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Autore: shasa87    11/08/2004    3 recensioni
una ragazza con il suo mondo sconvolgerà i ragazi dello shohoku
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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ndsha: ehilà gente...vi state risvegliando dopo un inverno in letargo???e

qual'è il modo migliore se non una bella ff su gli

idioti di slam dunk????

ndtutti slam dunk: ma tu sorella

ndsha: si in effetti mia sore non è sveglissima cmq....bando alle ciance

e diamo inizio alla fanfic

mi sembra giusto che vi avverta...per questa fan fic non ho la minima idea,

quindi seguirò lo svolgersi della vicenda

la seguente ff la dedico al mio more ACCHAN86... ^______- tvb piccolè

SlAm DuNk

SfUmAtUrE

ShAsA87

papaprapraprpapa

###primo capitolo### (we regà...commenti al fp se no io non vado avanti)....(molti

ne saranno entusiasti)

crepuscolo e luminescenza. nei miei occhi era possibile scorgere l'ardone

di una madre in collera e la negligenza di un

abbraccio.

nei miei occhi si poteva leggere dall'appetito d'affetto e della fame

ancora incolmabile. nella mia mano si poteva leggere

di storie inventate, di una prigione rossa composta di dolci e sorrisi.

ma questo non ha importanza. non ne ha avuta.

il mare è infuriato. avverte mondi troppo semplici perchè l'uomo li possa

comprendere.

persino io sono un mondo semplice che la gente ritiene complicato.

il mio corpo di terre ed insenature ritroverà mai il suo spazio???

tutto ciò che ora è importante è solo la mano salmastra del mare che sinistra

ed elegante mi conduce all'oblio.

tu onda mia unica amica.

ora nulla è più importante.

nulla lo è mai stato.

- addio- sussurrò alla mia perversa amante onda. il mare,mio assurdo patrigno.

se non fosse che è abitata ,kanagawa sarebbe affascinate. penso di essermi

innamorata di lei da quando sono nata. lei ormai è

parte di me, come lo è il suo mare, le sue bande, il suo oscurantismo e

la sua allegria.

parte di me...le sue scuole...i suoi edifici..i suoi abitanti...sono indigesti.

adoro camminare, quanto stare ferma immobile. anelo il piacere della fissità

esasperata e amo stupire la gente, soffocata

dall'abitudine e dall'ipocrisia.

eccomi giunta alla meta mattutina. paese crivellato da ipocrisie e concessioni

insensate, di regole e insensatezze.

din don dan don

che ottuso richiamo, sembriamo bestie al pascolo.

adolescenti, ombre di vita nella strada reale che si affannano per entare

in un posto che odiano, per svolgere compiti che

odiano, dividendoli con persone che odiano

- uff, a volte è vero che penso troppo -mi dico entrando nel cortile, copioso

di mandorli in fiore.la loro tacita pacatezza

mi ricorda gli urli dei diavoli,non so bene perchè.

cammino verso la mia classe, creando il ritmo inconfondibile della camminata

di una donna....la mia classe,la "mia" gente.

se pur mai qualcosa sia mai mio.

nascere in giappone, nella prefettura di Kanagawa per un eretica anarchica

come me è davvero una prova sublime.

eccomi, la mora che altro non fa che pensare, che passa la sua vita uccidendo

l'umanità interiore e che giorno dopo giorno

si prepara alla finalità suprema...la morte. diranno che la mia vita perfetta,

mi ha portato ad estraniarmi dal mondo,

diranno che sono l'ipocrita eccellente.fortunata perchè ho tutto ma di

tutto ciò che ho non voglio niente. voglio

qualcosa che non ho mai avuto..me stessa...e piano piano, con cortesia

e lamenti mi sto conquistando..conquisto la mia

vanità con complimenti e soggiogo il mio egocentrismo con attenzioni e

riservatezze.

scultoreo l'uomo. tutta questa gentaglia che sta in classe con me...alcuni

sono dei tipi veramente affascinanti, potrebbero scomparire se solo volessero.

ah certo voi non capite...il destino, il fato...benchè non esista ,è romantico

incantevole...quasi dovuto. la mia lotta contro di esso nasce grazie alla

sua avversione per il mio trascendentalismo e io..continuo a batterlo e

lui a giocare con me. è una danza misteriosa e affascinante.

ma ho trovato il modo per sconfiggerlo,non che lo voglia fare realmente..è

una pura bellezza anche per me, sparire. scomparire. render la propria

esistenza un ombra fugace già da vivi. battere i suoi piani sul tempo,

corrompere la sua disciplina perfetta.

- seduti - altezzoso e imperioso. come il professore si difenda dietro

questo potere...esilarante non trovate??!!! e noi pecorelle ci affaccendiamo

a ricoprire i suoi ordini. le mie mani perlustrano la mia borsa nera in

cerca della sazietà. trovano il libro e con fare affusolato e lento me

lo porgono davanti.

anche la copertina di un libro mi fa sognare.

- signorina Hishimura - il mio cognome, etichetta dell'età moderna, di

una nazione maschilista e..proletaria??

alzo lo sguardo che si incontra linearmente con il suo

- cosa devo fare con lei? - prende un fazzoleto e si asciuga le tempie..odioso

eppure la gestualità umana è singolarmente amabile.continuo a fissarlo,

anche se la mia curiosità per questo genere di battaglie si trova in statto

comatoso, non vuol dire che prima o poi non si risvegli

- è stata assente per quattro giorni e torna oggi immagino senza una giustificazione

visto che ho fatto chiamare la sua famiglia e di queste assenze non ne

erano affatto al corrente, e in pù continua a non indossare la divisa femminile

omologata..- il rossore della pelle di quest'uomo delinea pecurialmente

le caratteristice caratteriali..io continuo a fissarlo

- non mi interrompere, stavo leggendo -abbasso gli occhi sulla copertina,

apro le pagine giallognole e continuo con il paradosso, le maschere e i

ruoli di un grande autore del novecento che questo insegnante non conoscerà

essendo chiuso nella sua mente sociale nipponica.

- Hishimura non ti permettere, ti faccio sospendere...- si alza in piedi,

lo scorgo con la coda dell'occhio..via al teatro della gestualità..se si

osserva attentamente una persona si comprende il suo mondo, le sue terre..ciò

riesce a rendere introspettivo anche l'uomo meno avvezzo.

- ahah - mugugno..le provocazioni sono i colori del mio mondo...la terra

in esso ha queste sfumature

- d'accordo..se la metti così...- il suo tono si fa più sottile, ha in

mente qualcosa. si alza con fare lento di aspettativa e si avvicina al

mio banco..in questo momento osservate un mondo parallelo..con altri colori

e forme diverse da quelle impostate. troneggia di fronte a me e la formicolante

sensazione degli occhi puntati su di noi alberga in entrambi.

- sai cosa si è detto al consiglio? di te? -spavaldo..cosa mai lo renderà

tanto sicuro..qualcosa d'irrilevanti suppongo. continuo a leggere

- te lo dico io..che alla prossima nota o richiamo disciplinare seguirà

l'espulsione da questo istituto - sorride. quando capirà che la sua sicurezza

lo rede ..ironico? avverto il cambiamento dell'aria dettato da un movimente.

fugace prende il mio libro e chiudendolo lo sbatte sul banco. lentamente

alzo lo sguardo e incontro il suo, derisorio per il fatto di aver attirato

la mia attenzione

- non avresti dovuto -affermo sottile

- dammi del lei, fino a prova contraria sono un tuo superiore - urla.

- superiore un cazzo - sibilo ma in modo di farmi sentire, gli sputo in

faccia e nascono bisbigli e mormorii. mi alzo in modo di ritrovarmi a un

palmo di naso da lui. incertezza..ecco cosa mi dicono i suoi occhi. lottiamo

senza muoverci, in un balletto di controverso odio e rispetto. infine;

non mi interessa la vittoria. prendo la borsa a tracolla, il mio libro

e mi avvio all'uscita della classe. il silenzio...strano come un cambiamento

non provochi felicità o tristezza..ma semplice e puro sbigottimento.

- Hishimura non finisce qui -urla Kazawa, il professore

- tsz - ringhio ed esco.

sono nostalgica, mi manca il mio patrigno mare a la mia amante onda. il

suo odore. mi dirigo in una direzione non predefinita anche se..a pensarci

bene, la mia tregua con il fato non imposta che lui non rientri nella piena

facoltà lavorativa.

- dove mi porti fato, nemico mio?- sussurro piegando le labbra in un cuore

che sfocia nel mio ghigno infernale? odore di battaglia, mi si impregna

addosso come l'alito di un drago.

vicolo cieco. guardo a destra, una porta qualla che nella mia memoria è

catalizzata come 'porta che conduce al terrazzo'.

- bravo fato- lo incenso come si fa accarezzando un animaletto domestico.

apro la pesante porta dalla quale mi giunge una ventata d'aria fredda che

mi accarezza la corta chioma corvina e mia crepa la maglietta e i pantaloni.

'odore di nuovo, vento del nord, cambiamenti' la voce suadente e maschile

del fato

- sta zitto - sospiro. salgo le scale e mi butto in un angolino. il vento

non mi da pace e io lo accolgo tra le pieghe dei vestiti e nelle insenature

del mio viso. e mi appresto a una delle mie passioni: le lettura. luigi

mi aspetta. apro il libro e prendo la penna. scarabocchi, appunti, note

personali senza le quali non riuscirei a leggere e apprendere qualcosa

dalla lettura. una folata di vento più forte mi fa distrarre facedo cadere

dalle lunghe dita simili a contorte radici pallide, la cara penna. la osservo

nelle sue pieghe , sulle mattonelle in attesa di qualcosa.

'sta a guardare' il fato..maledetto bastardo. la penna mossa dal vento

scivola su se stessa,rotola e finisce nell'angolino opposto dove giace

una figura che prima ignoravo esistesse.

uno dei più bei soggetti che abbia mai visto.

 

ndsha:) beh che ne dite del primo capitolo..lo so un pò lento e sulle note

introspettive ma in questa ff vorrei analizzare meglio le caratteristiche

emotive dei personaggi..

ultima cosa: commentucci ucci ucci al fermo posta

we se non mi dite se fa skifo o vi piace io nnn continuo capito????

  
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