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Autore: AllysonTH    22/02/2013    0 recensioni
Forse noi non ce ne rendiamo conto, ma i ricordi, sia brutti che belli, sono essenziali per la nostra vita. Racconterò di come può diventare dolorosa la vita di una ragazza, che da un momento all'altro non ha più nulla. E racconterò di un ragazzo, che dovrà trovare la forza per andare avanti, rimanendo vicino al suo più grande amore che, ora, non sa neanche chi sia.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.






Il rumore della pioggia. Ecco quello che sento. L’asfalto freddo, le mani ghiacciate. Percepisco solo questo. Eppure non posso non ammettere che sto bene, sto tremendamente bene qui. Lasciata sola in balia del temporale, come un cagnolino abbandonato, sono fradicia e non so se sopravvivrò. Chiudo gli occhi, il rumore della pioggia diventa sempre più lontano.

***

“Diana? Mi senti?”

Delle voci. Sono voci umane, familiari. Potrò riaprire gli occhi tranquillamente o è un trabocchetto?

“Diana non è più un coma, forse sta semplicemente dormendo.”

Coma? Di qualche coma stavano parlando? Un attimo, dove mi trovo adesso?

“Capisco… e senta, dottore, lei pensa che ci saranno dei problemi?”

“Non metto in dubbio questo, ragazzo, non posso neanche dirle con certezza che Diana si riprenderà subito. Dobbiamo solo aspettare.”

“Va bene, grazie mille.”

Chi sono? Chi sta parlando di me? Quali problemi dovrei avere? Mi scoppia la testa e le palpebre si aprono automaticamente, come se cercassero anche loro delle spiegazioni a tutto questo.

“Diana! Finalmente ti sei svegliata!”

Le voci erano ancora molto confuse, ma la vista funziona benissimo e nonostante ciò, quel ragazzo che ora è strafelice, non so chi sia.

“Si.” Il massimo che riesco a dire.

“Ero così spaventato, mi dispiace per tutto quello che è successo!”

Guardo il ragazzo perplessa, e lui sembra avermi capito.

“Qualcosa non va?”

“No, va.. va tutto bene, solo che…”

“Lo so piccola, è difficile ora per te ma tranquilla, ci sarò io al tuo fianco come ho sempre fatto.”

Come ha sempre fatto? Sempre quando? Anche se non ci sto capendo niente, sorrido appena. Ora si avvicina troppo, per i miei gusti. Giro la testa con quella poca forza che ho e lui ci rimane male, si vede.

“Che è successo?”

“Non lo so, è questo il punto.”

“Non ti ricordi dell’incidente?”

Sgrano gli occhi: “Un incidente?”

“Un’auto ti ha investito, Diana..”

“Oh. E non sono morta.”

“A quanto pare, no.”

Non ci sto capendo veramente qualcosa, so solo che sono sopravvissuta ad un incidente, tutto qui. Mi metto a sedere su quel letto, tenendo il resto del corpo sotto le lenzuola. Mi guardo intorno e, penso di trovarmi ancora in ospedale. Fisso il vuoto, quel ragazzo mi richiama ma non lo ascolto.

“Pioveva. Sì, pioveva e faceva tanto freddo.”

Lui continua a guardarmi senza dire una parola.

“C’era tanto sangue intorno a me. C’erano anche delle persone che mi chiamavano, che stessero piangendo forse, non ricordo. Poi le mie mani non si mossero più. Da lì non ho né sentito né visto più nulla.”

Mi giro di scatto verso il ragazzo: “Tu c’eri.”

“Certo, sono stato con te tutto il tempo.”

“Ah.” Riabbasso lo sguardo.

“C’è qualcosa che non ricordi?”

“Tutto. Tutto quello che c’è stato prima.”

Il ragazzo sembra non capire. Non osa dire niente, fa parlare solo me.

“Tu, chi sei?”

Il gelo.
  
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