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Autore: delia_73    21/02/2013    1 recensioni
Il ritorno di Eva da Parigi e la sua ricongiunzione con Marco
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eva Cudicini, Marco Cesaroni, Marta Cesaroni , Maya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Roma ottobre 2012
 
E’ una bella giornata di sole a Roma e Marco ha portato Marta al parco: alla piccola piace un mondo andare sullo scivolo, sale e scende di continuo senza mai stancarsi. Se poi al fondo c’è qualcuno che la acchiappa al volo prima che vada a sbattere col sedere sulla sabbia è ancora meglio.
 
Marta: io salo ciù ancoa.
 
Marco: si ma prima vieni qui che leghiamo le scarpe altrimenti cadi fai tump e poi piangi
 
Marta: io no piangio
 
Marco: e chi è che ieri ha fatto tump e poi piangeva?
 
Marta: gia aice
 
Marco: sicura?
 
Mentre Marco lega le scarpe a Marta la piccola si guarda in giro quando il suo sguardo viene attirato da una figura in lontananza che lei conosce bene.
 
Marta: mamma!!!!
 
Marco: mamma è a lavorare amore
 
Marta: no mamma là guarda. Mamma mamma (correndole incontro)
 
Marco si alza, si gira e a pochi metri di distanza vede Eva sorridente che allarga le braccia per accogliere sua figlia.  
 
Marta: mamma (mettendo le braccia intorno al collo di sua madre e continuando a baciarla).
 
Eva: amore mio stai bene?
 
Marta: shiii papà fatto andae ciuo civolo.
 
Eva: davvero??? Ciao Marco come stai?
 
Marco: bene ma perché non mi hai detto che arrivavi sarei venuto a prenderti.
 
Eva: bhe non volevo disturbarti magari avevi da fare e poi l’ho deciso all’ultimo momento.
 
Marco: per quello che ho da fare ultimamente….ma come facevi sapere che eravamo qui?
 
Eva: sono passata da casa e…Mimmo ha fatto la spia.
 
Marco: quanto ti fermi?
 
Eva: quattro giorni poi riparto. Non posso lasciare il lavoro per troppo tempo.
 
Marco: si capisco.
 
Il rivedere Eva ha scatenato in Marco delle sensazioni che non provava da tanto tempo: calore, calma, tenerezza, leggera euforia…tutte cose che con Maya non ha mai provato.
 
Marta: mamma succo.
 
Eva: amore non l’ho portato
 
Marco: nemmeno io l’ho dimenticato.
 
Eva: che dici andiamo a casa a prendere il succo?
 
Marta: ci. Nbaccio (allungando le braccia)
 
Marco: ehi signorina i piedini sono fatti per camminare
 
Marta: io tanca
 
Marco: più che stanca sei una furbetta, dai vieni qui.
 
Marco tira su Marta e se la mette sulle spalle dove tempo tre minuti lei si addormenta con la testa appoggiata a quella di suo padre. Una volta arrivati a casa la mettono a letto e poi lei e Marco si concedono una tazza di tè in compagnia di Mimmo Rudy e Alice.
 
Rudy: quanto ti fermi?
 
Eva: quattro giorni poi torno a Parigi.
 
Alice: così poco?
 
Eva: di più non posso.
 
Alice: senti visto che stai poco perché non dormi qui invece di andare da mamma. Almeno stiamo un po’ insieme.
 
Eva: non so se è il caso
 
Nel pronunciare quelle parole Eva guarda Marco e pensa a Maya: come può dormire sotto lo stesso tetto insieme a colei che ha rubato il cuore a Marco?
La ragazza in modo pacato e silenzioso, come è nel suo stile, scende dalle scale in quel momento e sentendo il discorso e il tono di Eva, capisce la sua preoccupazione e decide di intervenire.
 
Maya: io credo invece che sia il caso, questa è casa tua e hai il diritto di rimanere io vado a dormire all’ostello tanto il posto li trovo sempre.
 
Alice: Maya se vuoi puoi stare in camera mia, io mi trasferisco in mansarda con Eva. Sempre che voi siate d’accordo.
 
Eva: per me va bene.
 
Maya: se non ti scoccia che dorma in camera tua.
 
Alice: ma no figurati.
Il resto del pomeriggio passa tranquillamente i rapporti tra Eva e Maya sono cordiali ma abbastanza formali: entrambe si sentono a disagio e la cosa è comprensibile per ovvi motivi. Le cose però sono destinate a cambiare nel giro di qualche giorno a causa di un imprevisto.
Quella sera a cena Eva non appena si siede a tavola si rende conto che l’odore del cibo le da fastidio e ha un po’ di brividi di freddo; Lucia preoccupata vuole misurarle la febbre.
 
Eva: mamma è solo stanchezza. Adesso vado a dormire e domani sono di nuovo in forma.
 
Lucia: sicuro? Dalla faccia che hai non mi sembra solo stanchezza.
 
Eva: mamma sto bene.
 
La mattina dopo però al risveglio Eva sta peggio della sera prima in quanto si è aggiunto anche un raffreddore coi fiocchi. Spera solo di cavarsela in tre giorni perché deve tornare al lavoro al più presto. Peccato che quando prova ad alzarsi dal letto vede tutto che gira ed è costretta a rimettersi giù; Marta vicino a lei dorme ancora sarà un’impresa starle dietro quando si sveglia. Mentre è nel letto a pensare come fare, entra Alice in punta dei piedi a prendere il quaderno per andare a scuola.
 
Eva: ehi.
 
Alice: scusa non volevo svegliarti.
 
Eva: tanto ero sveglia.
 
Alice: che voce nasale e che tosse.
 
Eva: si non mi sento niente bene mi gira la testa e ho un leggero mal di stomaco credo di avere la febbre
 
Alice: vado a prenderti il termometro
 
Eva: no lascia altrimenti arrivi tardi aspetto che il mondo smetta di girare poi mi alzo.
 
Alice: ok ciao ciao.
 
Marta: mamma
 
Eva: buongiorno amore fatto tanta ninna?
 
Marta: ciiii (stropicciandosi gli occhietti). Dovè papà?
 
Eva: guarda un po’ dove è? (vedendo Marco entrare)
 
Marta: papà (allungando le manine)
 
Marco: buongiorno amore mio (baciando Marta)
 
Marta: io fatto nanna con mamma
 
Marco: lo so che hai fatto nanna con mamma che da quello che so non sta tanto bene
 
Eva: si ma non è niente di cosi serio ora mi alzo
Eva prova a rialzarsi ma un violento capogiro la costringe a rimettersi giù.
 
Marco: Eva…
 
Eva: non è niente solo un giramento di testa.
 
Marco: si anche prima ho tentato di alzarmi ma ho dovuto rimettermi giù vedevo tutto il soffitto che girava.
 
Giulio: ragazzi tutto a posto? (entrando in camera) Alice mi ha detto che non stai bene (rivolto a Eva)
 
Eva: mi gira la testa non riesco a stare in piedi ho anche un po’ di mal di stomaco
 
Giulio: direi anche un bel raffreddore e un po’ di febbre (mettendole una mano sulla fronte).
 
Marco: Eva è meglio che tu stia a letto.
 
Eva: ma non posso devo tornare al lavoro e poi come faccio con Marta.
 
Giulio: con tutta la gente che c’è in questa casa qualcuno che sta dietro a tua figlia c’è sempre.
 
Marta: mamma latte
 
Giulio: tesoro vieni sotto con me?
 
Marco: vai a fare aamm con nonno?
 
Marta: shiiii
 
A Marta piace tanto fare colazione seduta in braccio al nonno che le fa intingere il cornetto dentro al caffelatte.
 
Giulio: andiamo vieni (prendendola in braccio)
 
Non appena Giulio esca con Marta Eva viene presa da un attacco di nausea tanto da dovere correre in bagno, Marco ovviamente le corre dietro aspettando che esca.
 
Maya: (uscendo dalla camera) chi c’è in bagno?
 
Marco: Eva. Ha avuto un attacco di nausea.
 
Maya: ho sentito Alice che ha detto che non sta bene.
 
Marco: infatti…ohi come va? (non appena Eva esce dal bagno ovviamente stravolta)
 
Eva: ho fatto fuori la cena di ieri sera. E’ meglio se torno a letto.
 
Marco: ti accompagno
 
Eva: no ce la faccio da sola.
 
Marco: ma se non ti reggi in piedi. Dai vieni.
 
Marco prende in braccio Eva e la porta di sopra, Maya sta a guardarli e provando una punta di gelosia entra in bagno versando qualche lacrima.
 
 
Marco: eccoci qui (entrando in camera)
 
Eva: ma non era il caso.
 
Marco: invece si camminavi barcollando c’era il rischio che ti trovavamo distesa in mezzo al corridoio (tirandole su le lenzuola). Vuoi una tazza di tè cosi ti scalda lo stomaco?
 
Eva: ok
 
Marco: allora vado a preparartelo tu stai qui e non muoverti, tieni intanto misura la febbre.
 
Mentre Eva è nel letto ad aspettare che il termometro faccia il suo lavoro arriva Lucia
 
Lucia: è permesso?
 
Eva: mamma
 
Lucia: avevo ragione ieri sera quando sostenevo che non stavi bene. Hai febbre tesoro?
 
Eva: non lo so guarda un po’ (dandole il termometro)
 
Lucia: mmm hai 39, 5 sfido che non ti reggi in piedi. Sarà meglio che chiami al lavoro e dici che per un po’ non puoi andare.
 
Eva: mamma non posso
 
Lucia: vorrai mica dirmi che nessuno può sostituirti no? E poi guardati sembri uno straccio per lavare i pavimenti.
 
Eva: uffaaaa
 
Lucia: (sorridendo) vedrai che passa in fretta è solo una normalissima influenza. Tesoro io devo uscire ci vediamo più tardi. Se hai bisogno chiama (accarezzandole la testa)
 
Eva: certo ciao.
 
Pochi minuti dopo l’uscita di Lucia Marco e Marta entrano insieme in camera con la colazione che consiste in una tazza di te dei biscotti e un’ aspirina. La piccola ha le manine sotto al vassoio sostenuto, ovviamente da Marco. Eva vedendoli entrare si commuove è bellissimo vederli insieme ed è bellissimo vedere quanto si assomigliano.
 
Marco: la colazione è servita (appoggiando il vassoio sul tavolino)
 
Eva: ehi che servizio
 
Marta: mamma hai bua
Eva: un pochino amore ma vedrai che passa presto. Grazie è per me? (prendendo la rosa che Marta le dà in mano)
 
Marta: io ho raccolto fuori con papà e nonno
 
Marco: l’ha scelta lei. Adesso mentre mamma fa colazione noi andiamo a lavarci e vestirci poi dopo torniamo a vedere come sta.
 
Marta: io voio stae qui con mamma
 
Eva: torni dopo che hai lavato la faccia e le mani che le hai tutte sporche di marmellata ora però mi dai un bacio e vai con papà.
 
Dopo Marta anche Marco da un bacio a Eva sulla fronte e poi rimangono a guardarsi negli occhi qualche minuto mentre lui le accarezza una guancia.
 
Marco: a dopo mamma.
 
Una volta che Marta e Marco sono usciti Eva rimasta sola ripensa a poco prima: l’ha chiamata mamma quanto tempo che non lo sentiva pronunciare quella parola e quanto tempo che non la guardava in quel modo proprio come piace a lei.
 
 
Metà pomeriggio
 
Eva si sveglia all’improvviso; dopo pranzo è tornata a letto e si è addormentata di colpo senza rendersene conto effetto dello sciroppo contro la nausea preso a pranzo. Visto che si sente leggermente meglio accende il computer per vedere se ci  sono delle mail di lavoro: tra le tante una in particolare attira la sua attenzione. Il suo capo le chiede di realizzare un servizio sull’ imminente incontro tra il presidente Sarkozì e il Granduca di Lussemburgo, c’è pure la foto dove Maya compare accanto al padre. Decisa a vederci chiaro in questa situazione Eva decide di scendere e parlare direttamente con la cara “ragazza alla pari a Roma per motivi di studio”. La casa è silenziosa devono essere usciti tutti ma dalla lavanderia arrivano dei rumori: va a vedere e ci trova Maya che infila la roba da lavare in una grossa borsa….
 
 
Eva: ma cosa stai facendo?
 
Maya: io…niente…niente
 
Eva: ma questa è tutta da lavare (guardando nella borsa). Si può sapere perché la metti nella borsa? Allora aveva ragione Marco sei una ladra oltre che bugiarda
 
Maya: no assolutamente non sono ne ladra né bugiarda
 
Eva: allora che ci fai con questa roba che di certo non è adatta a una principessa…
 
Maya presa in contropiede e non sapendo cosa rispondere è costretta ad arrendersi scoppiando a piangere. Eva pentita del tono duro che ha usato si addolcisce e invita la ragazza a confidarsi.
 
Eva: senti che ne dici se adesso mettiamo questa roba in lavatrice e poi ci mettiamo comode davanti a una tazza di tè e mi racconti tutto.
Maya: c’è un problema?
 
Eva: quale?
 
Maya: nei lavori domestici sono una frana
 
Eva: lo so (prendendo la biancheria dalla borsa) per quello ti sto aiutando. Ah ovviamente rimane tra noi.
 
Maya: grazie. Sai stavo portando la biancheria in tintoria…le prime volte che ho fatto il bucato l’ho rovinato e cosi adesso, la porto in tintoria di nascosto a mie spese. Almeno non faccio più la figura dell’imbranata, anche se devo dire che in casa sono sempre tutti molto carini e perdonano i miei casini. Marco all’inizio cercava sempre di mettermi i bastoni tra le ruote ma sono sempre riuscita a spuntarla anche se devo ammettere che quando ero davvero nei guai mi ha sempre aiutato.
 
Eva: bhe i componenti di questa famiglia nei guai ci finiscono spesso ma fortunatamente c’è sempre qualcuno che li tira fuori. Metti meno detersivo altrimenti non lava bene, ecco così basta.
 
Maya: ora devo mettere la temperatura e impostare il programma giusto?
 
Eva: ottimo. Hai visto che non è difficile?
 
Maya: già
 
Eva: vieni prepariamo il tè.
 
Maya: lo preparo io. Almeno quello non è complicato e poi tu non stai bene.
 
Eva: sto leggermente meglio e comunque quando hai un lavoro e una figlia a cui badare non puoi permetterti di stare a letto quando stai male. Ci sono abituata. Piuttosto parliamo di te cosa ti ha portato qui a Roma?
 
Maya racconta tutto a Eva da quando ha deciso di venire a Roma per le vacanze a come è finita in casa Cesaroni senza tralasciare i sentimenti che si è accorta di provare per Marco e le bugie raccontate a tutti quanti pur di vivere, anche se per poco, una vita da ragazza normale.
 
Maya: …lo so che prima o poi dovrò raccontare tutta la verità ma non riesco a trovare il coraggio e se poi non vogliono più saperne di me? In fondo mi sono affezionata a questa famiglia così diversa dalla mia e dal tenore di vita a cui sono abituata.
 
Eva: non succederà, resteranno un po’ stupiti ma ti assicuro che continueranno a volerti bene.
 
Maya: anche Marco?
 
Eva: con lui sarà più difficile, si sentirà tradito ma non preoccuparti ci penserò io a farlo ragionare.
 
Maya: lui ti ama ancora anzi forse ti ha sempre amato io faccio solo da tappabuchi. L’ho capito ieri quando avete messo piede qua dentro e da come vi guardavate.
 
Eva: anche io lo amo ancora, l’ho sempre amato e come lui ho usato un altro come tappabuchi ma non è servito. Lui è dentro di me anche quando siamo lontani lo sento vicino, talmente vicino che a volte senza pensarci lo chiamo convinta che sia nella stanza affianco. Per quello sono tornata: per cercare di ricomporre la mia famiglia e poi Marta ha bisogno di avere due genitori che stiano insieme non sparsi in giro per il mondo con lei che fa il pacco postale.
 
Maya: Marta è una bimba adorabile non si può non amarla, però è vero anche lei ha bisogno di entrambi, tante volte ha chiesto di te.
 
Eva: anche quando è a Parigi con me chiede di papà dei nonni e degli zii. Non posso privarla di una vita qui dove sta bene e dove tutti la amano. E dove tutto sommato sto bene anche io.
 
Maya: allora tornerai a vivere qui?
 
Eva: si ne ho già parlato con il mio capo e lui ha detto che stavano giusto cercando un corrispondente dall’Italia. Ma prima del trasferimento definitivo dovrò realizzare un importante servizio sull’incontro tra tuo padre e Sarkozì e temo che non sarà un’impresa semplice. Entrare all’Eliseo è praticamente impossibile.
 
Maya: è vero ma tutto diventa più semplice se hai qualche aggancio (sorridendo)
 
Eva: che vuoi dire?
 
Maya: ci penso io a farti realizzare quel servizio sono o non sono la figlia del Duca di Lussemburgo?
 
Eva: ti ringrazio ma non voglio metterti nei casini
 
Maya: nessun problema ci penso io a convincere papà.
 
Eva: ok. Sai da quando ho saputo della tua presenza qua fino poco fa che ho scoperto la tua identità ero decisa a fartela pagare: ero disposta a tutto pur di riprendermi Marco. Però nel momento in cui ti ho visto piangere ho rivisto me stessa quasi tre anni fa quando aspettavo Marta e non avevo il coraggio di dirlo a casa. Tu non sei incinta ma hai fatto la stessa cosa che feci io: non volevo dire niente a nessuno per non deluderli per non fare vedere che non ero la ragazza perfetta che loro credevano.
 
Maya: pure io ti avrei volentieri fatto fuori ti detestavo anche se non ti conoscevo. Però dopo questa chiacchierata ho dovuto ricredermi.
 
Eva: pure io.
 
Maya: mi aiuterai a dire a tutti chi sono veramente? Pensavo di farlo questa sera a cena
 
Eva: certo così io ne approfitto per dire che ho intenzione di tornare qui. Ascolta ora torno a letto le gambe ricominciano a cedermi probabilmente l’effetto della tachipirina si sta esaurendo.
 
Maya: va bene io sono qui se hai bisogno di qualcosa dimmelo.
 
 
Ore 20:00
 
E’ il momento della cena in casa Cesaroni e Maya è un po’ tesa per quello che deve dire ma Eva la incoraggia a stare calma.
 
Giulio: ragazzi a tavola!!!
 
Lucia: Mimmo per favore va a chiamare Rudy e Alice
 
Marta: io mangio a tola
 
Marco: sei una bimba grande e i bimbi grandi mangiano da soli
 
Marta: shiii io grande.
 
Maya è nervosa e non sa come cominciare il discorso ma fortunatamente Giulio senza volerlo viene in suo aiuto.
 
Giulio: allora Eva come va il lavoro a Parigi?
 
Eva: bene oggi ho parlato con il mio capo a seguito di una mail che mi ha inviato.  Mi ha affidato un incarico tanto prestigioso quanto complicato.
 
Alice: riuscirai nell’impresa di qualunque cosa si tratti.
 
Eva: non sarà facile intervistare il Granduca del Lussemburgo: tra due settimane sarà all’Eliseo per un incontro con il presidente Sarkozì (guardando Maya)
 
Maya: e invece sarà semplicissimo…ti aiuterò io a entrare all’Eliseo.
 
Rudy: perché sei amica del presidente? (con tono ironico)
 
Maya: no Rudy ma conosco bene il Granduca del Lussemburgo visto che è mio padre.
 
Mimmo: Maya hai bevuto del bagnoschiuma durante uno dei tuoi frequenti bagni?
 
Eva: no ha ragione, nella mail che mi è arrivata oggi c’era un breve articolo che parlava dell’evento ed era accompagnato da una foto di Maya con suo padre.
 
Giulio: è uno scherzo?
 
Maya: affatto sono davvero la figlia del Granduca di Lussemburgo. Ho sempre amato Roma e questa estate ho voluto fare una vacanza diversa, lontano da obblighi e formalità. Inizialmente ero ospite da mia nonna poi quel pomeriggio durante una delle mie varie escursioni in giro per la città sono per caso capitata in bottiglieria.
 
Giulio: ma perché non ce lo hai detto subito?
 
Maya: perché volevo vivere una vita normale con qualsiasi ventenne e solo vivendo in casa vostra potevo farlo: è vero all’inizio ero un po’ scombussolata ma poi ho cominciato ad ambientarmi e allora è stato tutto più facile. Marco aveva capito tutto da subito e una sera stava anche per dirlo ma io raccontando una bugia sono riuscita a farlo tacere.
 
Marco: ma te lo sapevi?
 
Eva: l’ho scoperto solo oggi pomeriggio.
 
Maya: perdonatemi per quello che ho fatto ma volevo una vita normale e questo era l’unico modo per averla; voi poi mi avete accolto così bene. A parte qualcuno (guardando Marco).
 
Lucia: e a tua nonna che hai raccontato?
 
Maya: che volevo seguire un corso di fotografia e che essendo lontano da dove stava lei avrei alloggiato presso un ostello. Così non avrei dovuto alzarmi presto la mattina. Ovviamente non mi ha creduto e ha cominciato a indagare scoprendo tutto: ha cercato di convincermi a tornare da lei ma non volevo stavo troppo bene qui. Ma adesso il mio tempo è scaduto, devo tornare in Lussemburgo ho diversi impegni da affrontare il primo dei quali accompagnare papà all’incontro con il presidente Sarkozì. Non dite niente…siete arrabbiati con me (vedendo che nessuno diceva nulla)
 
Giulio: (alzandosi andando vicino a Maya e prendendole le mani) tesoro qui nessuno è arrabbiato con te certo siamo un po’ stupiti perché non ce lo aspettavamo però capisco i motivi per cui non hai voluto dire niente. Vedi Maya noi Cesaroni siamo un po’ rozzi a volte dimentichiamo cosa sono le buone maniere però una cosa ci viene bene: sappiamo volere bene a chi vogliamo bene.
 
Lucia: bhe che ne dite se ora ci sediamo e mangiamo prima che la pasta diventi colla da parati.
 
Rudy: appunto io ho fame.
 
Maya: aspettate un’ultima cosa. Eva ti spiace se ci scambiamo di posto? E’ più giusto che Marta abbia vicino la sua mamma e il suo papà….
 
 
Un anno dopo
 
Maya è tornata in Lussemburgo ma viene spesso in Italia a trovare i suoi amici romani così si disintossica dalla vita regale che nonostante tutto le piace a parte obblighi e formalità. E poi non resiste a stare troppo tempo senza Francesco, l’amico di Marco; già perché con il passare del tempo hanno scoperto di avere parecchie cose in comune forse anche troppe.
 
Rudy ha dimenticato Miriam che a quanto pare gli ha preferito quel pazzoide di Diego, ma non soffre più come un anno prima perché ha Alice al suo fianco che lo fa stare bene sotto ogni punto di vista.
 
Lucia è tornata a vivere con Giulio mollando quel pallone gonfiato di Fabrizio: è anche tornata a insegnare cosa che le è mancata moltissimo negli ultimi due anni.
 
Eva e Marco sono tornati insieme hanno superato tutti i loro problemi e adesso sono più innamorati che mai. Marco ha ripreso a cantare e suonare lavorando alla radio con Franco, mentre Eva continua a lavorare per il quotidiano francese “Le Monde” come corrispondente dall’Italia e allo stesso tempo fa da manager a Marco. Riesce benissimo a conciliare carriera e famiglia anche se ora ha le difficoltà sono aumentate causa la nascita di Gaia avvenuta un mese prima.
 
Marta ha quasi quattro anni ed è una bimba dolcissima tanto vispa quanto furbetta e se combina qualche marachella la maggior parte delle volte riesce a spuntarla facendo la boccuccia e le faccine buffe. Però riesce a capire quando mamma è arrabbiata sul serio e non è il caso di mettersi a fare sciocchezze perché sa che finisce in castigo.
 
 
  
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