca mi vola via dalla traettoria. Punta piuttosto in picchiata contro la mia compare, che però le riserba un assolo spaccatimpani che serve a materializzare delle sottili stringhe luminose che, di principio, o ti tagliuzzano come una melanzana o ti legano quel tanto che basta per concatenare l’attacco successivo. L’ochetta è coriacea e si fa solo prendere dalla rete. Devo sbrigarmi a scendere, le tecniche di Sayaka vanno bene per una mischia, ma contro una strega è in netto svantaggio. Impenno col posteriore, girando su me stessa per riportarmi in posizione corretta. Lancia in mano. La punta comincia a bruciare di rosso.

Rosso Fan-
“ Kyoko, attenta! ”

In meno di un secondo devo rivolgere la mia attenzione alla mitragliata di uova giganti che la bastarda mi spara addosso. Le becco tutte, ma in compenso m’inzacchero da capo a piedi di tuorlo marcio. Che schifo. E poi dicono che gli impacchi d’uovo ti fanno i capelli più lucenti! Ma prendetevi le vostre uova e ficcatevele su per il- malemalemaleeeeeeeeeee.
Vacca miseria, mi sono fatta acchiappare dalla strega! E pure dal braccio con cui uso la lancia! Ahia, ‘fanculo, brutto pollo indemoniato! Ma ci riesco a tirarti il collo con la mano libera, sai?? Lasciati prendere, cagauova- ahia, ecco perché il verde. E’ ortica!!!
Mi sento sollevare e sballottolare in aria. Oddio, il braccio, ora mi si stacca. Malemalemaleeeeee. Non riesco ad afferrarla, porca miseria!
Il dolore aumenta quando impatto con violenza addosso alla mia amica, facendoci finire entrambe a terra. Cazzo, non è bello volare da una ventina di metri giù su di una persona. Scusami, sirenetta. Non riesco a muovermi e il braccio mi fa un male cane. Se ci prende ora in picchiata, come sta per fare, temo che non riuscirò a proteggerci entrambe. Merdamerdamerda. Siamo al capolinea.
Uno strillo, l’oca si avventa su di noi e-

Tiro Finale!

Back to the Future!

E due lampi di luce, uno dorato, l’altro magenta, esplodono sul muso della strega, dritto negli occhi. Doppio headshot. E sono più che felice che i loro esecutori siano qui, dalla nostra parte. Il corpo senza vita del pennuto ci supera e si schianta sul muro.

“ Però ve lo sareste meritato di finire male. Quante, quante volte vi avrò detto di non andare nelle Tane da sole senza un vostro senpai? Tu Kyoko, sei una impulsiva senza alcun giudizio, ma mi aspetto che almeno tu, Sayaka, sia in grado di farla ragionare! ”

“ Calmati, Kyu-kun, è per questo che ci siamo noi. Non hanno nemmeno cinquecento anni, è più che normale che siano ancora spericolate. Non eravamo così anche noi, sotto le Crociate? ”

“ Eh eh. Che bello vederti, Mami. Ciao, Doc. ” La senpai si limita a sorridermi, invece Doc [cioè Kyubei, uno dei pochi stregoni del nostro circolo. Un bel ragazzo, nevvero, ma ha da ridire sempre sulle mie tattiche] mi afferra dalla coda. Ahia.

“ Per quanto ami quel personaggio, smettila di chiamarmi Doc. Il mio nome è Kyubei, Stregone della Porta sulle Stelle. E’ così difficile memorizzarlo, testa quadra? ”

“ Certo che sì, ahia. E’ un termine pomposo per dire che sei stato buttato fuori dal tuo pianeta perché eri troppo intelligente e mettevi in ombra gli altri. Un alieno profugo, primo della classe e senza permesso di soggiorno. Se quelli della Mib sentissero di te, ti rispedirebbero a casa. Ahia! ”

“ Sei troppo irrispettosa per i miei gusti. Dove diavolo hai messo il rispetto verso i tuoi superiori!? ”

“ Nel frigo, col gelato. ”






Quando torniamo alla base ho ancora i segni della baruffa col mio senpai. Ma così facendo l’ho sporcato a mia volta di uovo, eh eh. Stupido albino. Invece Mami mi piace, e tanto. Cioè, tutte le nuove leve l’adorano. E’ il mio esatto contrario: è aggraziata, calma, ha classe da vendere e può uccidere tre streghe alla volta ballando e piroettando come una ballerina. Non per niente, il suo titolo è Strega delle Rose d’oro. Però devo ancora capire cosa ci trovi nel maniaco dello sci-fi per starci insieme. Bof.

“ …e così, alla fine, si è rivelato utile seguirle di nascosto. Riconosco, come loro senpai, che il loro assalto è stato un tantino avventato, ma Unicorno ed Abisso scintillante… ”

“ Chiamale pure coi loro nomi, sono così carini! ”

“ Maestra dell’Infinito! Ma è contro l’etichetta! ”

“ Eddai, HomuHomu, tanto siete tutti i miei cuccioli, no? Dato che vi ho raccolto io in persona, preferisco i nomignoli! Siamo una famiglia, no? ”

“ P-per favore, non mi chiami HomuHomu! ”

“ Preferisci Moemura, forse? Oh, dai, non arrossire così… ”

Siamo tutte nel salotto del boss, a farci pulire e medicare dalle streghe del reparto medico, mentre la senpai spiega per noi la situazione a Madoka ed Homura. Anche se Madoka è più impegnata, come sempre, a rabbonire il suo braccio destro. Ad una conoscenza superficiale, uno potrebbe affermare che Madoka sia irrimediabilmente tonta. Per poi venir ridotto a sashimi dalla falce di HomuHomu, ma non stiamo a sindacare sulle quisquilie. Mami tossicchia educatamente, poi torna a spiegare.

“ …dicevo, Kyoko e Sayaka sono giovani, con un grande entusiasmo. Riuscissero a limare le loro pecche e ad elaborare delle tattiche di combattimento che rispettino e valorizzino le loro nature, diventerebbero un team valido! ”

Argh, fa mmmmaaleeeee. Ma ho pur sempre un braccio rotto in più punti, e Gertrud, la Strega dei Boccioli, si sta affannando tanto per rimettermelo a posto. Stringi i denti, Kyoko. Distraiti. Mmmmh, Kyubei si è appena introdotto nella conversazione per rimarcare quanto sia impulsiva. Palleeeeeeeeeee.
Sayaka è lunga sul divano di fronte a me, curata dall’altro stregone della combriccola, un mezzo yankee di nome Ren. Per essere un ex soldato ha i capelli troppo lunghi e rossi [non come i miei, però. Il suo è un arancio californiano] e l’aria da latin lover. Però fa dei gran bei cocktail. E suona il sassofono che sembra uscito dalle scene bollenti dei film anni ’80. Le sta disinfettando i tagli sulle gambe, che, per inciso, sono la parte più delicata del suo corpo. Le mie si sono spappolate una volta, ma lei, poverina, ci soffre molto di più. Mica scherzava Andersen quando, nella sua favola, diceva che per una sirena che diventa umana anche il solo poggiare i piedi a terra equivale a sentirsi trafitta da mille coltelli. Poi Madoka ci ha messo la sua manosanta e via, ma la delicatezza rimane.
Lei però inghiotte le lacrime e sorride. Ren la fissa e sorride anche lui.
Awww, poi le bacia un piede con riverenza. E lei arrossisce. Checcarini. Si piacciono, e si vede da un miglio di distanza! Davvero, non vedo l’ora che mi confessi che ha ceduto agli istinti ed abbia passato una rovente notte d’amore con lui, nonostante si sia ripromessa di non amare più nessuno, dopo quella faccenda del principe!
Yow! Gertrud, per favore, so che stai facendo il tuo lavoro, ma non potresti andarci più piano???






Il bello di stare in cima ad un palazzo è che ti senti molto più vicina al cielo. Nella mia vita millenaria, mille e mille volte ho teso le braccia al cielo, con disperazione o con gioia, sentendolo sempre e comunque lontano.
Certo, Kyubei è, fondamentalmente, un pezzo di cielo in carne ed ossa. E averlo vicino, che sia sereno, nuvoloso o prossimo alla tempesta, mi rallegra.
E adesso abbiamo questo attico che troneggia la città, che ti permette di vedere le stelle senza che l’inquinamento luminoso ti rovini la vista. E giocare a golf, alla maniera di una strega.
Lascio la mia sedia a sdraio e il mio tè verde e sfilo dal borsone una mazza, poi frugo nel cesto delle palline fin quando non ne trovo una che mi piaccia. Un luminoso, ma piccolo frammento di stella rosata. Lascerà una bellissima scia nel cielo di stanotte.
La metto per bene sul tee, poi divarico per bene le gambe e piego il busto. Braccia dritte, il colpo deve essere guidato dai polsi, fluido e rapido. Un respiro e colpisco. Ed ecco una bella cometa che porta la mia firma. Mi fermo a guardarla finché l’ultimo sfavillio non si spegne.

“ Bel colpo, senpai. ”

Aaaah, dovevo saperlo. Quest’unicorno intrigante non vuol dormire mai.

“ Kyoko, non dovresti essere già a letto? ”

Lei alza le spalle e si mette seduta accanto a me. Vorrebbe mettersi a giocare anche lei, lo so, ma non è il caso. Quel braccio si deve rinsaldare per bene, e non ho intenzione di dare del lavoro supplementare alla povera Gertrud.

“ Zero sonno. Falcidiare una strega mi mette sempre su di giri. Peggio del caffè. Eh eh. ”

“ Lo sai, vero, che se non avessimo deciso di seguirvi non saresti qui a fare la gradassa? ”

Colpito ed affondato. Kyoko abbassa la testa colpevole. Non servono le grida, per farle capire che ha sbagliato.

“ …scusa. ”

“ Più che a me, dovresti chiedere scusa a Sayaka. Avrà cercato di dissuarderti, vero? ”

Altro silenzio, altra cometa che solca il cielo, stavolta di un grazioso color acquamarina. Si limita ad annuire, fissando il tee. Prendo un terzo frammento, poi un quarto ed un quinto. Tira su col naso.

“ Io voglio essere una strega coi fiocchi, senpai, proprio come te. A modo mio, però. Voglio diventare RHFS!

Mi fermo prima di colpire la sesta stella. Questa sigla non è presente nel mio vocabolario mentale.

“ E significherebbe? ”

Redder, Hotter, Faster, Stronger! ” sentenzia tutta contenta, puntando il dito in alto ed annuendo ad occhi chiusi. Aaaah, devo proprio dirle di restuire il disco dei Daft Punk a Kirsten.

Owari

 
 

_______♥_______

Ma da quanto tempo non scrivevo? Anni? Fatemi un po’ togliere le ragnatele, che qui è un lupanare.
Ad ogni modo, che tu mi conosca già o che sia la prima volta che mi leggi, un caloroso grazie per aver letto questa Au! Non sto scherzando, è quasi l’una mentre scrivo la mia nota conclusiva, ma sono partita dalle quattro a scrivere! Diciamolo subito, non guardo quest’anime. Sono cresciuta a pane, Kinder e Sailor Moon, e Puella è un po’ un pugno nello stomaco preso alla sprovvista [oh, per essere precisi, diciamo che è quello che sarebbe stato Sailor Moon se Naoko Takeuchi avesse deciso di testa sua. In quanti l’avrebbero odiata per la brutta fine che pensava per Ami?]. Però adoro le nostre eroine, Mami in testa. Ma questa storia nasce da una precisa immagine.
Kyoko e Sayaka che combattono le streghe a bordo di una moto. Ditemi se non vi suona fiQo. Perché sennò quella è la porta. Naaaah, scherzavo, tornate qui.
Questa storia, per quanto sghangherata vi possa sembrare, è un omaggio a Kaos e Mana. Leggete di loro, fate tesoro ed imparate.

  
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