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Autore: Grotesque    21/02/2013    2 recensioni
Se diventiamo adulti subito, allora ci perdiamo quell'affascinante zucchero dell'infanzia.
Perchè nell'età adulta, anche il sapore più dolce ha un retrogusto amaro.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Voices'
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Sugar Sensation


Non mi guardi, vai avanti, vai per la tua strada, come hai sempre fatto. 

Ma sei nato adulto, tu? 

Sei sempre così concentrato sulle tue responsabilità, pensi agli obbiettivi, agli ordini,
ma hai mai pensato a quello che stai perdendo?

Se diventiamo adulti subito, allora ci perdiamo quell'affascinante zucchero dell'infanzia. 
Perchè nell'età adulta, anche il sapore più dolce ha un retrogusto amaro.

Mentre ora, così piccolo, potresti ancora sentire il sapore dell'innocenza.

La luce dei negozietti ti illumina, mentre cammini fiero, orgoglioso, maturo.

Smettila, sei piccolo. 

Essere piccoli non significa essere deboli; e neanche essere fragili.
E' comportandoti così che mostri la tua fragilità, piccola figura di cristallo. 

Eppure tu non vuoi lasciarlo vedere, rimani distante, freddo.

Sei un limone. Sei acido.
Il tuo sapore è acido, Nanetto.

Sguardo fisso, profondo, penetrante;
tipico del bambino cresciuto troppo in fretta.
Perchè tu sei cresciuto troppo in fretta.

Sei cresciuto come se fossi destinato a rimanere per sempre solo.

Sei cresciuto in agrodolce, perchè anche se sembri acido e pensi che la vita sia solo acre e che
non possa riservare belle sorprese; ma dentro di te, conservi la dolce speranza di non essere abbandonato, soprattutto dalle persone a te più care, il caramello della vita.
Dico caramello perchè averle sempre accanto è un dolce sogno.

Se riuscissi a dirtele tutte queste cose!
Apro la bocca, ma non riesco ad emettere nessun suono.
Tu ti giri, hai notato che stavo per dire qualcosa.
O che volevo farlo.
Sbuffi, scocciato, e ti rigiri.
Come reagire?
Ti faccio il verso.
Inizi a gridare.
Cosa vuoi che ti dica?

Non posso lasciarti vincere: io sono un tipo pepato, non resisto fermo, non resisto zitto; sono salato: non posso non sorridere, con un sorriso che sa di mare, immenso e salato. Il mio sorriso sa di mare perchè il sorriso è il sale della vita; il mio sorriso sa di mare, perchè a volte mi sembra di avere il mare in bocca, nei polmoni. Affogo in silenzio, dentro al mio sorriso.

Te ne sei mai reso conto?

Continiamo ad urlare spazientiti, finchè i miei occhi non incontrano di nuovo i tuoi, e rimango in silenzio.

Mi perdo nella loro profondità.
Il mondo è nei tuoi occhi; tutto il resto sfuma.
Occhi velati d'amaro, l'amaro del dolore. Perchè non lo dici a me?
Parlami di cosa ti tormenta, Nanetto.
E un pensiero lampante mi attraversa la mente.
Una strana idea.
Una strana domanda.
 
Il ragazzo dai capelli del colore della notte spalancò gli occhi di fronte al gesto dell'altro. Improvviso. Insensato.
 
Eccolo. Lo sento, quel gusto zuccherino, lo sento!
Poi sento qualcos'altro.
Cos'è?
E' liquirizia, Nanetto.
All'inizio sembra dolce, ma poi il retrogusto amaro inonda la bocca,
mischiandosi alla sensazione di caramelle.
Quando l'amaro entra, quando il dolore entra, può anche sembrare svanire,
ma lascerà comunque una sua traccia. 
Un suo retrogusto.
Le tue labbra sono di liquirizia, Nova.
  
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