Era giunto il fatidico giorno.
La battaglia finale: Luce contro Oscurità.
L’esito della battaglia avrebbe deciso il destino dei mondi.
Sora, Riku, Mickey, Donald, Goofy, Axel, Kairi, Ven, Aqua, Terra, tutti combattevano al massimo delle loro possibilità contro Xehanort e  l’organizzazione.
Una battaglia epica che stava avviandosi ad una conclusione.
Ormai, in quella landa desolata e ricca di tinte rosse, erano rimasti solo Sora e Riku contro Braig e  Xehanort.
Sora era ferito gravemente, ma nonostante il dolore e la fatica, combatteva con violenza, quasi fosse un automa. Intorno a sé non vedeva altro che il suo avversario. Colui che aveva ucciso alle spalle Kairi.
Riku colpiva Xehanort con forza, ma il boss era sempre un passo avanti a lui e riusciva, la maggior parte delle volte, a parare i colpi.
Poi sangue. Il nemico era riuscito a squarciare il petto di Riku e lo aveva scaraventato assieme agli altri cadaveri.
Sora, nel frattempo, era riuscito a sbarazzarsi di Braig e quando si voltò per andare ad aiutare il suo amico, vide solo Xehanort che rideva sadicamente e il corpo di Riku ormai senza vita.
Il ragazzo aveva il fisico, la mente e il cuore a pezzi. Perché doveva accadere tutto questo?!
Ormai era solo, debole, ma doveva completare la missione.
Doveva farlo.
Doveva vendicare i suoi amici e assicurarsi di tenere al sicuro gli altri mondi.
Raccolse le ultime forze che aveva e cominciò a fronteggiare Xehanort. Ma ormai era troppo debole e il boss era troppo veloce. Non riusciva a fare altro che parare quanti più colpi poteva.
Ma durante quegli attacchi, vide un punto scoperto sul corpo del nemico. Punto che, da quell’angolazione, avrebbe potuto colpire solo lanciando il Keyblade. Ma se avesse sbagliato, sarebbe stata la fine per lui.
Con un enorme sforzo, tirò un calcio a Xehanort e lanciò l’arma.
Lo colpì. Il nemico barcollò e cominciò a sputare sangue. Poi cadde a terra e non si alzò più.
Sora lanciò un urlo straziante.
Un urlo di vittoria, di sfogo, di vendetta, di sollievo, di tristezza.
Cadde in ginocchio, e vedendo i corpi senza vita dei suoi compagni e quell’enorme distesa di sangue, cominciò a piangere e a sentire il dolore delle ferite farsi più forte.
All’improvviso sentì una violenta fitta al cuore. Girò la testa si scatto.
Braig non era morto. Non ancora. Aveva usato le sue ultimissime energie per arrivare fino a Sora e trafiggerlo al petto.
Entrambi caddero a terra, incrementando quel lago di sangue.
Un silenzio surreale avvolgeva quella landa desolata.
 
Così si concluse l’ultima grande guerra dei Keyblade, senza vincitori né vinti.
 
 
- Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!! - Sora si svegliò di soprassalto, tutto sudato e ansimando.
- Ma cosa…s-sono vivo? Dove sono? ………sono nella mia stanza…..ma allora era solo un sogno? Eppure era così… reale! Ma chi è Xehanort? E che cos’è un Keyblade? …….. -
 
Ma le sue riflessioni vennero disturbate da un “toc toc” alla finestra.
 
- Ciao Kairi! - disse con un sorriso radioso.
- Ehilà, buongiorno! ……Ma non sei ancora pronto? Guarda che Riku ci aspetta sull’isola! La zattera mica si costruisce da sola! - disse Kairi muovendo la mano come per rimproverarlo.
- Oddio, Com’è tardi! Scusa! Cinque minuti e arrivo! -
 
Sora aveva fatto un sogno…..ma siamo sicuri che fosse solo un semplice sogno?



Angolo dell'autrice:
Ehilà! Come va? Ho scritto questa One-shoot mentre avrei dovuto fare i compiti di spagnolo...ops...vabbè, spero sia piaciuta! Se avete dei consigli da darmi o delle critiche da fare (siate clementi XD), aspetto le vostre recensioni! Ciao! ^o^