Serie TV > The Vampire Diaries
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Autore: bennina_bennina    22/02/2013    0 recensioni
I personaggi di Vampire Diaries in un ambientazione diversa ( simile a quella di True Blood). Tra i vampiri e gli umani è stato raggiunto un accordo secondo il quale i vampiri hanno smesso si nutrirsi degli umani e di soggiogarli; d'altra parte gli umani hanno smesso di dare la caccia ai vampiri. Ed è in questo contesto che Elena incontra i vampiri Stefan e Damon, così attratti da lei a causa della somiglianza con la loro affascinante creatrice Katherine. Elena, insieme alle sue amiche Caroline e Bonnie, comincia a frequentare i vampiri, a vivere esperienze con loro. Diventa smepre più ossessionata da questo mondo, fino ad essere irriconoscibile agli occhi dei genitori. Sempre più divisa tra la sua vita da umana e quella insieme alle sue nuove amicizia, Elena vive un desiderio consumante per Stefan e Damon, senza mai riuscire a scegliere. Lasciandosi alle spalle la sua vecchia vita, il suo ragazzo Matt e i suoi genitori, si imbarca in questo nuovo stile di vita, pericoloso, un azzardo... Non da meno sono le sue amiche: Caroline, ignorando di essere fidanzata, intratterà relazioni con molti vampiri fino a diventare radicalmente diversa, così come Bonnie, che inaspettatamente scoprirà di essere una strega.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Anna/Jeremy, Caroline/Damon, Caroline/Tyler, Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Threesome, Triangolo
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  • Hey Elena! – sentì la voce di Peter chiamarla.
  • Cosa c’è? – chiese lei voltandosi.
  • Puoi staccare prima, se vuoi. C’è poca gente stasera – disse lui.
  • Ok, grazie mille Pete! – lei sorrise, era davvero stanca.
  • Di niente. Pendi l’ordinazione da quelli che sono appena entrati e poi puoi andartene – continuò lui con un mezzo sorriso, rientrando poi in cucina.
Lei, ancora sorridente, si girò verso l’entrata del Mystic Grill. Davanti alla porta c’erano tre ragazzi, tutti e tre sulla ventina. Non sembravano ragazzi comuni, c’era qualcosa di tenebroso in loro. Nonostante fossero bellissimi, il loro aspetto era inquietante. I tre si mossero verso un tavolo vicino al muro e si sedettero. Elena afferrò il blocchetto delle ordinazioni e camminò lentamente verso di loro. Man mano che si avvicinava i tre ragazzi cominciarono a guardarla con interesse. E poi, uno di loro si alzò di scatto, fissandola a bocca spalancata, gli occhi minacciosi puntati di lei. Sembrava un animale pronto ad attaccare. Elena, spaventata, fece qualche passo indietro, andando a sbattere contro un tavolo vuoto. Il resto delle persone all’interno del locale non si era accorto di nulla, tutti continuavano a parlare e a bere. Gli altri due ragazzi si alzarono allarmati e sussurrarono nelle orecchie dell’amico, che si sedette, ma non smise di guardarla. Elena respirò profondamente e poi si avvicinò a loro.
  • Scusi signorina – disse uno di loro, un ragazzo dai folti capelli ramati e le labbra carnose – mi scuso per il comportamento del mio amico Stefan.
  • Si, mi scuso – fece il diretto interessato- lei mi ricordava qualcuno che conosco.
  • Tranquillo, non è stato niente- mentì Elena, ancora un po’ turbata dalla reazione del ragazzo, aprendo il blocchetto.
  • Lei capisce – continuò il ragazzo dai capelli ramati guardandola intensamente – che ogni tanto la nostra “natura – enfatizzò la parola – ci porta a compiere azioni che possono risultare strane.
  • Certo – disse Elena annuendo, sebbene non avesse capito una sola parola.
  • Nate, non credo che tu ti sia spiegato – fece Stefan con un mezzo ghigno.
  • Ah si giusto. Signorina – fece abbassando la voce e costringendola a piegarsi per sentire – se non l’ha capito, noi non siamo propriamente … umani.
Elena spalancò gli occhi e improvvisamente capì tutto. Erano vampiri. Aveva visto raramente dei vampiri, il più delle volte non si facevano vedere in città. Venivano solo per parlare con il sindaco o lo sceriffo. Sicuramente non li aveva mai visti al locale. Quanto avrebbe voluto non essere lì da sola; sapeva che da tempo i vampiri non ferivano più gli uomini, ma nonostante ciò i tre avevano qualcosa che la faceva sentire terrorizzata.
  • Esatto, credo che tu abbia capito – disse, ghignando, Nate guardando la sua espressione.
Elena cercò velocemente di ricomporsi. Doveva semplicemente trattarli come clienti comuni e tutto sarebbe filato liscio.
  • Cosa ordinate? – chiese, sperando di sembrare indifferente.
  • Una birra – rispose Nate sorridendole.
  • Anche per me – fece il terzo ragazzo, aprendo per la prima volta la bocca da quando era lì.
  • Un whiskey – rispose invece Stefan, guardandola intensamente.
  • Perfetto ! – rispose Elena, cercando di sembrare calma – arrivederci signori.
Si girò e cominciò a camminare lentamente verso il bancone. Peter era venuto fuori dalla cucina e guardava ora lei, ora i tre seduti al tavolo. Su suo viso si leggeva preoccupazione.
  • Vampiri eh?- chiese appena lei arrivò vicino a lui.
  • Si- rispose lei monosillabica offrendogli il blocchetto delle ordinazioni.  
  • Mi dispiace, se lo avessi saputo non ti avrei mandato lì- disse lui guardandola, seriamente dispiaciuto.
  • Tranquillo – fece lei – non è successo niente. Ora vado a casa, se non hai bisogno.
  • Certo, vai pure – disse lui avviandosi verso i bicchieri.
Elena entrò nella stanza dove i camerieri tenevano le borse. Cercò per qualche minuto la sua, canticchiando una canzone e cercando di non pensare a quei tre strani individui. Appena trovò la borsa tirò fuori il cellulare. “Tre chiamate perse da Matt” recitava lo schermo. Chissà perché l’aveva chiamata, si chiese. Uscì dalla stanza e si avviò verso la porta. Involontariamente si girò verso il tavolo dei tre ragazzi, che Peter stava servendo, e vide quello Stefan che la stava fissando intensamente. Un po’ intimorita lei azzardò un mezzo sorrisino e poi uscì. L’aria estiva era calda, benché fossero le nove di sera. Elena fece il numero di Matt, che rispose dopo poco.
  • Elena – disse lui.
  • Tesoro, scusa, ma ero al lavoro e non ho visto le chiamate.
  • Tranquilla. – rispose lui – ti volevo solo dire che domani sera non possiamo uscire insieme, perché devo andare con Tyler a vedere una partita.
  • Ok – rispose lei – vedrò di organizzare qualcosa con le ragazze.
  • Mi dispiace.
  • Tranquillo.
  • È tutto a posto, hai una voce strana – chiese lui.
  • Si – mentì Elena – sono solo stanca, non vedo l’ora di buttarmi a letto.
  • Quanto vorrei essere con te in quel letto – disse Matt dolcemente.
  • Ti amo – disse Elena, sorridendo al cellulare.
  • Ti amo anch’io – rispose lui.
  • Ora ti lascio che salgo in macchina
  • Certo, notte piccola.
  • Notte.
Elena chiuse la chiamata e salì in auto. Dopo una manciata di minuti si ritrovò davanti a casa. Scese dall’auto, salì i gradini fino alla veranda e aprì la porta. I suoi genitori erano sul divano, davanti alla tv. Si voltarono entrambi verso di lei a guardarla.
  • Elena!- la salutò la madre.
  • Ciao mamma, ciao papà.
  • Ciao – rispose il padre.
  • Vado in camera, non mi reggo in piedi dal sonno – disse Elena salutandoli con un sorriso.
  • Certo – fece la madre – notte tesoro.
  • Notte!
Elena salì le scale.  La porta della camera di suo fratello Jeremy era chiusa. Probabilmente lui era sgattaiolato fuori dalla finestra per incontrare i suoi amici. Elena si chiese come faceva a non farsi beccare dai genitori. Entrò nella sua camera. Per un attimo sentì un brivido di paura, come se qualcuno, nell’ombra la stesse osservando. Riuscì ad arrivare all’interruttore e ad accendere la luce. La camera era così come l’aveva lasciata, un posto accogliente e famigliare. Senza neanche svestirsi si lasciò cadere sul letto. E lì, ripensò allo strano incontro di quella sera. E a lui, quel… vampiro. Stefan.
 
  
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