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Autore: efamary    21/02/2013    0 recensioni
Due ore dopo mi arrivò il suo messaggio e nonostante fosse composto solo da tre parole e un numero lo lessi più di quanto avrebbe fatto una persona sana di mente. D'altronde forse ero pazza, fino a due mesi prima non credevo nell’amore, e adesso ero pazza di uno sconosciuto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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LA MUSICA DEL CUORE

CAPITOLO UNO

Mentre lo guardavo,mi chiedevo come facesse a essere così bravo. Suonava con una tale delicatezza e velocità che le sue mani sembravano volare sulla tastiera del pianoforte. Lo spartito non esisteva, i suoi occhi erano persi  nella seducente melodia di quel valzer, che a volte mi chiedevo  se mi fossi innamorata della sua musica più che di lui. Era così bello, aveva degli occhi scuri e profondi che nascondevano un infinito,ma non parlava mai. L’unico modo in cui si esprimeva era la musica,ma per il resto era un mistero,un mistero che però mi affascinava così tanto che non facevo che pensare a lui, notte e giorno. Il destino ci mise insieme in due aule del conservatorio, facevamo solfeggio e coro assieme e ,nonostante odiassi quelle ore poiché mi interessava solamente suonare il pianoforte, quei momenti erano diventati i più belli e intensi delle mie giornate. Passavo il tempo a guardarlo, ad ammirarlo quando nelle pause si staccava dal mondo per estasiarmi con la sua musica, e a pensare come potergli diventare amica,confidente, o almeno conoscente. Era così fuori dal mondo che a volte mi chiedevo se conoscesse almeno il mio nome, se mi avesse mai notato, se avesse mai almeno volto un millesimo di secondo lo sguardo verso di me e conoscesse i connotati del mio volto. Mi stavo innamorando inconsciamente di una persona totalmente sconosciuta, era possibile? Quel ragazzo probabilmente aveva un'altra vita,altre cose a cui pensare, magari aveva pure una ragazza. E senza che me ne accorgevo le ore passavano , e io rimanevo sempre più indietro, finchè non fu proprio questo a darmi un idea.
Quando mi stavo avvicinando non sentivo più l’aria nei polmoni, mi girava la testa e il cuore batteva così forte che avevo paura che si sentisse,ma poi parlai, e mi pentii subito di averlo fatto.
-hey,sei Leo giusto?
Lui mi guardò con quei suoi occhi scuri e mi scrutò con un aria piuttosto curiosa.
-si certo,dimmi.
-sono Laura ,non so se ti ricordi ,frequentiamo i corsi assieme. Comunque visto che ho notato che sei bravo volevo chiederti il tuo numero , cosi magari se ho qualche dubbio ti mando un messaggio.
-si certo,dammi il tuo così ti mando un messaggio.
Sbagliai tre volte prima di dettargli il numero giusto,poi presa dall’imbarazzo dissi un ciao veloce,mi voltai e mi infilai nell’ascensore. Salii sul tetto e rimasi li fino alle 8 a guardare quello stupido schermo del telefono, ma niente , nessun messaggio. Le macchine passavano veloci , si vedeva già la luna e faceva sempre più freddo. Vedevo la luce di casa mia accesa, pensai a mia madre, forse si stava preoccupando e allora decisi di tornare a casa. Due ore dopo mi arrivò il suo messaggio e nonostante fosse composto solo da tre parole e un numero lo lessi più di quanto avrebbe fatto una persona sana di mente. D'altronde forse ero pazza, fino a due mesi prima non credevo nell’amore, e adesso ero pazza di uno sconosciuto.

  
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