ndsha: ehilà gente...vi state risvegliando dopo un inverno in letargo???e
qual'è il modo migliore se non una bella ff su gli
idioti di slam dunk????
ndtutti slam dunk: ma tu sorella
ndsha: si in effetti mia sore non è sveglissima cmq....bando alle ciance
e diamo inizio alla fanfic
mi sembra giusto che vi avverta...per questa fan fic non ho la minima idea,
quindi seguirò lo svolgersi della vicenda
la seguente ff la dedico al mio more ACCHAN86... ^______- tvb piccolè
SlAm DuNk
SfUmAtUrE
ShAsA87
papaprapraprpapa
###primo capitolo### (we regà...commenti al fp se no io non vado avanti)....(molti
ne saranno entusiasti)
crepuscolo e luminescenza. nei miei occhi era possibile scorgere l'ardone
di una madre in collera e la negligenza di un
abbraccio.
nei miei occhi si poteva leggere dall'appetito d'affetto e della fame
ancora incolmabile. nella mia mano si poteva leggere
di storie inventate, di una prigione rossa composta di dolci e sorrisi.
ma questo non ha importanza. non ne ha avuta.
il mare è infuriato. avverte mondi troppo semplici perchè l'uomo li possa
comprendere.
persino io sono un mondo semplice che la gente ritiene complicato.
il mio corpo di terre ed insenature ritroverà mai il suo spazio???
tutto ciò che ora è importante è solo la mano salmastra del mare che sinistra
ed elegante mi conduce all'oblio.
tu onda mia unica amica.
ora nulla è più importante.
nulla lo è mai stato.
- addio- sussurrò alla mia perversa amante onda. il mare,mio assurdo patrigno.
se non fosse che è abitata ,kanagawa sarebbe affascinate. penso di essermi
innamorata di lei da quando sono nata. lei ormai è
parte di me, come lo è il suo mare, le sue bande, il suo oscurantismo e
la sua allegria.
parte di me...le sue scuole...i suoi edifici..i suoi abitanti...sono indigesti.
adoro camminare, quanto stare ferma immobile. anelo il piacere della fissità
esasperata e amo stupire la gente, soffocata
dall'abitudine e dall'ipocrisia.
eccomi giunta alla meta mattutina. paese crivellato da ipocrisie e concessioni
insensate, di regole e insensatezze.
din don dan don
che ottuso richiamo, sembriamo bestie al pascolo.
adolescenti, ombre di vita nella strada reale che si affannano per entare
in un posto che odiano, per svolgere compiti che
odiano, dividendoli con persone che odiano
- uff, a volte è vero che penso troppo -mi dico entrando nel cortile, copioso
di mandorli in fiore.la loro tacita pacatezza
mi ricorda gli urli dei diavoli,non so bene perchè.
cammino verso la mia classe, creando il ritmo inconfondibile della camminata
di una donna....la mia classe,la "mia" gente.
se pur mai qualcosa sia mai mio.
nascere in giappone, nella prefettura di Kanagawa per un eretica anarchica
come me è davvero una prova sublime.
eccomi, la mora che altro non fa che pensare, che passa la sua vita uccidendo
l'umanità interiore e che giorno dopo giorno
si prepara alla finalità suprema...la morte. diranno che la mia vita perfetta,
mi ha portato ad estraniarmi dal mondo,
diranno che sono l'ipocrita eccellente.fortunata perchè ho tutto ma di
tutto ciò che ho non voglio niente. voglio
qualcosa che non ho mai avuto..me stessa...e piano piano, con cortesia
e lamenti mi sto conquistando..conquisto la mia
vanità con complimenti e soggiogo il mio egocentrismo con attenzioni e
riservatezze.
scultoreo l'uomo. tutta questa gentaglia che sta in classe con me...alcuni
sono dei tipi veramente affascinanti, potrebbero scomparire se solo volessero.
ah certo voi non capite...il destino, il fato...benchè non esista ,è romantico
incantevole...quasi dovuto. la mia lotta contro di esso nasce grazie alla
sua avversione per il mio trascendentalismo e io..continuo a batterlo e
lui a giocare con me. è una danza misteriosa e affascinante.
ma ho trovato il modo per sconfiggerlo,non che lo voglia fare realmente..è
una pura bellezza anche per me, sparire. scomparire. render la propria
esistenza un ombra fugace già da vivi. battere i suoi piani sul tempo,
corrompere la sua disciplina perfetta.
- seduti - altezzoso e imperioso. come il professore si difenda dietro
questo potere...esilarante non trovate??!!! e noi pecorelle ci affaccendiamo
a ricoprire i suoi ordini. le mie mani perlustrano la mia borsa nera in
cerca della sazietà. trovano il libro e con fare affusolato e lento me
lo porgono davanti.
anche la copertina di un libro mi fa sognare.
- signorina Hishimura - il mio cognome, etichetta dell'età moderna, di
una nazione maschilista e..proletaria??
alzo lo sguardo che si incontra linearmente con il suo
- cosa devo fare con lei? - prende un fazzoleto e si asciuga le tempie..odioso
eppure la gestualità umana è singolarmente amabile.continuo a fissarlo,
anche se la mia curiosità per questo genere di battaglie si trova in statto
comatoso, non vuol dire che prima o poi non si risvegli
- è stata assente per quattro giorni e torna oggi immagino senza una giustificazione
visto che ho fatto chiamare la sua famiglia e di queste assenze non ne
erano affatto al corrente, e in pù continua a non indossare la divisa femminile
omologata..- il rossore della pelle di quest'uomo delinea pecurialmente
le caratteristice caratteriali..io continuo a fissarlo
- non mi interrompere, stavo leggendo -abbasso gli occhi sulla copertina,
apro le pagine giallognole e continuo con il paradosso, le maschere e i
ruoli di un grande autore del novecento che questo insegnante non conoscerà
essendo chiuso nella sua mente sociale nipponica.
- Hishimura non ti permettere, ti faccio sospendere...- si alza in piedi,
lo scorgo con la coda dell'occhio..via al teatro della gestualità..se si
osserva attentamente una persona si comprende il suo mondo, le sue terre..ciò
riesce a rendere introspettivo anche l'uomo meno avvezzo.
- ahah - mugugno..le provocazioni sono i colori del mio mondo...la terra
in esso ha queste sfumature
- d'accordo..se la metti così...- il suo tono si fa più sottile, ha in
mente qualcosa. si alza con fare lento di aspettativa e si avvicina al
mio banco..in questo momento osservate un mondo parallelo..con altri colori
e forme diverse da quelle impostate. troneggia di fronte a me e la formicolante
sensazione degli occhi puntati su di noi alberga in entrambi.
- sai cosa si è detto al consiglio? di te? -spavaldo..cosa mai lo renderà
tanto sicuro..qualcosa d'irrilevanti suppongo. continuo a leggere
- te lo dico io..che alla prossima nota o richiamo disciplinare seguirà
l'espulsione da questo istituto - sorride. quando capirà che la sua sicurezza
lo rede ..ironico? avverto il cambiamento dell'aria dettato da un movimente.
fugace prende il mio libro e chiudendolo lo sbatte sul banco. lentamente
alzo lo sguardo e incontro il suo, derisorio per il fatto di aver attirato
la mia attenzione
- non avresti dovuto -affermo sottile
- dammi del lei, fino a prova contraria sono un tuo superiore - urla.
- superiore un cazzo - sibilo ma in modo di farmi sentire, gli sputo in
faccia e nascono bisbigli e mormorii. mi alzo in modo di ritrovarmi a un
palmo di naso da lui. incertezza..ecco cosa mi dicono i suoi occhi. lottiamo
senza muoverci, in un balletto di controverso odio e rispetto. infine;
non mi interessa la vittoria. prendo la borsa a tracolla, il mio libro
e mi avvio all'uscita della classe. il silenzio...strano come un cambiamento
non provochi felicità o tristezza..ma semplice e puro sbigottimento.
- Hishimura non finisce qui -urla Kazawa, il professore
- tsz - ringhio ed esco.
sono nostalgica, mi manca il mio patrigno mare a la mia amante onda. il
suo odore. mi dirigo in una direzione non predefinita anche se..a pensarci
bene, la mia tregua con il fato non imposta che lui non rientri nella piena
facoltà lavorativa.
- dove mi porti fato, nemico mio?- sussurro piegando le labbra in un cuore
che sfocia nel mio ghigno infernale? odore di battaglia, mi si impregna
addosso come l'alito di un drago.
vicolo cieco. guardo a destra, una porta qualla che nella mia memoria è
catalizzata come 'porta che conduce al terrazzo'.
- bravo fato- lo incenso come si fa accarezzando un animaletto domestico.
apro la pesante porta dalla quale mi giunge una ventata d'aria fredda che
mi accarezza la corta chioma corvina e mia crepa la maglietta e i pantaloni.
'odore di nuovo, vento del nord, cambiamenti' la voce suadente e maschile
del fato
- sta zitto - sospiro. salgo le scale e mi butto in un angolino. il vento
non mi da pace e io lo accolgo tra le pieghe dei vestiti e nelle insenature
del mio viso. e mi appresto a una delle mie passioni: le lettura. luigi
mi aspetta. apro il libro e prendo la penna. scarabocchi, appunti, note
personali senza le quali non riuscirei a leggere e apprendere qualcosa
dalla lettura. una folata di vento più forte mi fa distrarre facedo cadere
dalle lunghe dita simili a contorte radici pallide, la cara penna. la osservo
nelle sue pieghe , sulle mattonelle in attesa di qualcosa.
'sta a guardare' il fato..maledetto bastardo. la penna mossa dal vento
scivola su se stessa,rotola e finisce nell'angolino opposto dove giace
una figura che prima ignoravo esistesse.
uno dei più bei soggetti che abbia mai visto.
ndsha:) beh che ne dite del primo capitolo..lo so un pò lento e sulle note
introspettive ma in questa ff vorrei analizzare meglio le caratteristiche
emotive dei personaggi..
ultima cosa: commentucci ucci ucci al fermo posta
we se non mi dite se fa skifo o vi piace io nnn continuo capito????